Peter Sutherland, “pontefice” del Nuovo Ordine Mondiale
L’agognato governo planetario, nonostante alcune resistenze, come quella di Viktor Orban, continua la sua costruzione. Peter Sutherland, rappresentante delle Nazioni Unite per immigrazione, è uno dei suoi principali architetti. Lui stesso ha lanciato un significativo avviso: “bisogna affossare l’omogeneità nazionale degli Stati”.
Peter Sutherland è un multimilionario irlandese considerato uno dei grandi pontefici del mondialismo allo stesso livelli di George Soros, dei Rockefeller o di Kissinger.
Peter Sutherland è un multimilionario irlandese considerato uno dei grandi pontefici del mondialismo allo stesso livelli di George Soros, dei Rockefeller o di Kissinger.
Assieme ad altri gurù del preteso Nuovo Governo Globale, ha partecipato e partecipa alle riunioni del Club di Bilderberg, è presidente della Trilateral Commission. Circa 10 anni fa fu designato da Kofi Annan quale rappresentante speciale dell‘ONU per le questioni migratorie, da dove sta lavorando per favorire le tesi mondialiste e, secondo molti, la denominata sostituzione demografica. Southerland è un fervente promotore della necessità di favorire le grandi ondate migratorie verso i paesi sviluppati, ed apertamente ostile al mantenimento delle sovranità nazionali, quelle che lui definisce: “il male attuale”.
Sutherland concepisce le frontiere nazionali come l’ultimo freno per la realizzazione di un Nuovo Ordine Mondiale. Il movimento come già risaputo è una aspirazione di una elite ultra capitalista sul piano economico per quanto si professi “socialista” o “progressista” sul piano morale e politico. Una mescolanza pseudo ideologica che facilita il percorso e vince le rsistenze che possano essere della sinistra o della destra.
La sua battaglia contro gli Stati nazione è arrivata in alcuni casi al punto di attrito. Ad esempio quando nel 2012 ha voluto esigere all’Unione Europea di “fare tutto il possibile per affossare l’omogeneità nazionale degli stati europei“. Conoscendo bene la resistenza di alcuni paesi europei alla prospettiva di dover scomparire, ha intrapreso una crociata a favore delle migrazioni di massa che snaturalizza le nazioni rendendole più propense a diluirsi nel magma mondialista e multiculturale. Così la circolazione senza restrizioni degli esseri umani , delle merci e dei capitali si presuppone come l’obiettivo prioritario di Peter Sutherland. Un “homo economicus” sprovvisto di una propria identità, omologato ed utilizzabile dalle elite imprenditoriali, per i protogovernanti globali e perfino per alcuni settori deviati della Chiesa Cattolica.
Questo piano è esattamente quello denunciato pochi giorni fa dal presidente ungherese Viktor Orban in una interivista rilasciata alla giornalista Éva Kocsis per conto della Gaceta.es: “esiste una campagna internazionale ben avviata che è in fase attuazione da oltre dieci anni. Si può collegare al nome di George Soros ed il suo obiettivo è quello di far credere che le frontiere non abbiano più senso e che le nazioni non debbano avere il diritto di decidere autonomamente con chi vogliano convivere i loro popoli. Vogliono creare istituzioni internazionali per monitorare le nazioni e decidere per nostro conto chi e dove debba convivere con altri. Ripeto: sono teorie concepite nella “fabbrica” di Soros che si sono anche infiltrate in varie istituzioni internazionali. Dobbiamo combattere questa battaglia per conservare la nostra sovranità, dobbiamo argomentare contro di loro, dobbiamo rendere trasperenti le loro ONG e dobbiamo mettere in chiaro che non si tratta di “diritti umani” ma del business delle migrazioni e dello sfruttamento di questo traffico umano”.
La crisi demografica, “fattore chiave” per il trionfo delle tesi mondialiste
Il magnate irlandese non dubita di collegare la prosperità futura di molti stati della UE alla loro trasformazione in nazioni multiculturali, in definitiva, una “dinamica cruciale per la crescita economica” di alcune nazioni europee, “per quanto difficile sia spiegarlo ai cittadini di questi stati”.
Southerland, si felicita per l’invecchiamento della popolazione occidentale e per il suo declino demografico, fattore chiave per il successo definitivo delle migrazioni. Il magnate cita le isole britanniche come esempio da seguire per il resto de continente: “E’ impossibile considerare che l’omogeneità possa sopravvivere, gli stati devono farsi più aperti, in termini di persone che li abitano, come ha dimostrato il Regno Unito”.
di Rafael Núñez Huesca
Fonte: La Gaceta.es
Traduzione: L.Lago
http://www.controinformazione.info/peter-sutherland-pontefice-del-nuovo-ordine-mondiale/#
Soros mobilita 70mila persone per fare la guerra a Orban
In 70mila sono scesi in piazza a Budapest contro la legge che porterà alla chiusura della Central European University fondata da George Soros. In piazza, bandiere europee e slogan contro Orban
Decine di migliaia di persone hanno manifestato, ieri, a Budapest, contro la chiusura della Central European University, l’università fondata nella capitale ungherese dal miliardario statunitense, George Soros.
Una protesta annunciata, dopo l'approvazione, la scorsa settimana, da parte del Parlamento ungherese, di una legge che porterà alla chiusura entro il 2021 dell’ateneo fondato dal magnate statunitense di origine magiara.
In 70mila sono scesi in piazza a Budapest contro la legge che porterà alla chiusura della Central European University fondata da George Soros. In piazza, bandiere europee e slogan contro Orban
Decine di migliaia di persone hanno manifestato, ieri, a Budapest, contro la chiusura della Central European University, l’università fondata nella capitale ungherese dal miliardario statunitense, George Soros.
Una protesta annunciata, dopo l'approvazione, la scorsa settimana, da parte del Parlamento ungherese, di una legge che porterà alla chiusura entro il 2021 dell’ateneo fondato dal magnate statunitense di origine magiara.
In 70mila, secondo l’agenzia di stampa Reuters, sono scesi in piazza domenica, in quella che è già stata definita come una delle più grandi manifestazioni contro il governo degli ultimi sette anni. I partecipanti alla manifestazione hanno riempito la piazza antistante il Parlamento, difesa dai poliziotti in tenuta anti sommossa, per chiedere al presidente della Repubblica, Janos Ader, di mettere il veto al provvedimento voluto dall'esecutivo di Budapest. Migliaia di manifestanti, per la maggior parte studenti, hanno percorso le strade di Budapest in corteo, accendendo le luci dei propri smartphone, per chiedere il rispetto della libertà di istruzione. Slogan contro il premier, Viktor Orbán, sono stati scanditi quando i manifestanti hanno raggiunto la sede del partito di governo, Fidesz. Un gruppo più ristretto ha poi bloccato l’Oktogon, una delle piazze più famose del centro di Budapest, sedendosi sull’asfalto e intonando nuovamente cori contro il capo dell'esecutivo magiaro e contro il suo partito.
Oggi, il presidente ungherese, Janos Ader, deciderà se firmare il decreto sulle università straniere, convertendolo in legge, o se porre il veto sul provvedimento, per incostituzionalità, rimandandolo all’esame del Parlamento. Nonostante le pressioni internazionali, gli appelli dei manifestanti, di alcuni partiti di opposizione e del rettore della Central European University, Michael Ignatieff, questo passaggio è considerato, però, da molti, come una pura formalità. È improbabile, infatti, che Ader, membro del partito di governo Fidesz, e rieletto presidente il mese scorso grazie proprio al supporto di Orbán, possa bocciare la cosiddetta legge anti-Soros. La misura decisa dal governo magiaro, modifica le norme che regolano l’attività delle università straniere in Ungheria, obbligando gli atenei finanziati da Stati non membri dell’Ue, ad aprire una sede anche nel Paese di provenienza e ad operare sulla base di un accordo bilaterale tra il governo del Paese di provenienza dell’università e il governo ungherese.
La legge, però, appare chiaramente diretta contro la Central European University, l’unico ateneo che in Ungheria non rispetta questi requisiti, e si inquadra nella più ampia “offensiva” del governo del premier ungherese, Orbán, contro le organizzazioni finanziate da Soros, che operano in Ungheria. Prima dell'ateneo privato fondato da Soros nel 1991 a Budapest, a finire nel mirino dell’esecutivo guidato da Orbán, erano state, infatti, le Ong finanziate dallo stesso magnate statunitense, che si occupano di migranti e diritti umani, la cui azione, secondo il governo magiaro, sarebbe mirata ad indebolire le istituzioni ungheresi e a destabilizzare il Paese.
Ad essere preoccupate per la libertà educativa in Ungheria ci sono diverse istituzioni internazionali, compreso il Parlamento europeo, che nella prossima sessione plenaria discuterà della vicenda. Secondo la Reuters, inoltre, il dipartimento di Stato americano, in settimana, invierà dei diplomatici a Budapest per cercare di risolvere la questione della Central European University.
- Lun, 10/04/2017
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ungheria-proteste-massa-contro-orban-budapest-salvare-1384274.html
GEORGES SOROS E’ RICCO SOCIO DI JARED, IL GENERO…
Nessuna sorpresa, in fondo. Si scopre che Georges Soros è il finanziatore che ha permesso a Jared Kushner, il genero di Trump, di creare una sua immobiliare di lusso, chiamata “Cadre”, insieme al fratello Joshua Kushner.
Soros ha concesso ai fratellini una generosa linea di credito per la trascurabile cifra di 259 milioni di dollari.
“Soros ha una lunga e produttiva relazione con la famiglia Kushner”, dice una fonte vicina all’affare.
Ma la cosa interessante è che la ditta di Kushner smentisce questa relazione. Chissà perché. Magari perché Georges Soros, che ha versato milioni alla campagna di Hillary, è uno dei più attivi finanziatori delle “spontanee manifestazioni” contro Donald Trump, il suocero di Jared? O il fatto che l’ottantaseienne miliardario abbia più volte bollato il suocero come “un impostore, un truffatore e aspirante dittatore”?
E’ una domanda che si pone anche il Jewish Business News, ma si risponde: “Come da una famosa battuta de Il Padrino: “ E’ solo business, niente di personale”. Aggiungendo che “in quanto sopravvissuto all’Olocausto, Soros è sensibile alle sofferenze dei rifugiati nel mondo, cosa che lo mette in rotta di collisione con Trump e l’ungherese Orban”. Naturalmente tacendo che Soros è “sopravvissuto all’Olocausto” in quanto è stato (per sua ammissione) un collaboratore dei Nazisti e ha dato una mano ai tedeschi in Ungheria a sequestrare i beni degli ebrei ungheresi.
Tra l’altro, un lettore malevolo mi ha mandato questa foto:
La pubblico solo per dichiarare che io mi dissocio con forza da queste malsane allusioni.
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