L’odio olandese e belga verso le tradizioni
di Cristiano Lugli
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Ormai non vi è limite al peggio; parliamo dei fatti accaduti a Sint Niklaas, in Belgio e a Gouda, in Olanda, in cui lo scorso 15 novembre si sono verificati scontri di piazza seguiti da decine di arresti da parte delle forze dell’ordine.
Una tradizionale festività olandese celebra l’arrivo di San Nicola, o Sinterklaaas; ed è proprio nella centrale città olandese di Gouda che sono avvenuti ben 90 arresti di persone che manifestavano violentemente nei pressi di un mercato in cui centinaia di bambini stavano per accogliere la figura di San Nicola, il quale tradizionalmente porta i doni il 5 dicembre.
L’accesa polemica è andata via via infiammandosi sempre di più negli ultimi anni, e vede al centro delle proteste “Zwarte Piet“, ossia “Pietro il moro”, tradizionale accompagnatore di San Nicola. Pietro il moro è solitamente un uomo bianco che si dipinge il volto di nero, porta una parrucca con capelli ricci e si pittura le labbra di rosso. I manifestanti e critici olandesi sostengono che questo piccolo aiutante del Santo rappresenti invece una caricatura razzista, sbeffeggiando i negri e classificandoli come degli schiavi. Insomma, la fantasia “progressista” non ha davvero limiti, scagliandosi contro antiche tradizioni in cui nessuno aveva mai visto nulla di razzista.
Quest’anno il caso ha smosso così tanto clamore a livello mediatico che si è visto costretto ad intervenire pure il primo ministro olandese, Mark Rutte, il quale si è detto profondamente triste: “Tutti possiamo dibattere gli uni con gli altri, possiamo discutere senza fine del colore di Pietro il moro, ma non dobbiamo disturbare in questo modo una festa di bambini”.
I dimostranti sono stati infatti arrestati – come dicevamo poco sopra – sotto gli occhi dei bambini. Il portavoce dell’ufficio del procuratore, Wouter Bos, ha riferito che i 90 arrestati sono attivisti “anti Pietro il moro” (una sessantina), fermati con l’accusa di avere manifestato lontano dalla località indicata per le proteste, e a ognuno dei quali è stata imposta una multa di 220 euro, mentre altri trenta arresti si sono avuti, sia tra i sostenitori che tra gli oppositori di Pietro il moro, accusati di disturbo dell’ordine pubblico.
L’intento dei liberali olandesi è quello di abolire la tradizione, che, oltre ad essere da loro considerata “razzista”, ha comunque anche un forte impronta cattolica nella figura di San Nicola; il leader di estrema destra Geert Wilders e il suo partito anti immigrazione, invece, ha proposto di legittimare l’esistenza di Pietro il moro tramite una legge. Negli anni scorsi ci fu anche una petizione su Facebook in cui oltre 2 milioni di persone, pari a un ottavo circa della popolazione dell’Olanda, votò per mantenere invariata l’immagine dei “Pietro il moro”.
Fra le varie stupidaggini proposte per mantenere il quieto vivere politicamente corretto nella città di Gouda, capitale dell’omonimo formaggio olandese, si era persino adottata una strategia di riconciliazione in vista dell’arrivo di San Nicola in questi giorni: accanto ai “Pietro il moro”, infatti, erano stati introdotti alcuni “Pietro formaggio” tinti di giallo, come allusione al noto formaggio della città. E pure i mezzi mediatici si erano adoperati per dare spiegazioni circa il cambio di passo politically correct, raccontando ai bambini, tramite la tv, che nei suoi viaggi San Nicola era stato accompagnato anche da alcuni “Pietro bianco”. Tuttavia nemmeno questo è bastato per evitare le insulse manifestazioni di protesta.
Andiamo ora nella città belga di Sint-Niklaas, in cui ci sono una chiesa e una statua dedicate al Santo, tradizionali punti focali delle celebrazioni; proprio lì lo scorso 16 novembre vi è stato l’ingresso di San Nicola, con la partecipazione di decine di migliaia di bambini. Anche in questa città, culla della tradizione di San Nicola, non sono mancate le accese polemiche e i puerili interrogativi su “Pietro il moro”. Wouter Van Bellingen per esempio, ex consigliere di Sint-Niklaas, negro, attuale direttore del forum regionale delle minoranze, ha dovuto a tutti costi ricordare, in modo mieloso, che da bambino nero era difficile vivere con questa tradizione, visto che spesso si rivolgevano a lui dicendo “Guarda, c’è Pietro il moro”. “I bambini possono essere duri a questo proposito” – asserisce Van Bellingen – ricordando anche che aveva sempre come risposta pronta la seguente:“Guarda, c’è Pietro il bianco”.
A questo proposito va detto che i “Pietro il moro” fanno di tutto: da trasportare i regali a lanciare i dolcetti ai bambini, e nei giorni precedenti alla distribuzione dei doni da parte di San Nicola vanno in giro divertendo i fanciulli e presentandosi come simpatici e buffi personaggi.
Ciò che avviene in Belgio ed in Olanda, particolarmente quest’anno in cui alle polemiche si sono aggiunti violenti scontri di piazza con successivi arresti, rappresenta proprio lo squallore del pensiero democratico e liberale. La sterile ed ideologica polemica ha smosso due Stati interi e certamente non resterà inascoltata. In Paesi così tristemente inquinati da una mentalità transumanista e anti-cattolica, la figura di San Nicola è forse l’unica cosa rimasta ad accendere nei cuori dei bambini l’interesse per la Fede, ed evidentemente è proprio questa la cosa che da fastidio e per cui si attacca l’usanza dell’aiutante negro, che inciterebbe al “razzismo”. L’avversione per la tradizione è cosa ormai insita negli uomini figli di questo tempo, incentivata ancora di più dal marciume dilagante in Belgio e Olanda.
Anche in questo casi di cronaca abbiamo avuto la conferma che la madre degli scemi è sempre gravida, per cui preghiamo San Nicola affinché almeno quei bambini gioiosi per l’arrivo del Santo (che non è il “babbo natale” pagano), possano essere preservati dalla stupidità di quegli adulti.
Sancte Nicolaë, ora pro nobis!
18/11/2016
http://www.riscossacristiana.it/lodio-olandese-e-belga-verso-le-tradizioni-di-cristiano-lugli/
Ormai non vi è limite al peggio; parliamo dei fatti accaduti a Sint Niklaas, in Belgio e a Gouda, in Olanda, in cui lo scorso 15 novembre si sono verificati scontri di piazza seguiti da decine di arresti da parte delle forze dell’ordine.
Una tradizionale festività olandese celebra l’arrivo di San Nicola, o Sinterklaaas; ed è proprio nella centrale città olandese di Gouda che sono avvenuti ben 90 arresti di persone che manifestavano violentemente nei pressi di un mercato in cui centinaia di bambini stavano per accogliere la figura di San Nicola, il quale tradizionalmente porta i doni il 5 dicembre.
L’accesa polemica è andata via via infiammandosi sempre di più negli ultimi anni, e vede al centro delle proteste “Zwarte Piet“, ossia “Pietro il moro”, tradizionale accompagnatore di San Nicola. Pietro il moro è solitamente un uomo bianco che si dipinge il volto di nero, porta una parrucca con capelli ricci e si pittura le labbra di rosso. I manifestanti e critici olandesi sostengono che questo piccolo aiutante del Santo rappresenti invece una caricatura razzista, sbeffeggiando i negri e classificandoli come degli schiavi. Insomma, la fantasia “progressista” non ha davvero limiti, scagliandosi contro antiche tradizioni in cui nessuno aveva mai visto nulla di razzista.
Quest’anno il caso ha smosso così tanto clamore a livello mediatico che si è visto costretto ad intervenire pure il primo ministro olandese, Mark Rutte, il quale si è detto profondamente triste: “Tutti possiamo dibattere gli uni con gli altri, possiamo discutere senza fine del colore di Pietro il moro, ma non dobbiamo disturbare in questo modo una festa di bambini”.
I dimostranti sono stati infatti arrestati – come dicevamo poco sopra – sotto gli occhi dei bambini. Il portavoce dell’ufficio del procuratore, Wouter Bos, ha riferito che i 90 arrestati sono attivisti “anti Pietro il moro” (una sessantina), fermati con l’accusa di avere manifestato lontano dalla località indicata per le proteste, e a ognuno dei quali è stata imposta una multa di 220 euro, mentre altri trenta arresti si sono avuti, sia tra i sostenitori che tra gli oppositori di Pietro il moro, accusati di disturbo dell’ordine pubblico.
L’intento dei liberali olandesi è quello di abolire la tradizione, che, oltre ad essere da loro considerata “razzista”, ha comunque anche un forte impronta cattolica nella figura di San Nicola; il leader di estrema destra Geert Wilders e il suo partito anti immigrazione, invece, ha proposto di legittimare l’esistenza di Pietro il moro tramite una legge. Negli anni scorsi ci fu anche una petizione su Facebook in cui oltre 2 milioni di persone, pari a un ottavo circa della popolazione dell’Olanda, votò per mantenere invariata l’immagine dei “Pietro il moro”.
Fra le varie stupidaggini proposte per mantenere il quieto vivere politicamente corretto nella città di Gouda, capitale dell’omonimo formaggio olandese, si era persino adottata una strategia di riconciliazione in vista dell’arrivo di San Nicola in questi giorni: accanto ai “Pietro il moro”, infatti, erano stati introdotti alcuni “Pietro formaggio” tinti di giallo, come allusione al noto formaggio della città. E pure i mezzi mediatici si erano adoperati per dare spiegazioni circa il cambio di passo politically correct, raccontando ai bambini, tramite la tv, che nei suoi viaggi San Nicola era stato accompagnato anche da alcuni “Pietro bianco”. Tuttavia nemmeno questo è bastato per evitare le insulse manifestazioni di protesta.
Andiamo ora nella città belga di Sint-Niklaas, in cui ci sono una chiesa e una statua dedicate al Santo, tradizionali punti focali delle celebrazioni; proprio lì lo scorso 16 novembre vi è stato l’ingresso di San Nicola, con la partecipazione di decine di migliaia di bambini. Anche in questa città, culla della tradizione di San Nicola, non sono mancate le accese polemiche e i puerili interrogativi su “Pietro il moro”. Wouter Van Bellingen per esempio, ex consigliere di Sint-Niklaas, negro, attuale direttore del forum regionale delle minoranze, ha dovuto a tutti costi ricordare, in modo mieloso, che da bambino nero era difficile vivere con questa tradizione, visto che spesso si rivolgevano a lui dicendo “Guarda, c’è Pietro il moro”. “I bambini possono essere duri a questo proposito” – asserisce Van Bellingen – ricordando anche che aveva sempre come risposta pronta la seguente:“Guarda, c’è Pietro il bianco”.
A questo proposito va detto che i “Pietro il moro” fanno di tutto: da trasportare i regali a lanciare i dolcetti ai bambini, e nei giorni precedenti alla distribuzione dei doni da parte di San Nicola vanno in giro divertendo i fanciulli e presentandosi come simpatici e buffi personaggi.
Ciò che avviene in Belgio ed in Olanda, particolarmente quest’anno in cui alle polemiche si sono aggiunti violenti scontri di piazza con successivi arresti, rappresenta proprio lo squallore del pensiero democratico e liberale. La sterile ed ideologica polemica ha smosso due Stati interi e certamente non resterà inascoltata. In Paesi così tristemente inquinati da una mentalità transumanista e anti-cattolica, la figura di San Nicola è forse l’unica cosa rimasta ad accendere nei cuori dei bambini l’interesse per la Fede, ed evidentemente è proprio questa la cosa che da fastidio e per cui si attacca l’usanza dell’aiutante negro, che inciterebbe al “razzismo”. L’avversione per la tradizione è cosa ormai insita negli uomini figli di questo tempo, incentivata ancora di più dal marciume dilagante in Belgio e Olanda.
Anche in questo casi di cronaca abbiamo avuto la conferma che la madre degli scemi è sempre gravida, per cui preghiamo San Nicola affinché almeno quei bambini gioiosi per l’arrivo del Santo (che non è il “babbo natale” pagano), possano essere preservati dalla stupidità di quegli adulti.
Sancte Nicolaë, ora pro nobis!
– di Cristiano Lugli
18/11/2016
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