ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 26 aprile 2019

Altre stragi, altri incendi di cattedrali ci aspettano?


I DOLORI CHE FACCIAMO SOFFRIRE AGLI EBREI



Il rabbi

https://twitter.com/marzel_ba/status/1118015187888627712?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1118065714978541568&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.medias-presse.info%2Fun-politicien-israelien-se-rejouit-de-lincendie-de-notre-dame-de-paris-y-voyant-une-punition-divine%2F107473%2FIl politico Baruch Marzel, che guida un partito in trattativa per entrare  nel governo Netanyahu,  sono i più articolati.  La giudicano “una punizione divina perché  davanti a questa cattedrale  il Talmud è stato bruciato nel  1200”.


Baruch Marzel

Ciò prova alcune cose. Che per loro è sacro il Talmud, non la Bibbia; che non perdonano mai nulla, e che non sarebbero alieni dall’incendiare le chiese. “Il cristianesimo è  il nostro nemico numero uno durante tutta  la storia”,  come ha detto il rabbino Schlomo Aviner.
L’evento indimenticato  accadde nel 1247.  Come ha ricordato Israel Shamir,   fu  un ebreo convertito (si farà francescano) di nome Nicolas Danin a  rivelare il contenuto del Talmud.. Le bestemmie contro Gesù e contro la verginità di Maria che v’erano  profferite  erano prima di allora completamente ignorate.  Il re di Francia Luigi IX, San Luigi, sconvolto, fece trovare e sequestrare 1200 Talmud.

“Incendiare chiese è obbligo:  ma solo in Israele”

Il rabbino Schlomo ha anche detto che gli ebrei “non hanno l’obbligo” di incendiare le chiese   che stanno all’estero, ma sul territorio di Israele “la questione è più complicata”. Essendo il cristianesimo una “idolatria”,  “tra gli argomenti  usati  del  Rebbe Satmar  per la sua contrarietà al ritorno degli ebrei in Israele,   c’è   il comandamento di bruciare  le chiese, e  che non farlo configura una trasgressione”. Costruire una chiesa in terra d’Israele “è una trasgressione più  rilevante che lasciarla intatta”.

A Gerusalemme, sulla chiesa della Dormizione: “Gesù è una scimmia”, in ebraico.










Quindi, per rescritto rabbinico, possiamo essere   quasi sicuri che l’incendio di Notre Dame, e gli incendi di dozzine di chiese in Francia, non esendo in Israele, sono opera di musulmani. Anche se  sarebbe  bello sapere identità di quel  “turista russo”  che il 19 aprile –  quattro giorni dopo l’incendio di Notre Dame –   ha fatto volare il suo drone sulla  cattedrale di  Strasburgo fino a farlo incastrare nella  flèche
Perché  già in precedenza un “turista israeliano” di 24  anni che faceva volare il suo drone munito di telecamera  su Notre Dame  era stato interrogato dalla polizia di  Parigi e multato con  400 euro.
Il tutto perché la versione ufficiale, dell’incendio accidentale,  viene ogni giorno di più messa in dubbio.  Non da ultimo, per il comportamento delle “autorità competenti”:  che a oltre dieci giorni dalle  fiamme, non avevano ancora permesso  agli specialisti della polizia scientifica di fare i prelievi dovuto nella zona del crimine…
Ma  le cattedrali in cenere sono piccolezze, se le confrontiamo con i dolori e le sofferenze senza uguali che i goy  fanno subìre agli ebrei.

L’orrendo antisemitismo in Polonia

Esempio: nel villaggio polacco di Pruchnik, come da antica  usanza, i bambini hanno celebrato il Venerdì Santo bastonando e  mettendo  al rogo “Giuda”, ossia un fantoccio impagliato in cui   si sono volute riconoscere   le fattezze di  un ebreo stereotipato.
Immenso è stato il grido di dolore che s’è  levato da tutti  i grandi media internazionali, su questa rinascita dell’antisemitismo polacco. Qui alcuni:

La  Chiesa polacca chiede scusa agli ebrei per il rituale antisemita”, 
titola con legittima soddisfazione il  portale  ebraico Moked.  Riprendiamo e facciamo nostre le frasi di sdegno dei prelati:
“La  Chiesa cattolica non tollererà mai manifestazioni di disprezzo nei confronti di membri di qualsiasi nazione, incluso il popolo ebraico”, ha detto il vescovo Rafal Markowski, presidente della commissione per il dialogo della Chiesa con l’ebraismo, descrivendo il suo punto di vista come posizione della chiesa.
Anzi: “La Chiesa cattolica in Polonia ha espresso il suo disprezzo nei confronti del rituale antisemita che si è verificato durante il Venerdì Santo a Pruchnik
Vediamo subito il progresso: la Chiesa, dopo  due millenni, ha  finalmente rovesciato “l’insegnamento del disprezzo”  che prima destinava, secondo l’accusa, agli ebrei: adesso lo  applica ai propri fedeli.
Si è visto benissimo a Sri Lanka.  Oltre trecento cattolici  sterminati e 500 feriti e mutilati, famiglie   cristiane distrutte dalla perdite di padri e madri, ridotte in miseria –  ed hanno avuto diritto  solo ad una stitica citazione del  Papa dal balcone,  una espressione di “dolore”   sotto il minimo sindacale di Francesco. Ma in un paesetto polacco si bastona un fantoccio chiamato Giuda, e  l’intera Chiesa nazionale si precipita  a chiedere  perdono ai giudei, e a pronunciare la sua maledizione sui  fedeli come “antisemiti” e  “medievali”.

Non c’è confronto con il massacro di goy a Sri Lanka

Magari per i  trecentosessanta  martiri di Ceylon un Pontefice, dal balcone,  poteva ordinare alle conferenze episcopali di tutto  il mondo speciali celebrazioni   di espiazione e pietà?  Poteva lanciare una raccolta di fondi per gli orfani?  Affidare solennemente  al cuore immacolato della Vergine quella comunità massacrata in comunione con i vescovi del pianeta?

I morti che valgono meno di un fantoccio?

Niente. Uno stitico discorsetto.  Ma ha ragione Bergoglio.  Infatti,  come detta il Talmud, solo gli ebrei sono esseri umani, e dunque non c’è proporzione col dolore immenso  che  essi provano a causa del popolo polacco; sentono sulle ossa le bastonate date al fantoccio  e urlano di dolore . “Gli ebrei sono profondamente turbati da questa spaventosa rinascita dell’antisemitismo medievale che ha portato a violenze e sofferenze inimmaginabili”, ha detto Robert Singer, direttore del  Congresso Ebraico Mondiale da New York.
Rabbini e politici possono rallegrarsi pubblicamente della distruzione della cattedrale di Parigi, senza che alcuno protesti;  invece in Polonia, il pubblico ministero ha aperto un’indagine sul “giudizio di Giuda” perpetrato dai bambini a Prutchnik ,  perché bastonare il fantoccio configura il reato di odio razziale.   Lo stesso ministro degli interni Joachim Brudziński (del PiS, il partito bollato come sovranista e autoritario)  s’è scagliato contro l”idiota, pseudo-religiosa chutzpah”  perpetrata nel villaggio.
Insomma la cosa è gravissima, l’intera Polonia ufficiale chiede  perdono. Ed ha ragione.  Non  c’è proporzione, il Talmud lo conferma.
La Polonia? La Chiesa? No, tutto il mondo è impegnato a proteggere gli ebrei dai dolori dell’antisemitismo e dai pericoli delle persecuzioni.  Il sito Unz Review  ha provato a fare un  elenco  di quello che il mondo libero  spende per proteggere il popolo-vittima.
“La sicurezza istituzionale ebraica è fortemente sovvenzionata dai contribuenti in tutto l’Occidente. In Germania, il governo dà una sovvenzione annua di $ 15 milioni al Consiglio centrale degli ebrei. Nel Regno Unito, il governo spende circa 20 milioni di dollari l’anno per la sicurezza delle istituzioni ebraiche e “l’ educazione all’olocausto ” progettato per combattere “idee antisemite”. Questo in aggiunta ai quasi $ 70 milioni   che il Regno Unito  ha stanziato per un nuovo memoriale dell’Olocausto, progettato allo stesso scopo.  L’Ungheria ha promesso 3,4 milioni di dollari per “combattere l’antisemitismo in Europa” e la Svezia ha versato 2 milioni di corone per aumentare la sicurezza nelle istituzioni ebraiche. La Francia ha investito 107 milioni di dollari in “lotta contro l’antisemitismo” dal 2015. Questo ci porta ad un totale complessivo di oltre 215 milioni di dollari in “protezione degli ebrei” e “lotta all’antisemitismo”, e non prende nemmeno in considerazione la spesa nel Stati Uniti ( tra $ 20 milioni e $ 50 milioni all’anno per la sicurezza in prima linea presso le istituzioni ebraiche), o la spesa degli ebrei per la propria difesa (il budget annuale dell’ADL da solo è nella regione di $ 58 milioni ). Si ha l’impressione distinta e notevole che, a livello globale, il giudaismo della diaspora probabilmente richiede qualcosa che si avvicina a $ 1 miliardo semplicemente per  farlo sentire  al sicuro”.
Ma  questo elenco è  sommario. Non tiene conto  di quel che per mantenere gli ebrei sicuri, gli USA danno in aiuto militare a Sion: oltre 3 miliardi di dollari l’anno,  continuamente in aumento. E non sono tanti quanto si possa credere, giura la Brooking Institution (lo storico think tank progressista) tant’è vero che  Israele non riesce ancora a sentirsi sicuro:

Nel maggio 2018, la Carolina del Sud è  il primo stato degli Stati Uniti a passare una Legge sulla consapevolezza antisemitismo,   che rende reato razziale qualunque critica ad Israele; si trattava di silenziare   le polemiche  e le critiche  che si discutevano nei campus universitari. . “Nel febbraio 2019, il presidente francese Macron   ha annunciato  una  norma di ” repressione dell’antisemitismo “che  definisce  l’anti-sionismo come una forma di antisemitismo”.
Poteva l’Unione Europea restare indietro in tanto zelo di protezione del popolo-vittima?  No, anzi, ha preceduto tutti:  E’ dal 2015 che la Commissione si è data un Coordinatore contro l’Antsemitismo, che   identifica questo con l’antisionismo, e veglia e sorveglia  penalmente che non si cada nel peccato unico e mortale del nostro tempo.   Vedere qui:

Ma questo è niente in confronto alla creazione, presso il Dipartimento di Stato  americano, di uno “special envoy  per l’Antisemitismo”.   Il cui scopo è quello annunciato dallo stesso special envoy, Elan Carr, con queste minacciare parole: “Il mio ufficio è stato creato per legge e deliberatamente inteso alla protezione del popolo ebraico in tutto il mondo. Siete avvertiti: la più grande potenza del  pianeta  è concentrata, per legge  e programmaticamente, sulla protezione degli ebrei”.
Così rassicurato, il povero indifeso popolo  ebraico continuamente perseguitato e in pericolo di  olocausto, prepara gli Stati Uniti alla guerra contro l’Iran,  ultimo  paese che lo  renda ancora ansioso e insicuro. Lascio la parola a Luciano Lago su Controinformazione,  da cui beninteso prendo energicamente le distanze:
“ E’ noto che la politica estera dell’Amministrazione Trump è
diretta da un gruppo di potere costituito dai neocon, fra i quali si distinguono Mike Pompeo, John Bolton , Elliot Abrams e Jared Kushner, tutti fanatici invasati da una visione messianica evangelica e ultra sionista che prevede l’affermazione della “Grande Israele” dal Giordano all’Eufrate con la rimozione di tutti gli ostacoli a questo progetto. L’Iran è in questa fase, assieme ai suoi alleati della regione (Siria ed Hezbollah,  il principale ostacolo.
Con la sua ultima decisione, il presidente Donald Trump rompe gli indugi e prepara il pretesto dell’attacco all’Iran. Trump ha infatti preannunciato sanzioni complete contro l’esportazione del crudo iraniano e ha detto che
saranno Rijad e altri membri dell’OPEC che provvederanno a compensare la scarsezza del petrolio iraniano sul mercato.
In un comunicato emesso questo Lunedì, la Casa Bianca ha confermato che Trump ha deciso di non rinnovare in maggio le esonerazioni che permettevano a vari paesi di importare il crudo iraniano senza affrontare le sanzioni
decise dagli USA. L’obiettivo di questa decisione è quello di ridurre a zero le esportazioni di petrolio dall’Iran, come specificato nelle precedenti dichiarazioni.  Pronta la risposta iraniana che si prepara a bloccare lo stretto di Hormuz per ritorsione. Non ci vuole molto per prevedere che questo sarà il probabile pretesto per l’attacco all’Iran”.
In attesa di essere chiamati anche noi a partecipare alla guerra contro il titanico mostro antisemita, la  grande potenza dedita alla distruzione di Sion, che si chiama Iran, possiamo  partecipare con animo lieto ad  una delle poche gioie che, di questi  tempi, hanno visitato il popolo-vittima. Lo annuncia questo  titolo del Jerusalem Post:
UCRAINA: PRIMO PAESE AL DI FUORI DI ISRAELE CON  PRESIDENTE  e PRIMO MINISTRO ebrei
Infatti il comico che gli ucraini si  sono scelti come presidente,  Zelensky,  è  ebreo; ed ha scelto come primo ministro  Volodymyr Groysman, un politico ebreo che era il sindaco della città di Vinnytsia.

Il nuovo presidente ucraino

Insomma il paese che l’Occidente ha voluto staccar dalla Russia, è diventato una succursale di Sion, o un pied-à-terre. Il che non  significa necessariamente  che  sarà peggio di quando lo governava il noto Poroshenko.  Infatti apprendiamo da un altro titolo, di Zero Hedge:
“Il reddito del presidente Poroshenko in Ucraina è improvvisamente aumentato del 10.000%”.
Ohibò. Si sapeva che Poro è un milionario. Ma come ha fatto,  in un paese in miseria dove la paga media non tocca i 320 dollari al mese, rubare tanto da moltiplicare così fantasticamente le sue ricchezze?
Se lo chiede anche Zero Hedge: “mentre il popolo  ucraino  soffre dei peggiori standard di vita in tutta Europa  come si sentirà  alla scoperta che, secondo il registro unificato ucraino delle dichiarazioni patrimoniali e reddituali, Poroshenko ha visto un aumento quasi centuplo delle sue entrate nel 2018?.
La fortuna di Poroshenko ha totalizzato 1,56 miliardi di grivna (57 milioni di dollari USA) per 12 mesi fino al 31 marzo, ovvero 95 volte di più di quanto segnalato nello stesso periodo un anno fa. Nel 2017, i guadagni di Poroshenko avevano raggiunto i 16,3 milioni di hryvnia ($ 600,000).  Nel frattempo, il suo stipendio ufficiale ammonta a $ 12,400.
“Tuttavia, come riporta RT, la maggior parte delle  nuove  entrate di Poroshenko – circa 40,4 milioni di dollari – provengono dal ritorno sull’investimento nella Rothschild Trust Schweiz di Zurigo, una filiale fidata di Rothschild Bank AG” .
Ah, capito. Si rallegrino i miseri ucraini,  Poroshenko non ha rubato a loro, questa volta.  Ha ricevuto un benservito, un risarcimento. O quello che da noi si chiama “trattamento di fine rapporto”.  Dai Rotschild.
Ratzinger riconosce
A parte, ci sia consentita una digressione  da cattolico. Da quando la Chiesa ha cessato di  pregare per la conversione dei “pro perfidis judaeis”, anzi ha positivamente vietato  che si tenti di convertirli, perché essi hanno diritto a un loro   Messia che non era Gesù; da quando il massone vaticano  Bugnini (col placet di Paolo VI)  ha eliminato la preghiera a San Michele dopo ogni Messa, difese e freni spirituali contro il Male e l’Anticristo sono stati tolti.
Qui è gravissima la responsabilità di  Ratzinger,  di cui si riporta uno dei passi più spaventosi, riportati da Sandro Magister. Da  decenni RAtzinger intrattiene colloqui con amici rabbini, e  dice che dobbiamotutti sentirci in colpa  davanti a loro a credere a Gesù . Si chiede infatti  “se i cristiani non debbano rimproverarsi di essersi impadroniti della Bibbia ebraica facendone una lettura in cui nessun ebreo si riconosce».
Ciò li fa soffrire tanto, che  l’ex-papa si è sentito in obbligo di escogiatre qualcosa che li tranquillizzi. Dice:
“Io ho cercato di cogliere ‘ex novo’ l’insieme delle promesse messianiche nella loro pluriformità e così di comprendere il ‘già’ e ‘non ancora’ della speranza nella loro intima compenetrazione. La forma di attesa messianica che si basa sulla figura di Davide resta valida, ma viene limitata nel suo significato. La decisiva forma di speranza per me è Mosè, di cui la Scrittura dice che parlava faccia a faccia con il Signore come un amico. Gesù di Nazareth appare a noi cristiani come la figura centrale di speranza, perché sta in un rapporto a tu per tu con Dio. Da questa nuova visione il tempo della Chiesa appare non più come il tempo di un mondo definitivamente redento, bensì il tempo della Chiesa è per i cristiani ciò che per Israele furono i quarant’anni nel deserto”.
Dove ad essere spaventosa è la prima frase: “Io”, ossia un Ratzinger di testa sua,  per suo individuale “libero esame” luterano  delle Scritture , “ex novo” ossia   tralasciando   anzi  infischiandosi  dell’intera Tradizione della Chiesa   che per due millenni ha insegnato altro, e  sostituendosi allo  Spirito Santo , ha “trovato una soluzione sua” alla “speranza” dei giudei, che è anticristiana in radice  perché è il dominio in questo mondo.  Egli legittima lo stato sionista come voluto da Dio,  il compimento della promessa, mentre ad essere in esilio, “come nel deserto”, sono i cristiani, perché non  vivono   ancora in un mondo “definitivamente redento”  – e gli ebrei sì.
Infatti continua Ratzinger:
“lo Stato di Israele in quanto tale non può essere considerato teologicamente come l’adempimento della promessa del territorio. In sé è uno Stato laico”, che però “ha del tutto legittimamente fondamenti religiosi”. Quindi “ritengo che nella formazione dello Stato di Israele si possa riconoscere in modo misterioso la fedeltà di Dio a Israele”
Non posso fare a meno di leggere queste frasi con orrore e terrore: un  papa che da dottore privato riconosce la legittimità dell’Anticristo.
Ben altre stragi, ben altri incendi di cattedrali  ci aspettano. E’ cominciata l’epoca del ferro, del sangue, del Talmud diventato legge. E del nuovo Messia di sangue e  fumo, salutato dal  Vaticano.


https://www.maurizioblondet.it/i-dolori-che-facciamo-soffrire-agli-ebrei/

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