Il volume Documenti (1966-2013), disponibile da febbraio di
quest’anno, raccoglie 119 documenti della Congregazione per la Dottrina della
Fede (CDF). «La raccolta offre risposte dottrinali e sicure a diverse questioni
importanti per la vita e la missione della Chiesa», scrive il cardinal Müller
nella prefazione all'edizione italiana: sufficiente per far sospirare di
consolazione alcuni e far digrignare i denti ad altri.
Esistono questioni dottrinali, a cui si devono dare delle risposte dottrinali: già questo, da un po’ di tempo a questa parte, sembra sconvolgente. Ma ancora più sconvolgente è il fatto che il libro testimonia che di dottrina si è continuato a parlare anche dopo il Concilio pastorale per antonomasia, il Vaticano II, nonostante i suoi interpreti “ufficiosi” continuino a predicare che il vero spirito del Concilio non permetta di fossilizzarsi in questioni astratte (=dottrinali).
Addirittura eroica appare l’affermazione del Prefetto emerito, Card. William Levada: «i Documenti rappresentano anche un servizio alla carità, poiché la “salus animarum”… vale più di ogni altra cosa per la Chiesa. E’ precisamente la “salus animarum” che richiede, come condizione essenziale, l’annuncio e la difesa della verità rivelata».
Il volume Documenti (1966-2013), disponibile da febbraio di quest’anno, raccoglie 119 documenti della CDF, i quali «approvati espressamente dal Papa partecipano al magistero ordinario del successore di Pietro» (Donum Veritatis, 18). Una buona parte di essi comprende lettere e notificazioni che dichiarano l’eterodossia di pubblicazioni di natura teologica. Oltre a quelle probabilmente più note rivolte ad Hans Kung, rispettivamente nel 1975 e nel 1979, al domenicano Schillebeeckx (1980, 1984 e 1986) e ai gesuiti de Mello (1998) Dupuis (2001) e Sobrino (2006), ve ne sono altre che rivelano la ferma posizione della Santa Sede nei confronti di tesi cui purtroppo non pochi vescovi sembrano oggi ammiccare.
Interessante a riguardo è la Notificazione sul libro Just Love. A Framework for christian sexual ethics della suora americana Margaret A. Farley, che rileva posizioni non conformi alla dottrina cattolica circa la masturbazione, gli atti e le unioni omosessuali, l’indissolubilità del matrimonio, il divorzio e le nuove nozze. Su questi ultimi aspetti, sr. Farley ritiene che in alcune situazioni matrimoniali, “nelle quali troppo è cambiato… talvolta l’obbligo [di fedeltà al vincolo, n.d.a.] deve essere sciolto e l’impegno può essere legittimamente modificato”. La risposta della CDF richiama ovviamente l’impossibilità da parte di qualsiasi autorità umana di sciogliere il matrimonio rato e consumato. Ancora più interessante è la risposta della CDF all’affermazione della religiosa americana circa la possibilità di seconde nozze, permanendo il vincolo matrimoniale. Nella Notificazione, infatti, si richiama proprio il tanto dibattuto testo di Familiaris Consortio , 84“al completo”, richiamando cioè la necessità del pentimento e dell’impegno “a vivere in una completa astinenza”.
Una posizione errata circa la qualifica degli atti omosessuali è il motivo della Notificazione sugli scritti e le attività di sr. Jeannine Gramick e p. Robert Nugent, del 1999. Questo documento ebbe l’ “onore” di essere beffeggiato da Nichi Vendola in occasione del Gay pride del 2000. I due religiosi americani, da lungo tempo esortati sia dal proprio Vescovo che dalla Santa Sede a chiarire le proprie posizioni e manifestare adesione all’insegnamento della Chiesa in materia di omosessualità, si rifiutarono in ultimo di “sottoscrivere che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati”.
Numerosi sono anche gli interventi che riguardano temi di bioetica ed etica sessuale: tra i più importanti si annoverano senza dubbio l’Istruzione sul rispetto della vita umana nascente e sulla difesa della dignità della procreazione Donum Vitae, del 1987 e l’Istruzione su alcune questioni di bioetica Dignitas Personae del 2008. Nel libro si possono leggere altri importanti interventi sull’aborto, l’eutanasia, l’isolamento uterino e l’etica sessuale, ed una interessante risposta – visti i tempi che corrono – alla Conferenza Episcopale Statunitense sull’alimentazione e l’idratazione artificiali. La Congregazione, a firma del Card. Levada, nel 2007 riaffermò con chiarezza l’obbligatorietà della somministrazione di cibo e acqua fino a quando riesca effettivamente a raggiungere l’obiettivo di nutrire ed idratare. Tale somministrazione non può essere interrotta nemmeno in caso di “stato vegetativo permanente”. Trattasi insomma di obbligo morale, non di una scelta del paziente…
Vi sono poi numerosi interventi della Congregazione su questioni legate ai sacramenti, come la validità del Battesimo amministrato in alcune comunità non cristiane, la sepoltura ecclesiastica e i riti funebri, la formula di assoluzione, i matrimoni misti, lo scioglimento in favore della fede, etc.
L’ultimo documento pubblicato in questa raccolta (perché, in realtà, la Congregazione ha emanato due nuovi documenti nel 2016, dopo una lunga pausa che durava dal marzo 2012) è la Notificazione a sr. Farley, di cui abbiamo già parlato, relativa all’indissolubilità del matrimonio e all’impossibilità di una nuova situazione relazionale che non preveda la continenza completa. Che non sia un segno della Provvidenza...
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