UN UOMO PICCOLO PICCOLO…
Si può scegliere nella vita se essere eroici o prosaici. Se appartenere all’epos o alle cronache del quotidiano. Se combattere o arrendersi. Chi sceglie la resa è un perdente. Papa Bergoglio lo è. Su tanti aspetti di quest’uomo piccolo piccolo si potrebbe avere da ridire, su tante sue affermazioni più o meno deliranti, più o meno eretiche. Ma un Pontefice che decide di non proferire verbo in relazione al caso del piccolo Charlie Gard merita non il nostro sdegno o la nostra riprovazione, semplicemente merita indifferenza. Se c’è un momento nel quale quest’uomo ha perso definitivamente per me ogni residua dimensione di vicario di Cristo, ebbene quel momento si materializza oggi. Tacere dinanzi all’eutanasia di un bimbo di meno di un anno è un crimine altrettanto potente di chi quell’eutanasia la sta attuando. Il silenzio su questo tema, pur nella affollata confusione verbale su innumerevoli altre tematiche, dichiara l’uomo. Un uomo piccolo piccolo. Forse la giusta figura per una società di tanti uomini piccoli piccoli, nella quale non solo non esiste più l’epos, la narrazione esemplare ed eroica che supera i limiti del contingente e si riconnette ad una dimensione trascendente; una società che vive in stato di ateismo, nella quale la Chiesa stessa può dirsi in gran parte atea, ripiegata sulle istanze del materialismo marxista, dell’utopia sociale non più subordinata a Dio, ma alla divinità dell’Uomo al quale tutto è concesso, anche procurare la morte ad un innocente.
by Francesco Colafemmina, 15 Comments,
http://www.fidesetforma.com/2017/06/28/un-uomo-piccolo-piccolo/
la satanica notte radicale
Noi non sappiamo che collegamento vi sia fra l’onorevole (già Ministro) Gaetano Quagliariello e il giornalista Giancarlo Loquenzi. Di certo vengono entrambi dal mondo radicale. Il politico dice d’essersi convertito (lui lo dice) il giornalista una volta in privato, piccato, sbottò d’essere fiero d’esser radicale. Piccole grandi miserie umane. Pazienza. Ce la vedremo tutti con Dio, giusto Giudice.
Potremo fare un parallelo fra la carriera politica di Quagliariello e quella giornalistica di Loquenzi (entrambi, lo ribadiamo, nati in quella fucina di “cultura di morte” che è il mondo attorno a Pannella, Bonino, Cappato e radio radicale) ma lo lasciamo fare a voi lettori.
Potremmo pure aggiungere che anche la “cattolica” Roccella viene da quel mondo. Anche lei dice di essere convertita. Anche Danilo Quinto viene da quel mondo: lui addirittura ha ricoperto incarichi molto prestigiosi dentro al partito radicale. E pure Danilo Quinto dice d’esser convertito a Cristo. Danilo Quinto è più credibile: la sua vita è cambiata ed ha messo, nero su bianco tutto questo travaglio interiore verso la Libertà -che è Cristo- in un libro. Ma questo post non è nè per demonizzare Loquenzi (e/o Quagliariello) nè per canonizzare Quinto.
In questa sera in cui persino i genitori -non si sa quanto liberamente- gettano la spugna e lasciano che il loro Charlie venga giustiziato (e sacrificato a satana: un perfetto innocente) dalla cultura di morte (radicale, massonica, libertaria) con una tristissima eutanasia -di questo si tratta- che sancisce la vittoria della cultura delloo scarto che Bergoglio, a parole, condanna.
Ecco, stanotte Charlie -vittima pura innocente- muore. Per una sentenza umana, dei tribunali umani. E stasera quel demonio di “cantante” compie un rito satanico di massa a Roma, e giorno 26 replica a Villafranca Veronese (nonostante il Vescovo ha chiesto l’annullamento del “concerto”).
E sempre giorno 26 luglio, in questa rovente estate che sa di inferno (in tutti i sensi) l’atea abortista mai pentita, bestemmiatrice, pro droga, pro eutanasia, va a parlare -invitata dalla Chiesa locale, in una parrocchia piemontese. Lei, abortista fiera mai pentita va sull’ambone, davanti al Santissimo Sacramento, a parlare!
Lei, la radicale, lei la “grande italiana”. Maledetta massoneria.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.