A proposito di don Minutella …non bisogna essere in comunione con papa Francesco, ma con Benedetto XVI… il quale però è in comunione con Papa Francesco…
In queste ore sta riemergendo sulla rete il caso don Minutella.
Sta riemergendo per una posizione che il sacerdote siciliano palesa con molta chiarezza: presenziare alla Messa in comunione con papa Francesco (che lui definisce semplicemente Bergoglio) costituirebbe peccato mortale.
Il sacerdote palermitano -a differenza di quanto è stato scritto- non nega la validità di questa Messa. D’altronde se lo avesse fatto, sarebbe stato un marchiano errore teologico che certamente non avrebbe mai potuto fare, visto che per la validità della Messa (non per la sua liceità) occorre il ministro, la materia e la forma. Anche un sacerdote scomunicato e perfino satanista, celebrerebbe validamente anche se illecitamente.
Don Minutella, invece, insiste sul fatto che partecipare alla Messa in comunione con papa Francesco (una cum) costituirebbe un peccato grave perché papa Francesco -per lui- non sarebbe vero papa in quanto palesemente eretico.
Ebbene, ai fini di salvaguardare coloro i quali ingenuamente potessero farsi convincere da tali argomentazioni, ci permettiamo di evidenziare due punti in cui la posizione di don Minutella non solo è errata, ma anche palesemente contraddittoria.
E’ una posizione errata perché non è “certo” che l’eventuale eresia di un papa lo faccia automaticamente decadere dal suo ruolo. Nella storia c’è stata una discussione teologica nutritissima e che ancora rimane aperta. Per esempio, c’è una tesi sostenuta da Pedro de Torquemada (noto inquisitore spagnolo, quindi ferratissimo sulla Dottrina e non certo imputabile di pavidità) che dice così: Il Papa, anche se cadesse nell’eresia, non perderebbe il suo ufficio. Ma i fedeli non devono rimanere passivi. Essi devono manifestare al Papa i suoi errori affinché si possa correggere. Non lo si può però dichiarare “depositus” (deposto) né “deponendus” (da deporre). Oppure un altro eminente teologo come Tommaso de Vio (detto il Gaetano) che sostenne quest’altra famosa tesi: Il Papa eretico non è deposto ipso facto, ma può essere deposto dalla Chiesa previa dichiarazione. La dichiarazione deve essere fatta da parte dell’Episcopato o del Collegio cardinalizio. Dunque, secondo questa tesi, previa dichiarazione di un organo autorevole.
Certo, don Minutella fa bene a ricordare che la Dottrina afferma che presenziare ad una Messa celebrata da un sacerdote oggettivamente scismatico costituisce peccato grave, pur essendone ovviamente valida la celebrazione, ma il punto è che non è don Minutella a dover e poter affermare che papa Francesco non è più Papa… anche se è eventualmente legittimo giudicare eretizzanti o perfino eretiche alcune affermazioni del Papa stesso.
Ma -dicevamo- la posizione di don Minutella è anche palesemente contraddittoria. Egli non si dichiara “sedevacantista” (posizione anche questa contraddittoria, ma si tratterrebbe di un altro discorso), bensì è convinto che l’attuale Papa sia ancora Benedetto XVI. Dunque la Messa andrebbe celebrata in comunione con questi e non con Bergoglio. Ma il problema dov’è? E’ che Benedetto XVI è in comunione con papa Francesco! Pertanto -stando al suo ragionamento- anche Benedetto XVI sarebbe eretico, essendo in comunione con papa Francesco.
Certo, don Minutella potrebbe trincerarsi sul …e chissà cosa pensa davvero Benedetto XVI… ma qui staremmo alle pure illazioni e non più alle questioni vere. Di fatto ogni qual volta Benedetto XVI ha parlato, lo ha fatto sempre a favore di papa Francesco.
Prevediamo che per ciò che abbiamo scritto, don Minutella ci accuserà di essere servili, di non avere coraggio, di essere pavidi, ecc… Se davvero lo fossimo, avremmo scelto un’altra linea per il nostro Cammino. Piuttosto diciamo queste cose perché vogliamo coraggiosamente difendere l’autentica posizione cattolica e utilizzare argomentazioni serie per combattere la crisi della Chiesa. Non si va alla guerra con armi spuntate e con fucili che fanno cilecca.
In realtà don Minutella ha scoperto la crisi della Chiesa con l’attuale pontificato, quando invece il problema è molto più remoto.
A riguardo consigliamo i nostri pellegrini (cioè coloro i quali seguono il nostro Cammino) di leggere ciò che scrivemmo tempo fa (clicca qui).
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