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venerdì 1 settembre 2017

“Non potete più indietreggiare”

AD 2017: 5 ANNIVERSARI CHE PREANNUNCIANO LA SCONFITTA DI SATANA


Considerando l’intero evento-messaggio di Fatima inserito nel quadro della storia universale e leggendo l’avventura umana e il procedere storico della Chiesa degli ultimi sei secoli alla luce della Teologia della storia, possiamo dire che le apparizioni della Madonna in Portogallo nel 1917 segnano un intervento eccezionale di Dio nel tempo per soccorrere la sua Chiesa nello scontro epico contro le forze rivoluzionarie e, allo stesso tempo, preannunciano profeticamente la vittoria della Controrivoluzione sulla Rivoluzione per mezzo di Maria Santissima.

Giustamente è stato scritto che « l’essenza dei messaggi di Fatima è tutta incentrata sulla questione della sconfitta della Cristianità, cioè della civiltà cristiana [...]. Fatima è all’estremo ovest dell’Antico Continente. Alle spalle non vi è che l’oceano. Ebbene, scegliendo Fatima, la Vergine è come se avesse voluto dire ai cristiani: “non potete più indietreggiare, non c’è più spazio per farlo”. Infatti, tutto il messaggio è nella prospettiva di una riconquista sociale del Cristianesimo » (1).

Se si considera l’anno delle apparizioni, il 1917, non è possibile non cogliere delle luminose connessioni tra alcuni avvenimenti storici di eccezionale importanza che permettono di individuare, in Fatima, un evento salvifico e controrivoluzionario.
Ricordiamo alcune date fatidiche che ci aiuteranno a collocare l’evento-Fatima nel suo posto di spicco all’interno della storia della Chiesa e dell’umanità:

Prima data: l’affissione delle 95 tesi di Lutero sul portale della cattedrale di Wittenberg: 31 ottobre 1517. Si tratta ovviamente di una data-simbolo con la quale storicamente si fa cominciare il Protestantesimo;

Seconda data: nascita ufficiale della Massoneria moderna o speculativa, come la definiscono gli esperti: 24 giugno 1717, quando le quattro Logge residue che lavoravano a Londra si riunirono presso la famigerata locanda L’oca e la graticola per formare la prima Gran Loggia;

Terza data: la presa del potere di Lenin in Russia: 7-8 ottobre 1917. Il Comunismo, si può dire, ha lì e allora la sua data di nascita.

Tre date certamente significative, come significativo è anche il fatto che sono separate ciascuna da una scadenza precisa: due secoli separano la prima dalla seconda e altri due la seconda dalla terza. Ebbene, la Rivoluzione, così come presentata dal prof. Plinio Corrêa de Oliveira nel suo saggio Rivoluzione e Controrivoluzione, è progredita attraverso fasi storiche: questo processo, è partito dall’irruzione del Rinascimento e del Protestantesimo (prima rivoluzione) al tramonto del Medioevo e, dopo essere passato attraverso la sanguinosa tappa della Rivoluzione francese (seconda rivoluzione), è sfociato nel Comunismo (terza rivoluzione). E, in effetti, queste tre tappe del processo rivoluzionario trovano ciascuna la loro data-simbolo in una di quelle passate in rassegna:

- 31 ottobre 1517: Protestantesimo;
- 24 giugno 1717: Rivoluzione francese (dal momento che è “figlia legittima” della Massoneria, da essa organizzata, mossa e portata ad esecuzione);
- 7-8 ottobre 1917: Comunismo.

Il piano del nemico è quindi coerentemente organizzato ed eseguito in date prestabilite, caratterizzate da scadenze precise.

Ma eccoci però ad una quarta data, questa volta risolutrice perché positiva: 13 maggio 1917.

Si tratta, appunto, dell’apparizione della Vergine Maria a Fatima proprio nell’anno – ma con alcuni mesi di anticipo – in cui avrebbe fatto la sua comparsa nella storia quel Comunismo ateo e materialista, seminatore di mali innumerabili e trucidatore di milioni di vittime innocenti. La Vergine a Fatima, quindi, si manifesta in una data che segue perfettamente la logica temporale della Rivoluzione in modo che sia chiara la finalità ultima che la muove a venire in soccorso dei suoi figli: la vittoria finale e perfetta su tutte le forze rivoluzionarie che da diversi secoli si organizzavano astutamente per distruggere ogni Fede soprannaturale e per portare l’uomo, ormai lontano da Dio, ad adorare il principe di questo mondo.

L’incredibile correlazione di date può completarsi con una quinta: la fondazione della “Milizia dell’Immacolata” da parte di san Massimiliano M. Kolbe, frate Francescano Conventuale polacco e martire nel campo di sterminio di Auschwitz: 16 ottobre 1917.

Anche per la fondazione mariana del padre Kolbe la data è il 1917, appena tre giorni dopo l’ultima apparizione della Madonna a Fatima. La Milizia, in effetti, costituisce una delle prime e più importanti risposte alle apparizioni di Fatima, in quanto questa associazione mariana contemplava l’ossequio obbedienziale alle richieste della Vergine Santa – pur senza saperlo – nella sua misura più compiuta e proponeva una lotta in campo aperto contro le forze rivoluzionarie operanti per una riconquista delle anime e del mondo a Cristo sotto il vessillo e il patrocinio dell’Immacolata Vergine:

« La Vergine Maria nel lontano Portogallo chiedeva amore, riparazione ed insieme la consacrazione del genere umano al suo Cuore Immacolato; a Roma in un giorno sacro alle vittorie dell’Immacolata, Fr. Massimiliano concepiva la sua opera e in un altro giorno non meno eloquente e significativo, sacro all’eroina della riparazione, S. Margherita Alacoque, dava vita all’opera dell’amore, della riparazione e della consacrazione a Maria, come primo milite della nuova Crociata mariana. A Fatima la Vergine esortava i semplici cuori dei tre veggenti a credere, sperare ed amare per quanti non credono, non sperano e non amano; a Roma nello stesso anno, negli stessi mesi, negli stessi giorni i primi Militi di Maria Immacolata, piccolo drappello che crescerà come il seme della parabola evangelica, giurano fede, speranza e amore all’Immacolata, e promettono di recitare quotidianamente : “O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi, e per quanti a Voi non ricorrono in modo speciale per i Massoni e per quelli che vi sono raccomandati” » (2).

Vi è dunque una concentrazione particolare di eventi proprio in questo anno del Signore 1917. Si può dire che si tratti di una sorta di “nodo storico” in cui le forze del bene e quelle del male si sono affrontate e scontrate con una veemenza tutta particolare, scontro che anticipa e in qualche modo prefigura quello ancora più violento e alla fine risolutore che preluderà all’instaurazione del Trionfo del Cuore Immacolato di Maria (e il 2017, anno anniversario di tutti questi centenari, non potrà forse riservarci qualche sopresa ora che ci incamminiamo verso la sua fase conclusiva?...).

È proprio in questo senso che si può parlare delle apparizioni di Fatima come evento trascendete controrivoluzionario se si considera anche il tenore del messaggio di Maria che si presenta come un programma preciso e opportuno di impegno e militanza cristiana, volto sia alla santificazione individuale che alla santificazione della Chiesa e del secolo per mezzo della mediazione di Maria.

La riflessione si propone ma anche si impone sul tema dei due fili in diretta contrapposizione all’interno della storia umana (quello d’oro della Provvidenza di Dio e quello rosso dell’azione nefasta del serpente infernale) che, alla luce di una corretta Teologia della storia, mettono in luce come gli eventi umani siano teatro di un combattimento che trascende le guerre e le battaglie fatte dagli uomini. Per cui scegliere da quale parte schierarsi, “sotto quale stendardo militare”, per usare un’espressione di sant’Ignazio di Loyola, appare una questione decisiva da cui dipenderà non solo il futuro del mondo ma anche e soprattutto il destino eterno della anime immortali.

La Vergine del Rosario di Fatima ci consegna le armi per la santa battaglia e ci assicura la vittoria per mezzo della sua materna assistenza.

Note
1) C. Gnerre, A quasi cent’anni da Fatima, 10.05.2016 in www.civiltacristiana.com.
2) A. Ricciardi, Beato Massimiliano Maria Kolbe, Postulazione generale dei frati minori Conventuali, Roma 1971, p. 70.

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