(a cura Redazione "Il sismografo")
(Damiano Serpi©copyright) Chi di noi non esce abitualmente di casa per comprare ciò che gli serve ? Non c’è cosa che facciamo con più disinvoltura. Per il Santo Padre è più complicato. Ci sonoragioni di sicurezza, di opportunità e di ordine pubblico che devono essere vagliate e chenessuno di noi si pone nel vivere quotidiano. Ma a quanti di noi piacerebbe ancora di più poter mandare qualcun altro al supermercato, in farmacia o dal giornalaio al posto nostro? Diciamolo chiaramente, ci piacerebbe tanto. Questo il Santo Padre potrebbe farlo con più facilità e, con tutta sicurezza.
Invece Papa Francesco mostra la sua umiltà e, mettendo un po’ di patema d’animo a chi si occupa quotidianamente con professionalità e accuratezza della sua sicurezza, anche stavolta è voluto andare di persona in una farmacia romana per acquistare un paio di scarpe ortopediche. Lo avrà fatto per evadere un po’ dalle stanze vaticane? Lo avrà fatto per poter avere quel contatto con la gente che tanto gli fa bene?
Lo avrà fatto per assaporare quella libertà di movimento che il suo ruolo gli impedisce di avere e di cui lo stesso Papa Francesco ha più volte confessato pubblicamente di patire la mancanza? Di certo qualcuno non tarderà a trovare in questo gesto qualcosa da criticare. I mal pensanti fanno parte del vivere quotidiano e Papa Francesco tiene conto anche le loro osservazioni.
Personalmente mi piace pensare anche a qualcos’altro. Mi piace pensare che con questo gesto il Papa abbia voluto regalare a tutti noi, in questo preciso momento, una testimonianza di coraggio, di speranza, di fiducia. Mentre tutte le tv del mondo raccontano di cristiani impauriti dopo l’attentato di Berlino, l’uccisione dell’ambasciatore russo in Turchia e la strage nella Chiesa Copta di Il Cairo, il Papa esce tranquillamente e compie uno dei gesti più semplici e umili che tutti noi facciamo ogni giorno. Si reca ad acquistare di persona ciò di cui ha bisogno. Proprio lui, il Santo Padre, ci offre questa testimonianza vera, concreta, diretta. Non ha paura, esce, va incontro al mondo che esiste al di fuori della sua residenza super protetta. Incontra, si ferma e dialoga umilmente con chi trova nel suo percorso.
Abbiamo davvero bisogno di testimonianza e di esempi e questo, voluto o no che sia stato, lo è davvero.
Invece Papa Francesco mostra la sua umiltà e, mettendo un po’ di patema d’animo a chi si occupa quotidianamente con professionalità e accuratezza della sua sicurezza, anche stavolta è voluto andare di persona in una farmacia romana per acquistare un paio di scarpe ortopediche. Lo avrà fatto per evadere un po’ dalle stanze vaticane? Lo avrà fatto per poter avere quel contatto con la gente che tanto gli fa bene?
Lo avrà fatto per assaporare quella libertà di movimento che il suo ruolo gli impedisce di avere e di cui lo stesso Papa Francesco ha più volte confessato pubblicamente di patire la mancanza? Di certo qualcuno non tarderà a trovare in questo gesto qualcosa da criticare. I mal pensanti fanno parte del vivere quotidiano e Papa Francesco tiene conto anche le loro osservazioni.
Personalmente mi piace pensare anche a qualcos’altro. Mi piace pensare che con questo gesto il Papa abbia voluto regalare a tutti noi, in questo preciso momento, una testimonianza di coraggio, di speranza, di fiducia. Mentre tutte le tv del mondo raccontano di cristiani impauriti dopo l’attentato di Berlino, l’uccisione dell’ambasciatore russo in Turchia e la strage nella Chiesa Copta di Il Cairo, il Papa esce tranquillamente e compie uno dei gesti più semplici e umili che tutti noi facciamo ogni giorno. Si reca ad acquistare di persona ciò di cui ha bisogno. Proprio lui, il Santo Padre, ci offre questa testimonianza vera, concreta, diretta. Non ha paura, esce, va incontro al mondo che esiste al di fuori della sua residenza super protetta. Incontra, si ferma e dialoga umilmente con chi trova nel suo percorso.
Abbiamo davvero bisogno di testimonianza e di esempi e questo, voluto o no che sia stato, lo è davvero.
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