Maria SS., la Benedetta fra le donne: "DONNA FERIALE"?
Purtroppo, amici e fratelli, gli ultimi 50 anni di storia sono stati segnati, tra le tante rovine, anche da quello che si definisce “minimismo mariologico”: la Madonna cioè ridotta ad una donnetta feriale, una come noi (si pensi solo in proposito alle affermazioni insulse scritte dal vescovo Tonino Bello portato sul palmo della mano pressoché da tutti i formatori dei seminari italiani), erede come noi di tutte le passioni e miserie da cui è reso schiavo il genere umano. Peggio di Lutero che almeno ammetteva che la Vergine Maria fosse modello di fede per i credenti ma niente di più. "Sorella" e non "Madre".. Oggi, nell'attuale contesto della mariologia, neppure più questo!
La dottrina e la pietà mariane ridotte ad un “ectoplasma”, secondo l’efficace espressione di R. Laurentin.
Dopo il Concilio è cominciata quella che è stata definita “epoca glaciale mariana” che ha visto uno sforzo titanico da parte del “nuovo corso della Mariologia” di rimuovere e far sparire come "relitto da museo" tutto quanto di bello, vero ed onorevole la Tradizione di due millenni della Chiesa aveva saputo attribuire alla Eccelsa Madre di Dio.
Si pensi che lo stesso Paolo VI una volta fu costretto a lamentarsi in proposito e, parlando con manifesta apprensione e amarezza dei “tanti sconvolgimenti spirituali” in atto nel post-Concilio, presentava con accenti di dolore lo “sconvolgimento” della devozione alla Madonna:
“Perché, oggi, che cosa è avvenuto? È avvenuto, fra i tanti sconvolgimenti spirituali, anche questo: che la devozione alla Madonna non trova sempre i nostri animi così disposti, così inclini, così contenti alla sua intima e cordiale professione com’era un tempo. Siamo noi così devoti a Maria come lo era fno a ieri il clero e il buon popolo cristiano? Ovvero siamo oggi più tiepidi, più indifferenti? Una mentalità profana, uno spirito critico hanno forse reso meno spontanea, meno convinta la nostra pietà verso la Madonna” (2).
Insomma, amici e fratelli, capite bene che in questo contesto non si salva niente: nessun privilegio di quest Donna sublime è accettato e conservato integro da tali detrattori della Fede. Lei Assunta, Lei Immacolata, Lei Regina?!
No!, si stracciano le vesti i “nuovi maestri” di oggi a sentirti dire una cosa del genere. Ma se è una di noi, una come noi, ma quale regina e regalità, ma quale dignità regale e regale potenza!!? Oggi ti dicono: “abbiamo scoperto che la mariologia del passato fatta di lodi e privilegi tributati a Maria non va più bene, no”. Oggi, invece, si deve parlare e proporre la “mariologia in cammino”, non la Mariologia di sempre… Capite? Cosa poi vogliano dire con questa categoria senza senso, forse, non lo sanno neppure loro... mariologia in cammino... boh!?
Le apparizioni mariane, tra le altre cose, mettono in risalto la sublime eccellenza e dignità della Santa Madre di Dio. I titoli con i quali Lei stessa si presenta, raccolti insieme, sono un trattato di mariologia nel senso più massimalista che vi possa essere.
Si pensi alle apparizioni della Vergine della Rivelazione a Bruno Cornacchiola alle Tre Fontane, nel 1947, dove si presentò con delle parole vertiginose: "IO SONO COLEI CHE SONO NELLA TRINITA' DIVINA..."
Se lo dice Lei, amici, bisogna crederci e provare a scrutare il mistero facendosi guidare dalle voci di coloro che ci hanno preceduto nell'esaltare la Vergine Maria continuando su questa stessa scia perchè, come ricorda opportunamente san Bernardo, "DE MARIA NUMQUAM SATIS": mai si dirà abbastanza di Colei che, Nuova Eva, è stata eletta Socia del Salvatore e ci ha rigenerato alla vita della grazia!
Grazie, Madre Immacolata!
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