L’arte della guerra – Italia-Israele: la «diplomazia dei caccia»
All’annuncio del presidente Trump su Gerusalemme capitale di Israele, I governanti
europei – dalla rappresentante esteri della Ue Mogherini al premier Gentiloni, dal
presidente francese Macron alla cancelliera tedesta Merkel – hanno preso
formalmente le distanze dagli Usa e da Israele sullo status di Gerusalemme. Si sta
creando una frattura tra gli alleati? I fatti mostrano il contrario.
https://www.pandoratv.it/larte-della-guerra-italia-israele-la-diplomazia-dei-caccia/
La destra religiosa e la lobby pro-Israele: gli architetti della guerra imperialista
Fonte: L'interferenza
Il delirio fondamentalista di Trump e lo spostamento dell’ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme, hanno soddisfatto le paranoiche pretese della lobby cristiano-sionista, gli evangelici, i quali perseguono il mito biblico dell’Armageddon. Si tratta d’una mera strumentalizzazione religiosa? Purtroppo no, l’oligarchia puritana crede, per davvero, alla mitologia biblica, nonostante questo testo ripudi la ricerca storica e scientifica. Si tratta di una accozzaglia di vendette arcaiche prive di qualsiasi contatto con i reali processi sociali che hanno caratterizzato i popoli dell’antichità.
Gli USA sono un paese profondamente religioso, dove la superstizione ‘’popolare’’ sfiora il ridicolo. I ‘’radical chic’’ contrappongono, dal basso della loro insopportabile superficialità, delle inesistenti elite colte al popolo ignorante ma, molto spesso, i popoli – anche e soprattutto nelle democrazie borghesi e manipolate – sono lo specchio delle classi dirigenti. Sarà per questa ragione che nei paesi non occidentali i ceti proletari rispondono con la lotta armata ai soprusi imperialistici vanificando il giogo ‘’borghese’’? In quei contesti le dittature capitalistiche debbono essere imposte mentre nel nord del mondo è in uso la manipolazione mass mediatica.
Nel ‘’ventre del mostro ‘’ statunitense, David Horowitz, un ex trotskista (tanto per cambiare…), riuscì a far passare una legge sulle ‘’quote razziali’’ grazie ai finanziamenti della Bradley Foundation promuovendo l’introduzione della political diversity; per ogni professore universitario progressista doveva avere la cattedra un neocon o un neofascista. Una legge tuttora in vigore.
Negli Stati Uniti la lobby ebraica è una sorta di ‘’stato nello stato’’ che grazie al terrorismo culturale della Anti-Defamation League lincia studiosi antimperialisti come James Petras, Noam Chomsky e Norman Finkelstein (due di questi ebrei antisionisti), ma premia bulli d’estrema destra come Bush, Netanyahu e Berlusconi. Lo stesso Petras ha definito la lobby israeliana come: “un’intera sfilza di think tank pro-sionisti, dall’American Enterprise Institute in giù, e … una intera configurazione di potere, che non solo comprende l’AIPAC, ma anche i Presidents of the Major American Jewish Organizations, che sono 52 … e individui che occupano posizioni cruciali nel governo (Eliot Abrams e Paul Wolfowitz, Douglas Feith ed altri), … l’esercito di editorialisti che scrivono per i maggiori giornali … i ricchissimi finanziatori dal Partito Democratico, i magnati dei media con la loro influenza sul Congresso e sull’Esecutivo”. La questione resta ‘’di classe’’; siamo davanti ad una potentissima borghesia ben inserita nella nuova classe capitalistica transnazionale. Il potere di questa classe dominante non risiede soltanto nel denaro. La religione ed il mito del ‘’popolo eletto’’ sono indispensabili per garantire l’impunità dell’imperialismo israeliano; il sionismo distrugge la consapevolezza storica.
Il pilastro della saldatura fra la lobby pro-Israele e la destra religiosa è il ‘’dispensionalismo’’. Secondo questa delirante rilettura biblica la storia umana è divisa in varie fasi. I ‘’cristiano-sionisti’’ sostengono che Dio non avrebbe mai smesso di considerare gli ebrei ‘’il popolo eletto’’, ma, duemila anni fa, li ha puniti con la ‘’Diaspora’’ per aver contribuito alla crocifissione di Gesù. Oggi, con la nascita d’Israele, gli ebrei sono redenti e possono ritornare in ‘’terra santa’’. La destra religiosa ha risolto, con queste credenze schizofreniche sistematizzate nella Bibbia di Re Giacomo d’Inghilterra nel 1611, il problema dell’antisemitismo storico. I vili e potentissimi lobbisti vorrebbero ripulire la terra di Palestina dagli ‘’impuri’’ proprio come i primi coloni ebrei – proto-sionisti – fecero con le popolazioni cananee. Domanda: la Bibbia riporta fatti storicamente accaduti? Solo uno sprovveduto potrebbe crederci e grandi pensatori come il musulmano-marxista Roger Garaudy hanno smentito questa ‘’credenza oligarchica’’ (e non popolare) con fonti alla mano.
Il popolo palestinese ha una storia dignitosissima e ricca di cultura, quindi lasciamo che a rispondere alle destre sia Israel Shamir, israeliano convertitosi al cristianesimo ortodosso ed emigrato in Russia. Leggiamo: ‘’I palestinesi non sono un popolo oscuro e insignificante. Sono i palestinesi che hanno creato la Stella di Ghassul,(si tratta di un grande dipinto sulla parete di una casa nel villaggio calcolitico di Teleilat al Ghassul che raffigura una stella policroma, circondata da mostri e maschere) scritto la Bibbia, costruito i templi di Gerusalemme e di Garizin, i palazzi di Gerico e Samaria, le chiese del Santo Sepolcro e della Natività, le moschee di Haram al Sharif, i porti di Cesarea e di San Giovanni d’Agri, i castelli di Monfort e di Belvoir. I palestinesi hanno camminato con Gesù, hanno sconfitto Napoleone e combattuto coraggiosamente a Karameh. Nelle loro vene, scorre il sangue dei guerrieri egei, dei Banu Israel, degli eroi di Davide, dei primi apostoli di Cristo e dei compagni del Profeta, dei cavalieri arabi, dei crociati normanni e dei capi turchi, tutti mescolati in un amalgama storico. Questa fiamma non si è spenta :la poesia di Mahmud Darwish ,(Il più noto poeta palestinese,nato vicino a S. Giovanni d’Agri nel 1941 e profugo all’età di sette anni) la saggezza di Edward Said,(nato a Gerusalemme, di famiglia cristiana,oggi professore alla Columbia University,e acceso critico degli accordi di Oslo) il fervore delle preghiere e il grande coraggio dell’Intifada lo dimostrano’’ 1. Dall’altra parte il ‘’cristiano-sionismo’’ è qualcosa di cinico, pragmatico, che smuove annualmente miliardi di dollari, finanziando colonie illegittime a danno degli autoctoni. Di spirituale non c’è un bel niente, a parte la mela marcia data in pasto agli stupidissimi ‘’americani medi’’ (ma anche israeliani e sionisti medi e globalizzati). Detto questo, che non era affatto scontato, i fondamentalisti puritani, miliardi a parte, credono per davvero ai loro miti seppur i mercenari di servizio esigono dollari e non promesse di ‘’santificazione’’.
L’ultimo tassello del mosaico ‘’cristiano-sionista’’ è la ricostruzione del terzo tempio ed il mito dell’Apocalisse. Il cristiano-sionista Hal Lindsey scrive: “Con la nazione ebraica rinata in Palestina, l’antica Gerusalemme è di nuovo sotto totale controllo ebraico per la prima volta in 2600 anni e si parla della ricostruzione del Tempio, il segno più importante del prossimo ritorno di Cristo. È come se si fosse trovato il pezzo chiave di un puzzle. Per tutti coloro che confidano in Gesù Cristo, si tratta di un momento elettrizzante.”
Miguel Martinez, sulla base di questa citazione ma non solo, rileva un dato inquietante: ‘’Le dimensioni di questo movimento sono enormi. Un sondaggio di Newsweek, condotto nel 1999, rivela che il 40% degli americani crede che “il mondo finirà come predetto dalla Bibbia, in una battaglia ad Armageddon tra Gesù e l’Anticristo”; mentre la stessa percentuale chiede che si vieti l’insegnamento dell’evoluzione a scuola. Ma il culto della Bibbia, il mito dell’elezione americana e il sogno del Regno influenzano certamente anche quel 79% di americani che ritiene che ” i miracoli descritti nella Bibbia sono veramente accaduti”. Forse è giusto parlare, come fa Harold Bloom, di un’unica Religione Americana che pervade tutta la società’’ 2. Martinez non si sbaglia, si tratta di dati verificabili e gravissimi nello stesso momento. La società statunitense è cerebralmente spappolata. Forse è per questo che il puritano Trump riscuote così tanto successo? Questo speculatore senza scrupoli ha compreso la ‘’giudeofilia’’ della società americana e gli ha dato una forma, indirizzandola politicamente verso nuove e criminali guerre.
Il presidente ha un debito verso la lobby pro-Israele, Adelson – uno dei suoi padrini – gliel’ha ricordato versandogli 20 milioni di dollari e Jared Kushner tesse la tela dell’aggressione imperialistica all’Iran. La Clinton aveva una rete allargata; Trump fa tutto in famiglia ed ha pensato ‘’bene’’ di far convertire sua figlia al giudaismo. Oramai va di moda.
Per concludere, di cosa si parla nella Bibbia? Vorrei che a rispondere fosse un grande storico, israeliano, Shlomo Sand. La sua pagina è di una attualità estrema, in quanto a laicità e lucidità: ‘’Per il sionismo, che ha inaugurato il nazionalismo ebraico in senso proprio, è stato fondamentale ancorarsi alla Bibbia per forgiare un’identità collettiva moderna. Questo ancoraggio infatti da un lato legittimava l’idea del popolo ebraico costretto all’esilio, e dall’altro consentiva di rivendicare un diritto sulla “terra d’Israele”. La Bibbia ha rappresentato dunque il certificato di possesso della terra “originaria” e la prova che esistesse un popolo dall’origine comune. Il guaio, però, è che si tratta di un testo teologico, non storico, sebbene nelle scuole israeliane di ogni grado e orientamento continui a essere presentato come tale. Negli anni Novanta del secolo scorso, diversi archeologi israeliani hanno però cominciato a dimostrare che molte delle vicende raccontate nella Bibbia non sono che leggende: per esempio, non esiste alcuna prova che l’esodo dall’Egitto sia realmente avvenuto, né che sia esistito il regno di Davide e Salomone. Tuttavia, tali leggende sono state usate dai sionisti come fondamenta sulle quali edificare ideologicamente l’idea del popolo ebraico, espulso duemila anni fa e poi tornato legittimamente sulla “sua” terra. Senza la Bibbia, la rivendicazione attuale di Netanyahu sui luoghi sacri diventa ridicola, e la stessa definizione di popolo ebraico molto più problematica. I sionisti non hanno fatto altro che adottare, modificandola, una ‘mitostoria’ originariamente elaborata dai cristiani e dai protestanti inglesi, che possiamo considerare i veri inventori del popolo ebraico’’ 3. Un israeliano – ce ne sono tanti d’israeliani laici con la schiena dritta – che ammette che i protestanti inglesi sono gli inventori del ‘’popolo ebraico’’ essendo l’ebraismo una fede religiosa – aggiungo io, rispettabile e dignitosa, quando non è collusa col colonialismo ed il sionismo imperialista – e non una nazionalità. Oggi è Israele a dettare la politica imperialistica USA e britannica. Le parti si sono invertite.
Tutto ciò per chi crede che il fondamentalismo religioso sia rappresentato soltanto da Daesh e dalla Fratellanza Musulmana. Gli occidentali, ancora una volta, devono fare i conti con i fatti che, come diceva qualcuno, hanno la testa dura.
http://www.israelshamir.net/include/italian/ritornodeipalestinesi.html
https://dagobertobellucci.wordpress.com/2011/09/06/gli-architetti-dellapocalisse-rinascera-il-tempio-di-gerusalemme-di-miguel-martinez/
http://www.minimaetmoralia.it/wp/intervista-a-shlomo-sand/
di Stefano Zecchinelli - 13/12/2017
https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=59899
Perché si crea uno Stato parallelo ebraico in Patagonia ?
Il 6 dicembre scorso, alcuni media hanno riportato questa notizia:
“Cristina Fernandez de Kirchner, ex presidente dell’Argentina e ora senatrice, è stata incriminata da un giudice federale che ne ha chiesto l’arresto preventivo. L’inchiesta in cui è coinvolta riguarda un memorandum d’intesa firmato fra il suo governo e l’Iran nel 2013: l’accordo era stato fatto nell’ambito delle indagini di Buenos Aires sull’attentato contro l’associazione ebraica Amia del 1994, in cui morirono 85 persone.
Due anni dopo, il procuratore che indagava sull’attentato, Alberto Nisman, denunciò Kirchner e i suoi collaboratori di aver “deciso, negoziato e organizzato l’impunità dei ricercati iraniani nella causa Amia, con l’intenzione di fabbricare l’innocenza dell’Iran”. Fu trovato morto quattro giorni dopo in casa sua”.
L’AMIA di cui si parla è l’Associazione Mutualità Israelita Argentina, l’ente di previdenza della comunità ebraica (la più numerosa del Sudamerica) : lì’ il 18 luglio 1994 un furgone carico di tritolo esplose nel parcheggio seminterrato dell’edificio, facendo 85 morti e 300 feriti. Il procuratore Nisman di cui parla il trafiletto era ebreo.
Come fu terminato il missile Condor
Di questa sporca faccenda nulla si può capire, se non si ricorda che essa avvenne perché l’Argentina stava sviluppando il missile balistico Condor insieme ad Egitto e Irak. Il progetto non piacque ad Israele e allarmava la CIA. Ragion per cui nell’agosto 1989, nelle vicinanze di Baghdad, la fabbrica irachena del Condor 2 (che in Irak si chiamava “Badr-2000”) esplose uccidendo 700 persone e ferendone 1800 . Un mega-attentato concepito per decapitare l’intera generazione di tecnici missilistici di Saddam. E’ probabile che gli esecutori siano stati terroristi curdi anti-Saddam, non a caso molto aiutati da Israele a costituire il loro stato indipendente; sui mandanti, il lettore faccia le sue ipotesi.
Fatto sta che a Buenos Aires, il 17 marzo 1992, un’auto-bomba fa esplodere l’ambasciata israeliana “mentre i capi dei servizi israeliani in America Latina stanno lasciando l’edificio”: 22 morti, sicuramente del Mossad. Due anni dopo, il 1994, ecco l’attentato all’AMIA ebraica, anche quello per fare tanti tanti morti – quasi una risposta alla strage di Baghdad.
Meyssan ha ricordato pochi giorni fa che questo attentato “avviene nel contesto delle ricerche congiunte egizio-argentine per il missile balistico Condor”, e mentre “i figli dei presidenti Carlos Menem [argentino] e di Hafez el Assad [il dittatore siriano] decedono accidentalmente”.
Già, che coincidenze tristi. Il figlio maggiore di Assad padre, che doveva succedergli, era Basil el-Assad: ingegnere, colonnello, paracadutista, morì alle prime luci dell’alba mentre guidava la sua Mercedes. Andava a prendere un aereo per la Germania. La sua auto sbatté contro una rotonda nella superstrada deserta. Aveva 33 anni.
Il figlio di Carlos Menem , che si chiamava come il padre, è morto in un incidente di elicottero il 15 marzo 1995. Solo vent’anni dopo, nel 2016, suo padre ha dichiarato:
“Non fu un incidente ma un attentato criminale. So chi, come e perché lo ha assassinato”. Aggiungendo subito: non rivelerò i particolari “perché è segreto di Stato”.
Insomma avete capito,spero: si tratta di una lotta internazionale senza esclusione di colpi, assassini mirati e rappresaglie sanguinose, fra servizi segreti. Perché non si creda che Cristina Kirchner ordini l’esecuzione di un giudice che l’accusa, come hanno fatto intendere i media. Che riescono a trasformare anche notizie vere i “fake news”, in questo caso per omissione dei precedenti.
Il punto è che, per loro motivi, il Mossad (e quindi la “giustizia americana”) hanno accusato dell’attentato prima Hezbollah, poi gli iraniani. E quindi anche il procuratore J Alberto Nisman, che dapprima aveva indicato la Siria, ha raccolto “prove” che incastrano l’Iran e la Kirchner.
Questa guerra segreta contro l’Argentina, colpevole di vicinanza con certi paesi medio orientali, ha ancor oggi sviluppi, rivelati da Thierry Meyssan (che, ricordiamolo, vive tra Damasco e Beirut ed ha entrature nei rispettivi servizi).
Un privato insedia Tsahal in Patagonia
Il miliardario inglese ebreo Joe Lewis, che fa affari con l’amico George Soros ed è il padrone della squadra di calcio Tottenham, comincia “ad acquistare immensi territori nel Sud argentino, ed anche nel vicino Cile. Le sue proprietà coprono più volte l’estensione dello stato d’Israele. Sono situate in Tierra del Fuego, all’estremo meridione, zona che dà accesso alle ricchezze minerarie del continente antartico”.
Il miliardario può farlo in base al trattato di pace che Londra impose all’Argentina sconfitta nella guerra della Falkland (o Malvinas): lo spazio aereo del territorio meridionale è stato tolto a Buenos Aires. E’ alla Royal Air Force che oggi le linee aeree argentine devono chiedere il permesso di sorvolo sulla loro patria.
Le terre di Lewis fra l’altro “circondano il Lago Escondido [proprietà demaniale] impedendo ad esso l’accesso, nonostante una sentenza di giustizia. Un aeroporto privato con pista di 2 chilometri gestito dal miliardario accoglie aerei civili e militari”.
Militari? “Dalla guerra delle Malvine, l’esercito israeliano organizza “campi di vacanza” (sic) per i suoi soldati in Patagonia. Ogni anno, 8-10 mila vengono a passare due settimane nelle terre di Joe Lewis.
Sono stati costruiti là “migliaia di edifici” , ma “è impossibile constatare lo stato dei lavori, perché essendo quei territori privati, Gooogle Earth oscura le foto satellitari dell’area, come fa per le istallazioni militari dell’Alleanza Atlantica. Il vicino Cile ha ceduto ad Israele una base per sottomarini. Vi si sono scavati tunnel per sopravvivere all’inverno polare.
“Gli indiani Mapuche, che popolano la Patagonia argentina come quella cilena, hanno avuto la sorpresa di apprendere che a Londra si è riattivata l’organizzazione Resistencia Ancestral Mapuche (RAM), misteriosa organizzazione indipendentista. Un tempo ritenuta una organizzazione strumentalizzata dai servizi segreti argentini, adesso la sinistra la considera un legittimo movimento secessionista; ma i capi Mapuche la considerano un iniziativa finanziata da Soros”. Anche per l’affondamento, il 17 novembre scorso, del sottomarino San Juan, in una missione segreta (ma di cui Londra era stata avvertita) nel mare antistante ai territori dell’ebreo, “la stampa argentina è convinta che abbia urtato una mina oppure sia stata distrutta da un siluro nemico”.
Strana paranoia complottista quella che coglie i capi Mapuche e i giornali argentini. Ed è una paranoia ricorrente:
“Dopo il colpo di stato militare contro il generale Juan Domingo Peròn [1955] , presidente democraticamente eletto, si sviluppò in [certi settori dell] armata una corrente antisemita. Essa diffuse un opuscolo che accusava il nuovo Stato di Israele di preparare l’invasione della Patagonia, il Plan Andinia”.
Torna il Plan Andinia
Ora sembra proprio che i complottisti dell’esercito (o meglio: ci fu una parte dell’esercito, quella che cacciò Peròn anche bombardano le folle peroniste in Plaza de Mayo provocando centinaia di vittime, che era filo-britannica) avessero ragione. Già allora avevano notato i primi acquisti della numerosa comunità ebraica in quelle terre inospitali.
L’accusa viene ripetuta e attualizzata da un osservatore argentino nel 2013: “La comunità ebraica internazionale ha comprato la Patagonia argentina e cilena per costruire un secondo Israele”.
Il testo accusa la Kirchner di aver ceduto la Patagonia “a Eduardo Elztain, presidente della comunità ebraica mondiale” in cambio della “cancellazione del debito argentino con la Banca Mondiale”. La base sottomarina ceduta dal Cile sarebbe “la Base Rockefeller”, un reticolo sofisticato di tunnel che hanno la qualità di rifugi antiatomici , ma anche di vere colonie-rifugio in caso di guerra atomica che distruggesse la vita civile nel resto del mondo; qui migliaia di eletti potrebbero vivere sottoterra, alimentandosi di colture cui diversi di questi sotterranei sarebbero destinati, anzi dove già crescono piante e raccolti…
Il citato Eduardo Elztain, miliardario, proprietario fra l’altro della catena locale di grandi magazzini DOT, è anche il maggior azionista della mineraria Australia Gold, che insieme alla canadese Goldrocks Mines sta estraendo l’oro nella zona di Salta, nord dell’Argentina (non estraggono Bitcoin, loro…); nel aprile del 2017, lo stesso Elzstain ha acquisito la Falkland Island Holdin Group Plc, una finanziaria “nel paradiso fiscale stabilito dagli inglesi nelle Malvine per riciclare i capitali argentini .
Qualunque sia il progetto che Israele ha in Argentina – o una base militare, o colonia di ripopolamento o un “secondo Israele” dopo la guerra atomica, è evidente che tenere sotto schiaffo la senatrice Cristina Kirchner è utile, ed educativo per chi possa essere tentato di reclamare la sovranità sulla Patagonia.
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