Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
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martedì 1 maggio 2018
Il mese delle grazie
Maggio è il mese di Maria!
Maggio è tradizionalmente il mese dedicato alla Madonna.
Siamo a Maggio, mese significativo per la comunità cristiana. E’ il mese,che nella tradizione popolare è dedicato a Maria. Vogliamo viverlo, quale preziosa opportunità per fermarci a guardare questa Madre, con gli occhi del cuore.
Maria è madre sollecita nel promuovere in noi la crescita della vita di Gesù. E’ ausiliatrice che risveglia le risorse, facendole convergere verso il servizio della comunione e della gioia, come testimonia l’episodio del banchetto di nozze a Cana di Galilea.
A Cana avviene la manifestazione di Gesù, favorita da Maria sua Madre. Ma anche la manifestazione di Maria: ”Fate quello che egli vi dirà”.
Questa è l’unica parola di Maria, indirizzata a noi, che i Vangeli ci riferiscono. E’ quasi un testamento spirituale. La forza di questa parola, nasce in Maria, dalla sua esperienza spirituale. In Lei il credere e l’obbedienza sono atteggiamenti costanti di vita.
E’ diventata Madre, perché ha creduto alla parola dell’angelo.
Esperta nel fidarsi della Parola di Dio, può ora aiutare gli altri a fare altrettanto.
L’episodio di Cana ci offre l’opportunità di sottolineare alcune dimensioni fondamentali nella vita di ogni cristiano.
Con l’intelligenza del cuore,Maria scorge il bisogno degli sposi,prima che essi lo esprimono come bisogno.
Il suo “colpo d’occhio le fa dire a Gesù:”Non hanno più vino”.La sua sensibilità le permette di penetrare,di discernere.
Anche noi dobbiamo chiedere questa disponibilità a lasciarci convertire,per essere abilitati a scelte evangeliche coerenti.
Abbiamo bisogno, come Maria, di rivolgerci a Gesù, con volto implorante e fiducioso.
Maria non provvede direttamente alla mancanza di vino, semplicemente lo pone in rilievo con una sua discrezione discreta ed essenziale.
“A Cana c’era la Madre di Gesù”dice il Vangelo. E avvenne il miracolo. Chiediamo che anche oggi Lei sieda con noi a mensa, sia presente nella nostra Comunità. Si rinnoverà il miracolo dell’acqua, cambiata in vino: il miracolo della comunione, della solidarietà, vie queste che costruiscono nuovi rapporti, per un mondo di speranza e di pace
«Ecco finalmente tornato il mese della bella Mammina…»: così scrisse una volta san Pio da Pietrelcina all’inizio del mese di maggio.
Proprio cos. È da secoli, ormai, che il mese di maggio è il mese di Maria per eccellenza, il mese della «bella Mammina».
È il mese più bello dell’anno per lo splendore primaverile che lo riveste; per questo è consacrato a Colei che la Chiesa canta e loda come Tutta Bella.
È il mese in cui sbocciano fragranti le rose nel tepore della ridente natura; per questo viene consacrato a Colei che la Chiesa esalta come Rosa Mistica.
«Mese di maggio – così il papa Paolo VI – Noi ricordiamo la letizia infantile con cui andando a scuola, portavamo fiori per l’altare della Madonna: lumi, canti, preghiere e “fioretti” davano gioconda espressione alla devozione verso Maria Santissima, che ci appariva allora come la regina della primavera, primavera della natura e primavera delle anime».
Il mese delle grazie
Maggio è chiamato anche il mese delle grazie e delle glorie di Maria, perché in questo mese si ricevono copiose grazie, celebrando le glorie della Madre e Regina universale.
Anzi, soprattutto per i frutti spirituali che produce, il mese di maggio canta le più alte glorie di Maria Corredentrice e Mediatrice di ogni grazia.
Sono grazie di ogni sorta che Ella dona amorosamente a chi celebra questo mese. Grazie di progresso spirituale; di rinnovamento di vita, di conversione; grazie temporali per la salute, per il lavoro, per gli studi, per la sistemazione, per la famiglia. Quante grazie in questo mese benedetto! Tanto più che esso si chiude con la festa dolcissima della Madonna delle grazie. Chi di noi non ha bisogno di grazie?
San Massimiliano M. Kolbe, per aiutare il fratello travagliato da pericolose angustie spirituali e materiali, non trovò rimedio più efficace che raccomandar gli con premura di fare il mese di maggio e gli mandò libretti utili a fargli seguire il mese mariano giorno per giorno.
Un mese di maggio… per sbaglio
Un giovane ebreo, Ermanno Coen, trovandosi a Parigi per studiare musica, si era dato al gioco e alla dissipazione. Bisognoso di denaro per soddisfare le sue brutte passioni, trovò un posto di suonatore d’organo nella Chiesa di Santa Valeria, per tutto il mese di maggio.
Le prime sere egli suonava con totale indifferenza, da semplice mestierante. Ma senza volerlo, stando lì era ‘ costretto a sentire le prediche che ogni sera si tenevano sulla Madonna. Di sera in sera, ascoltando, il suo spirito cominciò a turbarsi e il suo cuore a commuoversi.
Alla fine del mese di maggio pensò seriamente di prepararsi al Battesimo per diventare cattolico. E poco dopo si fece battezzare in quella stessa Chiesa. Insieme, ebbe il dono della vocazione religiosa; divenne religioso carmelitano e morì in concetto di santità. Quante grazie da quel mese di maggio fatto fortuitamente!
Per la Chiesa intera
Fare il mese di maggio, quindi, è accumulare grazie, è risolvere problemi o situazioni dolorose, è ottenere il patrocinio della Divina Madre.
Per questo la Chiesa, i Pontefici, i Santi, hanno tanto raccomandato di celebrare con devozione il mese mariano.
Il papa Paolo VI nel 1965 pubblicò una Lettera Enciclica sul «Mese di Maggio» per riaffermare espressamente che la Chiesa lo considera il mese più fecondo di preghiera e di grazie celesti per tutti i bisogni dell’umanità e della Chiesa.
«Appunto perché il mese di maggio porta questo potente richiamo a più intensa e fiduciosa preghiera, e perché in esso le nostre suppliche trovano più facile accesso al cuore misericordioso della Vergine,fu cara consuetudine dei Nostri Predecessori scegliere questo mese consacrato a Maria, per invitare il popolo cristiano a pubbliche preghiere, ogni qualvolta lo richiedessero i bisogni della Chiesa o qualche minaccioso pericolo incombesse sul mondo».
Facciamolo bene
Non perdiamo questa grande occasione di grazia. E cerchiamo di non farla perdere neppure ad altri. Invitiamo i nostri cari e sforziamo i nostri amici a partecipare alle funzioni del mese mariano. La Madonna non rimanderà nessuno a mani vuote. Ricordiamoci che Ella stessa, apparsa con le mani che proiettavano fasci di raggi luminosi, disse a santa Caterina Labouré: «Questi raggi sono il simbolo delle grazie che io spargo sopra le persone che me le domandano». E santa Caterina Labouré – sull’esempio di san Filippo Neri, san Camillo, sant’Alfonso de’ Liguori e di tanti altri santi – voleva che soprattutto nel mese di maggio si intensificasse la preghiera mariana, l’umile ricorso a Colei che siede sul «trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia nel bisogno» (Eb 4,16).
Ricorriamo alla Madonna ogni giorno di questo mese con la recita devota del Santo Rosario, di questa preghiera mariana che il papa Paolo VI considerava e chiamava «compendio di tutto quanto il Vangelo».
Soprattutto durante il mese di maggio, san Bene- I detto Giuseppe Labre si faceva vedere con due corone del Rosario: una al collo e 1’altra in mano; così cercava di invogliare tutti a recitare il Santo Rosario, che è catena di grazie e di benedizioni.
Ai piedi di Maria, troviamo la sorgente di ogni grazia e santità.
Fioretti
* Impegnati a portare qualcuno al mese mariano.
* Recita un Rosario perché molti facciano il mese di maggio.
* Prega san Giuseppe perché ti insegni in questo mese ad amare la Madonna.
"Il Segreto di Fatima", la profezia che ci salverà? Ci ha già salvati! Un discorso da fare...
Il quesito che si pone, amici e fratelli carissimi, alla luce del Centenario trascorso a partire dal momento in cui la Regina del Rosario trasmise la grande profezia di Fatima ovvero il Segreto di Fatima è il seguente: noi da quella grandiosa profezia siamo stati salvati oppure no?
In effetti ogni profezia vera e autentica è offerta da Dio per la salvezza dell'uomo soprattutto nei momenti in cui egli più ha bisogno di sentire la “Voce Vera” che gli ricordi le verità essenziali su cui deve incentrarsi la sua vita ed il suo comportamento morale e che, in secondo luogo, gli preannunci anche l’esito degli eventi futuri in relazione a quella risposta più o meno affermativa o purtroppo negativa che egli presta all'intervento salvifico di Dio nella storia.
Alla luce di questa premessa, bisogna riconoscere che la grande profezia di Fatima è quasi totalmente condizionata: “Se farete allora avverrà”… “se non farete allora non avverrà”… Questo è il tenore costante degli annunci profetici della Madonna di Fatima relativi alla seconda grande guerra, all'avvento e all'azione devastatrice del Comunismo nel mondo e nella Chiesa, alla grande apostasia nel seno stesso della Chiesa e al castigo purificatore ed universale predetto poi in maniera anche molto dettagliata in tante profezie mariane più recenti.
Questo quadro profetico del segreto di Fatima, dicevo, è tutto condizionato ad una risposta positiva o negativa dell'umanità all'appello del Cielo. Potremmo dunque riflettere: poiché è un’evidenza inconfutabile che la risposta degli uomini è stata sostanzialmente negativa agli appelli profetici di Fatima (basti pensare solo all'oblio in cui è caduto il suo messaggio e le richieste del Cielo come la Devozione dei primi 5 sabati, la conversione, la preghiera del Santo Rosario, la penitenza e il sacrificio) sembrerebbe, così, che la profezia di Fatima non ci ha salvati, anche se ci aveva avvisati: la salvezza non è potuta piovere sull'uomo lontano da Dio perché costui non ha voluto accogliere la generosa offerta che gli veniva elargita
A questo scenario velato di cupo pessimismo bisogna, tuttavia, immediatamente rammentare qualcosa di fondamentale che darà una svolta di prospettiva, spostando il “baricentro dell’anima” verso un ottimismo profondo e non superficiale.
Ciò che voglio dire è che se è vero che tutte le profezie contenute nel Segreto di Fatima sono condizionate, UNA PROFEZIA resta INCONDIZIONATA e questa è quella del finale Trionfo del Cuore Immacolato della Vergine Santissima; indipendentemente da qualsiasi evento accaduto o che ancora potrà accadere nel mondo; che gli uomini si convertano o che non si convertano; che migliorino o peggiorino… Esiste una profezia che non è legata a nessuna condizione di sorta e recita così: “infine in mio Cuore Immacolato Trionferà”!
Questa profezia incondizionata si incastona armoniosamente all'interno della vera ed autentica teologia Cattolica secondo cui la storia umana non è uno scontrarsi tra forze contrarie paritarie (quanto a mezzi e potere); lo scontro tra il Bene e il Male avviene sempre su piani differenti: il Bene è superiore e se al Male è concesso spazio e tempo questo Dio lo permette solo per lasciare che la libertà della creatura, sia umana che angelica, si dispieghi a tutto campo.
Perché così a Dio è piaciuto.
Ma neppure questa libertà della creatura che si dispiega totalmente potrà alla fine impedire il disegno di Dio sulla storia: essa dovrà avere un epilogo glorioso di restaurazione della Chiesa e del mondo nel tempo che anticipa la vittoria e la resurrezione definitiva alla fine dei tempi: il Trionfo del Cuore Immacolato, appunto!
E allora, amici e fratelli, sì… lo possiamo dire: la profezia di Fatima non solo ci salverà ma ci ha già salvati… ci salverà quando questa meravigliosa profezia incondizionata sarà realtà ma ci ha già salvati ora nel senso che ci offre, qui ed ora, dolce consolazione e rinvigorisce la speranza nei nostri cuori per poter affrontare in modo davvero cristiano il momento di terribile crisi nella quale ci troviamo.
La Madonna di Fatima, la Vergine Santissima Mediatrice tra Dio e gli uomini, con il suo intervento materno ci sta salvando… Ci sta davvero salvando offrendoci, mediante il segno tangibile delle sue apparizioni e dei suoi messaggi, dei suoi materni richiami e anche delle su dure recriminazioni, quella Salvezza che è Gesù suo Figlio, immolato una volta e per sempre per tutti noi ma oggi disprezzato e abbandonato anche dai suoi più intimi…
Quel suo Sangue non può essere così ignorato; quei suoi divini ammaestramenti non possono essere così disattesi; le conseguenze del peccato che preparano tanti e tali castighi non possono essere superficialmente dimenticate; le dure e spesso apocalittiche profezie che annunciano il “giorno di Jahvé” (l’intervento purificatore del Giudice Inflessibile) non possono essere trattate come fanatismi ed isterismi di persone poco raccomandabili…
La grande profezia di Fatima, così, si estende, si prolunga, si dettaglia, si precisa, si completa con le numerose più recenti profezie mariane che tutte, in realtà, rispondono all'unico progetto di salvezza di Dio sull'umanità.
Siamone riconoscenti, accogliamo la salvezza che ci viene Dio “per Mariam” come insegna tutta la Tradizione degli antichi e come l’esperienza quotidiana della Chiesa, unanime, ci attesta.
Per approfondire: Conosci il Segreto di Fatima? Leggi questa presentazione...
Non c’è dubbio che il segreto di Fatima, nelle sue tre parti, rappresenta e ha sempre rappresentato un motivo di profondo interesse per i suoi contenuti dottrinali e profetici ed è uno degli elementi di maggior rilievo per comprendere la grandezza delle apparizioni di Fatima.
Certo, essendo il “cuore profetico” di tutta la mariofania portoghese, esso rivela chiaramente che l’evento-messaggio di Fatima non è ancora “chiuso”, come spiegò papa Benedetto XVI a Fatima, nel 2010:
« Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Qui rivive quel disegno di Dio che interpella l’umanità sin dai suoi primordi ». E prosegue: « L’uomo ha potuto scatenare un ciclo di morte e di terrore, ma non riesce ad interromperlo […]. Con la famiglia umana pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull’altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo, è venuta dal Cielo la nostra Madre benedetta offrendosi per trapiantare nel cuore di quanti le si affidano l’Amore di Dio che arde nel suo » (1).
Due giorni prima, in partenza per Fatima, ancora più chiaramente aveva detto ai giornalisti che nel segreto di Fatima « sono indicate realtà del futuro della Chiesache man mano si sviluppano e si mostrano. Perciò è vero che oltre il momento indicato nella visione, si parla, si vede la necessità di una PASSIONE DELLA CHIESA,che naturalmente si riflette nella persona del Papa, ma il Papa sta per la Chiesa e quindi sono sofferenze della Chiesa che si annunciano » (2).
Una breve ed essenziale presentazione del contenuto del Segreto mi sembra opportuna. Vediamone il simbolismo spicciolo e il significato generale.
Nella prima parte del segreto « c’è la spaventosa visione dell’Inferno, cioè il destino di coloro che rifiutano l’amore misericordioso di Dio. La Chiesa insegna che questa angosciosa realtà, che da parte di alcuni – anche tra i cattolici – si vorrebbe rimuovere, consiste nella dannazione eterna di quanti muoiono per libera scelta in peccato mortale. La pena principale dell’Inferno sta nella separazione eterna da Dio, nel quale soltanto l’uomo ha la vita e la felicità, per le quali è stato creato e alle quali aspira. Cristo esprime questa realtà con le parole: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno” (Mt 25,41)» (3).
La seconda parte, invece, « mostra l’azione demoniaca che s’incarna nelle guerre e nei sistemi atei. Si profetizzano la fine della Prima guerra mondiale, lo scoppio della Seconda e la parabola del comunismo in Russia. Quanto alla “notte illuminata da una luce sconosciuta”, Lucia ritenne che il segno di Dio per l’inizio della guerra fosse l’eccezionale aurora boreale della notte del 25 Gennaio 1938 (era papa Pio XI), anche se il conflitto scoppia il 1° Settembre 1939, regnante Pio XII, con l’invasione della Polonia. In realtà, Hitler aveva deciso l’annessione dell’Austria, episodio che anticipa le future decisioni tedesche, proprio nel Gennaio 1938.
Quanto alla salvezza dei peccatori, si intende che si può pregare per loro per evitare che vadano all’Inferno ma, una volta destinati alla dannazione eterna, non è più possibile farlo. In altri termini, sostenere che Maria chiede ai pastorelli di pregare per le anime dell’Inferno è teologicamente impossibile: per i dannati nulla possono la preghiera e le penitenze » (4).
Prima di entrare nel contenuto della terza parte del Segreto pubblicata dalla Santa Sede nel 2000, vanno fatte delle considerazioni preliminari. In questo senso mi associo con due autori che sottolineano la “dimensione biblica” del Terzo segreto, cosa che gli conferisce una dinamica e un significato particolarmente rilevanti:
« Quando si parla del terzo segreto di Fatima […] si deve tener presente quello che aveva detto nel 2000 Giovanni Paolo II, quando fu svelato il terzo segreto […]. In quell’occasione, per l’omelia […] scelse di commentare il brano dell’Apocalisse che descrive la lotta fra la Donna vestita di sole e il Dragone infernale (Ap 12) […]. San Giovanni […] ha svelato il senso degli avvenimenti del suo tempo – cioè la grande persecuzione che si stava abbattendo contro la Chiesa da parte dell’Impero Romano – inserendoli nel quadro del grande combattimento escatologico fra le forze del Bene (cioè Cristo vincitore del male e della morte, e Maria al suo fianco in quanto Corredentrice e Regina) e l’impero delle Tenebre. Come ha fatto San Giovanni, occorre inserire in questa prospettiva escatologica i contenuti dei segreti di Fatima, altrimenti se ne perde il vero significato […]. In questa prospettiva, Maria, Profetessa degli ultimi tempi, ci svela il combattimento che è in atto, affinché ne siamo coscienti e attivi protagonisti » (5).
« Quando suor Lucia e Benedetto XVI rinviano all’Apocalisse per la comprensione del Terzo Segreto di Fatima, al di là del ricco bagaglio di interpretazioni che il testo, nel suo registro simbolico, offre, perveniamo, condotti dallo spirito di profezia, alla chiarificazione dell’ultimo atto dei “Tempi di Maria”.La stessa Vergine Maria, nelle sue apparizioni, ha potuto più volte far luce sul rapporto tra i “Tempi di Maria” e qualcosa come uno “scontro finale”, preceduto dall’apostasia della fede, dall’impostura anticristica e, finalmente, al Trionfo del suo Cuore Immacolato »(6).
Quanto al contenuto del segreto, invece, nella sua forma di visione possiede certamente profondi insegnamenti teologici e importanti vaticini profetici con proiezione verso il futuro, in cui « si descrive l’azione di Satana contro la Chiesa, in particolare con la persecuzione e il martirio dei cristiani. Nel suo commento Ratzinger nota che oggi “comprendere i segni del tempo significa comprendere l’urgenza della penitenza […]. Questa è la risposta giusta al momento storico, caratterizzato da grandi pericoli”.
Riguardo alle immagini della visione profetica, l’angelo con la spada di fuoco “ricorda analoghe immagini dell’Apocalisse”. Infatti “rappresenta la minaccia del giudizio, che incombe sul mondo”. La visione mostra poi la forza che si contrappone al potere della distruzione: è “lo splendore della Madre di Dio. Proveniente in un certo modo da questo, l’appello alla penitenza” […].
Il senso della visione è “mobilitare le forze del cambiamento in bene”. La scena della visione è descritta con tre simboli: una montagna ripida, un’alta croce di tronchi grezzi, una grande città mezza in rovina.Commenta Ratzinger: “Montagna e città simboleggiano il luogo della storia umana: la storia come faticosa ascesa verso l’alto, la storia come luogo dell’umana creatività e convivenza, ma allo stesso tempo come luogo delle distruzioni, nelle quali l’uomo annienta l’opera del suo proprio lavoro”. E in cima alla montagna sta la croce, “meta e punto di orientamento della storia. Nella croce la distruzione è trasformata in salvezza”. Appaiono poi alcune persone. Il Papa precede gli altri, tremando e soffrendo per tutti gli orrori che lo circondano. Per Ratzinger “la via della Chiesa viene così descritta come una Via Crucis […] in un tempo di violenza, di distruzioni e di persecuzioni”. Nella scena evocata si può riconoscere la storia di un intero secolo. “La figura del Papaha un ruolo speciale. Nel suo faticoso salire sulla montagna possiamo senza dubbio trovare richiamati insieme diversi Papi” i quali, a partire da Pio X, hanno condiviso le sofferenze del XX secolo “e si sono sforzati di procedere in mezzo a esse”. Infine, gli angeli raccolgono sotto i bracci della croce il sangue dei martiri e irrigano così le anime che si avvicinano a Dio. È “un’immagine di speranza”: significa che “nessuna sofferenza è vana” » (7).
Le tre parti del segreto di Fatima hanno una struttura parallela. Secondo l’opinione di padre J. Alonso (8), il massimo conoscitore di Fatima, sono impostati nella stessa maniera, seguono uno schema somigliante: un castigo condizionato a un peccato.
Per quanto riguarda la prima parte il castigo è l’inferno. Il peccato che lo condiziona è soprattutto il peccato della carne, il peccato impuro, come ha rivelato la Madonna ai veggenti, soprattutto a Giacinta. « A me la Madonna me lo dice sempre: molti, molti si dannano »,diceva suor Lucia a un monsignore che faceva fatica a credere che fossero tante le anime a perdersi.
Per quanto riguarda il castigo relativo alla seconda parte, esso è doppio: guerra e Comunismo, con in più le persecuzioni che questo avrebbe scatenato nel mondo. In sintesi la Madonna diceva: “Se riformate la vita cristiana secondo quello che vi dico, bene, altrimenti ci sarà la seconda Guerra mondiale e il Comunismo farà disastri nel mondo”. E così è successo, difatti, perché non si è fatto quanto Ella ha chiesto. La Madonna chiedeva la conversione, la penitenza, il Rosario, la consacrazione al suo Cuore Immacolato. Se si fosse fatto secondo queste richieste, si sarebbero sfuggiti i mali da Lei indicati. Una sola nazione ascoltò le richieste della Madonna: il Portogallo. E fu preservato sia dal Comunismo che dalla seconda Guerra mondiale.
E la terza parte? Qual è il peccato? Il testo del Segreto fu letto e studiato, dopo il 1960, da diverse Commissioni di esperti. Uno di questi fu il card. Palazzini, il quale riferì una volta a don Attilio Negrisolo:
« Quando l’abbiamo aperto e l’abbiamo letto [era dopo il 1960] abbiamo detto: no, non è possibile che avvenga quanto sta scritto», e non lo si è creduto. E il Cardinale proseguì: « Il Segreto riguarda la confusione nella Chiesa ».
Qual è dunque il peccato relativo al terzo segreto? Al peccato del primo e del secondo segreto si è dunque aggiunto « il peccato dei preti, dei frati e delle suore: il popolo sconvolto dai consacrati – testimonia don Attilio –, il multiforme peccato dei sacerdoti e dei consacrati » (9).
Ecco di cosa tratta il Terzo segreto. Il card. Palazzini rivelò proprio la convergenza tra quello che avveniva nella Chiesa, la crisi della Fede e della Morale e il Segreto: « IL TERZO SEGRETO PARLA DELLA CONFUSIONE TREMENDA ALL’INTERNO DELLA CHIESA CATTOLICA », conclude don Attilio.
Note:
1) Benedetto XVI, Omelia, 13 maggio 2010, spianata del santuario di Fatima.
2) Idem, Intervista concessa ai giornalisti durante il volo verso il Portogallo, 11 maggio 2010.
3) V. Sansonetti, Ma Fatima non appartiene al passato, in Il TimoneXIX (159/2017) 11-15. Faccio mie le riflessioni attualizzanti di D. Manetti sulla verità dell’infernodrammaticamente indicata dalla Madonna a Fatima, che mi pare aiutino a comprendere bene il senso del richiamo di Nostra Signora: «“Molte anime vanno all’Inferno, perché non c’è nessuno che prega per loro”: Maria ci dice che proprio questo oscuramento della verità sull’Inferno allarga la via delle anime che vanno all’Inferno, perché non ci si prepara più al combattimento spirituale, non si prega più perché la gente non vada all’Inferno. Questo severo ammonimento sulla realtà dell’Inferno contraddistingue le moderne apparizioni mariane poiché questo è in particolare il tempo in cui le anime vanno all’Inferno […]. Il mondo d’oggi rischia il peccato dell’impenitenza finale, perché dicendo che non c’è Dio, oscurandosi la Fede, dicendo che non c’è il peccato, dicendo che l’Uomo è padrone del mondo, uno muore impenitente, muore senza chiedere il perdono dei peccati. Questo non succedeva nel Medioevo, quando c’era la fede, quando c’erano grandi peccatori, ma anche grandi penitenti, perché comunque il peccato era rischiarato dalla fede, c’era la malvagità ma comunque sotto il cielo della fede che portava alla Penitenza. Oggi invece c’è la malvagità sotto il cielo dell’incredulità che porta all’impenitenza e quindi al pericolo dell’Inferno: ecco perché la Madonna sottolinea così fortemente la presenza dell’Inferno, ripetendo all’uomo che un mondo senza Dio significa che non c’è né felicità, né salvezza eterna, ma anzi porta con sé l’Inferno già su questa terra […]. La Madonna a Fatima evidenzia dunque quella che è la sua più grande preoccupazione, cioè che noi viviamo il tempo dello scatenamento Satanico, in cui molte anime rischiano la Perdizione Eterna. Il drammatico paradosso è che siamo in tempi in cui l’Inferno rischia di riempirsi, mentre mai come in questo tempo si è detto che l’Inferno, se c’è, è vuoto» (D. Manetti, Fatima, l’urgenza della conversione).
4) V. Sansonetti, Ma Fatima non appartiene al passato, pp. 11-15.
5) D. Manetti, Fatima, l’urgenza della conversione.
6) A. Minutella, I tempi di Maria. Una lettura profetica delle apparizioni mariane, Fede & Cultura, Verona 2017, p. 104.
7) V. Sansonetti, Ma Fatima non appartiene al passato, pp. 11-15. Le parti virgolettate all’interno della citazione sono le parole diel commento teologico al Terzo Segreto pubblicato da Ratzinger nel 2000.
8) Le righe che seguono sono la sintesi di una parte di un’ottima catechesi del sacerdote don Attilio Negrisolo, sacerdote padovano e figlio spirituale di san Pio da Pietrelcina, autorevole per santità di vita e dottrina, dal titolo: Fatima oggi, che si può ascoltare all’indirizzo web: www.parrocchiasanmichele.eu/…/124-d-attilio-n…comandamenti.html.
9) Che il Segreto di Fatima parli anche di questa epocale crisi interna della Chiesa lo testimonia anche un fatto storico molto interessante e sconosciuto ai più, riferito ancora dal sacerdote don Attilio Negrisolo, in una sua lezione sui Dieci Comandamenti. Il 10 Luglio 1977, l’allora patriarca di Venezia Albino Luciani andò a Coimbra, fatto chiamare da suor Lucia. La santa veggente gli consegnò un messaggio per l’allora pontefice Paolo VI, messaggio che lei aveva ricevuto da Gesù in persona e Questi voleva che arrivasse al Papa. In questo messaggio si sottolineavano due punti. Nel primo Gesù parlava della necessità di una riforma morale della Chiesa. Il secondo punto era di una certa drammaticità: il Signore diceva alla veggente che non sarebbe finita la sofferenza del mondo se non fosse cessato il peccato dei sacerdoti e dei consacrati. Il popolo di Dio ed il mondo intero, infatti, è sconvolto, tuttora, dalla confusione, dallo scandalo e dal peccato perpetrato da sacerdoti, vescovi e religiosi. La conferenza è reperibile qui: www.parrocchiasanmichele.eu/…/124%C2%ADd%C2%A….
Suor Lucia, come rivelò lo stesso patriarca, fece su di lui una forte impressione. Don Diego Lorenzi, segretario di Luciani, testimoniò: « Il volto del Patriarca all’uscita del colloquio con suor Lucia era pallido, bianco come un lenzuolo ». Il patriarca, in seguito a quell’incontro, confidò: « La suora è piccolina, è vispa e abbastanza chiacchierona… parlando, rivela grande sensibilità per tutto quel che riguarda la Chiesa d’oggi con i suoi problemi acuti…; la piccola monaca insisteva con me sulla necessità di avere oggi cristiani e specialmente seminaristi, novizi e novizie, decisi sul serio ad essere di Dio senza riserve. Con tanta energia e convinzione m’ha parlato di suore, preti e cristiani dalla testa ferma. Radicale come i santi: “ou todo ou nada”: o tutto o niente, se si vuol essere di Dio sul serio »: (testimonianza del card. Albino Luciani su Gente veneta del 23 Luglio 1977, in M. Tosatti, Il Segreto non svelato, Piemme, Casale Monferrato 2002, pp. 75-78.
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