Cardinali e esperti in ordine sparso. Con offese
Continuano polemiche e divisioni collegate all’esortazione apostolica Amoris Laetitia,
in particolare all’ottavo capitolo, e alle noticine che hanno permesso
ad alcuni vescovi un’interpretazione tale da consentire ai divorziati
risposati il cui primo legame è ancora valido per la Chiesa di accedere
all’Eucarestia. Nei giorni scorsi si sono avuti interventi diversi in
Europa e negli Stati Uniti. Su “Strada Regina” ha parlato uno dei
principali ispiratori del Pontefice regnante, il cardinale honduregno
Oscara Maradiaga, che ha attaccato con notevole violenza i cardinali che
hanno presentato i Dubia (e implicitamente tutti gli altri che li
condividono).
“Strada Regina” è una trasmissione settimanale della RSI
– Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, emittente di diritto
pubblico che fa parte della SRG SSR – la società svizzera di
radiotelevisione, ed è curata da un’equipe cattolica di fiducia della
Curia: uno spazio offerto dall’ente radiotelevisivo pubblico alla Chiesa
Cattolica.
Nell’edizione del sabato 25/3/17 il giornalista
Bruno Boccaletti, specialista in tematiche religiose, ha intervistato il
Cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, che ha dichiarato sui cardinali:
“Penso in primo luogo che non hanno letto l’Amoris Laetitia,
perché purtroppo questo è il caso! Io conosco i quattro e dico: sono già
in pensione. Come mai non hanno detto nulla in riguardo a quelli che
hanno la fabbricazione delle armi? Alcuni sono nei paesi che fabbricano e
vendono le armi per tutto il genocidio che sta accadendo in Siria, per
esempio. Perché? Io non vorrei essere – diciamo - troppo forte; soltanto
Dio conosce la coscienza delle persone e le motivazioni interiori, ma
dall’esterno mi sembra un nuovo fariseismo. Si sono sbagliati, facciano
un’altra cosa”. E’ singolare che un cardinale usi termini così offensivi
verso altri porporati.
Dalla Germania invece abbiamo un giornalista molto noto, Matthias Matussek, che collabora alla rivista tedesca Focus e alla rivista svizzera Die Weltwoche, si è posto la questione, con riferimento a una severa critica pubblicata dal settimanale inglese The Spectator (“Il Papa è diventato matto”?)
e si è anche risposto. “Questa domanda non è così strana come uno
potrebbe pensare: infatti questo Pontefice argentino ha espresso così
tante cose confondenti, contraddittorie e politicamente provocanti che i
membri dei suoi corpi stampa hanno una grossa difficoltà a tener dietro
alle correzioni e a raccomandare certe interpretazioni.
Matussek ricorda l’episodio della coprofagia, tutta una serie di altri episodi e dichiarazioni. E fra queste cita il suo evidente rifiuto di rispondere ai Dubia
dei cardinali. Fra l’altro dalla recente intervista del cardinale Burke
sappiamo che fino ad ora, da diversi mesi, il Pontefice non ha risposto
alla sua richiesta di un’udienza. Un comportamento che non testimonia
certamente né umiltà né spirito di dialogo. Matussek afferma che il Papa
ha poca attenzione per i dogma. Matussek ricorda ai suoi lettori non
cattolici che dopo il Concilio Vaticano II la messa tradizionale è stata
“distrutta; Gli altari sono stati fatti a pezzi, e brutali blocchi per
il sacrificio sono stati messi al posto degli altari”. Matussek
continua: “Gli allora distruttori di barricate, tutti ora nei loro anni
ottanta e anche oltre, si aggrappano alla loro giovanile follia di
modernizzazione e di adattamento allo Spirito del Tempo”. Matussek
chiede al Pontefice che cominci a lavorare verso un recupero della
Tradizione, piuttosto che chiedersi se “Io potrei passare alla storia
come il Papa che ha diviso la Chiesa”, come scriveva Der Spiegel nel dicembre 2016.
Negli Stati Uniti invece padre Raymond J. de Souza,
un noto commentatore di argomenti teologici e religiosi, tratta della
grazia santificante e della grazia efficace, e ricorda che per ricevere
l’Eucarestia una persona deve essere in stato di grazia, e che se
qualcuno coscientemente e liberamente si accosta alla comunione quando
non è in stato di grazia, “commette un ulteriore peccato grave”. La
grazia santificante può essere persa, o resa “morta” da un peccato grave
e mortale. Il peccato mortale prevede il consenso e la piena conoscenza
ella persona, e di quest’anima si parla come di non in stato di grazia,
o “in stato di peccato mortale”.
La grazia sacramentale della confessione, ricorda de
Souza, assolve il peccato e aiuta a vivere una vita virtuosa. “La
grazia del matrimonio unisce gli sposi…e fornisce loro una fonte di
assistenza divina”. L’Amoris Laetitia, dice il commentatore si sforza di
sostenere che persone ancora in un legame valido sacramentalmente che
vivono in uno stato di relazione sessuale non sono in peccato mortale
“anche se sanno che l’insegnamento di Gesù è chiaro e senza ambiguità e
che tale unione è adulterina”.
“Questo passaggio (la nota del capitolo VIII,
N.D.R.) è difficile da conciliare con il Catechismo, e con l’Enciclica
di San Giovanni Paolo II sulla vita morale, Veritatis Splendor.
Può un peccato grave (o un’unione adulterina) essere pienamente
conosciuto e liberamente scelto senza la perdita della grazia
santificante?”. Che è il requisito per accedere all’Eucarestia.
15-04-2017
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-cardinali-e-esperti-in-ordine-sparso-con-offese-19552.htm
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