Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
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giovedì 16 agosto 2018
Qual'è la strategia migliore del diavolo?
IL DIAVOLO? LA LEZIONE DI LEWIS
Come se li è lavorati bene quei preti, il diavolo. Le lettere di Berlicche una ironica, brillante e graffiante opera di C.S. Lewis. Qual'è la strategia migliore del diavolo per corrompere le anime senza che se ne rendano conto? di Francesco Lamendola
Lo scrittore anglo-irlandese Clive Staples Lewis, meglio noto come C. S. Lewis (Belfast, 29 novembre 1898-Oxford, 22 novembre 1963) è oggi divenuto notissimo in tutto il mondo, anche grazie al cinema, per via del ciclo fantasy rivolto ai bambini, di sette romanzi apparsi fra il 1950 e il 1956, Le cronache di Narnia; ma prima della Seconda guerra mondiale era conosciuto e apprezzato negli ambienti accademici, lui, professore al Collegio della Maddalena di Oxford, soprattutto per l’ampio studio L’allegoria dell’amore, pubblicato nel 1936, dedicato al tema della spiritualità nella letteratura medievale. Eppure fra gli intenditori del genere saggistico e allegorico di matrice filosofica, il suo capolavoro resta senza dubbio un’opera minore, quanto a mole e, apparentemente, ad impegno intellettuale, The Screwtape Letters, noto in Italia come Le lettere di Berlicche, del 1942, ma già apparso a puntate sul quotidianoThe Guardian.
In questa breve, ironica, brillante e graffiante opera l’Autore, che dopo una fase d’incredulità era ritornato al cristianesimo e aveva aderito, come già aveva fatto T. S. Eliot, alla Chiesa d’Inghilterra, quella cosiddetta alta, la più tradizionalista, ossia la più vicina, o se si vuole, la meno lontana, dalla Chiesa cattolica, immagina che un diavolo esperto, Berlicche, uno degli assistenti di Satana, fornisca istruzioni e consigli a suo nipote Malacoda, diavolo ancora alle prime armi. L’oggetto della corrispondenza, naturalmente, è individuare la strategia migliore per corrompere le anime senza che se ne rendano conto, allontanandole dall’amore di Dio e vanificando, così, l’opera redentrice di Cristo; il tutto esposto con molto brio e molto acume. In pratica, si tratta di una riflessione di Lewis sulle debolezze degli uomini e specialmente dei cristiani, sulle loro vanità, sulla loro inclinazione all’orgoglio, alla lussuria e alla cupidigia, e su come sappiano magnificamente auto-ingannarsi, per non vedere ciò che realmente sono, immaginandosi d’essere seguaci di Cristo solo per il fatto di frequentare una parrocchia e andare alla Messa domenicale.
The Screwtape Letters, noto in Italia come Le lettere di Berlicche, del 1942, ma già apparso a puntate sul quotidiano The Guardian.
Un aspetto di forte attualità del libro di Lewis, se si considera che è stato scritto in un Paese non cattolico e nel pieno della Seconda guerra mondiale, in una Londra devastata dalle bombe di Hitler (l’ambientazione del bel romanzo di Graham Greene La fine dell’avventura), è la critica che egli fa del clero e specialmente di certi parroci che scandalizzano i fedeli con i loro atteggiamenti e modi di fare, che vorrebbero essere moderni e spregiudicati, e che finiscono per imboccare le due strade, entrambe ugualmente disastrose per la fede dei parrocchiani, oltre che dei sacerdoti stessi, di un permissivismo e di una tolleranza che giungono fino ad annacquare completamente il Vangelo, rendendolo insipido, oppure di una esasperazione e di un furore ideologico che impregna la predicazione di temi politici ed è solo la maschera, dietro l’apparenza di un fervore e di uno zelo religiosi, di un bruciante rancore a fatica dissimulato, che si sfoga nell’aggredire frontalmente i sentimenti di una parte dei parrocchiani, quasi a volerli sfidare e allontanare per far vedere che quel prete, quando si tratta delle cose di Dio, non ha paura di niente e di nessuno. In realtà, non è altro che un pover’uomo, pieno di frustrazioni e gonfio di superbia, già spiritualmente mezzo morto e quasi del tutto preso al laccio dal demonio, ignaro d’essere sul punto di diventare uno zelante servitore d’un padrone ben diverso da quello che crede di servire. Sono pagine stranamente premonitrici, e l’ideale sarebbe farle leggere a certi preti dei nostri giorni, che più cattolici non sono, però non lo sanno, anzi, credono di essere i primi, veri preti cattolici al mondo, nel pieno significato del termine; e che con le loro sciarpe arcobaleno, le loro pose irriverenti, le loro uscite provocatorie, rivelano una cosa sola: la patologia d’un io ipertrofico.
Vale la pena di rileggersi quelle osservazioni di Berlicche che appaiono oggi, a quasi ottant’anni di distanza e con l’evento del Concilio nel mezzo, fra quel tempo e noi, a far da spartiacque, di sorprendente attualità (da: C. S. Lewis, Le lettere di Berlicche, traduzione di Alberto castelli, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1947, pp. 97-100):
Mi sono informato, all’ufficio, delle due chiese che gli sono più vicine [si parla di un “paziente” seguito da Malacoda]. Ambedue si raccomandano per qualche cosa. Nella prima di esse il parroco è un uomo che sui è talmente occupato, per molto tempo, ad annacquare la fede per renderla più facile per una congregazione che crede incredula e di dura cervice, che ora è lui a stupire i suoi parrocchiani per la sua mancanza di fede, e non VICEVERSA. Egli ha minato il Cristianesimo di più di un’anima. Anche il suo modo di comportarsi durante le funzioni è ammirevole. Al fine di risparmiare ai laici tutte le “difficoltà”, ha abbandonato il lezionario e i salmi d’obbligo, ed ora, senz’accorgersene, gira e rigira incessantemente intorno alla piccola macina dei suoi quindici salmi favoriti e delle sue venti lezioni favorite. Siamo perciò al sicuro dal pericolo che qualsiasi verità non già conosciuta a lui o al suo gregge possa mai giungere loro attraverso la Scrittura. Ma forse il tuo paziente non è stupido abbastanza per questa chiesa - o non ancora?
Nell’altra chiesa abbiamo padre Spike. Gli esseri umani si trovano spesso in imbarazzo non riescono a capire fin dove arrivano le sue opinioni – perché un giorno è comunista e il giorno seguente non lontano da una specie di fascismo teocratico – un giorno tutto politica, il giorno dopo proclama che tutti gli stati di questo mondo sono ALLO STESSO MODO “sotto il giudizio”. Noi, naturalmente, vediamo l’anello di congiunzione, che è l’Odio. Quell’uomo non può risolversi a predicare cose che non sian dirette a impressionare, a recar dispiacere, o imbarazzo, o a umiliare i suoi genitori e i suoi amici. Una predica che questa gente potesse accettare sarebbe per lui insipida né più né meno di una poesia che essi fossero in grado di scandire. V’è pure presente una vera disonestà in lui; gli stiamo insegnando a dire: “L’insegnamento della Chiesa”, mentre di fatto intende dire: “Son quasi certo di aver letto di recente in Maritain o in qualcuno del suo tipo”. Ma ti debbo mettere sull’avviso che ha un difetto fatale: egli crede davvero. E ciò potrebbe ancora rovinare tutto.
Ma codeste due chiese hanno in comune una cosa – quella di essere ambedue chiese di partito. Mi par d’averti già avvisato prima che il tuo paziente, se non lo si può tener lontano dalla chiesa, dovrebbe almeno esser violentemente attaccato a qualche partito nel suo seno. Non intendo riferirmi alle questioni strettamente dottrinali; quanto a quelle, più tiepido sarà e meglio è. Non è sulla dottrina che noi principalmente ci fidiamo per produrre la malevolenza. Invece è un vero godimento far scoppiare l’odio fra coloro che DICONO “messa” e coloro che DICONO “santa comunione”, mentre nessuno di loro potrebbe chiarire la differenza fra la dottrina, ad esempio, di Hooker e quella di San Tommaso d’Aquino, in un modo che si possa apparire ragionevole per almeno cinque minuti. E tutte le cose puramente indifferenti – le candele e i vestimenti e che so io – sono un terreno meraviglioso per le nostre attività. Abbiamo allontanato per sempre dalla mente degli uomini ciò che quel tipo pestilente di Paolo soleva insegnare intorno ai cibi e ad altre cose non essenziali – vale a dire che l’essere umano che non ha scrupoli dovrebbe sempre cedere di fronte a chi invece ne ha. Tu forse pensi che non potevano non vedere l’applicazione che se ne doveva fare. Ti aspetteresti di trovare che il fedele che appartiene alla Chiesa “bassa” faccia la genuflessione e il segno della croce per tema che la coscienza del suo fratello della chiesa “alta” fosse tentato d’irriverenza, e che chi appartiene alla Chiesa “alta” si astenga da quegli esercizi per non tradire il suo fratello della “bassa” e tentarlo d’idolatria. Così sarebbe di fatto avvenuto se non avessimo lavorato senza posa. Senza un tal lavoro la varietà degli usi della Chiesa d’Inghilterra sarebbe divenuta un vero semenzaio di carità e di umiltà.
Tuo affezionatissimo zio Berlicche.
Qual'è la strategia migliore del diavolo per corrompere le anime senza che se ne rendano conto?
«Ci sono milioni di persone che vendono l'anima al diavolo!!» - L'incredibile dichiarazione di padre Amorth
Nel mondo sono molti i personaggi che vogliono emergere e sono pronti a tutto, per un solo minuto di visibilità televisiva vendono anche l’anima al diavolo, ma effettivamente essi non credono in Dio e ancora meno nell’esistenza dell’anima. E allora cosa se ne importano dell’anima! Non la vedono, non la percepiscono, non comprendono che la disperazione che li assale nasce dal vuoto interiore.
Quanti personaggi dello spettacolo e dello sport vendono l’anima al diavolo per il successo e il denaro! I loro lineamenti facciali presentano alterazione o fosche deformazioni visibili ai cristiani più spirituali. Vendono l’anima per alcuni anni di falsa felicità esteriore, mentre interiormente avvertono un’amarezza crudele e un sapore di fiele che li fa morire nell’anima minuto dopo minuto.
Quanti sono illusi di vendere l’anima al diavolo e di ottenere la felicità, non possono capire che proprio satana li odia e dà appena appena quanto riesce ad ottenere, ma è spietatamente raggiante per avere ottenuto la dannazione eterna di questi personaggi.
Non solamente personaggi famosi vendono l’anima al diavolo, ci sono milioni di persone come imprenditori, professionisti, casalinghe, impiegati e disoccupati, che sull’orlo della disperazione o nella folle lucidità di possedere molto, compiono questo passo irrazionale.
Se ottengono qualcosa dai diavoli, non solamente andranno lo stesso per l’eternità all’inferno, già in questa vita conoscono un disperato tormento interiore, respirano un’angoscia che fa morire dentro, l’infelicità è la loro compagna giorno e notte e per dimenticarla cercheranno ogni abuso nelle droghe e nel pervertimento.
Quale guadagno esistenziale ottiene chi vende l’anima al diavolo e non conosce nella sua vita un attimo di vera felicità? Solo Gesù può dare la vera felicità, occorre memorizzarlo bene, niente e nessuno possiede la vera felicità in quanto è prerogativa di Dio.
È Gesù a trasmettere la sua felicità a quanti Lo cercano e seguono il Vangelo storico. Vediamo che gli stessi cattolici modernisti, fautori di aggiornamenti teologici all’insaputa di Dio, vivono nell’infelicità e inseriti in un vuoto che deprime e angoscia.
Deve essere tremenda l’angoscia di chi non conosce il vero Amore di Gesù ed avverte una rovina interiore simile alla dannazione.
Il Demonio e le sue trappole: Satana "copre con regali provocanti e velenosi" i suoi seguaci.
Satana regala doni provocanti e velenosi a quelli che lo seguono. Capita che ad alcuni dà l'abilità di prevedere il futuro o di indovinare nei minimi dettagli il passato, ad altri invece di ricevere messaggi e di scrivere intere pagine di testo. Certi diventano veggenti, leggono pensieri, cuori e vite di persone vive o morte. In questo modo il Demonio butta fango sui profeti di Cristo, sui veri rivelatori ed altri che ricevono i messaggi di Gesù, di Maria e dei santi poiché, imitando le opere divine, le opere dello Spirito Santo, il Maligno cerca di confondere le persone per non far capire chi è il vero e chi il falso profeta.
Tramite i suoi servi mentitori, delle volte inneggia a quelli veri, provocando su di loro il disprezzo del popolo che li rifiuta come "riconosciuti". da quelli falsi. Abbiamo il famoso avvenimento riportato negli Atti degli Apostoli durante il soggiorno di Paolo nella città di Tiatira. Una giovane schiava lo seguiva costantemente. Aveva poteri spiritici e procurava molto guadagno ai padroni come indovina. Andandogli appresso, la posseduta urlava: "Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano la via della salvezza!" Decisamente, lei (spirito maligno) non lo faceva per incitare le anime a convertirsi, ma per indurre la gente a rifiutare Paolo e con lui l'insegnamento di Cristo, sapendo che essa stessa posseduta dal Diavolo, "affermava" il mandato dell'Apostolo. Amareggiato, Paolo pregò liberandola così dallo spirito immondo (cfr. At 16, 1618).
Ricordiamo gli esempi presenti nella Scrittura che disegnano prima l'azione miracolosa di Dio e poi quella diabolica. Conosciamo le azioni di Mosè davanti al faraone. Si tratta delle famose piaghe d'Egitto. Sappiamo anche che i maghi egiziani compivano opere prodigiose. Perciò in sé l'atto del miracolo non basta per comprenderne la causa. Lo spirito maligno è abilissimo nel travestirsi per non essere scoperto: "... satana si maschera da angelo di luce" (2 Cor 11, 14). Ha il potere di suscitare tutti i sensi umani esterni come la vista, il tatto, l'udito, e quelli interni: memoria, fantasia, immaginazione. Nessuna parete, nessuna porta blindata e nessun custode riescono ad ostacolare l'influenza di Satana sulla memoria o sulla fantasia di qualcuno. Né il più ferreo recinto del severo Carmelo non è in grado di impedirgli di saltare i muri, e, attraverso certe immagini, di gettare il dubbio nell'anima di una monaca, spronandola ad abbandonare i propri voti e la comunità. Per questo si dice che "il pio demonio" è il più pericoloso.
Non esistono posti per quanto sacri, dove egli non entri. è specialmente esperto nel farsi trovare nei luoghi sacri dentro a vesti religiose dove si radunano moltissimi credenti. Queste seduzioni sono molto allarmanti. è necessario valutare bene il Diavolo Incontriamo le pratiche di magia nella storia umana di tutti i popoli. Oggi sono diffuse grazie ai massmedia che le reclamizzano. Numerose persone cadono nelle trappole del Demonio. Altrettanto molti fedeli agiteranno la mano sottovalutando qualsiasi tipo di discorso sul satanismo.
Aprendo la Bibbia troveremo che si parla tanto contro la magia e gli stregoni, sia nell'Antico sia nel Nuovo Testamento. Citiamo alcune frasi: "... non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti (spiritismo), perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore" (Dt 18, 912); "Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini... per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio" (Lv 19, 31); "Se uomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la negromanzia o la divinazione, dovranno essere messi a morte; saranno lapidati e il loro sangue ricadrà su di essi" (Lv 20, 27); "Non lascerai vivere colei che pratica la magia" (Es 22, 17).
Nel Nuovo Testamento il nostro Signore Gesù Cristo ci ha avvertiti di essere coscienti dell'enorme dominio diabolico, di non provocarlo ma di combatterlo. Ed in più, ci ha dato il potere di scacciarlo, insegnandoci come lottare contro le sue permanenti insidie. Lui stesso ha voluto essere tentato dal Diavolo per farci capire la sua malignità, insolenza e perseveranza. Richiamando la nostra attenzione ci ha fatto intendere che non possiamo servire due padroni: "Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede" (1 Pt 5, 89).
Abitualmente il Demonio usa alcune persone legandole strettamente a sé. In seguito esse lo glorificano. Dà loro l'autorità di gestire forze altere sempre distruttive, facendole diventare schiave al suo servizio. Questi individui, per mezzo degli spiriti maligni, possono influenzare negativamente e distruttivamente coloro che vivono lontani da Dio. Sono le anime povere, infelici che non conoscono il senso della vita, il significato della sofferenza, della fatica, del dolore e della morte. Desiderano la felicità che offre il mondo: benessere, ricchezza, potere, popolarità, piaceri... E Satana assale: "Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la dò a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me, tutto sarà tuo" ( Lc 4, 67).
E cosa succede? Gente d'ogni categoria, giovani ed anziani, operai ed intellettuali, uomini e donne, politici, attori, sportivi, diversi indagatori spronati dalla curiosità e tutti quelli oppressi dai loro problemi personali, familiari, psichici o fisici, spesso cadono nelle trappole presentate dalle pratiche di magia e dell'occultismo. E qui li aspettano a braccia aperte, abili e pronti maghi, astrologi, indovini, veggenti, guaritori, pranoterapeuti, sensitivi, radioestesisti, quelli che praticano l'ipnosi e altri sensitivi la legione dei tipi "speciali". Ci sono diversi motivi che ci portano da loro: casualmente ci si trova in mezzo agli altri che lo fanno, curiosando per sapere cosa succede o per disperazione nella speranza di trovare l'uscita da una situazione angosciante.
Tanti qui sfruttano le invenzioni, la superstizione, la curiosità e l'inganno che portano un enorme guadagno.
Non si tratta di un argomento ingenuo e benigno. La magia non è solamente un affare fuori dalla realtà. Anzi, è un ambito pericolosissimo dove maghi di tutti tipi ricorrono alle forze diaboliche per influenzare il corso degli eventi, le altre persone e le loro vite, e per avere per sé qualche vantaggio permanente. Il risultato di tali pratiche è sempre lo stesso: allontanare l'anima da Dio, indurla nel peccato e finalmente, prepararle la morte interna.
Il Demonio non si dovrebbe sottovalutare. Egli è l'astuto ingannatore che tende a portarci nell'errore e nell'estremità. Se non riesce a convincerci che non esiste o a trascinarci in una delle sue trappole, cerca di persuaderci che si trova ovunque e che tutto gli appartiene. Usa la fede debole dell'uomo e le sue fragilità e gli procura paure. Mira a spezzare la sua fiducia nell'onnipotenza, nell'amore e nella misericordia del Signore. Certi arrivano a parlare del male continuamente vedendolo dappertutto. Anche quello è una trappola del Maligno poiché uno sguardo di Dio è più forte di ogni male e una goccia del suo Sangue è sufficiente per salvare il mondo.
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