Giorni frenetici questi. Si ha l’impressione di essere in un momento storico in cui gli eventi si susseguono a ritmo incalzante senza che ne cogliamo appieno la portata.
Per aiutarci a comprendere il presente abbiamo chiesto un incontro al Card. Benanco Travasi, biblista profetico e chiaroveggente con una lunga esperienza nell’interpretazione esoterica dei segni dei tempi. Ci riceve nel suo modesto castello di Neuschwanstein, in Baviera, dove si è appena trasferito. Una delle sue graziose figliuole ci viene ad aprire, e ci accompagna nel salone delle convention dove lui ci attende in vestaglia.
Buongiorno Cardinale, la trovo in forma. Complimenti per la sua nuova dimora.
Grazie, finalmente un luogo dove posso svolgere le riunioni a porte e finestre chiuse con i Fratelli in santa pace, senza tutti quei fastidiosi manifestanti che ci importunavano quando ci riunivamo nella mia residenza estiva precedente, l’Hotel de Bilderberg.
Come ha festeggiato il lieto evento?
Beh, è stata una lunga notte… [mi fa l’occhiolino].
Lei è stato uno dei grandi elettori della nuova Papessa, inotre fa parte del CC9. Cosa rappresenta questa elezione per il suo importante collegio Cardinalizio?
Come lei ben sa, il CC9 è il gruppo dei Nine Cool Cardinals, i prelati che fanno tendenza, che influenzano maggiormente il clero e che dettano le ultime mode in materia di liturgia, pastorale, ma soprattutto dialogo, abbigliamento, cucina, musica e tempo libero. Per fare ciò occorre avere sempre sottomano sondaggi aggiornati in tempo reale e una particolare predisposizione per la customer satisfaction. Da tempo lavoravamo dietro le quinte per fare in modo che vi fosse un cambio di paradigma in questa vetusta istituzione chiamata papato, che era rimasta l’unica dove non vigessero le necessarie norme antidiscriminatorie, antiomofobe, antisessiste e antifasciste.
Molto bene. Ma cos’è questo fascismo di cui si parla tanto?
Non saprei, ma ho riscontrato che se mi dichiaro antifascista mi applaudono tutti. Come del resto se mi dichiaro antiomofobo, anche se sappiamo che l’omofobia è stata debellata da tempo (insieme ad altre patologie fobiche e populiste) con l’apposito vaccino eptavalente, il Fobovax VII del dottor Borione.
Vi sono a dire il vero alcune sacche di resistenza clandestine composte principalmente da quelli che sono stati chiamati Cattolici Recidivi (detti anche Ostili, Inconcilianti, eccetera), nostalgici della caccia alle streghe. Ma sono quei quattro gatti che non hanno accettato le riforme dell’ultima e definitiva Conciliazione tra Chiesa e Mondo. Gente fuori dalla realtà, del resto molti di loro non avevano approvato nemmeno il Concilio Vaticano Terzo; qualcuno addirittura aveva storto il naso per il Secondo, quello che oggi si considera il precursore profetico e illuminato della Chiesa Conciliata, il lieto evento da cui tutto è partito. Tutta la spensieratezza, tutta la laetitia che oggi siamo liberi di sperimentare non sarebbe stata possibile senza il CV2, questo è evidente a chiunque abbia occhi per sentire e orecchi per vedere; ma anche narici per assaporare, mani per camminare, piedi per salutare, e… tutti gli altri organi da usare così, come meglio crede.
Ma come dobbiamo rivolgerci a Francesca? Papa, Papessa…
Guardi, non ha molta importanza. Anzi, sarebbe molto significativo che ognuno si rivolgesse a lei come preferisce, a sottolineare l’informalità e la relatività di cui sappiamo essere rivestito l’Universo, Architetto compreso. Anche il geometra e il capocantiere.
A me ad esempio piace chiamarla Presidenta, anche se il termine più ecclesialmente corretto sarebbe Pap*.Probabilmente verrà convocato un apposito Sinodo per chiarire alcune questioni importanti come questa, e a tempo debito vi renderemo edotti.
Quali pensa che saranno le nuove riforme all’interno della Chiesa Conciliata di cui si occuperà la Pap*?
Questa è la cosa più difficile da dire, perché grazie ai predecessori è stato fatto talmente un buon lavoro che occorrerà applicarsi seriamente per trovare qualcosa che sia rimasto da demol… pardon, aggiornare. I pontefici precedenti, in particolare Calvino II e Ulrico lo Svizzero, hanno praticamente ultimato il lavoro avviato da Francesco I negli anni Dieci, per cui non rimangono che gli ultimi dettagli da sistemare: penso alla rottamazione delle immagini sacre sopravvissute, la demolizione dei pochi luoghi di culto rimasti invenduti, la concessione degli oratori in comodato gratuito ai circoli GAI (Gioventù Assuefatta e Imbelle) che rappresentano il futuro delle nuove generazioni, e infine, a conclusione del dialogo intrapreso qualche decennio fa, consegnare le chiavi del Vaticano ai fratelli massoni. Intendo ufficialmente; a lei posso dire che una copia ce l’avevano già da diversi decenni, ma questo rimanga tra noi.
Ha qualche notizia dai fratelli maggiori?
Tutto ciò che avviene all’interno della Chiesa Conciliata deve essere da loro approvato preventivamente, quindi per loro non c’è nulla di nuovo. In quanto fratelli maggiori sanno meglio di noi qual è il nostro bene, per cui ci adeguiamo ad ogni loro richiesta. Come saprà qualche anno fa è stata ripristinata la vera formula per la preghiera del Venerdì Santo dell’ “Oremus et pro omnipontentis maiorius fratribus”.
Cosa risponde ai fratelli protestanti che si sentono scavalcati sulla via del riformismo ecclesiale?
Chi di riforma ferisce, di riforma perisce [ride]. A parte gli scherzi, ormai dovranno farsi una ragione del fatto che le tesi di Wittenberg sono state ampiamente superate e ci appaiono oggi come un manifesto della conservazione se confrontate al Magistero Sinodale della Conciliarità e del Pastoralismo Universale Accompagnatore Misericordioso Costruttore-di-Ponti Curatore-di-Ferite Post-Esperienziale Inclusivo Integrante Interculturale Ecocompatibile Discernente Comprensivo Diversamente-Credente A-Kilometro-Zero, Fotovoltaico e Fact-checked.
[Qualche istante di pausa. Mi riprendo] E i fratelli musulmani come l’hanno presa?
Bene direi, si sono limitati ad eliminare una piccola parte dei 94 milioni di cristiani perseguitati nelle regioni europee a maggioranza islamica, e a incenerire alcune decine di chiese. Si è verificata qualche esplosione come quella nella metropolitana del ghetto cattolico di Berlino, ma un po’ se l’erano cercata. La strada è ormai spianata: come abbiamo sempre detto i fratelli in Maometto si stanno dimostrando molto disponibili al dialogo e inclini alla nonviolenza.
Fratelli di loggia, fratelli maggiori, fratelli protestanti, fratelli musulmani… ma quanti fratelli avete?
Come è noto ci piacciono le famiglie allargate, e teniamo ad avere rapporti di buona Fratellanza Universale. Questo del resto è il senso ultimo della Sinodalità Perpetua.
Da più parti si auspica un Concilio Vaticano IV, lei cosa ne pensa? I tempi sono maturi?
Le ricordo che la nuova Chiesa ha assunto la denominazione di Conciliata, per cui non credo sia più necessario ricorrere a ulteriori concili. Non c’è più nulla da conciliare grazie a Noi. Il Vaticano II era stato indetto per iniziare ad ammodernare la Chiesa, con i primi piccoli passi: libertà religiosa, collegialità, volgarizzazione del culto, eccetera. Questa spinta stava perdendo vigore, ma nel ’13, grazie al magistero pastorale del Papa Misericordioso, che trovò il modo di riprendere le riforme senza ammetterlo, si riprese a progredire con passo spedito. Diversi anni dopo, nel ’32 siamo entrati nel Concilio Vaticano Terzo, detto anche Sinodo Plenario Perpetuo che, come si intuisce dalla parola, è uno stato di agitazione permanente all’interno della Chiesa che le ha consentito finalmente di imparare dal mondo, deponendo quell’anacronistico atteggiamento di voler insegnare qualcosa ai fedeli. Da lì in poi è stato tutto chiarito: il mondo propone, la chiesa dispone.
Amen. [Ci congediamo con una risata “fraterna”]
(2 – continua)
inviato de “Il Repubblichiere”
di Sabino Paciolla
La rivista newyorkese America, edita e diretta dai gesuiti, pubblica un articolo sul conclave del 2013. Il racconto è tratto dal libro di prossima pubblicazione intitolato L’elezione di Papa Francesco, di Gerard O’Connel. Esso riporta un resoconto preciso del voto al primo scrutinio dei cardinali. Vi riporto il passo centrale nella mia traduzione:
Prima del conclave, diversi cardinali avevano previsto che ci sarebbe stata un’ampia dispersione [di voti] al primo scrutinio, ma pochi avevano immaginato quanto ampia: 23 prelati hanno ricevuto almeno un voto al primo scrutinio; ciò significa che un cardinale su cinque presenti ha ottenuto almeno un voto, con quattro cardinali che hanno ottenuto 10 o più voti. I primi cinque in ordine di numero di voti al primo turno sono stati i seguenti:
Scola 30
Bergoglio 26
Ouellet 22
O’Malley 10
Schererer 4
Angelo Scola è arrivato primo con 30 voti, ma non ha ricevuto tanti voti come previsto da alcuni cardinali e dai media italiani.
La grande sorpresa è stata Jorge Bergoglio, che si è piazzato al secondo posto, alle spalle di Scola, con 26 voti. Il suo totale, infatti, sarebbe stato di 27 se un elettore non avesse scritto male il suo nome, scrivendo “Broglio” invece di Bergoglio sulla scheda di voto. È stato un inizio promettente per l’arcivescovo di Buenos Aires.
L’autore del libro prosegue poi con circostanziate descrizioni dell’evento e con delle considerazioni sui candidati che avevano preso più voti. Arrivato al card. Bergoglio, l’autore scrive:
Per quanto riguarda Bergoglio, il primo voto ha rivelato che era davvero un candidato forte, più forte di quanto molti avessero pensato. I fattori a favore di Bergoglio sono stati molteplici. Era noto per essere un uomo molto santo, un pastore umile, intelligente, ispiratore, privo di ambizioni, che evitava le luci della ribalta, viveva una vita semplice e aveva un amore appassionato per i poveri. Non aveva mai vissuto o studiato a Roma e non aveva un atteggiamento romano. Aveva guidato l’arcidiocesi di Buenos Aires per 15 anni in modo veramente pastorale, con decisione, prudenza e creatività; aveva talento per il governo. Dal Sinodo del 2001 la sua statura era cresciuta a livello internazionale, e all’incontro del Celam (Consiglio episcopale latinoamericano) ad Aparecida, in Brasile, nel maggio 2007, era emerso come leader indiscusso della Chiesa in questa regione, dove vive quasi il 50 per cento dei cattolici del mondo. Soprattutto, è stato un uomo di coraggio, una visione missionaria, capace di aprire nuovi orizzonti per la Chiesa, un uomo impegnato nel dialogo – con gli ebrei, con i musulmani, con altri cristiani e con coloro che non professavano alcuna fede. Era soprattutto un pastore. Il suo breve intervento nella Congregazione Generale e il suo rapporto con molti cardinali in quei giorni l’aveva chiaramente rivelato.
Quello che colpisce del libro sono i particolari di un evento che, ad onor del vero, dovrebbe essere coperto da un assoluto segreto. E’ quello che osserva lo scrittore e giornalista Phil Lawler che, in proposito, ha scritto un articolo che vi propongo.
Eccolo nella mia traduzione.
La rivista America pubblica un articolo sul conclave del 2013. Il racconto – tratto dal libro di prossima pubblicazione L’elezione di Papa Francesco, di Gerard O’Connel l- include un resoconto preciso del voto al primo scrutinio dei cardinali.
Avete qualche dubbio che il resoconto di O’Connell sia accurato? Io no. Un conclave dovrebbe essere riservato, e ogni cardinale giura di mantenere il procedimento segreto. Eppure, entro poche settimane dopo ogni conclave, i giornalisti hanno almeno un’idea approssimativa di come sono stati espressi i voti. La storia di O’Connell è notevole solo per i dettagli.
Come è possibile? Durante un conclave le uniche persone presenti – i cardinali e pochissimi altri ufficiali – hanno fatto giuramento di mantenere il segreto. Il loro giuramento, pronunciato da papa Benedetto XVI nel 2012, è chiaro e solenne:
Come è possibile? Durante un conclave le uniche persone presenti – i cardinali e pochissimi altri ufficiali – hanno fatto giuramento di mantenere il segreto. Il loro giuramento, pronunciato da papa Benedetto XVI nel 2012, è chiaro e solenne:
Io, N.N., prometto e giuro che, a meno che non riceva una facoltà speciale data espressamente dal neoeletto Pontefice o dai suoi successori, osserverò il segreto assoluto e perpetuo con tutti coloro che non fanno parte del Collegio dei Cardinali elettori per quanto riguarda tutte le questioni direttamente o indirettamente connesse alle votazioni e al loro scrutinio per l’elezione del Sommo Pontefice…..
Dichiaro di prestare questo giuramento nella piena consapevolezza che un’infrazione dello stesso mi renderà soggetto alla pena della scomunica latae sententiae, che è riservata alla Sede Apostolica.
Se le informazioni di O’Connell sono corrette – e ancora una volta, non ne dubito – molte conclusioni allarmanti sono inevitabili:
1) Almeno un cardinale ha violato il suo giuramento.
2) Quel cardinale o quei cardinali hanno subito la pena della scomunica.
3) Il cardinale/i scomunicato/i sa di essere scomunicato, poiché era “pienamente consapevole” della pena.
4) Gli altri cardinali sanno che c’era qualcuno in mezzo a loro che ha violato il suo giuramento ed è ora scomunicato – e quindi, per almeno due motivi, è in pericolo di dannazione. Al momento non abbiamo sentito grida di sgomento o inviti al pentimento.
Questo è uno scandalo. E non aiuta che lo stesso scandalo sia sorto dopo precedenti conclavi. Se alcuni cardinali violano i loro sacri giuramenti, e altri cardinali accettano la violazione in silenzio, come se fosse (visto che in realtà è) una questione di routine, come possono aspettarsi di riconquistare la fiducia dei fedeli?
1) Almeno un cardinale ha violato il suo giuramento.
2) Quel cardinale o quei cardinali hanno subito la pena della scomunica.
3) Il cardinale/i scomunicato/i sa di essere scomunicato, poiché era “pienamente consapevole” della pena.
4) Gli altri cardinali sanno che c’era qualcuno in mezzo a loro che ha violato il suo giuramento ed è ora scomunicato – e quindi, per almeno due motivi, è in pericolo di dannazione. Al momento non abbiamo sentito grida di sgomento o inviti al pentimento.
Questo è uno scandalo. E non aiuta che lo stesso scandalo sia sorto dopo precedenti conclavi. Se alcuni cardinali violano i loro sacri giuramenti, e altri cardinali accettano la violazione in silenzio, come se fosse (visto che in realtà è) una questione di routine, come possono aspettarsi di riconquistare la fiducia dei fedeli?
Fonte: Catholic Culture
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