Le ragioni dell'appoggio della gerarchia modernista allo jus soli
Quando dividebat Altissimus gentes,
quando separabat filios Adam,
constituit terminos populorum
juxta numerum filiorum Israël.
quando separabat filios Adam,
constituit terminos populorum
juxta numerum filiorum Israël.
Deut. XXXII, 8
Perché la neo-chiesa è così smaniosa di estendere i diritti di cittadinanza - dimenticando spesso che essi trovano un necessario completamento nei doveri ch'essa comporta - in nome di un umanitarismo solidarista di chiara matrice massonica? Perché i suoi capi, i suoi ministri, i suoi corifei sono i primi ad essere dei clandestini in seno alla Chiesa, non condividendone né i principj, né la morale, né la storia. Invasori silenziosi, nemici dichiarati, quinte colonne. Per lo stesso motivo essi legittimano le coppie omosessuali, la teoria gender, il concubinato: Cicero pro domo sua. Giungeranno a derubricare anche altri peccati, purché siano quelli in cui essi indulgono. E viceversa, si inventeranno nuove fattispecie di colpa, tra cui quell'integralismo che essi aborrono, poiché difende nella sua totalità il corpo dottrinale, morale, spirituale e liturgico di una Religione in cui non credono, della quale negano i dogmi, di cui adulterano il contenuto, la cui storia gloriosa essi screditano per non sentirsi condannati e scomunicati assieme ai grandi eresiarchi dei quali celebrano oggi la ribellione, osando addirittura chiamare in causa il Paraclito a suggello dei proprj delirj.
La neo-chiesa, concepita nelle conventicole conciliari con la connivenza dei suoi papi; allevata nelle associazioni cattocomuniste e nei seminari; educata da docenti in odore di eresia negli atenei romani e negli Istituti di Scienze Religiose sui testi di apostati pieni di sé; infiltrata nei dicasteri romani, nella Segreteria di Stato, nelle Nunziature a colpi di nomine indecorose; questa neo-chiesa, nutrita di ipocrisia e dissimulazione quando in Roma sedeva ancora un Pontefice degno di tal nome, oggi si mostra nella sua arroganza, nell'oltracotanza dei suoi adepti, nella svergognata ostentazione di tutto ciò che sino a ieri era appena tollerato, se non apertamente denunciato: vizio, immoralità sordida, ignoranza crassa, superbia luciferina, presunzione cieca, pavidità cortigiana dinanzi al forte e crudeltà spietata verso il debole.
Così lo jus soli che si propaganda sin dal più alto Soglio, che si sbandiera nella Conferenza Episcopale e si fomenta sui periodici sedicenti cattolici, non deve valere solo per l'idolatra che il cinismo dei potenti muove da un continente all'altro per scardinare ciò che rimane della Fede, delle tradizioni, della cultura, dell'arte e dell'ingegno di popoli un tempo cristiani. E' miope - se non in malafede - chi crede che il sostegno della neo-chiesa alla rivoluzione massonica sia motivato da carità: esso trova la propria ragione nella consapevolezza di non aver alcun titolo di cittadinanza in seno alla Chiesa Cattolica.
Essi non hanno Patria in cielo, poiché il loro padre è Satana. Non hanno come Madre la Chiesa, avendo scelto di schierarsi con i suoi nemici. Non hanno come loro Re il Signore, poiché negano la Sua divina ed universale Sovranità. Non hanno come amici e concittadini gli Angeli e i Santi, avendo stretto un turpe sodalizio col Principe di questo mondo. Non militano per la gloria di Dio, ma per la dignità di un uomo che rifiuta la Redenzione. Non predicano il Vangelo opportune importune, avendo scelto di farsi araldi dell'Anticristo. Dopo aver imbastardito la liturgia ed impoverito la santità dei riti, vogliono addirittura cancellare la Messa, perché essi per primi sanno di esser indegni commensali del sacro banchetto. Ammettendo nel pantheon conciliare demoni e idoli, essi rifiutano la divina eredità del Padre, prostituendosi allo spirito del mondo: insofferenti alla sacralità della casa di Dio, cedono le chiese ai culti degli eretici ed alle superstizioni degli idolatri. Impotenti a generare nuovi figli alla Grazia, tacciono gli orrori dell'aborto ma si sdilinquiscono dinanzi alle scimmie proiettate sulla facciata di San Pietro. E ciò che è peggio, è che non si accontentano di precipitarsi nell'abisso, ma vogliono trascinare con sé quante più anime riescono, in un delirio di morte e dannazione.
Di quale città possono esser considerati cittadini costoro, se non della civitas diaboli fondata da Caino?
Tu, qui cuncta scis et vales,
qui nos pascis hic mortales:
tuos ibi commensales, coheredes et sodales
fac sanctorum civium.
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