L’uso dei termini “giovani LGBT” nel documento Instrumentum Laboris per il prossimo Sinodo dei Giovani sta suscitando molte levate di scudi. A questo proposito riprendo ampi stralci di un articolo di Doug Mainwaring scritto per LifeSiteNews che illustra la situazione.
Eccoli nella mia traduzione.
Per la prima volta nella storia, i rappresentanti vaticani hanno a quanto pare abbracciato l’idea che alcune persone siano nate gay, lesbiche, bisessuali e transgender attraverso l’inclusione del termine “LGBT” nel documento preparatorio per il prossimo Sinodo dei Giovani della Santa Sede.
Le organizzazioni cattoliche pro-LGBT hanno applaudito questo fatto come una pietra miliare importante. Padre James Martin, gesuita, il sacerdote che è in prima linea nel promuovere la normalizzazione dell’omosessualità e del transgenderismo all’interno della Chiesa, ha osservato con precisione che per i cattolici ortodossi “Sarà più difficile opporsi ora” all’infiltrazione dell’ideologia gay. (per inciso, padre Martin è stato invitato come relatore al prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie, ndr).
L’inclusione del termine LGBT da parte di Roma è stata accolta con immediato e forte rifiuto.
GRANDE PROBLEMA, GRANDE ERRORE
“Questo è un grosso problema. Non usiamo il linguaggio politico dei diritti degli omosessuali e del movimento associato quando analizziamo la natura dell’uomo e la natura del peccato“, ha detto padre Gerald Murray, parlando alla trasmissione The World Over di EWTN. “La Chiesa cattolica non accetta che ci sia una categoria di esseri umani creati da Dio per commettere attività omosessuali”.
“Non crediamo che esistano persone bisessuali nel senso che ‘Dio ha fatto certe persone affinché abbiano rapporti sessuali sia con gli uomini che con le donne‘”, ha continuato padre Murray. “Non crediamo nel transgenderismo. La Chiesa cattolica non insegna che Dio ha fatto alcune persone donne, ma dando loro un corpo maschile, e quindi spingendole a scoprire che sono donne superando i loro corpi maschili. Non crediamo in niente di tutto questo“.
LGBT “è un termine di propaganda politica“, ha aggiunto. “Usando quel termine in questo documento (quello del Sinodo dei Giovani, ndr) significa concordare sul fatto che tutte queste categorie esistono come categorie di persone per natura e create da Dio. E’ un grande errore”.
CHI HA INSERITO IL TERMINE LGBT NEL DOCUMENTO DEL SINODO DEI GIOVANI?
Il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha spiegato in conferenza stampa che l’acronimo LGBT è stato tratto dal documento pre-sinodale redatto dai giovani nell’incontro con il Papa e gli organizzatori del Sinodo del 19-24 marzo. Gli organizzatori del Sinodo (ha detto il card. Baldisseri, ndr) sono stati “molto diligenti nel tener conto del lavoro svolto dalle Conferenze Episcopali, ma soprattutto dei risultati di questo incontro con i giovani, di cui sono stati i protagonisti”.
La veridicità della sua dichiarazione è stata messa a dura prova.
“Per la cronaca, il documento del Sinodo non ha usato l’acronimo ‘LBGT’“, ha osservato Jennifer Roback Morse, PhD, fondatore e presidente dell’Istituto Ruth, che si sforza di aiutare i “sopravvissuti” della rivoluzione sessuale mondiale.
“Quindi, no Cardinale Baldisseri, è ingiusto accusare i giovani“, ha detto Morse a LifeSiteNews. “L’acronimo ‘LGBT’ è presente nel documento di lavoro perché alcuni adulti lo hanno inserito per motivi propri. Se il Cardinale e altri intendono dire che pensano che l’adozione di un’identità ‘gay’ sia un passo buono e utile per un giovane, allora diciamolo chiaramente“.
Il presidente dell’Istituto per la Fede e la Ragione, Robert Royal, ha concordato che il termine “LGBT” non è presente nei materiali preparatori presentati al Vaticano, ma che è stato successivamente aggiunto al documento di lavoro, l’Instrumentum Laboris, da qualcuno che lavora in Vaticano.
“Come per il Sinodo sulla Famiglia, anche per questo molti di noi hanno esaminato i documenti preparatori e c’è questo tipo di sociologia B che continua“, ha detto Royal, “dove si parte dalla terminologia e dalla comprensione che c’è nella cultura, e naturalmente è molto difficile quando si parte dall’altro campo del ragazzo per valutare il cattolicesimo. Lo sai, stai giocando il loro gioco. È una partita in trasferta che stai giocando“.
“Quindi, rilevo che è lo stesso tipo di cose che stanno accadendo qui“, ha continuato Royal. “Forse le persone hanno un buon motivo per includere questo termine (LGBT). Questo è qualcosa con cui ci si deve confrontare … Ma iniziare a usare il linguaggio della cultura non fa ben sperare per quelle che saranno le conseguenze“.
L’uso da parte del Vaticano del termine “LGBT” è “ingenuamente stupido e/o malevolo“. “Se il documento vaticano usasse il brutto acronimo LGBT per ‘persone con attrazioni omosessuali’, ciò sarebbe poco intelligente, sciocco e irresponsabile“, ha detto il dottor Gerard van den Aardweg in una dichiarazione a LifeSiteNews. “Considerando gli evidenti tentativi all’interno della Chiesa di vendere le falsità dell’ideologia gay, tuttavia, può anche darsi che questa sia una mossa intenzionale. In questo caso, è subdolo e immorale“.
Van den Aardweg è uno psicologo e psicoanalista olandese che ha lanciato l’allarme sulla normalizzazione dell’omosessualità per gran parte della sua illustre carriera di 50 anni.
In entrambi i casi, il documento silenziosamente ma efficacemente inganna i giovani ignoranti e ingenui, suggerendo in realtà (1) che le persone “giuste” sono omosessuali, lesbiche, bisessuali o transessuali per natura, come varianti naturali della sessualità, e (2) che devono essere “accettate” in quanto tali, nel senso dato a questa parola nella società secolare.Che sia intenzionale o meno, l’adozione del termine di propaganda gay LGBT rafforza l’accettazione già esistente dell’ideologia gay da parte delle giovani generazioni cattoliche, che sta crescendo in modo allarmante. Eccezioni a parte, non sono stati educati più che superficialmente nelle verità dottrinali e morali fondamentali della Chiesa cattolica, così sono molto vulnerabili alle seduzioni di belle ideologie. Più pesante è l’irresponsabilità all’interno del Vaticano.Ai giovani con problemi dello stesso sesso viene dato il via libera per dedicarsi allo stile di vita gay autodegradante, che è il modo per la loro disfatta emotiva e morale, e ai giovani senza questi problemi viene insegnato a vedere la moralità sessuale come relativa. I tuoi sentimenti possono decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato. La normalizzazione gay inevitabilmente svuota di significato la moralità sessuale della grande maggioranza eterosessuale.
Il dr. van den Aardweg aggiunge:
Vorrei sottolineare un’altra implicazione di questo uso ingenuo o malevolo della parola gay LGBT. Il 40% degli uomini con desideri omosessuali sono più o meno diretti agli adolescenti, hanno tendenze “pederastiche”. Nei media, sono chiamati “pedofili” quando si tratta di molestie dei giovani. E i pedofili omosessuali che sono attratti da ragazzi pre-puberali, forse il 5% degli omosessuali che sono attratti dagli uomini, può occasionalmente contattare anche i ragazzi adolescenti. Quindi, se “il Vaticano” è intenzionato a normalizzare il concetto LGBT, normalizza anche i pederasti e i pedofili, cioè una grande porzione di persone dello stesso sesso che ora è nascosta nelle lettere G e B. Se il Vaticano vuole usare le lettere gay, allora aggiunga due P: la P dei Pederasti e la P dei Pedofili. Che si parli di LGBTPP.
I CATTOLICI CHE VIVONO IN MANIERA CASTA L’ATTRAZIONE SESSUALE PER LO STESSO SESSO REAGISCONO
“I rappresentanti della Chiesa Cattolica Romana hanno ceduto allo zeitgeist riduzionista del nostro tempo, cioè che gli esseri umani non sono altro che la somma delle nostre preferenze sessuali?” si è chiesto Thomas Berryman in una dichiarazione a LifeSiteNews.
“La Chiesa si è sempre astenuta dall’usare tale linguaggio, vedendo la persona umana, come disse il (fondatore Courage Apostolate) padre John Harvey, come ‘una creatura fatta a immagine e somiglianza di Dio, con intelligenza e libero arbitrio, destinata alla vita eterna, e, quando viene battezzata, un fratello o una sorella di Cristo’”, ha detto Berryman. “L’uso del termine LGBT rappresenta un altro passo, intenzionale o meno, nel processo in corso, in rapida accelerazione, di normalizzazione di ciò che non è normale, cioè l’omosessualità, la bisessualità e il transgenderismo”.
Berryman ha continuato:
“Non so se questa devoluzione derivi dall’accettazione di una visione degradata della condizione umana o da undesiderio implacabile di ottenere l’approvazione del mondo. Personalmente, non mi considero un aggettivo. Non sono gay. Sono un figlio di Dio che soffre di attrazione omosessuale. Lo considero come una croce da portare, un esercizio di ‘sofferenza redentiva’, che mi lega al minimo accenno della sofferenza vissuta da nostro Signore”.“L’Instrumentum laboris per il prossimo Sinodo dei Giovani, come i documenti di lavoro per i due incontri dei Sinodi sulla Famiglia, è un esempio di come i rappresentanti della Chiesa abilitino i costumi della rivoluzione sessuale. Dire che sono deluso è un enorme minimizzazione. E’ abbastanza difficile difendere gli insegnamenti della Chiesa contro il mondo. È ancora più difficile difendere gli insegnamenti della Chiesa contro alcuni dei rappresentanti più importanti della Chiesa”.
(…)
Fonte: LifeSiteNews
Tweet di padre Martin: “Sii orgoglioso se sei un cattolico LGBT….”
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