ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 3 aprile 2017

Subbuglio nel sinedrio?

 Pilato, Caifa, Erode & C.: alé, tutti contro Minutella!



Conosco don Alessandro poco più che di sfuggita: ho assistito a una presentazione di un suo libro, ho scambiato quattro chiacchiere, proprio quattro, per cercare di conoscerlo meglio e non giudicare temerariamente questo sacerdote oggi veramente segno di contraddizione.

Non metterei la mano sul fuoco neanche per me stesso, figurarsi se la metto su don Minutella, però…
…quando ieri ho letto il S. Vangelo della S. Messa (forma extra-ordinaria) al versetto "Se dico la verità, perché non mi credete?", vi confesso che ho pensato a lui… e poi ho constatato che veramente quasi tutte le voci della rete, dai papisti più trinariciuti fino ai duri e puri pseudo-tradizionalisti - una e vera propio ONU della rete o ordine mondiale dei blog che dir si voglia - si sono scagliate contro questo carissimo confratello.

Ho sempre pensato che segni di santità siano una gran devozione alla Madonna e avere tutti contro: nel nostro caso possiamo spuntare entrambe le caselle; certamente ci vuole anche altro, ma le basi ci sono.

Mi sono venute pure in mente le parole del Montfort:
[61]...appena un predicatore, pieno della parola e dello Spirito di Dio apre la bocca, tutto l'inferno suona l'allarme e muove cielo e terra per difendersi. Comincia allora una sanguinosa battaglia tra la verità, che passa attraverso la bocca del predicatore e la menzogna che esce dall'inferno; tra quegli uditori che, per mezzo della loro fede diventano amici di tale verità e quelli che per la loro incredulità diventano seguaci del padre della menzogna. 
Un predicatore di tale tempra divina con le sue parole di verità anche se dette con semplicità, muove un'intera città e tutta una provincia per mezzo della guerra che vi suscita. Essa è la continuazione del terribile combattimento che si accese in cielo tra la verità di S. Michele e la menzogna di Lucifero, ed è un effetto della inimicizia che Dio stesso ha messo tra la stirpe predestinata della Vergine Santa e la razza maledetta del serpente. 
Non bisogna dunque meravigliarsi della falsa pace in cui sono lasciati predicatori alla moda, né delle strane persecuzioni e calunnie, mosse e lanciate contro i predicatori che hanno ricevuto il dono della parola eterna. Tali devono essere un giorno tutti i figli della Compagnia di Maria, annunciatori della buona novella con grande forza. 
[64]... Un buon predicatore deve considerarsi sul pulpito come un imputato innocente alla sbarra per sopportare senza vendicarsi i falsi giudizi di tutto un uditorio spesso maldisposto verso di lui. Deve soffrire le censure dei sapienti orgogliosi che interpretano male le sue parole, le beffe dei cattivi che deridono e disprezzano la sua persona ed infine le calunnie di tutto il popolo. Deve far consistere la forza del suo zelo non soltanto nel predicare con vigore, ma anche nel sopportare come una roccia tutte le tempeste, senza cedere né agitarsi più di tanto, lasciando alla verità che egli annuncia e che naturalmente genera l'odio, l'incarico di liberarlo dalla menzogna: la verità vi farà liberi. Questa, prima o poi, lo fa sempre purché la si lasci agire. 
[65 ] Infine i missionari devono ricordare che Gesù Cristo li manda come gli Apostoli quali agnelli in mezzo ai lupi. Devono perciò imitare la dolcezza, l'umiltà, la pazienza e la carità dell'agnello per cambiare, con tale atteggiamento divino, i lupi stessi in agnelli.
(Regola dei Sacerdoti Missionari della Compagnia di Maria, §§ 61-65 passim)
Caro don Alessandro, ti seguo nella preghiera: mi raccomando sta' attento a non fare errori, a non passare dalla parte del torto, perché i misericordiosi… non te la perdonerebbero…

Come dicevo prima, non ti conosco ancora così tanto da sposare appieno tutte le tue tesi, però questi attacchi così maliziosi e generali mi inducono a seguirti con grande affetto nelle mie pur indegne preghiere.
di don Alfredo Morselli


http://blog.messainlatino.it/2017/04/pilato-caifa-erode-c-ale-tutti-contro.html 
“A te don Minutella. Parte II”. Di Fra Cristoforo
Carissimo confratello,
seguo con attenzione la tua vicenda. Premetto che penso che la tua lotta sia giusta. Almeno nei principi. Ti opponi ad una  confusione ecclesiale che non ha mai avuto precedenti nella Storia della Chiesa.  Parli con cognizione di causa. Si vede che sei preparato, che hai studiato, e che non sei uno sprovveduto in materia di Teologia. Sicuramente hai avuto una solida formazione sia teologica che spirituale. Ma ho da dirti alcune cose. Che ti prego di reputare come semplici consigli in questo momento così delicato per te e per tutti i fedeli che ti seguono.
Tutto quello che dici è giusto. Ma ti prego di stare in obbedienza con il tuo Vescovo.  Ho letto che Mons. Lorefice ti ha chiesto di non pubblicare più niente sui social network. Ho letto che ti toglierà la Parrocchia (http://palermo.repubblica.it/cronaca/2017/04/01/news/ecco_la_lettera_di_lorefice_a_don_minutella-161937774/). Ho letto (e questo non l’ho sentito con le mie orecchie, perciò se mi sbaglio correggimi), che tu avresti detto: “Addio falsa Chiesa” (http://www.ilfogliettone.it/larcovescovo-palermo-caccia-parroco-veggente-prete-addio-falsa-chiesa/).
Intanto credo che la lettera del tuo Vescovo non sia così cattiva. Infondo ti chiede prudenza, in un tempo in cui i fedeli sono già tanto confusi. E non possiamo aggiungere anche le nostre iniziative a confonderli ancora di più. I media ti hanno taggato come colui che vorrebbe fare uno scisma. Lo so che questa non è la tua intenzione. Ma questo è quello che tanti vogliono leggere, anche con cattiveria. Per screditarti. Tu non puoi permettere questo.
Infondo, quando siamo diventati sacerdoti, ci è stato chiesto filiale rispetto e obbedienza ai Vescovi ordinanti, e ai loro successori.
Se il tuo Vescovo ti ha chiesto di non utilizzare più i social, io ti suggerisco: stai in obbedienza.  Se il Vescovo ti ha chiesto di fare silenzio per un certo periodo, io ti suggerisco:  stai in obbedienza.  Se il Vescovo ti ha chiesto di lasciare la Parrocchia per un periodo di riposo, io ti suggerisco: stai in obbedienza.  E te lo dico per un motivo molto semplice. Perché il demonio potrebbe tentarti nella superbia e nella vanagloria. E allora ti avrebbe già sconfitto dal principio. Ricorda, come tu già sai, che il peccato originale è nato dalla disobbedienza. Il Vescovo non ti ha chiesto cose trascendentali. Ti ha chiesto silenzio. E tu sconfiggerai il demonio se starai in obbedienza. Perché poi Dio le altre strade le trova lui.
Non aggiungere ferite, ad una Chiesa già ferita, agonizzante. La tua obbedienza sarà la sconfitta del maligno. Diversamente, sarà la sua vittoria. E tu sarai screditato. Come già nell’altra lettera ti mettevo in guardia. Perché è quello che vogliono fare.
Tu penserai che io non sono nessuno. E sicuramente hai ragione. Ma ti prego di ascoltare il consiglio di un povero confratello. Che vuole il tuo bene, e soprattutto il bene della Chiesa intera.
Magari, il 22 aprile puoi convogliare il tuo incontro a Roma. Unendolo a quello organizzato dalla Nuova Bussola Quotidiana. Abbiamo bisogno ora non di caos. Ma di studio. Per continuare a palesare in modo solido le eresie che imperano in questi tempi. E che stanno avvelenando i fedeli.
Stai in obbedienza. Prendiamo come esempio Padre Pio da Pietrelcina. Ricordati che Gesù è veramente vivo. E Lui ha già vinto. Lui ha detto che le porte degli inferi non  prevarranno. Con la Croce, il fallimento..si sconfigge il nemico. Non con la gloria di questo mondo. Gesù ha già vinto. Stai in obbedienza. E insieme, con Gesù vinciamo.
p.s. la mia Perpetua è una tua sostenitrice! 
Fra Cristoforo

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