Il sito della Santa Sede, ovvero il sospetto di un’avanzata apostasia
Il Catechismo della Chiesa cattolica, al numero 2089, recita: L’apostasia è “il ripudio totale della fede cristiana”. La definizione è un copia e incolla dal sito della Santa Sede,
a cui verrebbe d’istinto premettere un “ex”. Meglio ancora sarebbe
specificare che quelle pagine sono ciò che resta del precedente portale,
quello esistito fino a quando sommo pontefice è stato Benedetto XVI,
che Dio lo benedica.
Va fatto un passo indietro. Fino a
cinque anni fa (vado a memoria visiva ma a saperlo avrei fatto uno
screenshot) l’home page della Santa Sede si apriva mostrando in alto a
sinistra l’immagine, a modesta grandezza, del papa regnante con accanto
il suo nome, cliccando sul quale si accedeva alle sezioni che
riguardavano le sue attività.
Sotto, in caratteri cubitali e ben al centro della home page, campeggiava la parola “BIBBIA” con il link al testo.
Più in basso vi era l’elenco delle varie Congregazioni e degli uffici vaticani con i collegamenti alle relative pagine.
Sempre sulla pagina iniziale si
trovavano i titoli rimandanti ad altre informazioni sulla Chiesa
cattolica, l’elenco dei precedenti pontefici nonché ulteriori notizie su
attività varie.
Dal riquadro di ricerca si poteva poi
accedere ai documenti del Magistero e agli atti inerenti i
pronunciamenti e i testi fondamentali della nostra religione.
Con l’avvento di papa Francesco,
lentamente, mese dopo mese e anno dopo anno, il sito della Santa Sede è
stato trasformato nel portale personale di Jorge Mario Bergoglio.
Oltre metà dell’home page è dedicata a
lui e alle sue attività, minuziosamente dettagliate. Al di sotto vi è
una bella stringa scorrevole che mostra i precedenti pontefici,
rappresentati in tondi graziosamente colorati, e in basso, con caratteri
di dimensioni inferiori, i titoli di altre attività che lo riguardano
nonché i nomi di vari uffici vaticani.
Della Bibbia però non vi è più traccia
apparente, perché solo un inquirente dell’ex Santo Uffizio riuscirebbe a
scoprire che le Sacre Scritture, insieme al Catechismo, al Codice di
Diritto Canonico e ad altre pari quisquilie, si trovano in fondo a
destra sotto la voce TESTI FONDAMENTALI.
E grazie tante per averli definiti fondamentali!
Tale generosa liberalità non è stata però concessa senza una qualche fatica e, forse, discussione.
Infatti precedentemente a chi cliccava
sopra il lemma “La Bibbia” non si apriva il collegamento al testo ma
compariva la scritta “La Sacra Bibbia è disponibile in quasi tutte le
lingue del mondo: le Conferenze Episcopali provvedono al continuo
perfezionamento delle traduzioni. Si invita pertanto a consultare il
sito web della propria Conferenza Episcopale per accedere alla versione
più aggiornata.” Come a dire: se proprio ci tenete a leggerla
cercatevela da un’altra parte.
Forse si sono levate troppe proteste, ma
fatto sta che il collegamento alla Bibbia è stato ripristinato,
restando attualmente solo la dicitura sottostante: La Sacra
Scrittura è disponibile in quasi tutte le lingue del mondo: per accedere
alle versioni più aggiornate, si invita a consultare i siti web delle
Conferenze Episcopali, che provvedono al continuo perfezionamento delle
traduzioni.
Ma veniamo al dunque. Quando fu tolto il
collegamento dal sito, nel riquadro di ricerca situato sull’home page
compariva ancora il link al testo, mentre oggi, come per il Catechismo,
il collegamento è stato eliminato.
Questo significa che chiunque cerchi le
Sacre Scritture sul sito della Santa Sede non le trova, a meno di
conoscere la via tortuosa per raggiungerle.
Si potrebbe perciò organizzare una
caccia al tesoro con ricchi premi per i vincitori, o proporlo a qualche
studioso come test di intelligenza informatica, oppure inserire il
quesito come domanda in una prova a quiz di un esame ad argomento
religioso.
Resta però nell’aria un interrogativo: a
quando scrivendo nella finestra di ricerca le parole “Corano” o
“Riforma luterana” compariranno i testi integrali?
Paola de Lillo
http://www.lamadredellachiesa.it/il-sito-della-santa-sede-ovvero-il-sospetto-di-unavanzata-apostasia/
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