Questa è la traduzione di un interessantissima analisi pubblicata da Patrick Archbold su Creative Minority Report (qui), un blog cattolico americano. Esso offre una serie di valutazioni che rivelano la chiarezza di visione di chi le ha formulate e che mi pare siano una delle più esaurienti critiche al pontificato bergogliano.
I.
PROVOCARE LO SCISMA
- Actuating schism -
«In un circolo molto ristretto, si dice che papa Francesco abbia dato di sé questa autocritica definizione: “Non è da escludere che entrerò nella storia come colui che ha diviso la Chiesa cattolica”».
Questa citazione è di Der Speigel. Ma è il corrispondente di Spiegel in Italia, Walter Mayr, a definire tale affermazione come autocritica. Sulla base di tutte le prove raccolte fino ad oggi e di ciò che penso possa accadere, temo che si tratti di una lettura errata della dichiarazione. Il Papa non voleva essere autocritico: stava annunciando il suo piano.
Tornando agli albori di questo papato, ho versato fiumi d’inchiostro per cercare di mettere in guardia i cattolici sull’abuso dei Sinodi per conseguire gli scopi nefandi di coloro che cercano di cambiare in modo permanente la Chiesa. Ho messo in guardia circa la natura preordinata della sciarada. Avevo avvertito di come sarebbe stata usata l’ambiguità per perseguire i fini, seguita dai documenti papali che avrebbero imposto ciò che non poteva essere accettato. E ho avvertito circa le conseguenze di quei vescovi e sacerdoti che non si sarebbero adeguati al programma. Tutto questo si è effettivamente verificato, e da allora sono successe altre cose. Non che io sia dotato di doti divinatorie, ma conoscevo lo schema cui ricorrevano per far funzionare il gioco. Ma anche io non mi aspettavo che utilizzassero il sistema sinodale in modo tanto sfrontato. In questo ultimo Sinodo, non solo hanno eliminato in anticipo tutte le norme che lo regolano e vi hanno insediato i loro emissari, ma in realtà hanno pubblicato un documento sinodale su un argomento che non è stato nemmeno discusso nel Sinodo: la sinodalitàstessa. Se si fa loro notare che si comportano come le mellivore degli eretici, non se ne curano. Torneremo alla sinodalità tra poco.
Sulla scia di questa ultima farsa, ho riflettuto su ciò che ci aspetta. Primo: più o meno la stessa cosa, di sicuro. Possiamo star certi che questo processo continuerà. Sinodi manipolati per produrre risultati finalizzati a continuare a palleggiare l’eresia sul campo da gioco. Ma non basta: i fedeli cattolici nella Chiesa, in particolare quelli di alcune comunità, sanno farsi sentire e hanno causato loro più problemi di quanti siano disposti a sopportare. Così hanno cambiato le regole e usato il sistema sinodale proprio per evitare i problemi avuti in occasione del Sinodo sulla famiglia. Siccome le votazioni hanno causato problemi, eliminiamo le votazioni. Ma anche con tutti i cambiamenti procedurali che hanno condotto all’inevitabile risultato, si sono infastiditi per aver dovuto ricorrere a questi metodi. Il problema non sono le regole, sono quelle persone.
È stato notato da alcuni, me compreso, che la Chiesa si è trovata in uno stato di scisma de facto per qualche tempo, ma coloro che non seguono più gli insegnamenti della Chiesa si sono rifiutati di andarsene. Ora, loro non sono solo all’interno della Chiesa, ma vi ricoprono ruoli importanti. Non vogliono fondare una loro chiesa alternativa né una gerarchia parallela: al contrario, hanno agito sul lungo termine per appropriarsi del nome Cattolico e della sua struttura gerarchica. Non volevano una loro chiesa: volevano la nostra. Adesso hanno il potere e lo usano.
Questa è dunque la domanda che si pongono: Come facciamo a sbarazzarci di quei cattolici che stanno combattendo contro il nostro potere? Come liberarsi dei fedeli cattolici che, per definizione, si aggrappano tenacemente all’unica vera Chiesa? Come allontanare i veri cattolici dalla Chiesa? Come trasformare uno scisma de facto in uno scisma reale?
Risulta evidente che queste persone hanno uno schema di gioco: sanno cosa ha funzionato in passato e useranno quello schema. E lo stanno già facendo. Pezzo dopo pezzo, hanno messo in atto meccanismi che non lasceranno nessuno spazio ai fedeli cattolici.
PROVOCARE LO SCISMA - PARTE II (ACTUATING SCHISM, PATRICK ARCHBOLD, CREATIVE MINORITY REPORT)
II.
SENZA QUARTIERE
- No quarter -
Che cosa intendo con senza quartiere? Quello che voglio dire è che stanno facendo una serie di passi volti a spingere i fedeli cattolici, in particolare i cattolici tradizionali, verso nessun altra direzione se non dove loro vogliono che essi vadano. In breve, stanno compiendo una serie di mosse tattiche che portino i cattolici tradizionali verso una posizione in cui o si arrendano o disobbediscano in qualche modo. È la disobbedienza che cercano.
Questo processo prevede fasi concomitanti e fasi successive, ma la cosa importante è capire lo schema. Comprendendo la tattica di gioco, se ne può anche comprendere la strategia. Ho citato Papa Francesco quando afferma: «Non è da escludere che entrerò nella storia come colui che ha diviso la Chiesa cattolica». Sospetto che questa frase rappresenti il piano di gioco: separare i cattolici tradizionali dalla Chiesa.
Iniziamo quindi a entrare nei dettagli. Oggi parlerò del piano Senza quartiere per quanto riguarda le vocazioni. La maggior parte delle persone ha ormai familiarità con ciò che papa Francesco, attraverso i suoi apparatchik, ha fatto ai Frati Francescani dell’Immacolata. Quello che è successo alla FFI inaugura un modello che abbiamo visto ripetuto più volte da allora. Un gruppetto di progressisti all’interno di un ordine scrive una lettera di lamentele (o su qualche altra presunta violazione) affinché il Vaticano nomini un commissario che compia una visita apostolica. Nel caso dei FFI, erano cinque persone che si lamentavano di una deriva criptolefebriana. È bastato: il fondatore, padre Mannelli, deve fare le valigie e viene mandato praticamente agli arresti domiciliari; l’ingresso di nuove vocazioni e il seminario vengono immediatamente bloccati e vengono imposte regole draconiane. Capitolare o andarsene. Ma è proprio questo schema di visita apostolica e smantellamento che vedremo applicato più e più volte. Hanno ripetuto lo stesso processo, poco dopo, con le Suore Francescane dell’Immacolata. Come si vede, quando vogliono uno se ne vada, questo è il copione.
Abbiamo visto recitare lo stesso copione parecchie volte. Il metodo della visita apostolica è stato utilizzato anche in Sud America per rimuovere il Vescovo mons. Rogelio Livieres Plano; alcuni hanno sostenuto che ciò era dovuto al fatto che il prelato avesse nominato mons. Urrutigoity (accusato di abusi) come Vicario Generale. Come sappiamo, l’elenco dei Vescovi che hanno coperto chierici dalla condotta riprovevole nelle loro Diocesi è lungo un miglio, ma l’eliminazione del Vescovo tradizionalista è stata rapida. Faccio presente che il cardinale Wuerl è ancora Arcivescovo di Washington e Zio Ted McCarrick è ancora un sacerdote. È interessante notare che non è per questo che il Vaticano si è mosso. Come riportato da Ed Pentin:
Il Vaticano ha comunicato che il Vescovo Rogelio Ricardo Livieres Plano è stato rimosso il mese scorso non tanto perché ha nominato un prete accusato di abusi sessuale come suo Vicario Generale o per accuse di appropriazione indebita - come molti avevano pensato - ma a causa di disaccordi interni. «Il problema principale erano i rapporti all’interno dell’Episcopato e nella chiesa locale, che erano molto difficili», ha detto il portavoce del Vaticano padre Federico Lombardi il 26 Settembre. Le preoccupazioni per l’ex Vicario Generale, mons. Carlos Urrutigoity, sono «non centrali, anche se ne è stato discusso», ha aggiunto. «C’erano gravi problemi con la sua gestione della Diocesi, l’educazione del Clero e le relazioni con altri Vescovi», ha detto padre Lombardi.
Più recentemente abbiamo visto lo stesso modus operandi usato a Memphis per rimuovere il Vescovo Martin Holley. Non so perché sia stato rimosso; nemmeno lui lo sa dire: la visita apostolica gli è stata comunicata con un preavviso di ventiquattr’ore. Non ha ricevuto nessun resoconto; non è stato fornito alcun rapporto. Non gli è stata offerta alcuna possibilità di chiarimento o di difesa; poi si è detto che il Papa ha deciso che deve dimettersi. Ora non so nulla di mons. Holley o del perché volessero che se ne andasse, ma il messaggio e il metodo sono chiari. Quando vogliono che te ne vada, possono farti andare via. Non stanno neanche più seguendo le procedure e si sentono dispensati dal rispettare le norme del giusto processo previste dal Diritto Canonico. Ciò dovrebbe mettere sul chi vive qualsiasi Vescovo, ed è esattamente questo il punto. Qui sotto potete vedere il video di un’intervista con mons. Holley e Raymond Arroyo: lo sconcerto e il disgusto per come si è svolto il processo sono chiari sul volto di Arroyo.
Il metodo di visita apostolica e smantellamento è stato di recente usato anche in Francia. Le Petites Sœurs de Marie Mère du Rédempteur hanno commesso il doppio crimine di essere un po’ troppo conservatrici e di possedere beni immobili bramati dall’Ordinario del luogo. Come riferisce Hilary White:
Secondo l’organizzazione laicale (che potete trovare qui su Facebook) a seguito della fusione delle case di riposo delle suore con un altro [ordine] a Mayenne, mons. Scherrer si è ritrovato, ex officio, come membro del consiglio di amministrazione della direzione di queste case di cura assistite dalle suore. «Ha iniziato a emettere ordini sulla gestione di queste case, nonostante la sua mancanza di esperienza nel settore. Naturalmente queste decisioni hanno incontrarono resistenza e come reazione il Vescovo ha intrapreso una visita canonica sull’Ordine, un’azione che nella nostra epoca attuale è diventata una dichiarazione di guerra. I suoi due visitatori, ovviamente, gli hanno consegnato una relazione sulla vita delle suore che le ha trovate troppo tradizionali, accusandole di settarismo, opponendosi al loro ritorno all’abito tradizionale e al loro rifiuto dei media moderni nella clausura; questa relazione è stata inviata alla Congregazione romana per gli Istituti di vita consacrata presieduta del cardinale Joao Braz de Aviz, di odiosa fama. (Uno deve meravigliarsi, mentre legge la storia che segue, qualunque cosa sia accaduta all'impegno del buon cardinale per dialogare...) Come risultato la Congregazione «ha sospeso il Consilio dell’Ordine e mandato la Superiora Generale e la Maestra delle Novizie in esilio in lontani monasteri per un periodo indefinito». Tre commissari apostolici, nominati da Roma, sono stati incaricati di occuparsi dell’Ordine. La Congregazione romana ha respinto l’appello delle suore per una nuova indagine canonica.
Come risultato, 34 delle 39 suore hanno chiesto di esser autorizzate allo scioglimento dei Voti. Abbiamo visto accadere la stessa cosa al Sovrano Militare Ordine di Malta, ed abbiamo assistito al colpo di stato in tempo reale. Ordine Sovrano? non proprio.
Sia che si tratti di un Ordine di orientamento tradizionale o moderatamente conservatore, sia persino che si tratti di un Vescovo che non si adegua al programma, il messaggio e il metodo sono chiari. Quando vogliono che uno se ne vada, possono farlo effettivamente andar via.
Quindi questo è lo schema della partita: lo abbiamo visto e lo vedremo ripetersi molte volte. Nessun ricorso, nessun diritto, nessuna giustizia: semplicemente partiti. Ma non è abbastanza: devono anche assicurarsi che chi se ne va non abbia altro posto dove andare. Per quanto scioccante e sconvolgente sia l’abuso di potere sopra descritto, ci sono cose ancora peggiori che a mio parere ha fatto il Papa.
Bergoglio ha promulgato delle norme che hanno lo scopo di assicurarsi che non solo i Religiosi non abbiano un posto dove andare, ma che il problema sia risolto una volta per tutte.
Per capirlo nel suo giusto contesto, vorrei fare un veloce riassunto. Ieri ho parlato dell’abuso del sistema sinodale. Tornando alla prima versione del Sinodo sulla famiglia, il Papa fu imbarazzato e infastidito dal rifiuto oppostogli da alcuni Vescovi. Le regole consentivano discussioni, dichiarazioni, votazioni non conformi ai fini prestabiliti. Quindi le regole sono state cambiate in modo che non accadesse in futuro.
Quindi ritorniamo a considerare cosa è successo dopo aver distrutto i FFI. Alcuni religiosi dei FFI, stufi di ciò che era accaduto e determinati a vivere la vita religiosa che giustamente desideravano, hanno cercato di farsi incardinare in altre Diocesi e formare nuovi gruppi sotto un Vescovo locale. Volevano ricominciare, ma questo era intollerabile. Il commissario scelto dal Papa per i FFI, padre Fidenzio Volpi, era talmente infuriato che i Vescovi potessero accoglierli e sottrarli alle sue grinfie, che ha compiuto il passo senza precedenti di partecipare all’Assemblea dei Vescovi italiani (CEI) ad Assisi nel 2014. In questa sede inusuale ha avvertito i Vescovi di non prendere nemmeno in considerazione questa o altre ipotesi (tornerò sulla CEI in un capitolo successivo). Questo religioso ha avvertito i Vescovi di non usare la loro legittima autorità per risolvere il problema o dare accoglienza a nessuno dei recalcitranti. É davvero scioccante; ma si era solo all’inizio. Come dicevo prima, quando le regole consentono cose che non gli piacciono, le regole devono essere cambiate.
Il Diritto Canonico consente agli Ordinari di erigere Istituti di vita consacrata nella loro Diocesi, cosa su cui Vescovi hanno sempre avuto ampia autorità, e hanno cercato di farlo anche con alcuni membri delle comunità distrutte. Nel 2016, Papa Francesco ha emanato un decreto che ha chiarito il Diritto Canonico e stabilisce che l’Ordinario debba prima ottenere il permesso dalla Santa Sede. Come si vede, vogliono solo essere sicuri che non ci siano carismi in eccesso.
«Il vescovo è sempre responsabile nella sua Diocesi - ma deve valutare la risposta, il parere della Congregazione», ha detto il vescovo Arrieta. «Dopo aver ascoltato la valutazione della Congregazione, rimane libero di agire in un senso o nell’altro, ma deve confrontarsi con il parere della Congregazione». È necessario «evitare che nuovi istituti vengano eretti a livello diocesano senza un sufficiente discernimento dell’originalità del carisma», che determina il modo in cui i membri vivranno i Consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza, ha precisato la Congregazione in una dichiarazione citata dal Catholic News Service.
Quindi voi Vescovi che volete fare qualcosa del genere, dovete prima discuterne con noi, ma fate attenzione che non scatti casualmente una visita apostolica. La vostra è una bella Diocesi: sarebbe un peccato se le succedesse qualcosa…
Quando dico senza quartiere, intendo SENZA quartiere. Fidatevi, questo è solo l’inizio dei dolori. Nel mio prossimo post illustrerò i cambiamenti rivolti alle suore, cambiamenti che distruggeranno completamente ogni possibilità di autentica vita cattolica tradizionale. Dopo di ciò, descriverò in dettaglio come useranno questi cambiamenti per occuparsi anche di te, signor Rossi cattolico tradizionalista.
Copyright MMXVIII - Cesare Baronio
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