«In occasione di questi incontri – spiega il giornalista – Mons. Dorylas Moreau ha manifestato le sue preoccupazioni sulla penuria di preti nelle piccole comunità.
«Il Papa mi ha detto, sentite, non dimenticate due cose: l’avvenire della Chiesa è più intorno alla parola di Dio che intorno all’eucarestia». E il vescovo ha parafrasato: «La parola di Dio non necessita necessariamente dei preti per essere espressa e messa in opera nei nostri ambienti. Il Papa ha insistito molto sulla misericordia. Ciò che importa è fare del bene, prendersi cura dei poveri, essere aperti sul piano della giustizia, ecc. E’ questo che costituisce la testimonianza della Chiesa».
«Il Papa mi ha detto, sentite, non dimenticate due cose: l’avvenire della Chiesa è più intorno alla parola di Dio che intorno all’eucarestia». E il vescovo ha parafrasato: «La parola di Dio non necessita necessariamente dei preti per essere espressa e messa in opera nei nostri ambienti. Il Papa ha insistito molto sulla misericordia. Ciò che importa è fare del bene, prendersi cura dei poveri, essere aperti sul piano della giustizia, ecc. E’ questo che costituisce la testimonianza della Chiesa».
(Da Riscossa Cristiana)
Sull’essenziale necessità della presenza Eucaristica, non posso che rievocare le parole del cardinal Siri:
“Gesù sapeva benissimo che sarebbe stato conservato nei Tabernacoli anche solitari, senza contorno nella notte, all’infuori di una fiammella che le leggi della Chiesa esigono. Sapeva benissimo che anche nel giorno, secondo il variare della densità di fede nei tempi, cristiani sarebbero andati e non andati a rendere adorazione alla sua ineffabile Presenza, lo sapeva. Forse qualcheduno di noi avrebbe potuto obbiettargli: “Signore, fa’ in modo di essere presente quando c’è gente che Ti adora, altrimenti è inutile”. Inutile? No.
- “Le Chiese possono essere vuote, ma Cristo nel tabernacolo non è inutile, perché l’Eucarestia, sia attraverso il Sacrificio – del quale oggi non parlo – sia attraverso il Sacramento permanente, è una fonte di forza, di grazia, di benedizione, di salvezza incessante. Ricordiamoci che è di lì che si germinano i vergini e le vergini, è di lì che sorgono i fondatori, è di lì che resistono i combattenti, è di lì forse che attraverso una vita apparentemente lontana da Dio si prepara la finale di salvezza nella sua misericordia, ma la si prepara attraverso questa Presenza, che appare a noi silenziosa e inerte, e non è né silenziosa né inerte. Non dobbiamo compiangere la solitudine che spesso è intorno ai Tabernacoli e che è sempre da condannarsi. Dobbiamo rimpiangere, dico rimpiangere e a piena ragione, coloro che si dimenticano che Gesù Cristo sta lì ad attenderli, come Egli, narrando la parabola del figliol prodigo, pone per tanto tempo immobile sulla soglia di casa il padre che non si stanca di aspettare il figlio, il quale alla fine ritorna ed è accolto come figlio, non come servo.”
Come mai i modernisti per prima cosa dopo il Concilio, hanno messo il Tabernacolo – da due millenni centrale – di lato o addirittura sottratto alla vista, se non per farci mancare la “fonte di fonte di forza, di grazia, di benedizione, di salvezza incessante”, la capacità di resistere come combattenti? E’ un’azione malvagia e satanica, un delitto spirituale che solo chi ha sensibilità per il sacro capisce, e purtroppo avallato da troppi Pontefici inadempienti, che non hanno dato gli ordini necessari perché la Presenza avesse il dovuto onore, hanno lasciato fare.
Bergoglio è la vittima caricaturale di questa cecità. Lo si vede da come si faccia portare una sedia davanti al Santissimo mentre si inginocchia agli “immigrati” ai poveri mediatici. O quando, nella sua adesione alla superstizione evoluzionista, profferisce che “Dio non ha la bacchetta magica”. Frase ripugnante e offensiva per il Padre che chiamiamo Onnipotente.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.