Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
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sabato 26 maggio 2018
Portare a termine l’apostasia generale..
Come animali senza ragione
Si sono infiltrati fra voi alcuni individui, i quali son già stati segnati da tempo per questa condanna, empi che trovano pretesto alla loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio, rinnegando il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo. […] Costoro bestemmiano tutto ciò che ignorano; tutto ciò che essi conoscono per mezzo dei sensi, come animali senza ragione, questo serve a loro rovina (Gd 4.10).
Approvare il peccato impuro contro natura, o anche solo tollerarlo con la scusa di accogliere le persone, non soltanto demolisce dalle fondamenta la fede e la morale cattoliche, ma spazza via pure la razionalità, l’etica, l’antropologia, la psicologia e la medicina. Giustificare atti che sono fra i più immorali in assoluto – e di sicuro i più ripugnanti che un essere umano possa compiere – espone chi li pratica a gravissime patologie, come tumori, AIDS e malattie veneree. L’assuefazione a quel vizio distrugge altresì la vita psichica e relazionale, costringendo la persona a una parossistica condotta compulsiva, tanto frustrante quanto insaziabile. Un’affettività ancora fluida o un disturbo dell’orientamento sessuale, anziché esser riconosciuti e curati con le risorse di cui oggi disponiamo, si cristallizzano in una variante antropologica che, pur non avendo alcun fondamento filosofico o scientifico, viene imposta come non solo legittima, ma addirittura eccellente e quasi obbligatoria. In questa visione artificiale dell’uomo si annulla la distinzione tra bene e male quali realtà oggettive, come pure la capacità di distinguerli in base alla legge naturale, inscritta nella coscienza, e quella di esercitare libere scelte evitando gli atti intrinsecamente cattivi (e quindi per natura dannosi).
Anche chi non si ritenga credente è moralmente obbligato dalla sua dignità umana a vivere secondo ragione, facendone un uso retto e traendone le conseguenze pratiche: la logica non è facoltativa e la condotta deve essere guidata dalla conoscenza. Impugnare o ignorare ciò non significa essere più liberi, ma degradarsi a bruti. Nessuno ha il diritto di negare l’evidenza, ancor meno se è supportata dalla genetica: l’ideologia gender è assurda già a livello scientifico. Ingiungete ai vostri figli di uscire dall’aula non appena comincino a sentire discorsi che fanno a pugni col buon senso, senza pensare alle ritorsioni della scuola: sottrarsi a un’aggressione psicologica e intellettuale è un diritto inalienabile. La violenta arroganza di chi non ha argomenti va rintuzzata con un’ironia capace di sgonfiare le intimidazioni come un ago un palloncino – almeno finché non si mettano ad arrestare, come in Germania, i genitori di chi tiene i figli a casa… Ma, se siete in tanti, dovranno pur fare i conti con la resistenza.
Se già è grave che esseri ragionevoli diffondano idee aberranti e legiferino in base ad esse, tuttavia, è senza paragone più grave che ministri di Dio si astengano dal combatterle o addirittura le lascino penetrare nella Chiesa come legittime rivendicazioni. La spiegazione ispirata di san Giuda Taddeo è che hanno bisogno di trovare una giustificazione alla propria lussuria; anche l’esperienza comune insegna che chi adultera i princìpi morali lo fa per mettersi in pace la coscienza sporca, illudendosi di attutirne i morsi con vani sofismi. La svolta sempre più rapida e clamorosa cui stiamo assistendo nella Chiesa Cattolica riguardo al sesso e alla sodomia ha radici profonde e risale agli anni in cui la massoneria cominciò a infiltrarsi in seminari e facoltà teologiche; lo sfacelo intellettuale e morale di buona parte del clero è il frutto di quella strategia. L’avanzato degrado ormai raggiunto, anziché spingere alla conversione, reclama una revisione della dottrina motivata da una presunta evoluzione culturale, sul cui carattere pianificato si chiudono volutamente gli occhi.
Ma tale atteggiamento mina alla base la morale cattolica: se la Chiesa può cambiare la valutazione di uno dei peccati più gravi in assoluto, la può modificare su qualsiasi altro; il suo insegnamento si riduce così a un’opinione fra le tante che necessariamente si evolve con il succedersi delle epoche storiche. Non è difficile accorgersi che, su questa china, si vanifica la fede stessa: non solo quella che ha per oggetto la Chiesa come istituzione divina fondata su princìpi immutabili, ma anche la fede nella Rivelazione, dato che i suoi due canali – la Scrittura e la Tradizione – non sono più tenuti in alcun conto. I loro contenuti, infatti, che sono vincolanti in modo definitivo (come si è sempre saputo), sono ormai considerati espressione di determinate culture e di fasi superate, qualora non concordino con l’ideologia del momento. Ma è una bestemmia attribuire alla volontà creatrice di Dio uno stato gravemente peccaminoso, così come è un sacrilegio abusare della Sua grazia per darsi al peccato, distorcendone anche la Parola. Questa è una via diretta all’ateismo: certi preti, vescovi e cardinali non credono più in nulla, se non nelle proprie idee. Come può avere ancora la fede chi approva condotte radicalmente contrarie alla forma di vita che corrisponde alla fede stessa?
L’evidenza scientifica è che la cosiddetta omosessualità, in realtà, non esiste. Già il termine è in sé contraddittorio, in quanto appone un prefisso esprimente identità (omo-) a un sostantivo indicante un aspetto della persona umana che per sua stessa natura presuppone un’alterità complementare tra individui della stessa specie e di pari dignità, ma non identici. Il termine corretto è invece omofilia, che designa un disturbo dell’orientamento sessuale e affettivo spesso accompagnato da confusione nella percezione della propria identità sessuata, che si determina nell’istante del concepimento. Ora tutti i disturbi, nella misura in cui se ne conoscono le cause e si dispone di mezzi appropriati, sono curabili, almeno in certa misura; la soluzione non è certo trasformarli ideologicamente in varianti della normalità lasciate alla scelta dell’individuo. Chi prova attrazione per persone dello stesso sesso soffre profondamente, ma non a causa di pregiudizi e discriminazioni, bensì per un profondo conflitto interiore che non ha risolto; se dà libero sfogo alla sua tendenza, tale disagio non fa che acuirsi sempre più. Chi giustifica o approva la sua condotta, quindi, lo condanna a un’infelicità così lacerante che, prima o poi, si toglierà la vita o, comunque, si suiciderà un po’ alla volta rovinandosi la salute.
A questo punto è chiaro che chiunque difenda, propagandi o incoraggi quest’incubo, che non ha nulla di allegro, è un criminale; se è un ministro della Chiesa, è pure un traditore, di Cristo e delle anime. Criminali e traditori, finché non siano sottoposti a giudizio, vanno evitati, neutralizzati e privati di qualsiasi supporto, soprattutto economico. L’unica vera accoglienza, l’unico vero aiuto, l’unica vera integrazione, per chi – senza sua colpa e non per una sfrenata lussuria che non ammette confini – ha una tendenza omofila, non è sprofondarlo nell’abisso di un vizio abominevole, ma fornirgli strumenti per riappropriarsi della sua identità, onde superare il dissidio che lo dilania e ritrovare l’armonia interiore. Così, affrancatosi dalla terribile schiavitù di chi cerca se stesso negli altri (condannandosi in tal modo a non trovarsi mai), sarà finalmente libero di amare se stesso e gli altri in modo sano, potendo amare Dio e ricevere il Suo amore. Senza più distorcere la realtà in funzione dei suoi istinti perversi, ritroverà il gusto della verità, tornerà ad apprezzare la bellezza autentica, riscoprirà relazioni pulite e disinteressate, imparerà ad impegnarsi nella gratuità del bene e, con l’aiuto della grazia, potrà avviarsi sull’arduo cammino della santità. Chi insegna questo salva gli altri strappandoli dal fuoco (cf. Gd 23).
La battaglia contro la cosiddetta omofobia, viceversa, è in realtà un passe-partout per rendere accettabile nella Chiesa il vizio contro natura e, in tal modo, portare a termine l’apostasia generale. Secondo il cardinal Müller, essa è parimenti uno «strumento del dominio totalitario sulla mente degli altri», che mira – ci permettiamo di aggiungere – a distruggere la persona umana per assoggettarla ad una tirannia globale. Che dire anzi del neologismo fuorviante e privo di senso? Sarebbe il timore patologico di ciò che è identico, o di chi si considera omosessuale? Di fatto, nessuno di noi ha paura di infelici che si degradano in modo bestiale; semmai ci spaventa la programmata destrutturazione mentale delle masse – con la dissoluzione di ogni logica e buon senso – nonché la caduta verticale della moralità pubblica e privata. Chi si batte per il superamento di discriminazioni e pregiudizi in questo campo, se non è in malafede, è in grave errore; se lo fa pensando di aiutare il prossimo, deve essere ricondotto alla ragione. Chi invece lo fa per giustificare la propria condotta viziosa è già punito nella sua carne dal suo stesso peccato e, se non si ravvede prima di morire, sarà torturato in eterno dal fuoco inestinguibile.
Fra tutti costoro, quanti hanno responsabilità gerarchiche vanno assolutamente fermati, perché è uno scandalo accecante che Pastori cattolici tollerino, tutelino o approvino la sodomia. Come fermarli? Sul piano naturale, con denunce alla magistratura, qualora si abbia notizia di crimini perseguibili dalla legge civile; sul piano soprannaturale, invocando un castigo celeste che li renda inoffensivi. Non facciamoci scrupolo di chiedere a Dio un intervento del genere: ciò corrisponde al sacrosanto diritto di difendere la propria fede ed è anche una forma estrema di carità, in quanto chi tradisce la propria missione fino ad ottenerne l’effetto contrario, cioè la perdizione delle anime, solo nella disgrazia può rinsavire (e quindi salvarsi). Rifiutate altresì ogni ossequio e obbedienza a quanti si dimostrano apostati di fatto, chiedendo con insistenza allo Spirito Santo di supplire interiormente all’assenza di valide guide esterne e di sostenere con la Sua forza la vostra fatica di mantenere la rotta in questa tempesta.
Armi per il combattimento: http://lascuredielia.blogspot.it/p/esorcismo-di-leone-xiii.html
Pubblicato da Elia
http://lascuredielia.blogspot.it/2018/05/come-animali-senzaragione-si-sono.html
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