La Grande Promessa dei Cinque Primi Sabati
5 SATURDAYS FOR OUR LADY
Lucia, una dei tre veggenti delle apparizioni di Fatima racconta:
“Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell’altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse:
- Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strapparglieLe.
E subito la Vergine Santissima aggiunse:
- Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo:
A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”.
A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”.
Con infinita generosità, la Beata Vergine Maria promette in questo modo la grazia delle grazie, la più sublime tra tutte, quella della perseveranza finale.
Ma c’è di più in questa promessa. La devozione Riparatrice ci viene raccomandata anche come mezzo per convertire i peccatori, la cui anima è a rischio gravissimo di essere persa, e come strumento efficacissimo di intercessione per ottenere la pace nel mondo da parte del Cuore Immacolato di Maria.
Se guardiamo più in profondità, la grande richiesta di Pontevedra sembra essere il culmine gioioso di un intero movimento devozionale. Iniziato spontaneamente, esso è stato incoraggiato e codificato a Roma, e sembra essere nient’altro che la preparazione provvidenziale di ciò che sarebbe giunto più in avanti.
Il 13 giugno 1912, San Pio X concesse nuove indulgenze a pratiche che, quasi interamente, prefiguravano quelle richieste a Pontevedra: “Per promuovere la pietà dei Fedeli verso il Cuore Immacolato di Maria, Madre di Dio, e per compiere Riparazione per le offese compiute da uomini empi contro il Suo Santo Nome ed i Suoi privilegi, San Pio X concesse un’indulgenza plenaria per il primo sabato di ciascun mese, applicabile alle anime in purgatorio. Condizioni: confessione, comunione e preghiere per le intenzioni del Pontefice Regnante e pratiche spirituali con l’intenzione Riparatrice in onore della Vergine Immacolata.” Esattamente cinque anni dopo, il 13 giugno 1917 avvenne la grande manifestazione del Cuore Immacolato di Maria, a Fatima: “circondato da spine che sembravano trafiggerlo”. Suor Lucia disse anni dopo al riguardo: “Capimmo che si trattava del Cuore Immacolato di Maria, offeso dai peccati dell’umanità, che chiedeva Riparazione.”
Il 13 novembre 1920, Papa Benedetto XV concesse nuove indulgenze a questa stessa pratica, ove fosse compiuta nei primi sabati di otto mesi consecutivi.
Una Devozione tradizionale … Che meraviglia assistere al Cielo che si accontenta di incoronare un grande movimento di pietà Cattolica, non facendo altro che precisare alcune decisioni di un Papa, (e che Papa!) San Pio X! Allo stesso modo, la Beata Vergine Maria apparve a Lourdes per confermare le infallibili dichiarazioni di Papa Pio IX.
Ma è una Devozione del tutto nuova… Tuttavia, quanti nuovi elementi possiamo trovare in questo messaggio di Pontevedra! Per prima cosa, nella concessione di facoltà eccessive, che solo il Cielo può prendersi la libertà di concedere: il 10 dicembre la Vergine Maria non chiede più che Le vengano dedicati quindici, dodici e neanche otto sabati, ma ci chiede solamente cinque sabati – tanti quanti le decine del Rosario.
Poi, soprattutto, la promessa unita ad essa è stata aumentata enormemente: non è più una questione di indulgenze (ovvero la remissione del castigo per i peccati già perdonati), ma un segnale assai più forte di grazia: l’assicurazione di ricevere, in punto di morte, “tutte le grazie necessarie per la salvezza.” Questa è una promessa che riguarda il successo od il fallimento nel “nostro affare più importante, quello della nostra salvezza eterna.”
CONDIZIONI -
Per ottenere la promessa del Cuore di Maria si richiedono le seguenti condizioni:
1 – L’intenzione - L'intenzione deve essere quella di offrire riparazione al Cuore Immacolato di Maria dei numerosissimi oltraggi, sacrilegi, bestemmie di cui viene fatto oggetto. E' lo scopo con il quale dobbiamo offrire questo atto di amore. Nel segreto dell'anima rinnoveremo il nostro umile atto di riparazione confortati che servirà a strappare qualche spina che affligge il Cuore Immacolato. Senza quest’intenzione generale, senza questo desiderio d’amore che vuole compiere Riparazione verso la Madonna, per consolarLa, tutte queste pratiche esterne non saranno di per sé sufficienti ad ottenere la magnifica promessa.
2 – Confessione - Fatta entro gli otto giorni precedenti, con l’intenzione di riparare le offese fatte al Cuore Immacolato di Maria. Se uno nella confessione si dimentica di fare tale intenzione, può formularla nella confessione seguente.
3 – Comunione - Fatta in grazia di Dio con la stessa intenzione della confessione. La Comunione deve essere fatta nel primo sabato del mese. Il 15 febbraio 1926 a Suor Lucia apparve Gesù Bambino... La giovane religiosa gli chiese occorreva confessarsi esattamente il primo sabato del mese: infatti sapeva bene che molti, pur avendo la buona volontà, non potevano trovare sempre e subito la possibilità di confessarsi quando volevano! Con meravigliosa condiscendenza, Gesù Bambino, spiegò a Suor Lucia:
“La confessione può essere fatta anche in altro momento; l'importante è che sia fatta con l'intenzione di fare un atto di riparazione al Cuore di Maria e che, in ogni caso, siano in stato di grazia nel momento di ricevere la Comunione.”
La confessione dunque non deve essere per forza compiuta durante il primo sabato. Per una qualsiasi necessità, essa può essere compiuta persino dopo oltre otto giorni. Tuttavia, è sicuramente preferibile che la confessione venga fatta, per quanto possibile, in un giorno vicino al primo sabato.
La Comunione Riparatrice, ovviamente, è l’atto più importante della devozione di Riparazione. Tutti gli altri atti ruotano attorno ad essa. Per capire il suo significato e la sua importanza, bisogna considerarla in collegamento con la miracolosa Comunione dell’autunno del 1916; quella comunione infatti, era orientata completamente all’idea di Riparazione, grazie alle parole dell’Angelo. La Comunione Riparatrice deve essere inoltre considerata in relazione alla Comunione dei nove Primi Venerdì del mese, richiesta dal Sacro Cuore a Paray-le-Monial.
Padre Gonçalves, il confessore di Lucia, in una lettera del 29 maggio 1930 fa la seguente domanda:
“Se una persona non può adempiere alle condizioni durante il sabato, può farlo di domenica?”
Il Signore dette la risposta a Suor Lucia durante la notte tra il 29 ed il 30 maggio del 1930:
“La pratica di questa devozione sarà ugualmente accettabile durante la domenica che segue al primo sabato, quando i Miei sacerdoti, per una giusta causa, lo permettano alle persone.”
Per questo non solo la Comunione, ma anche la recita del Rosario e la meditazione sui misteri possono essere trasferiti alla domenica, per giusti motivi, che sta ai sacerdoti giudicare. È facile chiedere questo permesso durante la confessione. Notate ancora una volta il carattere Cattolico ed ecclesiale del Messaggio di Fatima. È ai Suoi sacerdoti, e non alla coscienza di ciascuno, che Gesù da la responsabilità di concedere questa ulteriore possibilità.
4 – Periodicità - La Confessione e la Comunione devono ripetersi per cinque mesi consecutivi, senza interruzione, altrimenti si deve ricominciare da capo. Bisogna essere perfetti anche nelle cose più piccole per amore di Dio
5 – Recitare la corona del Rosario - Almeno la terza parte, con la stessa intenzione della confessione.
6 – Meditazione - Per un quarto d’ora fare compagnia alla Santissima Vergine meditando sui misteri del Rosario.
In aggiunta alla recita del Rosario, la Madonna chiede quindici minuti di meditazione sui quindici misteri del Rosario. Questo non vuol dire, ovviamente, che per ciascun mistero si debba meditare un quarto d’ora! Vengono richiesti solamente quindici minuti in tutto! Né è indispensabile meditare ciascun mese sui quindici misteri. Si può fare per esempio un’unica meditazione su alcuni dei misteri, a libera scelta
Perché il giorno di Sabato?
Il giorno deve essere il primo sabato di ogni mese: da sempre questo giorno è consacrato in modo speciale alla Madre di Dio e prelude alla Domenica, giorno del Signore. È una preparazione al giorno santo della Domenica: non c'è miglior modo di prepararsi all'incontro con il Signore. Devono essere i primi del mese: iniziare il mese con l'amore della Madre.
Perchè cinque?
Gesù appare a Suor Lucia nella notte fra il 29 e il 30 maggio 1930, e con dolcezza le spiega come mai i sabati sono proprio in numero di cinque:
“Figlia mia, il motivo è semplice. Ci sono cinque specie di offese e di bestemmie proferite contro il Cuore Immacolato di Maria:
1) le bestemmie contro l’Immacolata Concezione,
2) le bestemmie contro la sua verginità,
3) le bestemmie contro la sua maternità divina, rifiutando al tempo stesso di riconoscerla come Madre degli uomini,
4) le bestemmie di coloro che cercano pubblicamente di infondere nel cuore dei bambini l’indifferenza o il disprezzo od anche l’odio nei riguardi di questa Madre Immacolata ,
5) le offese di coloro che la oltraggiano direttamente nelle sue sante immagini.
2) le bestemmie contro la sua verginità,
3) le bestemmie contro la sua maternità divina, rifiutando al tempo stesso di riconoscerla come Madre degli uomini,
4) le bestemmie di coloro che cercano pubblicamente di infondere nel cuore dei bambini l’indifferenza o il disprezzo od anche l’odio nei riguardi di questa Madre Immacolata ,
5) le offese di coloro che la oltraggiano direttamente nelle sue sante immagini.
Ecco, figlia mia, il motivo per cui il Cuore Immacolato di Maria mi ha ispirato di richiedere questa piccola riparazione, ed in considerazione di questa, di commuovere la mia misericordia per perdonare le anime che hanno avuta la disgrazia di offenderlo.
…Quanto a te, cerca continuamente, con le tue preghiere ed i tuoi sacrifici, di commuovere la mia misericordia riguardo a queste povere anime.”
…Quanto a te, cerca continuamente, con le tue preghiere ed i tuoi sacrifici, di commuovere la mia misericordia riguardo a queste povere anime.”
Certo continuare oltre i cinque è auspicabile, anzi rappresenta una fedeltà che sicuramente sarà premiata. In ogni caso devono essere almeno in numero di cinque per soddisfare le richieste della Madonna.
La pratica della Comunione Riparatrice deve essere attenta e costante. Nostro Signore l’ha spiegato a Suor Lucia nella Sua apparizione del 15 febbraio 1926:
“È vero, figlia Mia, che molte anime iniziano (la pratica dei quindici sabati) ma poche perseverano fino alla fine", e coloro che perseverano ricevono le grazie promesse. Le persone che praticano i Primi Cinque Sabati con fervore, e per compiere Riparazione al Cuore della vostra Madre Celeste, Mi fanno più piacere di coloro che ne recitano quindici, ma che sono freddi e distaccati…”.
La Madonna chiede così poco, ma proprio perché così ci si può applicare con tutto il nostro cuore. Secondo la grande massima spirituale: “voler amare vuol dire amare.”
Le poche parole pronunciate dal Bambino Gesù e dalla Madonna il 10 dicembre 1925, spiegano tutto. Sono sufficienti a capire il vero spirito di questa devozione Riparatrice:
“Guarda figlia Mia, il Mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati in ogni momento Mi configgono con bestemmie e ingratitudini… senza che vi sia nessuno che faccia un atto di riparazione per toglierle… Almeno tu vedi di consolarMi.”
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Il Segreto delle Tre Fontane
Saverio Gaeta ha scritto un interessante libro intitolato “Il veggente. Il segreto delle tre fontane” (Salani editore, Milano, 2016). L’Autore ha potuto consultare i Diari che Bruno Cornacchiola aveva scritto dal 1947 al 2001, anno della sua morte, custoditi presso l’associazione dei fedeli da lui fondata, e ne svela i contenuti nel suddetto libro.
Il 12 aprile 1947 Cornacchiola presso la località delle Tre fontane in Roma, ove San Paolo subì il martirio, ebbe una apparizione della Madonna contenente alcune rivelazioni. Esse (circa una sessantina) son continuate per tutta la sua vita e Cornacchiola stesso le ha trascritte nei suoi Diari.
In questo breve articolo riassumo quelle più attuali, che possono aiutarci a capire meglio il terribile periodo che stiamo attraversando.
Sono soltanto rivelazioni private. Cornacchiola stesso le ha sottomesse al giudizio dell’Autorità ecclesiastica, che già con Pio XII iniziò ad approvarle.
Gli incontri con Pio XII
Innanzitutto occorre sapere che il primo quaderno dei suoi Diari, contenente il resoconto della prima apparizione della Madonna, Bruno Cornacchiola lo consegnò a papa Pio XII la notte del 22 luglio del 1947 alla presenza di don Sfoggia, di padre Riccardo Lombardi e di padre Felice Maria Cappello, i quali avevano potuto leggere il messaggio del 12 aprile dietro autorizzazione del Papa. A questo incontro privato ne seguì uno pubblico e ufficiale il 9 dicembre del 1949 (Saverio Gaeta, op. cit., p. 62) in cui il Papa incoraggiò Cornacchiola a fare delle conferenze sulle apparizioni da lui avute.
Inoltre il 5 ottobre del 1947 Pio XII benedisse la statua della Madonna riproducente la Vergine apparsa a Cornacchiola e nel 1956 papa Pacelli consentì il culto pubblico, affidando ai francescani minori conventuali la custodia della grotta e della cappella adiacente (op. cit., p. 106).
Il contenuto dei messaggi
Il contenuto della prima apparizione non era stato reso noto e si trova negli archivi del Sant’Uffizio, ma Cornacchiola ne aveva fatto una fotocopia, depositata negli archivi della sua associazione, della quale il Gaeta (op. cit., p. 59) riporta i principali brani sinora inediti.
I Diari consultati da Salvatore Gaeta si trovano presso l’associazione “Schiere Arditi di Cristo Re Immortale” (SACRI) fondata da Cornacchiola. Gli “Arditi di Cristo” si occupano soprattutto di catechesi e non avevano letto i Diari di Cornacchiola, i quali contengono delle rivelazioni sorprendenti e inedite sino a che Saverio Gaeta le ha raccolte nel suo libro.
La prima (12 aprile 1947) si trova scritta a mano in un quaderno di una trentina di pagine. I punti più salienti sono i seguenti:
“I pastori del gregge non fanno il loro dovere. Troppo mondo è entrato nella loro anima per dare scandalo al gregge e sviarlo dalla via. […]. Prima che la Russia si converta e lasci la via dell’ateismo, si scatenerà una tremenda e grave persecuzione. Pregate, si può fermare. […]. Allontanatavi dalle false cose del mondo: vani spettacoli, stampe d’oscenità. […]. Satana è sciolto per un periodo di tempo e accenderà tra gli uomini il fuoco della protesta. Figli siate forti, resistete all’assalto infernale. […]. La Chiesa tutta subirà una tremenda prova, per pulire il carname che si è infiltrato tra i suoi ministri. […]. Sacerdoti e fedeli saranno messi in una svolta pericolosa nel mondo dei perduti, che si scaglierà con qualunque mezzo all’assalto: false ideologie e teologie. […]. Vi saranno giorni di dolori e di lutti. Dalla parte d’oriente un popolo forte, ma lontano da Dio, sferrerà un attacco tremendo, e spezzerà le cose più sacre e sante. […]. Il mondo entrerà in un’altra guerra, più spietata delle precedenti; maggiormente sarà colpita la Rocca eterna (Roma). L’ira di satana non è più mantenuta; lo Spirito di Dio si ritira dalla terra, la Chiesa sarà lasciata vedova, sarà lasciata in balìa del mondo. […]. La colpita maggiormente sarà la Chiesa di Cristo per nettarla dalle sozzure che vi sono dentro. […]. I sacerdoti saranno calpestati e trucidati, ecco la croce rotta vicino alla talare dello spogliamento esteriore sacerdotale” (Saverio Gaeta, op. cit., pp. 80-88).
L’apparizione del 21 febbraio 1948 recita:
“Questo dico ai miei figli sacerdoti: voi state diventando del mondo, spogliandovi del sacro per dissacrare e abbandonare il sacerdozio. […]. Il mondo ha sete di verità, ma voi non gli date più l’acqua che disseta” (op. cit., pp. 89-91).
Apparizione del 15 agosto 1949:
“Perché non vi allontanate dal peccato? Il quale vi condurrà nel più atroce degli smarrimenti. […]. Ciò accadrà specie a coloro che in questi tempi colmi di peccato vi nascondono i miei richiami, nel tempo moderno colmo di falsità” (op. cit., pp. 91-93).
Apparizione del 15 agosto 1958:
“Vi sarà un fortissimo terremoto, che scuoterà tutto il globo terrestre. Non andate in giro, né mettetevi a dormire se siete in peccato mortale, ma confessatevi e pentitevi di averlo fatto, e non fatelo più. […]. Il sole si oscurerà, le stelle cadranno, ma non intendete ciò soltanto nella parte materiale del pensiero: c’è la parte interpretativa e spirituale e saranno i soli dei superbi e le stelle degli orgogliosi che cadranno. […]. Fuori della Chiesa cattolica, apostolica e romana non c’è la salvezza. […]. Amare tutti non significa tenere un atteggiamento sentimentalista. […]. Non spogliatevi dell’abito sacerdotale: l’abito richiama, è un segno celeste” (op. cit., p. 93-95).
Ve ne sono altre ancora. Particolarmente interessante è la visione avuta il 24 febbraio 1968:
“Satana regna oramai in tutti i posti più alti di comando […]. Satana entrerà nei posti guida della Chiesa. […]. Le tentazioni saranno terribili, il mondo vivrà in una confusione tale che gli eletti stessi sosteranno nel dubbio! Non c’è scampo […] tutti vivranno momenti terribili di guerra, distruzione e di caos politico, religioso e culturale. Quanti errori e quante eresie serpeggiano in ogni nazione, in ogni convento. […]. Quello che occorre è l’apostolato individuale non l’apostolato monopolizzato. […]. Bisogna che si lavori tra le anime nell’apostolato individuale: chi conosce e sa fare, senza alcuna previa autorizzazione, deve lavorare” (op. cit., p. 73).
Il 2 febbraio 1960 la Madonna dice:
“Sangue e lacrime, Gesù sangue, io vostra Madre lacrime; si è perduto il senso esatto della verità” (op. cit., p. 78).
Il 16 aprile del 1987:
“Tu devi offrirti vittima per la conversione e la santificazione dei sacerdoti e religiosi, che hanno abbandonato la via della dottrina e della morale perdendo la forza della salvezza e per colpa loro molte anime vanno all’inferno” (op. cit., p. 102).
Il 12 aprile del 1980 (trentatreesimo anniversario dell’apparizione) migliaia di fedeli accorsi alle Tre Fontane poterono assistere dalle 17.50 alle 18.20 al miracolo del sole che si mise a volteggiare come era avvenuto a Fatima il 13 ottobre 1917 (op. cit., p. 119).
Il 1° febbraio 1986 Cornacchiola riceve un altro messaggio severo:
“Preparatevi figli miei: la mano non posso trattenerla più! L’ira della giustizia è sopra di voi ” (op. cit., p. 150).
A pagina 153 del suo libro Saverio Gaeta riporta una annotazione personale di Cornacchiola su un malinteso ecumenismo, che definisce “ecclesiasticamente scorretto”:
“Non posso farmi l’idea che tutte le religioni portano alla redenzione. Tutte le religioni, dicono oggi, danno la salvezza. Ma allora perché Gesù è venuto, se già esistevano tante religioni? Gesù dice: ‘Chi crede in Me sarà salvo’; non chi crede alla sua religione. Se anche i protestanti si salvano, perché la Vergine mi è venuta a chiamare e mi ha detto di rientrare nell’Ovile santo, quando poteva lasciarmi benissimo dov’ero, fra gli avventisti?”.
Il 9 gennaio 1986 Cornacchiola ha un’altra locuzione:
“Oggi gli uomini hanno messo tutte le religioni sullo stesso piano per cui tutte portano a Dio e tutti si salvano. […]. Allora si salvano anche coloro che non accettano Gesù?. […]. Contro la Chiesa satana non può far nulla perché è divina; ma contro le anime che vivono in essa può molto; anzi presenterà il male sotto la veste morale, religiosa, politica e sociale. […]. Chiamo tutti alla conversione, ma per giustizia devo lasciare la mano di mio Figlio: proprio perché si compia la giustizia ” (op. cit., p. 165-166).
Impressionante è la visione avuta il 7 aprile 1966:
“si vede la basilica di San Pietro che ha la faccia tutta rovinata, la guardiamo e piangiamo” (op. cit., p. 169). Il 1° agosto 1966: “Mi son trovato davanti alla chiesa detta della Scala Santa, nella piazza adiacente ove c’è l’obelisco. Vi era allestita come una sala con vescovi e cardinali. D’improvviso crolla sopra molti vescovi, cardinali e altri tutta la facciata della chiesa” (ivi).
Nel messaggio del 1° gennaio 1988 un particolare ammonimento è riservato ai sacerdoti:
“Voi state calpestando le mie pecore e le portate verso la perdizione. Perché non fate più conoscere la mia dottrina? Perché le mie pecorelle le portate dove sono erbe secche e cespugli mortali? […]. Io sono stato ucciso proprio perché la mia dottrina non era la loro (dei farisei) dottrina. Voi avete chiuso la vostra bocca e le orecchie del mio gregge. Avete chiusa la porta della mia Chiesa per non entrarvi voi e non farvi entrare il mio popolo” (op. cit., p. 171).
Nel 1982 la Madonna dà un ulteriore monito ai sacerdoti (che costerà a Cornacchiola tantissime grane):
“essi miseramente girano sicuri senza segni sacerdotali esterni: non solo vivono nel dubbio della fede, ma attirano altri a lasciare la fede […] si sono ubriacati del mondo e del falso modernismo” (op. cit., pp. 172-173).
Una delle visioni più toccanti è quella del 28 aprile 1986. Cornacchiola si trova in piazza San Pietro e la Madonna gli dice:
“anche se chi dà un ordine ti sembra che sbagli, tu sei tenuto ad obbedire, a meno che quest’ordine tocchi la fede, la morale e la carità. Allora no!” (op. cit., p. 174).
Il 12 novembre 1986 la Madonna gli mostra una scena terrificante:
“vedo molti sacerdoti con la loro talare e religiosi e religiose con il loro saio: tutti in fila e degli aguzzini che li spingono e trascinano uno alla volta su un palco di legno. Li facevano inginocchiare e chiedevano loro: ‘Getta l’abito’. Alla risposta ‘No!’ gli prendevano la testa e gliela mettevano su un ceppo e lì venivano decapitati dal boia che aveva una scure” (op. cit., p. 174-175).
Una delle visioni più attuali mi sembra quella del 18 luglio 1996:
“Specialmente tanti miei figli sacerdoti, e anche più in alto, facilmente cadono nella braccia di satana come foglie secche che cadono da un albero al soffio del vento” (op. cit., pp. 181-182).
Il 4 giugno 1964 la Madonna aveva dettato a Cornacchiola una richiesta per
“salvare l’umanità dal diluvio di fuoco” (op. cit., p. 183).
Il 1° gennaio 1988 il veggente riceve una rivelazione che dischiude le porte del futuro:
“Avete degli esempi, Sodoma e Gomorra: non si pentirono, non fecero penitenza e conoscete quello che la giustizia ha fatto di loro. […]. Se non vi convertirete ferro e fuoco scenderà sopra di voi. […]. Quello che voi chiamate pace non è altro che inganno perché manca la conversione e tutto si sta preparando per una satanica guerra” (op. cit., p. 187).
Un’altra apparizione attualissima è quella del 14 agosto 1999:
«La Vergine mi fa vedere religiosi e religiose, sacerdoti, vescovi, cardinali e mi dice: “Sono sordi e stolti! Vedono i segni che sono un richiamo, ma non riflettono sopra questa realtà. […]. Negano Dio uno e trino e si fanno orgogliosamente essi stessi dio”» (op. cit., p. 195).
Il 13 marzo del 2000 la Madonna gli dice:
“la salvezza non è riunire tutte le religioni per farne un ammasso di eresie e di errori, ma convertitevi per l’unità di amore e di fede” (op. cit., p. 204).
La notte del 31 dicembre 1984:
“Mi sento trasportare nel centro di Roma e precisamente a piazza Venezia. Lì c’è una folla radunata che gridava: ‘Vendetta!’. Scorreva molto sangue in tutto il mondo, tutto il mondo imbrattato di sangue. Improvvisamente tutta quella gente si mette a gridare: ‘Tutti a San Pietro!’ e continuavano a gridare: ‘Vendetta!’. Sul piazzale all’interno del colonnato c’erano il papa, i cardinali, i vescovi e i sacerdoti. Tutti piangevano. Meraviglia: erano scalzi e la Madonna che grida. ‘Fate penitenza!’ ” (op. cit., p. 207).
Il 21 luglio 1998:
“Ho sognato che musulmani circondavano le chiese e chiudevano le porte e dai tetti gettavano benzina e davano fuoco, con dentro i fedeli in preghiera e tutto andava a fuoco” (op. cit., p. 210).
All’alba del 10 febbraio 2000 un altro sogno angoscioso:
“Mi trovo a San Pietro […] una folla di barbari correva dentro la basilica uccidendo chiunque incontrava. […]. Tutti i sacerdoti presenti erano con l’abito talare, ai lati del sagrato i vescovi erano a sinistra i cardinali a destra e pregavano in ginocchio col viso a terra” (op. cit., p. 210).
11 marzo 1970
“che brutta notte ho passato. Un sogno mi ha tenuto in apprensione tutta la notte. Il Papa circondato da cardinali e vescovi che gridavano verso di lui dicendogli parole rivoluzionarie. […]. Il Papa viene preso e scaraventato dentro un pozzo” (op. cit., p. 217).
Quella del 21 settembre 1988 è la più interessante:
“Quello che ho sognato non si avveri mai, è troppo doloroso e spero che il Signore non permetta che il Papa neghi ogni verità di fede e si metta al posto di Dio. Quanto dolore ho provato nella notte, mi si paralizzavano le gambe e non potevo più muovermi, per quel dolore provato nel vedere la Chiesa ridotta ad un ammasso di rovine” (op. cit., p. 218).
Il 4 gennaio 1992:
“I cristiani si combattono perché non hanno più un capo che li guidi” (op. cit., p. 219).
Il 26 gennaio 1996:
“Questa notte ho visto la basilica di San Pietro andare a fuoco” (op. cit., p. 220).
Il 31 dicembre 1990 Maria gli confida:
“Falsi profeti, che cercano con tutti i mezzi di avvelenare le anime cambiando la dottrina di Gesù in dottrine sataniche; e toglieranno il Sacrificio della croce che si ripete sugli altari del mondo” (op. cit., p. 221).
Il 12 marzo 1983 la Madonna della Rivelazione dice a Cornacchiola:
“Il pericolo è alle porte, una guerra atomica, se non si fa come ho detto, è inevitabile. […]. Parlo a tutti, l’atomica è pronta, gli uomini senza coscienza minacciano di usarla e il pericolo è sempre più vicino di quanto non pensiate” (op. cit., p. 223).
Il 13 luglio 1998:
“Questa notte ho sofferto molto in sogno. C’era la guerra e gli stranieri invadevano l’Italia” (op. cit., p. 226).
Conclusione
Saverio Gaeta conclude:
“So bene che queste pagine potranno innescare contestazioni e polemiche, accuse di sensazionalismo e insinuazioni di ‘preconciliarismo’. Ma se le ispirazioni a Cornacchiola provenivano realmente dal Cielo, come personalmente ritengo, è certamente opportuno che vengano rese note al grande pubblico, sottraendole all’oscurità di qualche polveroso archivio della Santa Sede” (op. cit., p. 229).
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