Cari amici,
nonostante la buona novella della nascita di Gesù nostro Salvatore, non ci arrivano belle notizie sul fronte della CHIESA o degli uomini di chiesa in grave crisi di fede e di morale, purtroppo. Occorre da parte nostra, come laici cattolici, molta fede e coraggio per non farsi travolgere dallo sconforto, dalla indifferenza se non avversione verso tutto ciò che sa di sacro.
Attenzione a non cadere nelle trappole del diavolo che, come leone ruggente, va in giro cercando chi divorare.
Restiamo uniti anzi ben ancorati al nostro Gesù Bambino, a Santa Maria e a S. Giuseppe, la Trinità della Terra, in attesa di godere della visione beatifica della Trinità del Cielo: Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo. Non tre dei ma un solo Dio in tre Persone. Solo nel cielo ci sarà svelato questo mistero sublime.
Noi crediamo a Gesù Cristo fattosi uomo per salvarci e comunicarci la Sua Vita divina che ci permette di entrare con lui nel Regno dei cieli oppure, per chi lo rifiuta, la dannazione eterna. Non ci sono alternative: o con Gesù o contro di Lui. Sta a noi decidere e vedere che cosa ci guadagnamo a rinnegarlo caparbiamente o al massimo mettendolo sullo stesso piano di altri sedicenti profeti o guru, come vorrebbe farci credere la moda interreligiosa che ci stanno proponendo anche certi ecclesiastici traditori di Gesù Cristo.
Solo Gesù è vero Dio! Solo Gesù si è proclamato VIA VERITÀ E VITA comandandoci di girare il mondo portando il suo Battesimo, il sigillo della nostra appartenenza a Dio Padre e alla Chiesa cattolica, e ci darà presto le prove lampanti della sua vera identità di Figlio di Dio.
Solo davanti a Gesù, dice San Paolo: “ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclami che solo in Gesù c'è salvezza.”
MA SALVEZZA DA COSA? ci si chiede. Dalla malattia? Dal terremoto? Dalla disoccupazione? Si, anche da tutto questo perché Gesù vuole il nostro bene anche su questa terra e ci vuole felici.
MA SALVEZZA IN PARTICOLARE DAL PERICOLO DELL'INFERNO, DALLA DANNAZIONE ETERNA DI CUI NON SI VUOL PARLARE PIÙ!! Come se non esistesse un al di là mentre questa nostra vita è di passaggio PER TUTTI RICCHI E POVERI e poi c'è il GIUDIZIO DI DIO SU CIASCUNO DI NOI.
Teniamolo sempre presente.... sempre.
Che Gesù Bambino nella sua Onnipotente umiltà , ci protegga e custodisca dalla tentazione di cercare fuori di Lui la nostra realizzazione e felicità e salvezza. Riconciliamoci con Dio attraverso il sacramento della Confessione finché troveremo ancora sacerdoti cattolici disposti a farlo.
AUGURO UN SANTO NATALE A TUTTI. CHRISTUS VINCIT.
Aiutiamoci anche col passaparola.
di Patrizia Stella
L'impaginazione e l'immagine sono nostre
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2730_Stella_Vero_Natale_di%20Gesu.html
La Bellezza della Natività
Sarebbe bello chiuderci nelle nostre case addobbate a festa con l'albero sfavillante e il presepe, festeggiare con letizia questi giorni pensando che c'è un governo che lavora per noi e rilassarci, finalmente. Così dovrebbe essere. Ma beato a chi si fida! Forse è proprio questo il male endemico dell'Italia: non riusciamo più a fidarci di nessuno e la nostra mente non è mai sgombra da pensieri e retro-pensieri. Tuttalpiù siamo costretti a turarci il naso. E' dal dopoguerra che lo facciamo.
La Bellezza della Natività
Sarebbe bello chiuderci nelle nostre case addobbate a festa con l'albero sfavillante e il presepe, festeggiare con letizia questi giorni pensando che c'è un governo che lavora per noi e rilassarci, finalmente. Così dovrebbe essere. Ma beato a chi si fida! Forse è proprio questo il male endemico dell'Italia: non riusciamo più a fidarci di nessuno e la nostra mente non è mai sgombra da pensieri e retro-pensieri. Tuttalpiù siamo costretti a turarci il naso. E' dal dopoguerra che lo facciamo.
Fra i tanti mali endemici che affliggono questo paese, dopo la strage diCorinaldo avvenuta per poter assistere al "concerto" di un coatto spaventoso col nome di un "punkabbestia", dai testi delle canzoni, come i graffiti delle latrine, mi urge ricordare la diseducazione (e assuefazione) alla Bruttezza e l'accettazione passiva della Brutture.
"Ma ancor di più: la società attuale sembra avere un vero e proprio “culto del brutto”; ama giocare con le proprie deiezioni e glorifica lo squallore (estetico e morale), persino compiacendosene" scrive Gianluca Marletta, coautore del libro UNISEX nonché autore dell'articolo che vi suggerisco di leggere dal titolo "Educare alla Bellezza (e alla Forza) contro la Bruttezza ed il Male". L'autore azzarda una tesi importante e coraggiosa: Bellezza e Forza devono poter stareinsieme e non dovrebbero essere disgiunte.
"Ma ancor di più: la società attuale sembra avere un vero e proprio “culto del brutto”; ama giocare con le proprie deiezioni e glorifica lo squallore (estetico e morale), persino compiacendosene" scrive Gianluca Marletta, coautore del libro UNISEX nonché autore dell'articolo che vi suggerisco di leggere dal titolo "Educare alla Bellezza (e alla Forza) contro la Bruttezza ed il Male". L'autore azzarda una tesi importante e coraggiosa: Bellezza e Forza devono poter stareinsieme e non dovrebbero essere disgiunte.
Non bisogna infatti dimenticare che LA BELLEZZA SI ACCOMPAGNA NECESSARIAMENTE ALLA FORZA, e che un’Immagine ed un Modello, per essere belli e convincenti, devono anche esseri “forti”. Soprattutto i giovani, in effetti, sono disperatamente alla ricerca di “modelli forti” con i quali identificarsi: una “bellezza morale” astratta, una “bellezza evanescente” ed impotente non attrarrà mai nessuno. Bisogna avere il coraggio di predicare una Bellezza che, se è necessario, sa anche utilizzare una legittima Forza pur di difendere se stessa: una Bellezza guerriera, quella Bellezza che SI INCARNA NELL’ARCHETIPO ETERNO DELLA CAVALLERIA, che è anche l’unico modello che può, ancora oggi, proporsi come antidoto credibile alla dissoluzione.
Ci sono immagini che dannano l'anima (quelle pubblicitarie, quelle di volgari show televisivi con lazzi da trivio, quelle dei concerti rap o trap)
e viceversa ci sono immagini che la salvano. Non lo dico io, lo dice Carl Gustav Jung. Spesso capita di sentirci come se la nostra vita privata e pubblica, subisse pesanti ipoteche; come se non ci fossero più orizzonti da scrutare, da intravedere. Allora è il caso di distogliere lo sguardo da tutto ciò che ci può rendere ansiosi, pessimisti e insicuri. Il periodo natalizio ci offre l'occasione di esaminare come i grandi maestri della pittura hanno rappresentato la Natività che noi sintetizziamo e semplifichiamo in modo ingenuo nei nostri presepi.
L'Adorazione dei Pastori è un evento della vita di Gesù già descritto nel Vangelo di Luca: al momento della sua nascita a Betlemme alcuni pastori vengono avvertiti dell'avvenimento da un angelo e si recano ad adorare il neonato. Ci sono tante "adorazioni dei pastori" nella nostra Storia dell'Arte e in quella di altri paesi europei: l'Adorazione del Mantegna, del Correggio, di Lotto, di Reni, del Tiziano, del Caravaggio, di Rubens, di El Greco.
Immagini che dannano l'anima |
e viceversa ci sono immagini che la salvano. Non lo dico io, lo dice Carl Gustav Jung. Spesso capita di sentirci come se la nostra vita privata e pubblica, subisse pesanti ipoteche; come se non ci fossero più orizzonti da scrutare, da intravedere. Allora è il caso di distogliere lo sguardo da tutto ciò che ci può rendere ansiosi, pessimisti e insicuri. Il periodo natalizio ci offre l'occasione di esaminare come i grandi maestri della pittura hanno rappresentato la Natività che noi sintetizziamo e semplifichiamo in modo ingenuo nei nostri presepi.
L'Adorazione dei Pastori è un evento della vita di Gesù già descritto nel Vangelo di Luca: al momento della sua nascita a Betlemme alcuni pastori vengono avvertiti dell'avvenimento da un angelo e si recano ad adorare il neonato. Ci sono tante "adorazioni dei pastori" nella nostra Storia dell'Arte e in quella di altri paesi europei: l'Adorazione del Mantegna, del Correggio, di Lotto, di Reni, del Tiziano, del Caravaggio, di Rubens, di El Greco.
Mi soffermo su Guido Reni il cui dipinto ho già esposto in altri post . E' un pittore che adoro, per le luci radenti che illuminano dal basso verso l'alto. È la sostanziale ambiguità della sua poetica sospesa fra classicismo e verismo, ad aver fatto oscillare l'apprezzamento della sua opera nel corso del tempo. Forse non venne capito da quelli del suo tempo, ma in compenso fu esaltato dai contemporanei per l'armonia raggiunta nel coniugare il classicismo raffaellesco alle esigenze di verità poste da Caravaggio - esigenze naturalistiche già sentite dal Reni fin dal tempo della sua frequentazione dei Carracci, e depurate dagli eccessi in nome del decoro e della ricerca del Bello Ideale. Nell'"Adorazione" di Reni le tonalità cromatiche del dipinto sono vivide e il Divino Infante sembra emanare dalla greppia una luce trascendente che si riverbera sulla Vergine Maria esaltandone i colori del manto celeste e delle veste arancio. Tutt'intorno, è un tripudio di umili pastori inginocchiati in procinto di elargire i loro modesti doni.
La cultura e l'arte cristiana, come ho già suggerito nel mio post suipresepi, è soprattutto iconografica. I grandi pittori ebbero spesso per committenti papi e cardinali. Tuttavia è fuori dubbio che la Bellezza e la perfezione stilistica può essere raggiunta, non solo mediante approfondita ricerca della tecnica pittorica, ma soprattutto per mezzo di quell' "innamoramento del Creato" che è tipico della cultura cristiana. Poi vennero le scuole pittoriche basate sulla dissoluzione della figura umana (per il cristiano, a immagine e somiglianza di Dio) ed elaborarono quelle forme degenerative dell'arte e quella dissolvenza e destrutturazione della figura che, a partire dal XX secolo ci perseguitano fino ai nostri giorni. E si badi bene, non più come certe interessanti sperimentazioni novecentesche di geniali capi scuola, ma come mero gusto per "l'immondo" (vedere saggio di Jean Clair "De Immundo"). Per il critico Roberto Longhi, nel Reni è acutissimo il desiderio «di una bellezza antica ma che racchiuda un'anima cristiana". E spesso, "da vero pittore e poeta, escogita gamme paradisiache angeli soffiati in rosa e biondo un anelito a estasiarsi, dove il corpo non è che un ricordo mormorato". Angeli soffiati in rosa che possiamo notare anche nella parte superiore del citato celebre dipinto, posti quasi in esaltazione mistica, tra il soffitto della povera capanna e il cielo.
La Bellezza di cui il nostro grande Paese è la principale depositaria nel mondo intero, non salverà il mondo, se sarà priva di Forza e di Coraggio. Forse non riuscirà a salvare nemmeno la nostra povera Italia. Quel che è certo è che agli occhi di chi sa riconoscerla, lo rende migliore. A volte mi chiedo se, con le migrazioni barbariche che ci scatenano addosso tutto sparirà e verrà travolto e distrutto. Poi penso (o forse auspico) che anche sotto le rovine, un seme (o dei semi) potranno germogliare.
La cultura e l'arte cristiana, come ho già suggerito nel mio post suipresepi, è soprattutto iconografica. I grandi pittori ebbero spesso per committenti papi e cardinali. Tuttavia è fuori dubbio che la Bellezza e la perfezione stilistica può essere raggiunta, non solo mediante approfondita ricerca della tecnica pittorica, ma soprattutto per mezzo di quell' "innamoramento del Creato" che è tipico della cultura cristiana. Poi vennero le scuole pittoriche basate sulla dissoluzione della figura umana (per il cristiano, a immagine e somiglianza di Dio) ed elaborarono quelle forme degenerative dell'arte e quella dissolvenza e destrutturazione della figura che, a partire dal XX secolo ci perseguitano fino ai nostri giorni. E si badi bene, non più come certe interessanti sperimentazioni novecentesche di geniali capi scuola, ma come mero gusto per "l'immondo" (vedere saggio di Jean Clair "De Immundo"). Per il critico Roberto Longhi, nel Reni è acutissimo il desiderio «di una bellezza antica ma che racchiuda un'anima cristiana". E spesso, "da vero pittore e poeta, escogita gamme paradisiache angeli soffiati in rosa e biondo un anelito a estasiarsi, dove il corpo non è che un ricordo mormorato". Angeli soffiati in rosa che possiamo notare anche nella parte superiore del citato celebre dipinto, posti quasi in esaltazione mistica, tra il soffitto della povera capanna e il cielo.
La Bellezza di cui il nostro grande Paese è la principale depositaria nel mondo intero, non salverà il mondo, se sarà priva di Forza e di Coraggio. Forse non riuscirà a salvare nemmeno la nostra povera Italia. Quel che è certo è che agli occhi di chi sa riconoscerla, lo rende migliore. A volte mi chiedo se, con le migrazioni barbariche che ci scatenano addosso tutto sparirà e verrà travolto e distrutto. Poi penso (o forse auspico) che anche sotto le rovine, un seme (o dei semi) potranno germogliare.
I miei migliori auguri a tutti voi che siete stati i protagonisti di questo blog e lo avete reso vivace coi vostri interventi. A proposito, in Germania una tal ministra tedesca (non voglio nemmeno sapere chi è) ha proibito di nominare il Natale negli auguri: potrebbe offendere l'islam. Noi invece ce lo scriviamo e riscriviamo tutti gli anni. Un sentito Augurio di Buon Natale.
Pubblicato da Nessie
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