ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 23 novembre 2017

La pseudo teologia della neochiesa


LA RIVELAZIONE "OSCURATA"


Ha preso su di sé i nostri mali. Come mai è stato oscurato, minimizzato, marginalizzato, proprio l'aspetto centrale della Rivelazione cristiana, quello che fa del cristianesimo il cristianesimo, e non una religione diversa? 
di Francesco Lamendola  



C’è un concetto chiave nella dottrina cattolica, senza il quale il cattolicesimo perde se stesso e diventa qualcos’altro: il fatto che Gesù Cristo è venuto sulla terra per prendere su di sé, fattosi uomo fra gli uomini, i nostri mali e i nostri peccati, e per riscattare, con il suo Sacrificio, la condanna dell’umanità. Siete stati riscattati a caro prezzo, dice san Paolo ai primi cristiani: il prezzo del Sangue di Gesù Cristo, morto sulla croce in Sacrifico volontario. Noi siamo riscattati dal sangue di Cristo: l’essenza della religione cattolica è tutta qui. Perciò è sbagliato tradurre l’espressione dell’Agnus Dei:  qui tollis peccata mundi, miserere nobis, con: Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; la traduzione giusta è: Agnello di Dio, che prendi (su di Te) i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Prendere, non togliere. L’essenza della religione cattolica non sono i Dieci Comandamenti; quelli, c’erano già; e non è nemmeno il Vangelo, come l’insieme degli insegnamenti di Gesù; quello, potevano predicarlo, e l’hanno predicato, anche gli Apostoli e i loro successori. L’essenza della religione cattolica è Gesù Cristo, nella sua divinità, nel suo Sacrificio per noi, nella sua perfetta fedeltà al volere del Padre celeste.


E non è una nostra opinione personale, questa: sono le precise parole di Gesù Cristo (anche se padre Sosa Abascal dubita che noi sappiamo cosa abbia detto di preciso Gesù Cristo, visto che a quei tempi, egli dice assai acutamente, non c’erano i registratori per incidere la sua viva voce). Gesù, con parole esplicite, ha detto a Marta, la sorella di Lazzaro: Io sono la Resurrezione e la Vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?(Giovanni, 11, 25-26). E Marta, allora: Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo (idem, 11, 27). Come si vede, la dottrina cattolica, che fa perno non su quel che Gesù ha detto e fatto, ma su quel che Gesù è, sulla sua Persona, sul suo Sacrificio e sulla sua Resurrezione dalla morte, non è, come a lungo ha cercato d’insinuare la critica anticattolica, una “invenzione”, a posteriori, di san Paolo, ma è attestata negli stessi Vangeli, particolarmente nel Vangelo di Giovanni: il quale, pur essendo il più tardo, risale pur sempre alla tradizione giovannea, quella dell’Apostolo Giovanni, quand’anche non fosse stato scritto personalmente da lui.
Vere languores nostros ipse tulit, et dolores nostros ipse portavit: et nos putavimus eum quasi leprosum, et percussum a Deo, et humiliatum. Ipse autem vulneratus est propter iniquitates nostras, attritus est propter scelera nostra: disciplina pacis nostrae super eum, et livore eius sanati sumus: così la profezia di Isaia sulla venuta di Cristo e del suo supremo sacrificio per la nostra Redenzione (Is. 53, 1-12), che vogliamo qui rileggere per esteso:

In quei giorni: disse Isaia: Oh Signore, chi ha creduto a ciò che annunziammo, e il braccio del Signore a chi è stato rivelato? Egli spunterà dinanzi a lui come un virgulto, come un germoglio Disprezzato, l’uomo dei dolori, che ha radici in arida terra. Egli non ha bellezza, né splendore, l’abbiamo veduto; non era di bell’aspetto, né l’abbiamo amato. Disprezzato, l’ultimo degli uomini, l’uomo dei dolori assuefatto al patire. Teneva nascosto il volto, era vilipeso, e noi non ne facemmo alcun conto. Veramente egli ha preso sopra di sé i nostri mali, ha portati i nostri dolori; e noi l’abbiamo guardato come un lebbroso, come uno percosso da Dio e umiliato. Egli invece è stato piagato per le nostre iniquità, è stato trafitto per le nostre scelleratezze: piombò sopra di lui il castigo che ci ridona la pace, per le sue lividure siamo stati risanati. Noi tutti siamo stati come pecore erranti, ciascuno aveva deviato per la sua strada, e il Signore pose addosso a lui l’iniquità di noi tutti. È stato sacrificato, perché ha voluto: non ha aperto bocca, come pecorella sarà condotto ad essere ucciso, come agnello muto dinanzi a chi lo tosa, egli non aprirà bocca. Dopo l’oppressione e la condanna fu innalzato; chi parlerà della sua generazione? Egli è stato reciso dalla terra dei viventi; l’ho percosso per il peccato del mio popolo. Metterà gli empi alla sua sepoltura e un ricco alla sua morte; perché egli non ha commesso iniquità né ebbe mai la frode sulla sua bocca. Il Signore volle consumarlo coi patimenti; ma quando avrà data la sua vita in sacrifizio d’espiazione, vedrà una lunga posterità, e i voleri del Signore andranno a effetto nelle sue mani. Per gli affanni dell’anima sua vedrà e ne sarà sazio. Colla sua dottrina, il Giusto, il mio servo, giustificherà molti, e ne prenderà sopra di sé le iniquità. Per questo gli darò una gran moltitudine: egli dividerà le spoglie dei forti, perché consegnò la sua vita alla morte, fu annoverato tra i malfattori, egli che prese i peccati di molti e pregò per i peccatori.

La Croce simbolo marginalizzato della neochiesa?

Una delle cose che maggiormente colpiscono nella pastorale degli ultimi anni è la trascuratezza rispetto a questo concetto chiave del cristianesimo: per le sue piaghe noi siamo stati risanati, come dice il profeta Isaia: cioè, l'umanità è stata riscattata dal Sacrificio di Cristo, dal Sangue di Cristo, dalla Morte di Cristo. E poi, naturalmente, dalla sua gloriosa Resurrezione. Ma come è possibile che i teologi, i cardinali, i vescovi, e lo stesso Magistero ecclesiastico, parlino ormai sempre meno, e in maniera sempre più vaga e generica, di un aspetto così centrale? Anzi, dell'aspetto centrale? Perché senza il sacrificio di Cristo, non vi è alcuna Redenzione, e gli uomini sarebbero ancora sotto il dominio delle tenebre, immersi nei loro peccati. La Redenzione è il fatto centrale del cristianesimo; la Rivelazione ruota intorno ad esso. La Rivelazione divina non è un insieme d'insegnamenti trasmessi dai profeti, prima, indi da Giovanni il Battista, infine da Gesù Cristo, e poi tramandati e diffusi dai suoi discepoli; no: la cosa centrale della divina Rivelazione è l'Incarnazione del Verbo. Se le cose che Gesù ha detto e insegnato, e che i profeti avevano preannunziato, fossero solo i gesti e le parole di un uomo, per quanto nobilmente ispirato, la Redenzione non ci sarebbe stata e l'umanità si troverebbe tuttora, rispetto alle conseguenze del Peccato originale, nelle stesse condizioni in cui si trovavano Adamo ed Eva dopo la cacciata dal giardino dell'Eden, e tutti i loro discendenti, nel corso dei secoli e dei millenni. 
Sorge perciò la domanda: come mai è stato oscurato, minimizzato, marginalizzato, proprio l'aspetto centrale della Rivelazione cristiana, quello che fa del cristianesimo il cristianesimo, e non una religione diversa? Perché sottacere il Sacrificio di Cristo, la volontarietà della sua Passione e l'indispensabilità della sua Morte per la nostra Redenzione, concetti senza i quali noi non saremmo cattolici, ma saremmo qualcos'altro, forse luterani, forse testimoni di Geova, forse addirittura giudei, o islamici, o induisti, o buddisti? Sorge, inevitabilmente, un sospetto, basta fare due più due: forse si cerca di passare questo concetto sotto silenzio, da parte del clero massonico e modernista, precisamente perché noi smettiamo di essere, e, un po' alla volta, perché smettiamo anche di sentirci, cattolici. Forse perché qualcuno vorrebbe far sparire il cattolicesimo nel gran calderone di un vago, vaghissimo "cristianesimo", nel quale c'è posto per tutti, e nel quale l'eretico e blasfemo Lutero diventa un ispirato riformatore, e la sua opera di accanita distruzione diventa un dono dello Spirito Santo.
E forse perché, una volta realizzata questa fase, che potremmo chiamare la Fase Uno, si possa poi procedere alla fase successiva, la Fase Due: far confluire un tale "cristianesimo" disossato, annacquato, imbastardito e illanguidito, in un calderone sincretista ancor più vasto, nel quale dovranno confluire tutte le religioni del mondo, a vantaggio di una nuova, super religione planetaria. Il sogno dei massoni: un deismo universale, senza dogmi, senza clero, senza verità rivelata: una religione che riconosce un "dio" talmente vago e generico, talmente vaporoso e inafferrabile, che finirà per trasformarsi, in pochissimo tempo, e secondo i piani stabiliti dalla massoneria, in una vera e propria religione dell'Uomo.
La quale poi, a sua volta, molto probabilmente dovrà cedere il passo a una fase ulteriore  e definitiva, la Fase Tre:la religione dell'Uomo si trasformerà nel culto di alcuni uomini, i veri padroni del mondo, quelli che già ora lo dominano con la finanza, mediante il controllo della politica e dei mezzi d'informazione; il culto dei Signori del mondo, i pochi "eletti" che si ritengono una razza superiore, e che già ora considerano il resto dell'umanità come bestiame, come carne da macello, come massa amorfa e sostanzialmente inutile, se non per servire loro, i Padroni, gli unici degni di sopravvivere in un mondo futuro. Perché costoro hanno già fatto i loro calcoli e sono giunti alla lucida conclusione che, nel terzo millennio, non ci sarà posto per la popolazione attuale, bisognerà fare in modo che essa diminuisca drasticamente e in tempi molto rapidi, magari per mezzo di guerre, epidemie, carestie e altri flagelli, più o meno sapientemente procurati. L'importante è che rimanga intatta la posizione di dominio della élite dominante. L'umanità può anche perire; anzi, è necessario che la maggioranza di essa perisca: è sufficiente che rimanga in vita un certo numero d schiavi, destinati a lavorare per il benessere dei potenti, i quali, a quel punto, si faranno adorare come dei o semidei.
Un'ultima domanda, arrivati fin qui, potremmo ancora farci. Abbiamo delineato uno scenario futuro da incubo; e sarebbe comunque tale, anche se avessimo fatto centro per un decimo, appena, della verità, ossia del destino che ci aspetta nei prossimi anni e decenni. La domanda è questa: il clero massonico e modernista, che sta collaborando, attualmente, alla Fase Uno, si rende conto di tutto questo? Sa che vi saranno, in successione, una Fase Due e una Fase Tre? Ma, ammettendo che non lo sappia - in fondo, abbiamo formulato delle ipotesi, non abbiamo certezze, e soprattutto non abbiamo prove inequivocabili per suffragarle - la consapevolezza della Fase Uno non sarebbe già più che abbastanza per farlo rabbrividire e per farlo sospettare che, forse, vi è una presenza oscura dietro tanto attivismo, dietro una così capillare, sistematica opera di decostruzione del cattolicesimo? Che ogni gesto e ogni parola con i quali il clero della neochiesa attaccano, sminuiscono, ridicolizzano il vero Magistero, e sviliscono la funzione della vera Chiesa, mediatrice indispensabile della Verità fra Dio e gli uomini, essi si stanno prestando ad un'opera perversa, il cui ultimo beneficiario, in definitiva, non può essere che il demonio? Oppure la vanità, l'orgoglio, la superbia, li hanno accecati fino a questo punto? 
Ha preso su di sé i nostri mali

di Francesco Lamendola

continua su: 
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/teologia-per-un-nuovo-umanesimo/3482-la-rivelazione-oscurata

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.