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giovedì 13 settembre 2018

Scommettiamo che..?

CHIESA
Abusi, vescovi a rapporto ma si elude il vero problema


Mentre un nuovo rapporto rivela settant'anni di abusi sessuali su minori in Germania, il Papa convoca per il prossimo febbraio i presidenti delle Conferenze episcopali per affrontare il tema della "protezione dei minori". Tempi lunghi e non si fa cenno al tema dell'omosessualità.




Il Papa ha infine convocato a Roma i presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo dal 21 al 24 febbraio 2019, per discutere del tema degli abusi sessuali. Vuol dire che l’ondata di rivelazioni recenti, incluso il memoriale di monsignor Viganò, sulle coperture a tutti i livelli di preti e vescovi protagonisti di veri e propri crimini, non è affatto frutto di una cospirazione contro papa Francesco. C’è un problema serio, drammatico, che va affrontato e finalmente da Roma arriva un segnale.

Ma le buone notizie (se così si può dire) si fermano qui.


La decisione di convocare tale assemblea per febbraio è infatti una risposta tiepida alla richiesta di annullare il Sinodo dedicato ai giovani, tra meno di un mese, mettendo invece all’ordine del giorno il tema degli abusi. Il primo a scrivere al Papa per chiedere questo Sinodo urgente è stato l’arcivescovo di Philadelphia, monsignor Charles Chaput, ma nel giro di pochi giorni diversi altri vescovi americani si sono accodati alla richiesta. Negli Stati Uniti, e non solo, si percepisce l’urgenza di affrontare la questione che, non per niente, l’altro giorno il prefetto della Casa Pontificia nonché segretario personale di Benedetto XVI, monsignor Georg Gaenswein, ha definito «l’11 settembre della Chiesa».

Il presidente dei vescovi americani, il cardinale Daniel Di Nardo, ha anche chiesto udienza al Papa (dovrebbe vederlo oggi) per avere il suo appoggio in un’indagine che prende le mosse dalle dichiarazioni di monsignor Viganò. Dunque, mentre nella Chiesa si percepisce la gravità della situazione e l’urgenza di affrontarla al massimo livello, la risposta in Vaticano va nel senso di guadagnare tempo. Forse c’è chi spera che col passare dei mesi la vicenda degli abusi sessuali si acquieti, abbandonando le prime pagine dei giornali, ma dall’aria che tira si ha invece l’impressione che da qui ai prossimi mesi i dossier possano moltiplicarsi.

Proprio ieri è stato rivelato il contenuto di una lunga indagine voluta dalla Conferenza episcopale tedesca sugli abusi commessi in Germania dal 1946 al 2014: 3.677 minori abusati sessualmente da 1.670 preti e religiosi. E in gran parte i vescovi hanno gestito le situazioni semplicemente spostando il sacerdote responsabile da una parrocchia all’altra. Si tratta in ogni caso di numeri sconvolgenti che richiedono una riflessione urgente. E a questo punto c’è da aspettarsi che altri dossier escano fuori anche da altri paesi.

Ma oltre ai tempi di reazione, a lasciare poco tranquilli è anche l’approccio al tema. La convocazione per l’incontro di febbraio parla semplicemente di “protezione dei minori”, ed evita accuratamente di porre il tema dell’omosessualità nel clero. Si insiste a parlare esclusivamente di pedofilia, quando è chiaro che nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di attrazione omosessuale e di abusi compiuti su adolescenti e oltre. Esemplare il caso del cardinale McCarrick: escluso un caso accertato di minore abusato, tutti i suoi atti sodomiti sono stati compiuti con seminaristi o giovani preti. E in ogni caso, come andiamo dicendo da anni, il problema sta nel sistema che si è ormai creato al vertice della Chiesa, con una lobby gay che mira non solo a coprire la propria immoralità, ma a cambiare il Catechismo legittimando l’omosessualità.

Basterebbe leggere i tanti commenti di queste settimane dei soliti intellettuali e giornalisti, ben inseriti nella corte papale, per capire che si sta approfittando del polverone che si è alzato proprio per legittimare la presenza di sacerdoti omosessuali. Il solito padre James Martin ha addirittura evocato il fantasma del nazismo (con riferimento alla persecuzione degli omosessuali) per mettere fuori gioco chi pone il problema dell’omoeresia. Rifiutando il dato di fatto che emerge dalle inchieste sugli abusi e, cioè, il legame con le tendenze omosessuali,  l’importante, si dice, è la castità – che peraltro riguarda tutti -, e poi ci sono ottimi preti che sono omosessuali.

È la mentalità del mondo che è entrata nella Chiesa, come aveva denunciato papa Benedetto XVI nella Lettera alla Chiesa d’Irlanda del 2010 in cui chiedeva un anno di penitenza e preghiera per riparare agli abusi commessi. È evidente che la cultura gay, che oggi domina nel mondo, è penetrata a fondo anche nella Chiesa e oggi ne stiamo vedendo i frutti.

Evitare questo argomento nell’incontro con i vescovi, non ribadire con chiarezza la verità sull’uomo e quindi sul progetto di Dio riguardo alla sessualità e all’amore, significa non volere andare al cuore della questione, ma ridurre il problema degli abusi a una questione di “polizia”, con tanto di misure preventive. O addirittura coprire, nel condannare la pedofilia, il tentativo di promuovere l’omosessualità nel clero.

Un esempio è proprio l’indagine della Chiesa tedesca cui abbiamo accennato sopra. A conclusione del rapporto, gli estensori sostengono che la causa degli abusi sessuali è da ricercarsi nella “morale sessuale rigida”, nel celibato dei sacerdoti e nel rifiuto dell’omosessualità. Possiamo scommettere che questa sarà la linea che verrà tenuta anche dalla Corte vaticana e dai “Guardiani della Rivoluzione”.

Riccardo Cascioli
http://www.lanuovabq.it/it/abusi-vescovi-a-rapporto-ma-si-elude-il-vero-problema

Bufala delle molestie ora in Germania


L'organo di stampa oligarchico Spiegel.de ha lasciato trapelare uno studio sulle molestie sessuali a nome dei vescovi tedeschi.

Lo studio dimostra che in quasi 70 anni (dal 1946 al 2014) ci sarebbero state nelle 27 diocesi tedesche ben 3677 presunti casi di molestie che avrebbero coinvolto 1670 colpevoli.
Oltre l'80% di questi casi non erano di natura seria.

Solo circa 600 casi, per lo più non confermati, erano presumibilmente di natura più grave. Sono meno di 9 casi all'anno distribuiti su 27 diocesi, che in tutti quegli anni hanno avuto centinaia di migliaia di collaboratori.

Lo studio è stato fatto da un consorzio di ricerca di varie università.

L'ala pro-gay dei vescovi cerca di usare le molestie, che sono successe per lo più sotto la loro supervisione, per poter abolire il celibato e legittimare la fornicazione omosessuale.

Foto: Reinhard Marx, © Maik Meid, CC BY-SA#newsQgujlmvhsb
https://gloria.tv/article/M8W4FVp7idtY3x6JMz1KTPhdQ

Chiesa tedesca: trapela studio che documenta migliaia di abusi sessuali

Un articolo di Anian Christoph Wimmer che ci parla degli abusi sessuali avvenuto nella Chiesa tedesca pubblicato  su CNA.
Eccolo nella mia traduzione.
Foto: duomo di Colonia (Germania)
Foto: duomo di Colonia (Germania)
Uno studio commissionato dalla Conferenza episcopale tedesca riporta l’abuso sessuale di migliaia di bambini in quel paese per un periodo di 70 anni. Il rapporto doveva essere pubblicato verso la fine di questo mese, ma è trapelato mercoledì ai media tedeschi.
Il rapporto è stato commissionato dalla Conferenza episcopale tedesca e doveva essere presentato il 25 settembre alla sessione plenaria autunnale dei vescovi tedeschi, come riferisce la CNA Deutsch.
La sua metodologia è sostanzialmente diversa da quella del rapporto della Pennsylvania Grand Jury.
Lo studio documenta reati sessuali contro “3677 minori prevalentemente maschi” tra il 1946 e il 2014, ha riferito Der Spiegel.
“1670 chierici sono accusati dei fatti”, ha riferito la rivista tedesca, dicendo che i ricercatori hanno “esaminato e valutato più di 38.000 persone e altri files rilevati da 27 diocesi tedesche”.
Der Spiegel ha riferito che in molti casi i ricercatori hanno trovato che le  prove sono state “distrutte o manipolate”.
“Siamo consapevoli dell’estensione dell’abuso sessuale che è dimostrato dai risultati dello studio. È oppressivo e vergognoso per noi”, ha detto mercoledì il vescovo Stephan Ackermann di Treviri in una dichiarazione.  Il vescovo è Commissario per le questioni sugli abusi sessuali nella Chiesa e per le questioni sulla protezione dei bambini e dei minori della Conferenza episcopale tedesca.
“Quattro anni fa abbiamo commissionato lo studio e noi vescovi in particolare stiamo affrontando i risultati.  Il primo passo sarà l’Assemblea di Fulda”.
Ackermann ha anche criticato la fuga di notizie dallo studio che documenta l’abuso di minori da parte di sacerdoti e religiosi in Germania negli anni dal 1946 al 2014.
In una dichiarazione della Conferenza episcopale tedesca, Ackermann ha detto:  “Mi rammarico che oggi sia stato pubblicato lo studio, che finora è rimasto confidenziale ed è il risultato di quattro anni di ricerca sul tema “Abuso sessuale di minori da parte di sacerdoti cattolici, diaconi e religiosi maschi nell’ambito della Conferenza episcopale tedesca”.
“Soprattutto per quanto riguarda le persone vittime di abusi sessuali, la irresponsabile pubblicazione anticipata dello studio è un duro colpo”, ha detto Ackermann.
“Questo è tanto più esasperante in quanto nemmeno i membri della Conferenza episcopale tedesca conoscono finora l’intero studio”, ha aggiunto.
Secondo la Conferenza episcopale tedesca, l’obiettivo dello studio, al quale hanno partecipato tutte le 27 diocesi tedesche, era “ottenere maggiore chiarezza e trasparenza su questo lato oscuro della nostra Chiesa, non solo per il bene delle persone colpite, ma anche per poter vedere da soli i reati e fare tutto il possibile per evitare che si ripetano”.
“Siamo preoccupati per un approccio responsabile e professionale al problema. Sono convinto che lo studio sia un’indagine completa e attenta che offre cifre e analisi da cui continueremo ad imparare. Questo vale anche per i risultati che forniscono una visione più approfondita delle azioni dei responsabili e del comportamento dei dirigenti ecclesiastici negli ultimi decenni. Ancora una volta, sottolineo che lo studio è una misura che dobbiamo non solo alla Chiesa, ma soprattutto alle persone colpite”, ha detto Ackermann.

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