Oggi il sito americano “Church Militant” ha diffuso questo tweet.
La traduzione dice letteralmente: “Le fonti confermano che Viganò ha attivato l’’interruttore della morte’, il che significa che, se alla fine egli morirà, verrà resa pubblica un’intera collezione di documenti nascosti che incriminano i cardinali del Vaticano, i vescovi e il papa stesso. Pregate per Viganò. Possiamo confermare che sta temendo legittimamente per la propria vita”.
Se fonti attendibili sostengono che un vescovo di santa romana chiesa deve cautelare la propria incolumità stando in guardia da “cardinali, vescovi e papa”, anche il neocattolico più beota è costretto a riconoscere che qualcosa non va. Non nelle periferie, ma nel cuore del potere romano. Pare che la neochiesa pedofila e sodomita abbia affidato la narrazione del suo antivangelo a qualche figlio degenere di Dan Brown.
Insomma, mentre Bergoglio cala il proprio irreligioso silenzio su abusi e coperture e commissiona a un’informazione connivente l’ermeneutica del memoriale Viganò in modo che l’autore ne esca screditato, in America tira tutt’altra aria. Adulazione e insabbiamento non trovano terreno fertile come in Italia, anzi. Oltreoceano, ordini e avvertimenti del capo cadono nel vuoto perché, laggiù, la magnitudine dell’orrore che sta tracimando da ogni crepa dell’edificio ecclesiale sovrasta ogni voce che si affanni per tacitarlo. L’effetto domino dell’indagine condotta in Pennsilvanya si estende entro e oltre gli Stati Uniti e investe i quattro continenti. La Germania si incendia come la Pennsylvania, come il New Jersey, come il Connecticut, perfino come il già arso Massachusett. Come chissà quanti altri stati.
Il clima dentro Santa Marta non deve essere molto tranquillo. Dopo aver definito i suoi detrattori “cani selvaggi”, martedì scorso Bergoglio, nell’omelia mattutina, ha suggerito come le accuse mosse contro il papa e i vescovi siano opera del diavolo. Inoltre, è stato reso noto dal Vaticano che per il prossimo febbraio si terrà a Roma un incontro straordinario tra i presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo, incentrato sulla protezione dei minori. Una trovata fondamentale per lavare la valanga di sporcizia piovuta sulla cupola romana soprattutto quando, anzitempo, è trapelato anche il drammatico risultato di uno studio commissionato dalla chiesa tedesca da cui emergono abusi sessuali perpetrati per decenni da migliaia di chierici ai danni di migliaia di bambini.
Bergoglio ha anche incontrato un gruppo di vescovi americani (tra cui il cardinale Daniel N. DiNardo e l’arcivescovo Jose Gomez, rispettivamente presidente e vice presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, e il cardinale Sean O’Malley di Boston, il principale consigliere di Bergoglio in tema di abusi sessuali) per approfondire i motivi per cui un predatore seriale conclamato come l’ex cardinale McCarrick abbia conquistato e a lungo mantenuto una posizione di vertice nella chiesa statunitense. Ma forse dovrebbe saperlo già molto bene.
– di redazione
By Redazione On 13 settembre 2018 · 1 Comment
https://www.riscossacristiana.it/vigano-dagli-amici-e-dai-confratelli-mi-guardi-iddio-di-redazione/
Scontro in Vaticano: cosa succede dopo il "dossier Viganò"
Vaticano: dopo la pubblicazione del "dossier Viganò", un cardinale citato dall'ex nunzio apostolico potrebbe rinunciare. Attorno alla Santa Sede tiene banco questa questione, ma anche il discorso pronunciato da monsignor Gaenswein durante la presentazione di "The Benedict Option"
Vaticano: dopo la pubblicazione del "dossier Viganò", un cardinale citato dall'ex nunzio apostolico potrebbe rinunciare. Attorno alla Santa Sede tiene banco questa questione, ma anche il discorso pronunciato da monsignor Gaenswein durante la presentazione di "The Benedict Option"
In Vaticano continua a tenere banco la "questione Viganò". Seppur in maniera indiretta. Il cardinale Donald Wuerl, successore di Theodore McCarrick a Washington, ha inoltrato una lettera ai sacerdoti della 'sua' diocesi: parlerà con il papa dell'ipotesi di dimettersi.
Gli ambienti tradizionalisti, in caso di rinuncia effettiva, esulterebbero. L'arcivescovo della città americana era stato citato da Carlo Maria Viganò all'interno del suo documento e, come abbiamo già provato a spiegare, lo scontro scaturito subito dopo la pubblicazione del memoriale è derivato anche da motivazioni di carattere dottrinale. Non è un mistero che Wuerl sia accostabile all'insieme degli ecclesiastici progressisti divenuti cardinali con Bergoglio (Farrell, Cupich, Tobin). Gli stessi che i "conservatori" tendono a contrastare per via delle presunte "svolte". Pare infine che Wuerl abbia svolto un ruolo centrale durante l'ultimo Conclave, ma siamo, come ogni volta che si fa riferimento all'elezione di un pontefice, alle voci di corridoio.
Nella giornata di oggi, intanto, avrà luogo l'incontro tra il cardinal Di Nardo, presidente della conferenza episcopale statunitense, e il pontefice argentino. Una riunione anticipata dalle notizie diffuse dall'Associated Press: Di Nardo, si legge anche su Vatican Insider, è stato accusato di "non aver agito correttamente lasciando un prete sospetto abusatore a contatto con i bambini". Il presidente dei vescovi a stelle e strisce aveva chiesto udienza a Papa Francesco in relazione alla bufera sollevata dal "dossier Viganò" ed era stato inserito nell'elenco contenente quegli ecclesiastici americani schieratisi a favore di un'inchiesta esterna. Ora sarebbe a sua volta stato accusato di cattiva gestione, ma il quadrò dovrà essere chiarito.
Il Santo Padre, intanto, ha convocato tutti in Vaticano, dove a febbraio si riuniranno i presidenti degli episcopati. Sul tavolo ci sarà la prevenzione degli abusi ai danni di minori e di adulti vulnerabili. La settimana che sta trascorrendo è stata anche quella in cui, dopo mesi di silenzio, è tornato a parlare in pubblico monsignor Gaenswein, segretario particolare del papa emerito e prefetto della Casa pontificia, che è intervenuto durante la presentazione alla Camera dei deputati di "The Benedict Option", l'opera più celebre di Rod Dreher.
La ricerca di Dreher sostiene che il cristianesimo sia antitetico alla modernità e che per sopravvivere i cattolici debbano fare come Benedetto da Norcia: voltare le spalle alla mondanità di Roma e costruire una confessione religiosa minoritaria, ascetica e regolata. A incarnare l'"Opzione Benedetto" meglio di altri sarebbe stato, appunto, Benedetto XVI, che avrebbe provato a traghettare il cattolicesimo al di là della contemporaneità attraverso la cristologia. Qualcuno si ricorderà della "profezia" dell'allora don Ratzinger sul futuro a ostacoli del cristianesimo. Vale la pena mettere in evidenza che l'azione del teologo tedesco, per la visione di Dreher, non è affatto contrastante con il pontificato e con il magistero di Bergoglio.
Fatto sta che durante il discorso in cui Gaenswein ha paragonato il periodo vissuto oggi dalla Chiesa all'undici settembre, il segretario di Ratzinger ha scelto di citare il cardinale Eijk, che si era schierato in opposizione al pontefice rispetto alla tematica dell'intercomunione: "veramente una vera crisi degli ultimi tempi quella nella quale la Chiesa cattolica si trova immersa ormai da tempo". Parole che potrebbero essere sfuggite ai più.
Francesco Boezi -
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