7 14 21 28 con una quaterna distruggono la Santissima Trinità
«Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste…» (Gv.8,42)
Sembra di udire il: venghino Siori e Siore, venghino…. lo andavano urlando per le strade quelli che improvvisavano teatrini per le vie, o quando arrivava un circo, per attirare la gente e mendicare qualche spicciolo…
Il titolo del manifesto: Un unico Dio, tre messaggi, corso sulla Torah, Bibbia e Corano e non poteva mancare “una lettura al femminile” (??)
Benedetto XVI nella Introduzione al Cristianesimo, per descrivere l’immagine del “teologo moderno” e rifacendosi ad una immagine protestante usata però per attaccare i veri teologi, usa la figura del Clown, leggiamo alcuni passaggi interessanti ma anche inquietanti:
“La storiella narra di un circo viaggiante in Danimarca, colpito da un incendio. (..) Il direttore mandò subito il clown, già abbigliato per la recita, a chiamare aiuto nel villaggio vicino.. Il clown corse affannato al villaggio, supplicando gli abitanti ad accorrere al circo in fiamme, per dare una mano a spegnere l’incendio. (..) Il suo pianto non faceva altro che intensificare le risate: si trovava che egli recitava la sua parte in maniera stupenda… La commedia continuò così finchè il fuoco s’appiccò realmente al villaggio e ogni aiuto giunse troppo tardi: villaggio e circo finirono entrambi distrutti dalle fiamme…(..) Il nostro esame di coscienza, però, deve forse essere addirittura più radicale ancora. Forse dobbiamo confessare che questa sconvolgente metafora – per quanti valori veri e degni di considerazione contenga – semplifica pur sempre le cose.
Si, perché tutto fa sembrare che il clown, cioè il teologo, sia il vero sapiente, il quale si presenta con un messaggio limpido e chiaro. I paesani, per contro, ossia gli uomini lontani dalla fede ai quali egli si accosta sbracciandosi, sarebbero gli autentici ignoranti che vanno istruiti circa ciò che a essi è tuttora ignoto; sicchè, basterebbe solo che il clown cambi il suo costume da pagliaccio e si ripulisca la faccia, perché tutto sia perfettamente in ordine.
Ma le cose sono davvero così semplici? E’ sufficiente per noi intraprendere l’’aggiornamento’, pulirci la faccia e indossare l’abito borghese di un linguaggio secolare o di un cristianesimo a-religioso, perché tutto sia automaticamente a posto? Basta davvero cambiare spiritualmente il costume da scena, perché gli uomini accorrano con gioia e collaborino a spegnere l’incendio, che il teologo dà per esistente e per comune pericolo incombente?..“
Ratzinger spiegherà poi come stanno davvero le cose…. Torniamo ora alla locandina, all’iniziativa che reca dell’assurdo, per non dire del blasfemo, perché qui non è in gioco qualcosa che ci appartiene, ma LA SANTISSIMA TRINITA’, per non parlare poi del testo inserito all’interno del simbolo femminile, indipendentemente dalla religione di appartenenza.
E’ chiaro che si vorrebbe far credere che i tre Testi contengono il medesimo messaggio di Dio, dell’Unico Dio, ma questo non solo è un falso ed è assurdo, ma è proprio contro la Santissima Trinità e quindi del suo vero Messaggio sulla Redenzione ad opera di Gesù Cristo Signore e dello Spirito Santo. Qui non è in discussione ciò che è condivisibile del contenuto dei tre Testi, ma è in discussione ciò che non lo è e che lo si vorrebbe tacere, mentre è il vero contenuto che dobbiamo sapere per sostenere LA VERITA’ NELLA SANTISSIMA TRINITA’ con tutto il suo contenuto salvifico. Va anche detto che la Torah non è SOLO l’Antico Testamento, letteralmente inteso, come abbiamo noi e di conseguenza certamente condivisibile nel testo sacro, ma racchiude anche LA TRADIZIONE Rabbinica anche orale, “l’istruzione, l’insegnamento” dell’Antico Testamento… è la Tradizione ebraica che ne da una sua interpretazione, come noi abbiamo la nostra Tradizione identificata da san Paolo come il “Deposito della Fede”. Con il Corano invece, non c’è nulla di condivisibile a livello della RIVELAZIONE.
UN DIO UNICO? Non è propriamente così! Chiariamo un attimo l’abuso di questa frase scaturita dal dialogo interreligioso del dopo-concilio.
Si passa da una frase vera, biblica e che ci accomuna senza dubbio perché “creati dallo stesso Dio”, perché parliamo del “Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe”, per poi però abusarne la sostanza e far passare il tutto come una fusione delle tre religioni nel “Dio unico”. Per questi signori, i nuovi Clown “teologi modernisti”, alla fine ciò che conta è sentirsi uniti al CONCETTO di un Dio unico, il monoteismo contro il passato, presente e futuro paganesimo o ateismo, che poi ci sia stato UN NUOVO TESTAMENTO E LA RIVELAZIONE DEL MESSIA in Cristo Gesù a loro interessa poco.
La Dottrina dei Padri della Chiesa invece, che furono veri martiri proprio per difendere l’IDENTITA’ DEL CRISTO GESU’ in quanto vero Dio, e lo Spirito Santo in quanto vera Terza Persona della Santissima Trinità, è l’unica autentica TRADIZIONE CHE DOBBIAMO SEGUIRE. Non può esistere un dio unico senza Gesù Cristo e lo Spirito Santo perchè: PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO SONO L’UNICO VERO DIO. Questo non toglie in noi la consapevolezza che il “Dio della Bibbia degli ebrei”, che è Bibbia – insieme al Nuovo Testamento – anche dei cristiani, a volte di una tenerezza infinita, a volte di una severità che incute timore, è anche il “Dio di Gesù Cristo e degli apostoli”…. come amava sottolineare Ratzinger.
E allora, in cosa consisterebbe quell’accomunarci alla frase biblica: “il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe”, se non possiamo dire che abbiamo davvero “Un unico Dio”? E’ una disputa che Gesù stesso aveva risolto quando, farisei e rabbini del suo tempo, tentarono di incastrarlo proprio su questa familiarità e discendenza abramitica. Ciò che ci unisce è il senso della FEDELTA’ AL CONCETTO DELL’UNICO DIO che si è rivelato ad Abramo e perciò, dicendo che crediamo nel Dio di “Abramo, Isacco e Giacobbe”, non si intende null’altro che la consapevolezza del monoteismo contro tutte le altre credenze pagane o di altre religioni che si affidano alle divinità. Possiamo anche dire che è un’ottima base di partenza con chi non è cattolico, ma non si può arrivare a sostenere che “tre messaggi contengono l’unico Dio”!
Lo stesso Ratzinger spiegava nel 2000: ” È evidente che il dialogo di noi cristiani con gli ebrei si colloca su un piano diverso rispetto a quello con le altre religioni. La fede testimoniata nella Bibbia degli ebrei, l’Antico Testamento dei cristiani, per noi non è un’altra religione, ma il fondamento della nostra fede…. È vero che anche l’islam si considera figlio di Abramo e ha ereditato da Israele e dai cristiani il medesimo Dio (di Abramo…), ma esso percorre una strada diversa, che ha bisogno di altri parametri di dialogo…”
Dunque ci unisce “una testimonianza” oggettiva contenuta nella Bibbia a riguardo dell’unicità di Dio, questo contenuto biblico è il fondamento anche della nostra fede, ma le strade si dividono quanto ALLA RIVELAZIONE DEL DIO UNICO E DEL MESSAGGIO CONTENUTO SULLA REDENZIONE, che è Cristo Gesù nello splendore della Santissima Trinità, con la Sua morte e con la Sua indiscutibile Resurrezione.
E’ san Paolo a spiegare cosa è la VERA FEDE e in chi va riposta: “Siete figli di Dio mediante la fede in Gesù Cristo” (Gal.3,26), così come aveva lanciato egli stesso il suo primo anatema contro chi predicasse un “vangelo diverso dal nostro” (Gal.1,4-10). Tutto ciò si intreccia e si dipana con il racconto di una lunga e dura polemica con il giudaismo, che Gesù affrontò con i dirigenti giudei, i farisei e i sadducei del suo tempo. Parliamo del Vangelo di Giovanni al capitolo 8,12-59 dove la polemica è portata al massimo e a volte si ha l’impressione che la rivelazione tocchi l’insuccesso, ma alla fine è sempre Gesù che appare in una luce sfolgorante e afferma “IO SONO”.
“Io sono (la luce)”e finisce dicendo: IO SONO, la formula più solenne della Bibbia riguardo all’identità di Dio ai nostri Padri, e quindi pure nella Torah. È già chiaro che l’evangelista continua a presentare ai cristiani Gesù sia come il Rivelatore del Padre sia se stesso in relazione al Padre: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (..) Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? … io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse….»(Gv.14,1-31) e l’opera più grande alla quale dobbiamo credere per avere quell’Unico Dio è la REDENZIONE.
La seconda parte del brano giovanneo (8,31-59) si costruisce attorno alla figura di Abramo il credente, di cui gli uditori si dichiarano “figli”. La domanda è: “Chi sono i veri figli di Abramo?”… Gesù non usa dialogare o fare convegni, va al sodo e fra le altre cose dice: «Io so che siete progenie d’Abramo; ma cercate d’uccidermi, perché la mia parola non penetra in voi…», se ancora non vi basta, leggiamo il dialogo che segue:
“Essi risposero e gli dissero: Il padre nostro è Abramo. Gesù disse loro: Se foste figliuoli d’Abramo, fareste le opere d’Abramo; ma ora cercate d’uccidere me, uomo che v’ho detta la verità che ho udita da Dio; così non fece Abramo. Voi fate le opere del padre vostro. Essi gli dissero: Noi non siamo nati di fornicazione; abbiamo un solo Padre: Iddio. Gesù disse loro: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché io son proceduto e vengo da Dio, perché io non son venuto da me, ma è Lui che mi ha mandato. Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi siete progenie del diavolo, ch’è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro… »
«Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste…» (vv.42) così è chiaro che possiamo dire che abbiamo “un unico Dio” soltanto laddove gli uomini, che difendono il monoteismo, rivolgono e rivolgeranno LO SGUARDO A GESU’ CRISTO, come fece Abramo! Ed è curioso per altro che, fra i famosi 99 attributi con i quali il Corano onora Dio ne manca uno, il centesimo, il più importante, quello di PADRE!
Quanto alla presunta figliolanza: “siamo TUTTI figli di Dio”, anche questa deve essere chiarita.
Lo dice bene san Paolo: “Siete figli di Dio mediante la fede in Gesù Cristo” (Gal.3,26) che si attua NEL BATTESIMO E NELLA CONVERSIONE A LUI, Lui è l’unico Mediatore fra noi e Dio, il Padre, mediante la potenza dello Spirito Santo che insegna, ammaestra, suggerisce, svela e rivela ogni cosa, SIGILLA E SANTIFICA. Un conto è perciò dire che “siamo tutti CREATI DA DIO” e certamente siamo in tal senso “figli di un unico Dio che ci ha creati”, FRATELLI E SORELLE, ma parlare di figliolanza in senso stretto e di ADOZIONE, questa avviene solo attraverso il Battesimo in Gesù Cristo, solo attraverso la nostra conversione a Lui.
Ma allora, come si può “dialogare” in incontri interreligiosi, conoscerci, se presumiamo di avere le risposte che chiudono al confronto?
Semplice: Gesù non ha mai detto: “andate e dialogate con le genti, lasciatele stare come stanno perché abbiamo un unico Dio… condividete il meglio contenuto nelle altre religioni e fate vostro ciò che può unirvi a loro..”, ma ha detto ben altro che dovremo conoscere: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato…»(Mc.16,15-18). «Mi cercherete ma non mi troverete, perché dove io ritorno voi non potete venire e morirete nei vostri peccati», le tenebre sono il vostro luogo, perché rifiutate me, la luce del mondo. L’incomprensione è logica, ritorniamo a Giovanni cap.8 Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio» (Gv.8,19).
L’unico dialogo possibile è dire loro LA VERITA’: «Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv.8,32) e chi è la VERITA’? Quindi dobbiamo dire loro come stanno le cose e non occultarle, o fare incontri che tendano ad escludere la Verità (escludere IL CRISTO GESU’ e perfino la Sua Madre Immacolata) per procedere ed avanzare su una generalizzazione di “DIO” senza identità, SENZA LA PERSONA,senza la Santissima Trinità per la quale, nel Corano, i Cristiani sono infedeli da perseguitare e condannare a morte, oppure tollerarli facendo pagare loro onerose tasse.
Come è possibile allora che nei tre “messaggi” sarebbe contenuto l’Unico Dio? Potrebbe Dio aver creato la confusione e inviato tre testi che si contraddicono tra loro? Inoltre, se è vero che la Torah ha le sue fondamenta in quell’Antico Testamento che condividiamo, è anche vero, però, che essa è una interpretazione senza la chiave cristologica, senza Gesù Cristo!
Ricordiamo che le prime persecuzioni e poi quelle dei secoli successivi, avvengono contro i Cristiani non perché credevano in un “Dio unico” ma perché credevano in Gesù Cristo DIO, VIVO E VERO, Presente anche nella Divina Eucaristia in “corpo, sangue, anima e divinità” tanto da essere accusati pure di “teofagia e cannibalismo”….
Possiamo dialogare con loro sul contenuto dei Dieci Comandamenti! Ma attenzione, come si dovrà interpretare, per esempio, il sesto Comandamento quando la Torah prevede il ripudio condannato dal Cristo (Mt.19) e il Corano prevede la lapidazione, tolta da Gesù (Gv.8,1-11) ? E in quale chiave di lettura leggere i primi tre Comandamenti sull’identità di questo “Dio”, quando i tre Testi dicono cose diverse? Ed infine, a questo punto, a cosa serve LA CHIESA se dovessero predominare questi “dialoghi” che falsano la VERITA’ e pretenderebbero di avanzare solo con ciò che unisce a livello di interpretazione compromissoria?
E’ palese perciò che tutto quanto si sta facendo, sotto i veli del buonismo, della cultura tollerante, sotto il nuovo dio chiamato “Dialogo”… non è altro che INTOLLERANZA CONTRO CRISTO GESU’ E LA SANTISSIMA TRINITA’, contro la dottrina stessa delle Tre Persone Divine. Laddove Gesù ci rammenta che i figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce, ricordiamoci che in Cristo abbiamo già vinto la guerra. Loro potranno vincere alcune battaglie attraverso la semina dell’eresia, ma noi saremo vincitori SOLO IN CRISTO GESU’, RE DELL’UNIVERSO E DIO ASSOLUTO, UNICO, RAGGIANTE, MISERICORDIOSO MA ANCHE GIUDICE.
Alla vigilia della Solennità di Cristo Re dell’Universo, un centro culturale della san paolo, tradendo persino il loro Fondatore, parleranno del Dio unico scartando Gesù Cristo, il Re, l’unico Sacerdote, Dio vivo e vero, preghiamo per loro e preghiamo per questa falsa chiesa avvolta sempre più nelle tenebre “dell’ignoranza” e dell’intolleranza contro Gesù scartato in questi incontri diseducativi e disinformativi, di ciò che ci è unico ed utile da sapere per essere veramente SALVATI.
«Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste.. » (Gv.8,42), non è una scelta opzionale! La profondità e la sublimità del messaggio di Gesù e della Sua stessa identità, è certo che scandalizza, nel senso che è occasione di caduta per chi non crede o prova superata per colui che crede. Il tema dello scandalo, nel Nuovo Testamento, è legato alla fede, come libera accoglienza del mistero di Cristo. Dinanzi al Vangelo non si può restare indifferente, tiepido, o sottrarsi: il Signore ci interpella personalmente e ci chiede di dichiararsi per Lui (cf. Mt 10, 32-33), e di come avremo risposto o seminato, saremo giudicati.
– si legga anche qui: Riforme controriforme e rivoluzioni: cosa sta accadendo dentro la Chiesa oggi?
Laudetur Jesus Christus
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