Non un nuovo catechismo, ma il commento del Diavolo al
Catechismo
Attenzione: oggi non è uscita una nuova versione del Catechismo della Chiesa cattolica, ma un nuovo commento teologico — di matrice diabolica — che ne modifica i contenuti dottrinali.
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi! Come testimonia il Tommaseo nel suo ottocentesco dizionario, il diavolo aiuta a far le pentole e non i coperchi, che vorrebbe dire: è più facile fare del male che evitarne le ricadute negative. Di cosa stiamo parlando? Come un tam-tam si sta ripercuotendo nella rete una notizia vera nel contenuto ma falsa nel titolo: E’ USCITO IL NUOVO CATECHISMO FIRMATO DA PAPA FRANCESCO!
Di falso c’è che non c’è affatto alcun “NUOVO” Catechismo, ma fareste bene a salvare l’originale, vedi qui, prima che lo tolgano… o a comprarvi il testo originale, sempre che la Verità vi stia a cuore. Di vero c’è che IL NUOVO COMMENTO TEOLOGICO, perché di questo si tratta, vedi quila fonte ufficiale, di fatto intende modificare – con false interpretazioni adeguate alla moda del tempo – il contenuto dottrinale.
Cambia il Catechismo? Di fatto NO! ma nell’interpretazione Sì, o almeno è questo che hanno voluto fare. E’ stato fatto tutto come un minestrone, dentro un pentolone, ma senza il coperchio! E così laddove è evidente che Papa Francesco non vuole, perché sa che non può, modificare la dottrina, di conseguenza firma una serie di iniziative che, alla fine della fiera, arrivano a modificarne il contenuto dottrinale con una interpretazione in completa rottura con la Tradizione.
Cosa sta accadendo, e cosa è accaduto? Una speciale edizione del Catechismo della Chiesa Cattolica, presentata l’ 11 ottobre 2017, alla presenza di Papa Francesco in Vaticano. Per celebrare il XXV anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, promulgato nell’ottobre 1992 da Giovanni Paolo II, il Gruppo Editoriale San Paolo, in coedizione con la Libreria Editrice Vaticana, ha infatti presentato la speciale edizione dell’opera, corredata da un nuovo commento teologico-pastorale. Coordinati da S.E. Mons. Rino Fisichella, oltre 40 teologi e catecheti hanno riletto gli articoli del Catechismo alla luce delle sfide poste dall’attuale contesto culturale, tenendo conto dei cambiamenti e dei più importanti documenti magisteriali a partire dall’Evangelii gaudium.
Ciò che è preoccupante è questa affermazione: che hanno RILETTO gli articoli del Catechismo dandogli UNA NUOVA INTERPRETAZIONE, tenendo conto di che cosa? dell’ultimo magistero di Papa Francesco, partendo dalla sua Evangelii gaudium!
FERMIAMOCI UN MOMENTO A RAGIONARE! E’ l’ultimo Pontefice regnante e vivente che deve adeguarsi al magistero perenne dei Predecessori, non il contrario! Il Papa regnante, suo compito è dare un contributo non una rivoluzione o un cambiamento dottrinale.
E tutto il resto? Il magistero dei duemila anni della Chiesa? Viene completamente stracciato, messo via, superato. Ma è davvero strabiliante la profetica tirata d’orecchie di San Paolo: “Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero…” (2Tim 4,1-5).
Ora, a quanti volessero accusarci di attaccare il Papa, facciamo una semplice domanda invitandoli ad usare la ragione: perché fare un “nuovo commento teologico” al Catechismo? Forse che dal 1992 questo Catechismo non è stato divulgato nella maniera corretta da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI? E perché parlare di “NUOVO commento teologico” partendo esclusivamente dal magistero di questo pontificato? E’ evidente la rottura coll’insegnamento passato della Chiesa.
E alla faccia della tanto sbandierata collegialità fra vescovi: Giovanni Paolo II nel dare l’incarico al cardinale Ratzinger per la stesura del “nuovo Catechismo”, fece in modo di coinvolgere TUTTI I VESCOVI PRESIDENTI DELLE CONFERENZE EPISCOPALI, mentre per fare questo minestrone, i Vescovi non sono stati interpellati, solo i soliti “ignoti”, scomodando niente meno che il guru del laicato progressista certo Bianchi Enzo, notoriamente riconosciuto molto stravagante nelle sue esposizioni – appunto – dottrinali.
Che dire? Noi non accoglieremo questo “nuovo commento teologico”semplicemente perché è l’affermazione della NUOVA dottrina della “nuova chiesa” e chiunque voglia dirsi cattolico, senza nulla togliere a quel teologico “stare con il Papa”, deve stare con il Papa (non fare lecchinaggio) continuando a studiare e a vivere sul Catechismo della Chiesa Cattolica alla luce di TUTTO il Magistero bimillenario e papale della Chiesa. Noi non stiamo con “un Papa”, ma con Pietro e i suoi Successori, con Francesco con TUTTI i suoi predecessori, compresi San Pio V (e il Concilio di Trento con il Catechismo della Chiesa), San Pio X (e il Catechismo della Chiesa e la condanna al Modernismo), i Venerabili Leone XIII, Pio XII e tanti altri.
Che ci crediate o meno alle profezie, poco importa affari vostri, ma non è da sottovalutare che in tempi non sospetti in un messaggio di una Apparizione la Vergine Santa mise in guardia i suoi figli da coloro che “vogliono modificare il Catechismo; vogliono dargli una interpretazione che non piace al Cielo”, vedi qui (dal minuto 58° al 75°) e qui (dal minuto 45° al 62°). Una coincidenza? Una menzogna? liberi di ragionarci su e di discuterne quanto volete, ma i fatti sono fatti e le coincidenze, per noi, non esistono.
Appare sempre più evidente che questa è la “falsa chiesa” descritta nelle Visioni della Beata Suor Caterina Emmerik. Questa mistica (come l’ha definita Giovanni Paolo II nella beatificazione) non ci ha spiegato il perché della “falsa chiesa” (ma ci ha descritto come distinguerla) e non ci ha mai dato alcuna indicazione contro un Pontificato o un Papa in particolare, anzi, ci chiede di pregare e soffrire per la VERA CHIESA e che Dio “aveva altri progetti” e che avrebbe permesso questo scempio per motivi a noi incomprensibili, ma di andare avanti difendendo la Verità, la sana Dottrina, la vera Liturgia… e di fidarci di Dio.
RICORDA CHE:
“Il Vescovo di Roma siede sulla sua Cattedra per dare testimonianza di Cristo. Così la Cattedra è il simbolo della potestas docendi, quella potestà di insegnamento che è parte essenziale del mandato di legare e di sciogliere conferito dal Signore a Pietro e, dopo di lui, ai Dodici. (..) Il Papa non è un sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge. Al contrario: il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola. Egli non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo. (…) Il Papa è consapevole di essere, nelle sue grandi decisioni, legato alle interpretazioni vincolanti cresciute lungo il cammino pellegrinante della Chiesa…. e su di lui incombe la responsabilità di far sì che questa Parola continui a rimanere presente nella sua grandezza e a risuonare nella sua purezza, così che non venga fatta a pezzi dai continui cambiamenti delle mode” (Benedetto XVI Omelia del 7 maggio 2005).
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