Sebirblu, 7 gennaio 2017
Sembra che le sorprese su questo Papa (cfr. all'etichetta "Bergoglio") siano destinate a protrarsi, visto che ad ogni piè sospinto fa sobbalzare chiunque abbia una benché minima conoscenza cristica e dottrinale. (cfr. QUI).
Disse infatti Gesù: "Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt. 7, 15-16).
Ed anche: "Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti" (Mt. 24, 24).
E Giovanni nell'Apocalisse: "Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone..." "Ed operava grandi prodigi sino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini." (Ap. 13, 11-13).
Così, come risulta dalle Scritture, una delle prerogative più accattivanti del Falso Profeta è quella di compiere miracoli con l'aiuto di Satana.
E proprio questi, il Vescovo di Roma "venuto dalla fine del mondo", nel novembre 2015 fece parlare di sé a livello planetario per una guarigione miracolosa verificatasi dopo aver benedetto e baciato la testolina di una piccola bimba di un anno affetta da un raro tumore cerebrale. (La storia QUI e QUI).
La piccola Gianna Masciantonio baciata dal Papa |
Ma non tutti sanno che non è solo questo il prodigio attribuito al Pontefice, perché il 10 aprile 2013 Carolina Balbuena, una donna argentina di 41 anni vivente in Spagna e sofferente anch'essa di una neoplasìa al seno già ramificatasi, dopo essersi recata a Roma ed aver ricevuto la benedizione ed un bacio dall'augusto conterraneo, ha recuperato prodigiosamente la salute ristabilendosi in breve tempo. (Cfr. QUI)
Il Papa bacia Carolina Balbuena |
Tra l'altro, quand'era ancora cardinale a Buenos Aires, Jorge Bergoglio benedisse di sua iniziativa anche Paco Salegas, un uomo della provincia di Santiago del Estero che soffriva di una grave forma di diabete, tanto che i medici non avevano altra scelta che amputargli il piede per evitargli guai peggiori.
Con tale gesto, Paco percepì un'immediata e strana sensazione che gli trasmise la forza di recarsi in ospedale sostenuto dalla convinzione assoluta di poter guarire. E così fu.
Tuttora porta con sé la certezza di essere un miracolato, sperando un giorno di poter baciare le mani di colui che nel frattempo è diventato papa. (Cfr. QUI).
Paco Salegas |
Proseguo citando il caso di Ave Cassidy, una bambina down di tre mesi con una grave malformazione al cuore (due fori), la cui mamma con il resto della famiglia decise di recarsi a Roma durante la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II nell'aprile del 2014. (Cfr. QUI)
Ben determinati a far benedire la piccola dal Pontefice, i genitori e gli altri due figli(fratello e sorella) attesero per ore dietro la barricata, sotto la pioggia, l'arrivo della papamobile. Poi, al passaggio di questa, papà Scott sollevò la bimba e un addetto alla sicurezza, prelevandola, la porse a Francesco che le toccò il petto baciandola sul capo.
Al ritorno a casa in California, dopo un check-up dal cardiologo, i familiari appresero che un foro si era chiuso e l'altro ridotto della metà. Nessun dubbio, secondo loro, che si sia trattato di un intervento divino.
La piccola Ave Cassidy baciata da Bergoglio |
Un'altra vicenda straordinaria ha avuto come protagonista Julia Bruzzese, dodicennedi Brooklyn, (New York), che essendo paralizzata e costretta sulla sedia a rotelle senza che i medici ne avessero ancora individuato la causa, desiderò andare all'aeroporto JFK per incontrare il "Santo Padre" che sarebbe arrivato in visita apostolica negli Stati Uniti.
La giovane, insieme alla mamma Josephine, pregava e sperava in un miracolo per mano di colui che, ormai, viene menzionato come "Papa Guaritore", al fine di poter camminare di nuovo.
Così, quando il Pontefice la vide sulla carrozzella, le si avvicinò e, accarezzandola, la benedisse dicendole che sarebbe andato tutto bene. (Cfr. QUI e QUI).
Cinque giorni più tardi, i medici sottoposero Julia ad un altro esame del sanguescoprendo finalmente il motivo della paralisi alle gambe: si trattava della malattia di Lyme, in gran parte trasmessa dal morso di una zecca infetta.
Fu nel maggio dello stesso anno (2015) che Julia cominciò a perdere la sensibilità alle gambe e già nel mese di giugno era impossibilitata ad usarle. Per questo ha esclamato convinta: "Il miracolo è iniziato... avrò la possibilità di camminare di nuovo grazie a papa Francesco!"
Julia Bruzzese benedetta dal Pontefice |
Analogo caso è quello di un altro bambino paralizzato, ma questa volta sin dalla nascita, perché affetto da paraplegia agli arti inferiori.
Quindici anni di età, Mauricio Mota Sánchez, originario di San Pablo Guelatao(Oaxaca), nello scorso febbraio 2016 è stato condotto dai suoi genitori ad incontrare il Pontefice in occasione del suo arrivo in Messico, dopo che essi avevano intrapreso tutte le strade per curare il figlio.
"Quello che è successo davanti a Bergoglio non ha alcuna spiegazione scientifica" ‒ ha detto Luis Rivera, il medico personale di Mauricio ‒ "perché la sua spina dorsale risulta gravemente danneggiata dalla malattia aggressiva che lo affligge. Si tratta certamente di un vero miracolo!"
Alla presenza del Papa, e dopo averne ricevuto l'abbraccio e la benedizione, il ragazzo si è alzato da solo dalla sedia a rotelle e ha tentato di fare qualche passo chiedendo ai suoi cari, che nel frattempo gli sono corsi incontro, di essere aiutato.
Mamma Florencia e papà Enrique erano sicuri che accompagnando Mauricio dal "Santo Padre" sarebbe guarito.
Mauricio Mota Sànchez viene accarezzato dal "Santo Padre" |
Conclusione
Come si può constatare in questi anni critici, ma soprattutto da quando la Massoneria Ecclesiastica (cfr. QUI) è riuscita ad eleggere, in maniera non del tutto chiara, Bergoglio, il Falso Profeta, siamo testimoni di un vertiginoso susseguirsi di eventi che stanno portando la Chiesa allo sgretolamento totale e sotto gli occhi chiusi di milioni di persone.
Orbene, abbiamo appreso dal libro dell'Apocalisse, che la bestia proveniente dalla terra (indicante il potere religioso unitario) sarà in grado di compiere grandi prodigiper preparare la strada alla bestia che sale dal mare (il potere mondiale in procinto di manifestarsi) ossia l'Anticristo.
Sappiamo pure, come citato sopra, che possiamo riconoscere i falsi profeti dai loro frutti: l'annunciatore vero conduce alla fede, al pentimento, alla riconciliazione col Divino Fattore, alla bontà, alla fedeltà, al dominio di sé; mentre quello bugiardo semina impurità, idolatrie, dissensi, divisioni, fazioni ed eresie. (Gal. 5, 19-23).
Ma il frutto più caratteristico del falso profeta è l'impegno volto ad allontanare il popolo di Dio dal magistero della Chiesa, per mezzo del quale risuona nel mondo l'insegnamento di Cristo.
Tutto ciò si sta verificando proprio ora, con un lupo travestito da agnello alla barra di comando, osannato in forma pressoché plebiscitaria dal mondo intero, soprattutto nel momento in cui mostra il suo lato irresistibile di "papa taumaturgo".
Ma non si sa forse che il Maligno può presentarsi come Angelo di Luce e sedurre chiunque non abbia in sé il discernimento vero dato dallo Spirito di Dio?
San Paolo, infatti, avverte: "La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e prodigi bugiardi, con ogni tipo d'inganno e iniquità a detrimento di coloro che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati." (2Tess. 2, 9-10).
A cura di: Sebirblu.blogspot.it
http://sebirblu.blogspot.it/2017/01/attenzione-iniziati-i-miracoli-del.html
La concretezza della chiesa di Padre Jorge
Padre Jorge torna alla carica contro quelli che pensa siano “schemi astratti”.
Per essere molto concreti, prendiamo l’esempio di un padre di famiglia che, ai suoi 50 anni, decide di lasciare la moglie e i figli per andare a vivere con una donna di 25 anni. La moglie non è più attraente, i figli, giovani e adolescenti, danno lavoro. Ed ecco che egli si trasferisce in un appartamento vicino al posto di lavoro, dove tra l’altro ha conosciuto la sua nuova, molto nuova “compagna”, per incominciare a vivere la sua modesta vita piccolo borghese, perché, dopo tutto, i loro stipendi lo permettono.
Lui, che è cristiano, e non pensa secondo la logica astratta e legalista del passato, vuole aprirsi a nuove possibilità, vuole respirare un po’ dopo tanti anni di convivenza non sempre piacevole, quasi forzata. Vuole dimenticare le difficoltà di inizio carriera e vuole, in definitiva, provare il nuovo, la libertà. Niente schemi astratti e legalisti!
La moglie, che lo ha sempre aiutato e ha combattuto con lui, e gli ha dato due figli, poco laboriosa in verità, guarderà il cambiamento alla finestra. Già pensa di scaricare un’applicazione sul cellulare per vedere se riesce a trovare un nuovo “partner”. Quello che conta, dopo tutto, è vivere qui e ora, vivere la precarietà del momento, vivere le sorprese della vita con spirito aperto e senza schemi rigidi e preconcetti. Anche lei vuole avere il diritto di essere felice, vuole vivere la speranza.
Il marito scontento e la sua nuova gonnella verranno accolti nella vicina chiesa del quartiere, la chiesa di Padre Jeorge.
Padre Jorge detesta i vincoli causati della religione. La religione non deve pesare per niente sulle persone. Dov’essere un’oasi di accoglienza e tenerezza. Già il mondo esige troppo ... Creare altri problemi? Esigenze? Oneri? Niente di tutto ciò! Padre Jorge sa che tutto è difficile. Egli stesso nella sua vita di consacrato, ha già le sue difficoltà. Le persone devono sentirsi bene. Che ognuno segua la propria coscienza. Dio non guarda i risultati e l’efficienza. Questa è una versione capitalista della religione. Ciò che conta è vivere la giustizia nel proprio giorno per giorno, promuovere la fratellanza e la condivisione.
Padre Jorge vuole accogliere, vuole toccare, vuole l’unione dei cuori e delle menti in un sentimento indifferenziato di svuotamento di sé - kenotico.
Il marito scontento e avventuriero e la sua nuova gonnella non vogliono in alcun modo sottoporsi alla terapia domenicale, la terapia umanista di accoglienza. Loro si sentono bene nella comunità. Possono andare al club, pranzare tranquilli, bere al bar della piscina fino alle 19,00, in bermuda, e terminare in bellezza andando a Messa alle 20,30.
Nella parrocchia ci sono molte attività di promozione sociale. Padre Jorge è molto attento a non usare neanche l’ombra del proselitismo. La chiesa deve occuparsi delle condizioni concrete di chi chiede, senza opprimerli con la dottrina. La dottrina genera solo divisioni e affermazioni dell’io. Essa non deve proporre alcunché ad alcuno, tranne l’impegno per la condivisione e la giustizia. Padre Jorge ha fatto un accordo con il Rotary e un altro con il Terreiro Maria Padilha [apposito luogo di un culto di un rito afro-brasiliano]. Per Padre Jorge, ciò che conta è fare del bene, senza creare divisioni. Per lui, le persone devono rimanere dove sono, perché se Dio le ha messe lì, è lì che devono rimanere!
La funzione della religione è quella di servire l’essere umano. E soprattutto: per Padre Jorge, non importa quello che fai tra le quattro mura! Chi è lui per giudicare?
E il “ministero musicale” di Padre Jorge? E’ così buono - un repertorio ben accogliente, anche sentimentale, che certamente porterà ad una nuova “famiglia” – marito scontento e gonnella – a lacrime di tenerezza e di oblio di sé, facendo sperimentare il dio concreto e lieve che non vincola con leggi e codici astratti di condotta.
Per Padre Jorge, tutto è una gran dialettica di precarietà, nulla è definitivo. La sintesi si ha col confronto degli opposti. Egli pensa così dal momento che la sua opinione prevale sempre. Per lui, non si può ingessare la realtà. Dobbiamo stare attenti ai segni dei tempi, come diceva San Giovanni XXIII, il papa buono.
Padre Jorge è l’uomo più ascoltato del mondo. Dicono che un suo amico gli scrive le omelie. Quest’amico ha perfino un libro sulla teoria del tocco e del bacio.
Guai a contrariare Padre Jorge.
La concretezza della chiesa di Padre Jorge
Padre Jorge torna alla carica contro quelli che pensa siano “schemi astratti”.
Per essere molto concreti, prendiamo l’esempio di un padre di famiglia che, ai suoi 50 anni, decide di lasciare la moglie e i figli per andare a vivere con una donna di 25 anni. La moglie non è più attraente, i figli, giovani e adolescenti, danno lavoro. Ed ecco che egli si trasferisce in un appartamento vicino al posto di lavoro, dove tra l’altro ha conosciuto la sua nuova, molto nuova “compagna”, per incominciare a vivere la sua modesta vita piccolo borghese, perché, dopo tutto, i loro stipendi lo permettono.
Lui, che è cristiano, e non pensa secondo la logica astratta e legalista del passato, vuole aprirsi a nuove possibilità, vuole respirare un po’ dopo tanti anni di convivenza non sempre piacevole, quasi forzata. Vuole dimenticare le difficoltà di inizio carriera e vuole, in definitiva, provare il nuovo, la libertà. Niente schemi astratti e legalisti!
La moglie, che lo ha sempre aiutato e ha combattuto con lui, e gli ha dato due figli, poco laboriosa in verità, guarderà il cambiamento alla finestra. Già pensa di scaricare un’applicazione sul cellulare per vedere se riesce a trovare un nuovo “partner”. Quello che conta, dopo tutto, è vivere qui e ora, vivere la precarietà del momento, vivere le sorprese della vita con spirito aperto e senza schemi rigidi e preconcetti. Anche lei vuole avere il diritto di essere felice, vuole vivere la speranza.
Il marito scontento e la sua nuova gonnella verranno accolti nella vicina chiesa del quartiere, la chiesa di Padre Jeorge.
Padre Jorge detesta i vincoli causati della religione. La religione non deve pesare per niente sulle persone. Dov’essere un’oasi di accoglienza e tenerezza. Già il mondo esige troppo ... Creare altri problemi? Esigenze? Oneri? Niente di tutto ciò! Padre Jorge sa che tutto è difficile. Egli stesso nella sua vita di consacrato, ha già le sue difficoltà. Le persone devono sentirsi bene. Che ognuno segua la propria coscienza. Dio non guarda i risultati e l’efficienza. Questa è una versione capitalista della religione. Ciò che conta è vivere la giustizia nel proprio giorno per giorno, promuovere la fratellanza e la condivisione.
Padre Jorge vuole accogliere, vuole toccare, vuole l’unione dei cuori e delle menti in un sentimento indifferenziato di svuotamento di sé - kenotico.
Il marito scontento e avventuriero e la sua nuova gonnella non vogliono in alcun modo sottoporsi alla terapia domenicale, la terapia umanista di accoglienza. Loro si sentono bene nella comunità. Possono andare al club, pranzare tranquilli, bere al bar della piscina fino alle 19,00, in bermuda, e terminare in bellezza andando a Messa alle 20,30.
Nella parrocchia ci sono molte attività di promozione sociale. Padre Jorge è molto attento a non usare neanche l’ombra del proselitismo. La chiesa deve occuparsi delle condizioni concrete di chi chiede, senza opprimerli con la dottrina. La dottrina genera solo divisioni e affermazioni dell’io. Essa non deve proporre alcunché ad alcuno, tranne l’impegno per la condivisione e la giustizia. Padre Jorge ha fatto un accordo con il Rotary e un altro con il Terreiro Maria Padilha [apposito luogo di un culto di un rito afro-brasiliano]. Per Padre Jorge, ciò che conta è fare del bene, senza creare divisioni. Per lui, le persone devono rimanere dove sono, perché se Dio le ha messe lì, è lì che devono rimanere!
La funzione della religione è quella di servire l’essere umano. E soprattutto: per Padre Jorge, non importa quello che fai tra le quattro mura! Chi è lui per giudicare?
E il “ministero musicale” di Padre Jorge? E’ così buono - un repertorio ben accogliente, anche sentimentale, che certamente porterà ad una nuova “famiglia” – marito scontento e gonnella – a lacrime di tenerezza e di oblio di sé, facendo sperimentare il dio concreto e lieve che non vincola con leggi e codici astratti di condotta.
Per Padre Jorge, tutto è una gran dialettica di precarietà, nulla è definitivo. La sintesi si ha col confronto degli opposti. Egli pensa così dal momento che la sua opinione prevale sempre. Per lui, non si può ingessare la realtà. Dobbiamo stare attenti ai segni dei tempi, come diceva San Giovanni XXIII, il papa buono.
Padre Jorge è l’uomo più ascoltato del mondo. Dicono che un suo amico gli scrive le omelie. Quest’amico ha perfino un libro sulla teoria del tocco e del bacio.
Guai a contrariare Padre Jorge.
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