Il ruolo geopolitico degli ortodossi
In Europa occidentale la religione sta sempre più perdendo il suo legame con l’identità nazionale. Con la secolarizzazione, si è sviluppata la tendenza a relegare la religione nell’ambito delle scelte individuali riducendo e spesso annullando il suo carattere di fenomeno identificante ed unificante di una nazione. Questo è avvenuto con forza dirompente nei Paesi protestanti ma è un fenomeno che si registra in aumento anche in quelli cattolici. Oggi solo il 23% dei francesi ed il 30% dei tedeschi ritengono la religione cristiana un importante elemento dell’identità nazionale.
D’altro canto, la stessa Costituzione europea, negando le “comuni radici cristiane”, ha di fatto marginalizzato il ruolo della religione a semplice eredità culturale, togliendole (in nome di una laicità ideologica) il carattere di identità fondante.
D’altro canto, la stessa Costituzione europea, negando le “comuni radici cristiane”, ha di fatto marginalizzato il ruolo della religione a semplice eredità culturale, togliendole (in nome di una laicità ideologica) il carattere di identità fondante.
Un altro Cristianesimo
Eppure esiste un altro cristianesimo, in una parte dell’Europa, che rivela ancora una forza geopolitica capace di dare forma al senso di appartenenza di una nazione e di una comunità: è il cristianesimo ortodosso.
Una recente ricerca Pew Research nei paesi dell’Europa Centrale ed Orientale, dimostra che le nazioni a maggioranza ortodossa ritengono la religione parte importante dell’identità individuale e nazionale; una sorta di reazione alla repressione e all’ateismo di Stato imposti dal comunismo.
Come spiegano i ricercatori, “in questi paesi la religione e l’identità nazionale sono strettamente intrecciate”.
Come spiegano i ricercatori, “in questi paesi la religione e l’identità nazionale sono strettamente intrecciate”.
La ricerca ha coinvolto 18 nazioni di cui 4 a maggioranza cattolica (Polonia, Ungheria, Croazia e Lituania) 10 a maggioranza ortodossa (Russia, Ucraina, Grecia, Romania, Bielorussia, Moldavia, Serbia, Bulgaria, Georgia e Armenia) e 4 “miste” (Estonia, Lettonia, Bosnia e Repubblica Ceca).
Per i ricercatori, il fenomeno del ritorno della religione nei paesi ortodossi una volta sottomessi a regimi atei “è sorprendente”. In alcuni di questi l’adesione al cristianesimo è addirittura raddoppiato: nel 1991, solo il 37% dei russi si definiva ortodosso, mentre oggi è il 71%; in Ucraina si è passati dal 39 al 78% e in Bulgaria dal 59% al 75%.
Al contrario, nei paesi a maggioranza cattolica, l’adesione religiosa è diminuita; nella cattolicissima Polonia le persone che si definivano cattoliche nel 1991 erano il 96%, oggi sono l’87% ; addirittura nella Repubblica Ceca l’adesione al cattolicesimo si è dimezzata tanto che oggi ben il 72% degli abitanti si definisce non affiliato ad alcuna religione. Insomma i paesi cattolici dell’Europa orientale subiscono il processo di secolarizzazione tipico di quelli occidentali.
E se da una parte i cattolici sono più praticanti degli ortodossi, dall’altra gli ortodossi definiscono la propria fede fondamentale per l’identità nazionale: “In tutti i paesi dove i cristiani ortodossi compongono la maggioranza, in media il 70% dice che è importante essere ortodossi per condividere veramente l’identità nazionale del paese”. E se questa convinzione è nettissima in Armenia (87%), Georgia (81%), Serbia (78%) e Grecia (76%), è invece incredibilmente bassa in Russia (57%) manifestazione di una nazione il cui carattere multietnico e multiculturale impone che la religione ortodossa sia solo una delle forme plurali di identità nazionale.
Ricadute geopolitiche
Nella ricerca compare un aspetto che ha delle imponenti ricadute geopolitiche. In quasi tutti i paesi ortodossi la maggioranza degli intervistati è favorevole ad una “Russia forte per bilanciare l’influenza dell’Occidente, proteggere i cristiani ortodossi e le persone di etnia russa al di fuori dei loro confini”; e questo sentimento è diffuso anche in tre Paesi che aderiscono all’Unione Europea: Bulgaria, Grecia e Romania.
Solo in Ucraina il sentimento anti-russo prescinde dalla comune appartenenza religiosa ed un ruolo geopolitico di Mosca è osteggiato; ovviamente questo è legato all’attuale conflitto civile. Armenia (83%) Serbia (80%), Bielorussia (76%) e Grecia (70%) sono i paesi in cui i sentimenti filorussi sono più diffusi.
Solo in Ucraina il sentimento anti-russo prescinde dalla comune appartenenza religiosa ed un ruolo geopolitico di Mosca è osteggiato; ovviamente questo è legato all’attuale conflitto civile. Armenia (83%) Serbia (80%), Bielorussia (76%) e Grecia (70%) sono i paesi in cui i sentimenti filorussi sono più diffusi.
La tendenza si manifesta anche nel riconoscimento del Patriarca di Mosca come più alta autorità religiosa nei paesi che non hanno una chiesa nazionale; con l’unica eccezione della Grecia dove è invece riconosciuta la supremazia del Patriarca di Costantinopoli.
Il sentimento religioso nei paesi dell’Europa orientale e ortodossa è un aspetto troppo spesso sottovalutato dai decisori del laico Occidente ; ma questa ricerca conferma quanto esso determini senso di appartenenza profondo e radicato: isolare la Russia dal contesto europeo significa generare una frattura ben più ampia nelle sue implicazioni politiche, di quanto l’élite al governo in Occidente riesca ad immaginare.
René Girard: La religione come strumento di Satana. 1/9: Violenza e Menzogna
La lotta è nei cieli. Angeli e Demoni. (Dürer) |
M.Hercule Flambeau
«Dai giorni di Giovanni Battista ad ora, il regno del cielo soffre violenza, e il violento se ne impadronisce» (Mt 11,12) [1]
La menzogna è un abile miscuglio di vero e di falso. La falsità contenuta in un’affermazione, semplicemente giustapponendosi a quanto di vero è in essa contenuto, prende forza e si nutre della luce della verità stessa. La menzogna sugge i succhi vitali del vero come un parassita attaccato al suo ospite e, infine, abbandona le spoglie vuote di una lettera ormai morta. [2]
Solo dopo aver completamente prosciugato l’energia di una verità, il falso si distacca dal suo ospite per avvinghiarsi, immediatamente, ad un altro. La falsità balugina solo per un breve attimo di fronte agli occhi degli ingenui per poi confonderli, turbarli nuovamente, millantando loro una “nuova verità”, una verità ormai impazzita, stravolta dalla menzogna. [3]
Poniamo il caso di trovarci di fronte alle seguenti affermazioni:
“Moltissimi aspetti riguardanti il Cristo sono frutto di una rielaborazione e commistione di altri miti derivati da più antiche religioni e culti misterici. Ad esempio Gesù è nato il 25 dicembre come Krishna, Zoroastro, Attis, Adonis ed altri. Gesù ha guarito dei malati e ha resuscitato dei morti, così come hanno fatto anche Krishna, Bouddha, Zoroastro, Bochia, Osiris, Serapis, Mardouk ed altri. Gesù è nato da una vergine. Allo stesso modo sono nati Krishna, Bouddha, Lao-Tseu, Conficius, Zoroastro, Attis, Ra e tanti altri. Gesù è stato crocifisso in primavera con due ladroni come Krishna, Baal. Il nuovo testamento è la più grande truffa di tutti tempi.”
“Il tuo dio, il tuo cristo , non è altro che uno dei tanti miti di morte e resurrezione presenti nella storia dell’umanità. Prima di lui Set, Horus, Mitra e tanti altri; dopo di lui, passata la moda in voga negli ultimi 2000 anni, chissà quanti ne verranno. La storicità di un uomo chiamato Gesù non ha importanza in questo poiché ciò che lo contraddistingue non è ciò che è stato, ma ciò che lo hanno fatto diventare gli uomini successivamente” [4]
La menzogna non è sempre cosciente , tuttavia chi la sostiene è sistematicamente (anche se, magari inconsapevolmente) violento e in malafede. A differenza della verità, che è una e si impone nel mentre che si dona, tutte le innumerevoli menzogne consistono in un do ut des: pagano a vista il loro sostenitore in termini di gloria, potere, onore o, più miserevolmente, in termini di tiepido, meschino e confortevole assopimento della coscienza. [5]
Quando ci si trova di fronte a un intrico di parole tanto arrogante e rancoroso, quasi pianta d’edera velenosa che cresca lenta e inesorabile soffocando e ricoprendo il suo ospite, sono due le strade che si possono intraprendere.
La via larga prevede di isolare e debellare il male combattendone i sintomi. Estirpare i tralci d’edera uno ad uno a partire dai più prossimi a noi, affinché il corpo sano si rafforzi.
La via stretta richiede di scovare le radici del parassita immergendosi tra le foglie venefiche, ustionarsi forse, ma troncarne di netto la fonte vitale. L’edera, avvizzita, cadrà da sé.
[1] “È una strana e lunga guerra quella in cui la violenza tenta di opprimere la verità. Tutti gli sforzi della violenza non possono indebolire la verità, e non servono che a innalzarla maggiormente. Tutti i lumi della verità non possono nulla per arrestare la violenza, e non fanno che irritarla di più. Quando la forza combatte la forza, la più potente distrugge la minore; quando si oppongono i discorsi ai discorsi, quelli che sono veri e convincenti confondono e dissipano quelli che hanno soltanto vanità e menzogna: ma la violenza e la verità non possono nulla l’una sull’altra. Da ciò non si pretenda però di concludere che le cose siano uguali; perché vi è questa estrema differenza, che la violenza non ha che un corso limitato dall’ordine di Dio, il quale ne conduce gli effetti alla gloria della verità che essa assale; mentre la verità sussiste eternamente, e trionfa infine dei suoi nemici, perché è eterna e potente quanto Dio stesso” B.Pascal,Le Provinciali.
[2] “Il desiderio utilizza sempre ai propri fini il sapere che acquisisce di se stesso; pone la verità, insomma, al servizio della sua menzogna, ed è sempre meglio armato per distruggere tutto ciò che a lui si abbandona, per mobilitare tutto, negli individui e nelle comunità, a vantaggio del “double bind” costitutivo, per sempre più sprofondare nel vicolo cieco che lo definisce. L’idea del demonio porta-luce va molto più in là di tutta la psicoanalisi. Il desiderio è portatore di luce, ma di una luce messa al servizio della sua stessa oscurità. Questo carattere propriamente luciferino spiega il ruolo del desiderio in tutte le grandi invenzioni della cultura moderna, nell’arte e nella letteratura.” René Girard, delle cose nascoste sin dalla fondazione del mondo
[3] “L’errore è una verità impazzita, contiene una parte di verità, ma questa parte pretende di essere la verità assoluta” GK Chesterton, Eretici.
[4] Interventi su due blog che non meritano l’onore della citazione, ne troverete a bizzeffe anche recandovi al bar…
[5] «Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete ascoltare la mia parola. Voi avete per padre il diavolo e volete soddisfare i desideri del padre vostro.» (Giov., 8, 43-44).
http://www.campariedemaistre.com/2017/05/rene-girard-la-religione-come-strumento.html
Intervista a padre Mntonios Haddad – L’America vuole una crisi interconfessionale in Medio-Oriente
Intervista a padre Mntonios Haddad in merito al recente viaggio di Trump in Arabia Saudita.
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