Quando si vuole negare un miracolo, perché i miracoli non devono esistere, è sufficiente utilizzare testimonianze «suggerite», documenti di dubbia veridicità o persino riconosciuti falsi, dettagli irrilevanti, e fare infine abili congetture.
Così è già stato fatto con i vangeli apocrifi o utilizzando le analisi fatte sui rammendi medioevali della Sindone.
Così è già stato fatto con i vangeli apocrifi o utilizzando le analisi fatte sui rammendi medioevali della Sindone.
L’ultimo tentativo si riferisce alla traslazione miracolosa della Santa Casa di Loreto che, essendo evento soprannaturale, per renderlo «credibile» si deve spiegare razionalmente.
A Loreto, nelle Marche, si venera, nel Santuario lauretano, la più importante reliquia cattolica esistente al mondo: la Casa di Nazareth dove fu concepita e nacque la Madonna, dove ricevette l’Annunciazione e concepì Gesù (Pio IX, bolla Inter Omnia).
Chi è uso viaggiare con l’aereo, avrà visto nella cappella degli aeroporti italiani la raffigurazione della Vergine di Loreto, con Gesù che tiene in mano un aereo: ciò perché Papa Benedetto XV, nel 1920, la consacrò Patrona degli aviatori. Ciò è spiegato dal fatto che la Santa Casa di Nazareth, tra il 1291 e il 1296, fu traslata miracolosamente da Nazareth in ben cinque luoghi diversi, fino a Loreto appunto. E questo avvenne per proteggere la Santa Casa dal rischio di distruzione, perpetrabile dai musulmani nell’epoca citata.
La verità storica (creduta fino al 1984) della «traslazione miracolosa» è stata sempre dichiarata e mai messa in dubbio per sette secoli dal magistero pontificio solenne, essendoci stati severi procedimenti canonici ecclesiali di verifica con ogni tipo di analisi scientifica e valutazione storica e archeologica dell’avvenimento, attraverso l’accertamento di testimonianze e documenti infiniti: accertamenti di vescovi locali (Fiume, Ancona, Recanati, Macerata, Napoli…) sui luoghi delle traslazioni miracolose – e soprattutto di Sommi Pontefici, da Nicolò IV (1292) a Bonifacio VIII (1294), Clemente V (1305), Giovanni XXII (1320), Leone X (1519), fino ai più recenti Pio IX, Leone XIII (Enclave Felix Lauretana Cives del 1894) Benedetto XV (1920, proclamazione Patrona dell’aviazione) e tanti altri omessi.
La Santa Casa, che si trova nel Santuario di Loreto nelle Marche
Le ricerche dimostrano che è la dimora originaria della Vergine Maria a Nazareth
Poi (a parte san Giovanni Paolo II nel 1994 e Benedetto XVI nel 2005, fedeli alla «tradizione»), «miracolosamente» è iniziata l’epoca dei dubbi insinuati sul trasporto della Santa Casa, riconoscendo «finalmente» la necessità di spiegare razionalmente la traslazione, smontaggio, trasporto via mare e rimontaggio.
Inutili e ignorate le denunce di falso e manipolazione documentale, utilizzando documenti già sospettabili e anche dimostrati di essere falsi storici, che pretenderebbero spiegare il trasferimento da Nazareth a Loreto più scientificamente. La nuova epoca dei dubbi sembra rifiutare le storie di miracoli. Non sembra infatti essere scientifico, e perciò credibile, un trasporto miracoloso avvenuto per «ministero angelico», cioè fatto da angeli del cielo.
Cosicché, per rendere credibile il fatto, si sono immaginate traslazioni più umane, fatte da crociati che avrebbero smontato e rimontato la Casa (ben cinque volte, in cinque posti diversi!). O persino si è congetturato che il trasporto fosse stato fatto, via mare, da una famiglia nobile dell’Epiro che appunto si chiamava «Angeli».
Inutili e ignorate le denunce di falso e manipolazione documentale, utilizzando documenti già sospettabili e anche dimostrati di essere falsi storici, che pretenderebbero spiegare il trasferimento da Nazareth a Loreto più scientificamente. La nuova epoca dei dubbi sembra rifiutare le storie di miracoli. Non sembra infatti essere scientifico, e perciò credibile, un trasporto miracoloso avvenuto per «ministero angelico», cioè fatto da angeli del cielo.
Cosicché, per rendere credibile il fatto, si sono immaginate traslazioni più umane, fatte da crociati che avrebbero smontato e rimontato la Casa (ben cinque volte, in cinque posti diversi!). O persino si è congetturato che il trasporto fosse stato fatto, via mare, da una famiglia nobile dell’Epiro che appunto si chiamava «Angeli».
Pur essendo, queste tesi, dimostrate insostenibili e impossibili, per ragioni storiche, architettoniche e scientifiche dal nostro Indiana Jones anconetano, il professore Giorgio Nicolini, che ha passato la sua vita a studiare il fenomeno, documentando la simultaneità delle date della traslazione, documentando le analisi chimiche dei materiali, che spiegano la loro autenticità (le pietre che compongono le tre pareti che a Nazareth erano addossate davanti a una grotta sono autentiche della Palestina e la malta è costituita da materiali non conosciuti in Italia, ma usati in Palestina 2000 anni fa), documentando l’impossibilità di smontaggio e ricomposizione (il collocamento finale dove è ora, vede la Casa senza fondamenta su una pubblica strada, con una parte sospesa sul vuoto di un fosso, e che architettonicamente risulta non può essere stata fabbricata lì) e dimostrando che queste ipotesi contraddirebbero le leggi fiche (ecco che la scienza serve a provare il miracolo)…
Eppure ora, dal 1984, si pretende di imporre l’ipotesi incredibile per rendere non credibile la spiegazione della veridicità storica del miracolo della traslazione.
Crollando però la soprannaturalità dell’evento tutto può essere messo in dubbio, perché è proprio la traslazione miracolosa a dar senso all’avvenimento e all’autenticità della reliquia della Santa Casa…
In pratica, per «rendere razionalmente credibile» il trasferimento della Santa Casa, sembra volersi affidare a spiegazioni che presuppongono un’impresa di costruzioni e trasporti via mare, trasformando la traslazione miracolosa in una crociera sull’Adriatico.
Papa Ratzinger sosteneva che la ragione senza fede è sterile e la fede senza ragione è sentimento, ma anche Albert Einstein pensava che la fede senza scienza fosse miope, ma la scienza senza fede fosse zoppa.
Eppure oggi l’unico, a mia conoscenza, rimasto a credere alla razionalità della traslazione miracolosa, perché ne prova scientificamente la verità, è Giorgio Nicolini, convinto che è fede razionale che spiega i misteri non svelati dalla scienza, che invece vorrebbe spiegare i miracoli, ma anche convinto che disprezzare il miracolo significa disprezzare la conoscenza di Dio per cercare una visione più umana e negare il soprannaturale. Ma soprannaturale non significa «contro natura», significa trascendere (stare sopra) ciò che è naturale. Il rischio implicito di ignorare ciò, sta nel confondere una delle due maggiori prove scientifiche della verità, perché la traslazione miracolosa della Santa Casa, come la Sacra Sindone, è un «segno visibile» che dimostra che fede e scienza non sono in conflitto.
Perché chi nega questa verità sostenuta dal magistero della Chiesa e comprovata anche dagli studi di Nicolini, non lo affronta in un pubblico dibattito?
Eppure ora, dal 1984, si pretende di imporre l’ipotesi incredibile per rendere non credibile la spiegazione della veridicità storica del miracolo della traslazione.
Crollando però la soprannaturalità dell’evento tutto può essere messo in dubbio, perché è proprio la traslazione miracolosa a dar senso all’avvenimento e all’autenticità della reliquia della Santa Casa…
In pratica, per «rendere razionalmente credibile» il trasferimento della Santa Casa, sembra volersi affidare a spiegazioni che presuppongono un’impresa di costruzioni e trasporti via mare, trasformando la traslazione miracolosa in una crociera sull’Adriatico.
Papa Ratzinger sosteneva che la ragione senza fede è sterile e la fede senza ragione è sentimento, ma anche Albert Einstein pensava che la fede senza scienza fosse miope, ma la scienza senza fede fosse zoppa.
Eppure oggi l’unico, a mia conoscenza, rimasto a credere alla razionalità della traslazione miracolosa, perché ne prova scientificamente la verità, è Giorgio Nicolini, convinto che è fede razionale che spiega i misteri non svelati dalla scienza, che invece vorrebbe spiegare i miracoli, ma anche convinto che disprezzare il miracolo significa disprezzare la conoscenza di Dio per cercare una visione più umana e negare il soprannaturale. Ma soprannaturale non significa «contro natura», significa trascendere (stare sopra) ciò che è naturale. Il rischio implicito di ignorare ciò, sta nel confondere una delle due maggiori prove scientifiche della verità, perché la traslazione miracolosa della Santa Casa, come la Sacra Sindone, è un «segno visibile» che dimostra che fede e scienza non sono in conflitto.
Perché chi nega questa verità sostenuta dal magistero della Chiesa e comprovata anche dagli studi di Nicolini, non lo affronta in un pubblico dibattito?
di Ettore Gotti Tedeschi
Pubblicato sul quotidiano La Verità del 14 febbraio 2018
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.