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venerdì 15 giugno 2018

Per la rinascita della Chiesa

«Vecchio e nuovo modernismo», giornata di studio a Roma


(di Emmanuele Barbieri)   Il quinquennio di pontificato di papa Francesco ha rivelato l’esistenza di una crisi nella Chiesa che non può ridursi a singoli atti o documenti del regnante pontefice, ma ha origini più remote e profonde.
La conoscenza di questi errori ed il ritorno, con l’aiuto di Dio, alla Verità cattolica, integrale e vissuta, è la condizione necessaria ed imprescindibile per la rinascita della Chiesa: per questo si svolgerà il prossimo 23 giugno presso l’Hotel Massimo d’Azeglio, a Roma, una qualificata giornata di studio sul tema Vecchio e nuovo Modernismo: radici della crisi nella Chiesa.

Un gruppo di teologi, filosofi, storici e studiosi, molti dei quali firmatari della Correctio filialis a papa Francesco, analizzeranno per l’occasione le radici epistemologiche, storiche, filosofiche, teologiche e pastorali della crisi, per meglio capire dove vada la Chiesa, individuare i rimedi e come correggerne la direzione.
Ad aprire i lavori sarà il dott. Joseph Shaw, presidente della Latin Mass Society e segretario della Federazione Internazionale Una Voce. Interverrà quindi sul tema «Il modernismo: radici e conseguenze storiche» il prof. Roberto de Mattei, storico, direttore di Corrispondenza Romana e presidente della Fondazione Lepanto, che ha promosso il convegno.
Sul «Modernismo come “filosofia della prassi”» interverrà poi il prof. Giovanni Turco, docente di Filosofia del Diritto Pubblico e di altre materie filosofico-giuridiche presso l’Università degli Studi di Udine, e autore di apprezzate pubblicazioni di carattere filosofico e giuridico. Il dott. John R. T. Lamont, proporrà poi un intervento sul tema «La Nouvelle Théologie ed il neomodernismo».
Il dott. Lamont, filosofo e teologo canadese, ha insegnato in numerose Università e seminari ed è autore di molte opere, come il libro Divine Faith, una difesa ed una descrizione completa dell’interpretazione tomista della rivelazione divina e della virtù teologale della fede. Alla domanda «Collegialità: una nuova dottrina?» si propone di rispondere padre Albert Kallio, un domenicano, anch’egli canadese, relatore a congressi teologici in Francia e negli Stati Uniti, docente di Filosofia presso il monastero benedettino di Silver City in New Mexico, Stati Uniti.
Nel pomeriggio i lavori riprenderanno con la comunicazione del prof. Enrico Maria Radaelli sul tema «Romano Amerio e il modernismo». Radaelli, docente di Filosofia dell’estetica e direttore del Dipartimento di Estetica dell’Associazione Internazionale «Sensus Communis» di Roma, è discepolo di Romano Amerio e autore di diversi saggi, tra cui La Chiesa ribaltataStreet Theology Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo.
L’Abbé Claude Barthe parlerà poi sul tema «La riforma liturgica, specchio del progetto conciliare». Sacerdote diocesano in Francia, Barthe collabora con numerose testate, tra le quali L’Homme nouveau. Di lui è stata pubblicata recentemente, presso l’editore Solfanelli, un Storia del Messale Tridentino.
La dott.ssa Maria Guarini farà quindi il punto su «L’applicazione del Summorum Pontificum». Laureata in teologia ed esperta in Comunicazione e nuove tecnologie, la dott.ssa Guarini è autrice di saggi quali, La Chiesa e la sua continuità. Ermeneutica e istanza dogmatica dopo il Vaticano II.
Il prof. don Alberto Strumia svolgerà una relazione sul tema «Oltre il relativismo. Condizioni per un costruttivo rapporto tra scienza e fede». Sacerdote a Bologna, don Strumia è stato professore ordinario di Fisica e Matematica presso le Università statali di Bologna e Bari. Attualmente è docente incaricato di Filosofia della Scienza, di Filosofia della Natura e di Logica presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna.
Su «Il papa eretico: tra teologia e prassi giuridica» parlerà Valerio Gigliotti, professore associato di Storia del diritto medioevale e moderno presso l’Università di Torino, dove insegna Storia del Diritto italiano ed europeo, Diritto comune e Storia della Giustizia in Europa. Il prof. Gigliotti è autore di La tiara deposta. La rinuncia al papato nella Storia del diritto e della Chiesa e del prossimo volume L’errore di Pietro. I limiti all’autorità papale tra storia e diritto.
Lo studioso cileno José Antonio Ureta parlerà invece sul tema «Papa Francesco: un cambio di paradigma nella missione della Chiesa?». Ureta è membro fondatore della Fundación Roma, tra le più influenti organizzazioni pro-life e pro-family cilene, ricercatore della Société Française pour la Défense de la Tradition, Famille et Propriété, collaboratore della rivista Catolicismo ed autore del libro, in corso di pubblicazione, Il mutamento di paradigma di papa Francesco: continuità o rottura nella missione della Chiesa? Bilancio quinquennale del suo pontificato.
Una giornata di studi intensa, come si può notare, ma soprattutto destinata a portar frutti di speranza nel dibattito in corso sul futuro della Chiesa. Per iscriversi  cliccarequi. (Emmanuele Barbieri) 

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