I Francescani dell’Immacolata e l’arbitrarietà dell’informazione

Nel testo riportato e attribuito al Papa, di cui alcuni giornali hanno parlato, non c’è alcun riferimento all’Istituto dei Frati e Suore Francescane l’Immacolata. È proprio analizzando le parole del Papa che bisogna escludere riferimenti con l’Istituto fondato da Padre Stefano Manelli.
Nello specifico delle dichiarazioni attribuite a Papa Francesco si parla, infatti, di una congregazione femminile di un certo livello, sciolta da Papa Benedetto. L’Istituto delle suore francescane dell’Immacolata non è mai stato sciolto. Le dichiarazioni attribuite al Papa si riferiscono a vescovi o chierici sospesi, dunque ad interventi già attuati e di maltrattamenti ad opera di alcuni sacerdoti; ora se nessun membro dell’istituto dei Francescani dell’Immacolata, se nessun religioso, ha mai subito questo sorte, se nessuno mai è stato coinvolto in questi specifici provvedimenti, può solo significare che il Papa non poteva riferirsi ai Francescani dell’Immacolata. È del tutto pacifico che queste accuse non riguardano loro.
Ogni collegamento con essi è narrativa giornalistica con una spregiudicata tendenza al fantastico, peraltro con una vena di scarsa originalità, dato che le l’elenco delle accuse è sempre lo stesso. Un facile copia e incolla che si ripete come un mantra ossessivo. E un ossessione non può che essere ostinatamente sempre la stessa, pur se ci sono stati pronunciamenti importanti da parte della Corte di Cassazione che ha respinto ogni accusa di truffa; pur se le accuse di abuso nei confronti di Padre Manelli sono state archiviate, evidentemente per la loro infondatezza.

Se all’inizio di questa storia, la marea di fango poteva provocare confusione e far guadagnare consensi alla corrente accusatoria, ora, dopo che ci avviamo verso la conclusione del sesto anno di commissariamento, di cui non si conoscono ancora le ragioni ufficiali, ridestare l’attenzione sui Francescani dell’Immacolata, forzando l’interpretazione delle parole del papa, sembra un atteggiamento che rivela una pesante debolezza di pensiero che presta il fianco, forse involontariamente,all’ipotesi di complotto ordito da qualcuno per il rovesciamento dell’ordine interno dell’Istituto. Certo, si resta straniti quando si apprende che un fascicolo contenente capi di accusa che avrebbero avvalorato una presumibile ipotesi di complotto, regolarmente presentato nelle apposite sedi di giustizia, sia misteriosamente scomparso nel nulla.
Claudio Circelli
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