Anche l'impero mediatico dei
Cavalieri di Colombo si fa un po' bergogliano
Alla fine di questo mese di giugno si vedrà se dagli Stati Uniti i Cavalieri di Colombo elargiranno per un altr'anno 100 mila dollari a "Vatican Insider", il sito di informazione religiosa che è più strettamente legato a papa Francesco, tramite il suo coordinatore Andrea Tornielli, amico di Jorge Mario Bergoglio da molto prima che fosse eletto al papato e tuttora suo assiduo frequentatore.
"Vatican Insider" è una creatura del quotidiano di Torino "La Stampa", di cui Tornielli è vaticanista, e continua a essere pubblicato sulla piattaforma web di questo giornale. Ma dal 1 luglio del 2014 è tenuto in vita proprio grazie al sostegno annuale di 100 mila dollari erogato dai Cavalieri di Colombo e fin qui rinnovato ad ogni scadenza.
La fama dei Cavalieri di Colombo, infatti, non è per niente in linea con le novità dell'attuale pontificato. Basti vedere il ritratto a tinte fosche, ultraconservatrici, che ha tracciato nei giorni scorsi dei Cavalieri il "National Catholic Reporter", capofila dei media cattoprogressisti americani, in una serie di servizi documentatissimi di cui quest'ultimo tira le somme:
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I Cavalieri di Colombo, fondati negli Stati Uniti a metà Ottocento da immigrati irlandesi, sono una potenza che non ha eguali tra le associazioni cattoliche.
Conta 2 milioni di affiliati, ha un patrimonio di quasi 2 miliardi di dollari, gestisce una efficientissima impresa assicurativa, ha ricavi annuali di oltre 2,2 miliardi – sia nel 2014 che nel 2015, gli ultimi anni di cui sono disponibili i dati – ed ha erogato nell'ultimo decennio più di 1 miliardo e mezzo di dollari in attività caritative.
Le entrate e le uscite sono tutte registrate a norma di legge, compresi i compensi annuali dei loro uomini di vertice, che per Anderson sono stati di 2.289.806 dollari nel 2014 e di 1.277.232 dollari nel 2015, mentre per Smith sono ammontati a 766.795 dollari del 2014 e a 972.215 dollari nel 2015.
Un'ampia e dettagliata rassegna delle elargizioni dei Cavalieri di Colombo in questi ultimi anni è in quest'altro servizio del "National Catholic Reporter":
Ma qui basti ripercorrere ciò che i Cavalieri fanno nel campo dei media, sia in forma esplicita, sia in forma mascherata, come è appunto il caso di "Vatican Insider", il cui sostegno è nascosto, nei resoconti ufficiali, sotto la voce generica delle donazioni ad "attività di comunicazione".
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A beneficiare del sostegno dei Cavalieri di Colombo sono soprattutto dei media classificabili nel campo cattolico conservatore, in linea con i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
È il caso, in particolare, di "Eternal Word Television Network", in sigla EWTN, la più grande catena multimediale cattolica del mondo, fondata da Suor Angelica nel 1981 negli Stati Uniti. I Cavalieri hanno finanziato con 1 milione 250 mila dollari, nel 2014, il lancio di un telegiornale serale in onda dal lunedì al venerdì dal titolo "News Nightly", e ne hanno proseguito il sostegno con 250 mila dollari all'anno.
Inoltre, i Cavalieri hanno erogato 245 mila dollari, nel 2014, a sostegno di un'agenzia on line degli Stati Uniti, la "Catholic News Agency", in sigla CNA, che al pari delle sue edizioni sorelle in spagnolo, in portoghese, in tedesco e in italiano è entrata a far parte da quello stesso anno di EWTN.
Ma anche passando dal popolare al colto i Cavalieri agiscono con mirata generosità.
Hanno donato 330 mila dollari nel 2014 e altri 98 mila nel 2015 a "The Ethics and Public Policy Center", il think tank di Washington in cui brilla George Weigel, uno dei più noti pensatori cattolici conservatori, massimo biografo di Karol Wojtyla, nonché membro del board dell'"Institute on Religion and Public Life" che pubblica "First Things", la più prestigiosa testata del pensiero cattolico conservatore, di cui Weigel è firma ricorrente.
Non sorprende, quindi, visti questi posizionamenti, che nel corso dell'attuale pontificato i Cavalieri di Colombo abbiano sentito la necessità di bilanciare il loro profilo, per renderlo più accettabile al sentire di papa Francesco.
Il sostegno a "Vatican Insider" fa parte di questa operazione di riequilibrio. Ma non è il solo.
Da più di un anno i Cavalieri di Colombo finanziano "Crux" il portale di informazione religiosa creato nel 2014 dal "Boston Globe" e affidato al suo vaticanista John Allen Jr., ma presto lasciato cadere per mancanza di introiti pubblicitari.
Da allora "Crux", sempre diretto da Allen, vive con il sostegno dichiarato dei Cavalieri, che coprono 350 mila degli 850 mila dollari che sono i costi annuali complessivi del sito, per il resto coperti da circa 125 mila dollari di introiti pubblicitari e da contributi provenienti dal "DeSales Media Group" della diocesi di Brooklyn e dalle arcidiocesi di Washington, New York e Los Angeles.
"Crux" non è classificabile né come progressista né come conservatore. Le analisi di Allen, in particolare, si distinguono da sempre per la loro oggettiva fattualità.
Da qualche tempo, però, tra le firme ospitate dal sito spicca quella del vaticanista inglese Austen Ivereigh, che di Bergoglio è sostenitore sfrenato e biografo entusiasta, e lo fa fin troppo capire in ogni riga che scrive.
Infine c'è il sostegno che i Cavalieri di Colombo danno da decenni ai media vaticani, sotto qualsiasi papa.
Già nel 1965 i Cavalieri donarono un trasmettitore ad onde corte alla Radio Vaticana, quando questo sistema di trasmissione era più che mai necessario per far arrivare la voce del papa al di là della Cortina di Ferro.
E non meno generosi furono in seguito nel sostenere le prime trasmissioni televisive in tutto il mondo delle grandi celebrazioni pontificie e poi mano mano il potenziamento dei sistemi vaticani di ripresa e di trasmissione, fino a quelli modernissimi dei tempi attuali.
Anche per questo nel 2007 Carl Anderson, capo supremo dei Cavalieri, fu nominato consultore del pontificio consiglio per le comunicazioni sociali. E due anni dopo membro del consiglio di sovrintendenza dell'Istituto per le Opere di Religione, in sigla IOR, la "banca" vaticana.
In quest'ultimo ruolo fu il più acceso e spietato nel defenestrare dalla presidenza dello IOR Ettore Gotti Tedeschi, il 24 maggio 2012, in una delle più oscure vicende vaticane degli ultimi decenni.
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