ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 28 marzo 2019

Qualche volta si lascia baciare l’anello

Papa chiede ai centri di formazione e alle università di diffondere la sua tesi che “la diversità delle religioni” è “voluta da Dio”




…….Il vescovo Miguel Ayuso Guixot, segretario del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, per espressa volontà del papa, in una Lettera datata 21 febbraio, ha chiesto ai professori, a sacerdoti, alle religiose e alle istituzioni universitarie di “favorire la distribuzione, lo studio e l’accoglienza” del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, aggiungendo che il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso: “vi sarà grato fin da ora per ogni possibile iniziativa, nell’ambito della vostro istituzione, per la diffusione di questo documento”.
(Da Chiesa e Postconcilio)
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/03/clamoroso-il-papa-chiede-ai-centri-di.html?m=1

…..La lettera cita anche alcuni passaggi del documento di Abu Dhabi, in cui entrambi i firmatari si impegnano “a trasmettere questo documento alle autorità, ai leader influenti, alle persone di religione di tutto il mondo, alle organizzazioni regionali e internazionali appropriate, alle organizzazioni all’interno della società civile, alle istituzioni religiose e i firmatari:
“la Chiesa Cattolica e al-Azhar, attraverso la comune cooperazione, annunciano e promettono di portare questo Documento alle Autorità, ai Leader influenti, agli uomini di religione di tutto il mondo, alle organizzazioni regionali e internazionali competenti, alle organizzazioni della società civile, alle istituzioni religiose e ai leader del pensiero; e di impegnarsi nel diffondere i principi di questa Dichiarazione a tutti i livelli regionali e internazionali, sollecitando a tradurli in politiche, decisioni, testi legislativi, programmi di studio e materiali di comunicazione.
Al-Azhar e la Chiesa Cattolica domandano che questo Documento divenga oggetto di ricerca e di riflessione in tutte le scuole, nelle università e negli istituti di educazione e di formazione, al fine di contribuire a creare nuove generazioni che portino il bene e la pace e difendano ovunque il diritto degli oppressi e degli ultimi.”
Ulteriore scopo è quello di “educare le nuove generazioni” nel senso di questo documento per la pace e la fraternità mondiale tra popoli e religioni.


Qualche volta si lascia baciare l’anello
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La maschera di Bergoglio”. Un libro di Henry Sire passa al setaccio la vita del Papa argentino, additandolo tiranno. 

(MB. Questo articolo – e il libro che recensisce – confermano appieno le  mie conclusioni sulla speciale psicopatia morale di Bergoglio, “Sindrome narcisista di personalità“, che ho trattato negli articoli che riporto sotto: 

Nella collana di saggistica dell’editrice Giubilei Regnani è uscito il libro di Henry Sire dal titolo   “La maschera di Bergoglio. I segreti di Papa Francesco”(pagine 250, Brossura, anno 2018), in commercio dal 3 dicembre 2018. Chi è Henry Sire? È nato nel 1949 a Barcellona da una famiglia di origini francesi. Ha studiato in Inghilterra nel Stonyhurst College dei gesuiti e all’Exeter College di Oxford dove si è laureato con lode in Storia moderna. È autore di sei libri di storia cattolica e biografie tra cui un libro sul famoso gesuita inglese, scrittore e filosofo padre Martin D’Arcy SJ. La maschera di Bergoglio è il frutto della residenza quadriennale di Henry Sire a Roma dal 2013 al 2017. In quel periodo ha conosciuto personalmente molte figure in Vaticano, inclusi cardinali e funzionari di curia, insieme a giornalisti specializzati in affari vaticani.
Il libro lo abbiamo per le mani e lo abbiamo letto più volte. Raccapricciante è dir poco. Papa Bergoglio è presentato come il pontefice più tirannico e senza scrupoli dei tempi moderni.  Non solo  ma aggiunge che il cardinale Jorge Bergoglio  proveniente da Buenos Aires in Argentina  eletto papa nel 2013 era parso -o si era così presentato-  come liberale e riformatore; ma dice lo scrittore  non era né l’uno né l’altro, tanto che   non  essendo   ben noto all’interno del Collegio cardinalizio che lo eleggeva, gli osservatori nella sua terra natia – e soprattutto i gesuiti della sua terra-  lo riconobbero già come un manipolatore politico, abile nel mettersi sempre in mostra, nel promuoversi, e vederlo persino discepolo del dittatore populista Juan Perón. Insomma quel Bergoglio che conosciamo in giro per l’Italia e per il mondo non è  proprio così, perche la falsità gli cova dentro.   Dietro la maschera di un papa che  sembra amato dal popolo c’è un papa che si interessa  poco o nulla della teologia (basti vedere le eresie e le non risposte ai dubia dei quattro cardinali) o della liturgia, ma è nevroticamente (ricordiamo che è stato spesso in analisi dallo psicanalista)  ossessionato dal potere e per governare  utilizza la paura.  Si capisce così del perché Henry Sire dà al suo libro quel titolo chiarificatore. La maschera di Bergoglio è una lettura forte, mirata, precisa, analitica per comprendere chi oggi occupa la Sede di San Pietro a Roma nei Palazzi Vaticani.  Ci viene da aggiungere: “se questo è un Papa”.
[….]  Padre Kolvenbach accusava Bergoglio di una serie di difetti, che vanno dall’uso abituale di linguaggio volgare alla doppiezza, alla disobbedienza nascosta sotto una maschera di umiltà e alla mancanza di equilibrio psicologico. […]
….DAGOSPIA  riportò a suo tempo quando un gruppo di cardinali, ovvero i 4 cardinali autori dei dubia, i cardinali  Brandmüller, Burke, Caffarra e Meisner  mossero obiezioni teologiche all’operato di Bergoglio. Ebbene Dagospia scrisse e documentò che il gesuita vestito di bianco, ovvero Papa Bergoglio, fu colto da una vera e propria crisi di nervi al momento di ricevere la lettera con la quale il  gruppo di cardinali  manifestarono   tutte le loro  obiezioni alle tesi vaticane sul Sinodo. Bergoglio disse: “Se le cose stanno così possono andare via. La Chiesa non ha bisogno di loro. Li caccio tutti!”.  …..
(Proseguite la lettura qui:
I miei articoli sulla stortura del carattere di Bergoglio:


   

Papa Francesco spiega i "no" al baciamano: "Per igiene"

Papa Francesco spiega perché non ha voluto assecondare i baciamano dei fedeli a Loreto. Sullo sfondo ci sono motivi igienici

Ha agitato più di qualche voce complottista la scena in cui papa Francesco viene immortalato mentre rifiuta una serie di baciamano da parte dei fedeli presenti al santuario di Loreto, che Jorge Mario Bergoglio ha visitato solo qualche giorno fa.
Sullo sfondo c'era la storia dell'anello piscatorio, quello che può appartenere solo al pontefice della Chiesa cattolica. Si legge spesso come l'argentino abbia voluto che l'insegna fosse d'argento o che preferisca non indossare quello d'oro, rompendo in parte la tradizione e, stando ai punti di vista diffusi, dimostrando come il papato debba ostentare meno sfarzo possibile.
Adesso il Santo Padre ha spiegato il perché di quell'evitamento. Stando a quanto dichiarato da Alessandro Gisotti, che è il direttore ad interim della Sala Stampa, l'ex arcivescovo di Buenos Aires gli ha svelato che "il motivo per cui non faceva fare il baciamo a Loreto è per igiene. Non per lui, ma per evitare il contagio quando ci sono lunghe file di persone. A lui - ha aggiunto Gisotti, come si legge su Tgcom24 - piace abbracciare la gente".
L'anello, in riferimento ai mancati baciamano, non ha alcuna rilevanza, meno che mai il fatto che sia d'argento o d'oro. Quello che per alcuni era divenuto un vero e proprio "mistero", è stato dunque svelato.

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