Quando Maria porrà fine all'era del serpente tentatore
Riflettendo, nel volgere verso la fine di questo 2017, sull'Immacolata Concezione, non si può che cogliere nella storia un'azione di Gesù, che ha inviato sua Madre nel secolo scorso per metterci in guardia di fronte all'abisso che si sarebbe aperto.
Perché mandò direttamente Maria? Un'azione diretta della Vergine può essere giustificata solo da un gravissimo pericolo e, in effetti, se leggiamo insieme Genesi, Vangeli e Apocalisse, possiamo ben capire che nella nostra era solo Lei può massimamente contrapporsi all'Oscuro Nemico.
La nostra età è infatti individuabile come un'era di superbia, l'era del serpente tentatore. Sin dal principio il serpente ha tentato il genere umano e mai come oggi il delirio di onnipotenza dell'umanità si manifesta in tutta la sua potenza distruttrice e auto distruttrice. Quella promessa ancestrale, "diventerete come Dio", risuona ancora nell'orecchio di tutti noi, suadente e pericolosa. Oggi la scienza e la tecnica, non al servizio della vita ma al servizio della morte, non usate per curare e costruire, ma infettare e distruggere, sembrano molto simili a quel frutto proibito, a quell'atto di superbia che ha gettato l'umanità nel baratro. Sentirsi proprietari di nascita e morte non è forse un atto di sfida all'autorità di Dio?
Maria è colei che è destinata a contrapporsi a tutto ciò. Ella "schiaccerà la testa" al serpente, dice Dio nella Genesi, poiché è colei che contrappone alla superbia del serpente, l'umiltà dell'Annunciazione. "Ecco la Serva del Signore, si compia in me la tua parola". Maria rappresenta il totale abbandono alla volontà di Dio, ma non per un obbligo, ma anzi per un atto libero, una scelta. La Vergine accetta di portare in grembo il Figlio, pur sapendo che ciò potrebbe creare nell'immediato un problema enorme con Giuseppe, pur sapendo che il destino di quel bambino non sarà poi facile. Maria è il coraggio dell'umiltà, laddove il serpente è la codardia della superbia.
Nell'età serpentesca che viviamo, nella quale perdersi e rinnegare Dio sono azioni facilissime e prive di conseguenze immediate, le tentazioni sono molte e facili. Proprio per questo è stupefacente che le azioni di Gesù e di sua Madre appaiano in qualche modo lineari. Per mettere in guardia dall'avvento del Serpente, ci è stata mandata la Donna la cui vittoria probabilmente concluderà quest'epoca infausta, dando inizio ad un Regno di umiltà e di espiazione. Non sarà la fine del mondo, ma sarà la fine di una delle grandi battaglie escatologiche, che Maria periodicamente combatte per noi.
Perché mandò direttamente Maria? Un'azione diretta della Vergine può essere giustificata solo da un gravissimo pericolo e, in effetti, se leggiamo insieme Genesi, Vangeli e Apocalisse, possiamo ben capire che nella nostra era solo Lei può massimamente contrapporsi all'Oscuro Nemico.
La nostra età è infatti individuabile come un'era di superbia, l'era del serpente tentatore. Sin dal principio il serpente ha tentato il genere umano e mai come oggi il delirio di onnipotenza dell'umanità si manifesta in tutta la sua potenza distruttrice e auto distruttrice. Quella promessa ancestrale, "diventerete come Dio", risuona ancora nell'orecchio di tutti noi, suadente e pericolosa. Oggi la scienza e la tecnica, non al servizio della vita ma al servizio della morte, non usate per curare e costruire, ma infettare e distruggere, sembrano molto simili a quel frutto proibito, a quell'atto di superbia che ha gettato l'umanità nel baratro. Sentirsi proprietari di nascita e morte non è forse un atto di sfida all'autorità di Dio?
Maria è colei che è destinata a contrapporsi a tutto ciò. Ella "schiaccerà la testa" al serpente, dice Dio nella Genesi, poiché è colei che contrappone alla superbia del serpente, l'umiltà dell'Annunciazione. "Ecco la Serva del Signore, si compia in me la tua parola". Maria rappresenta il totale abbandono alla volontà di Dio, ma non per un obbligo, ma anzi per un atto libero, una scelta. La Vergine accetta di portare in grembo il Figlio, pur sapendo che ciò potrebbe creare nell'immediato un problema enorme con Giuseppe, pur sapendo che il destino di quel bambino non sarà poi facile. Maria è il coraggio dell'umiltà, laddove il serpente è la codardia della superbia.
Nell'età serpentesca che viviamo, nella quale perdersi e rinnegare Dio sono azioni facilissime e prive di conseguenze immediate, le tentazioni sono molte e facili. Proprio per questo è stupefacente che le azioni di Gesù e di sua Madre appaiano in qualche modo lineari. Per mettere in guardia dall'avvento del Serpente, ci è stata mandata la Donna la cui vittoria probabilmente concluderà quest'epoca infausta, dando inizio ad un Regno di umiltà e di espiazione. Non sarà la fine del mondo, ma sarà la fine di una delle grandi battaglie escatologiche, che Maria periodicamente combatte per noi.
di Arturo de Boncampi
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.