ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 27 maggio 2019

Accuseranno Dio di alto tradimento?

Europee, Salvini ringrazia e bacia il rosario

02:49

"A urne chiuse si può finalmente ringraziare a cuore aperto senza essere accusati di voler strumentalizzare, quindi siccome l'ho fatto perché ci credevo e ci credo, ringrazio chi c'è lassù che non aiuta Matteo Salvini o la Lega, aiuta l'Italia e l'Europa a ritrovare speranza, orgoglio, radici, lavoro, sicurezza. Non ho mai affidato al cuore immacolato di Maria un voto, o il successo di un partito, ma il futuro di un paese e un continente". Così Matteo Salvini commenta i primi risultati delle elezioni europee.
video.ilsecoloxix.it/…/52231

Francesco I

Che goduria! Salvini affida l'Italia e l'Europa alla Madonna.


Il Decimo Toro  Pubblicato il 26 mag 2019


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Al suo posto Fratoianni avrebbe parlato di immigrazione e Gender. Salvini batte Fratoianni 34 a 1.

Dopo le elezioni: Salvini bacia di nuovo il suo rosario -


(immagine: manifesto politico "pro Europa" distribuito in una chiesa veronese)

La Lega ha preso oltre il 34 %. Un plebiscito fuori da ogni più rosea previsione.

Appena uscito l'esito delle urne, il "crociato" Matteo Salvini si è presentato in conferenza stampa per commentare i risultati delle Europee con in mano il rosario. Lo stesso che aveva esibito anche dal palco del comizio di piazza Duomo con gli alleati sovranisti.

Nel ringraziare gli elettori ha baciato il crocifisso e con piglio commosso ha dichiarato “Grazie a chi è lassù".


Come reagiranno ora, la CEI, i media cattolici e i prelati che nei giorni scorsi avevano minacciato il rogo simbolico per colui che aveva chiesto aiuto alle divinità cattoliche?

Cureranno il tradimento del popolo di Dio che ha trasgredito alle disposizioni di voto pro europa affisso in molte chiese italiane con dosi massicce di antidolorifici? O accuseranno Dio di alto tradimento?

- Di Gianni Toffali

https://gloria.tv/article/CWPhipRHnshM3kEcEnRVLgcoY
IL VOTO ALLE EUROPEE PREMIA I SOVRANISTI E PUNISCE L’OPPORTUNISMO FILO UE



Se lo dovevano aspettare ed è accaduto come in molti prevedevano: il risultato straordinario delle elezioni europee non è soltanto il trionfo dei sovranisti della Lega (passati al 34% ) e di F.lli D’Italia ma anche il crollo dei 5 Stelle di Gigino Di Maio, l’opportunista che, dalle barricate rivoluzionare del movimento nella sua ascesa, si è ridotto a ossequiare le oligarchie europee, nel presentarsi come moderato, nel promettere il rispetto dei parametri europeisti a partire dal 3%, a presentarsi come un competitor della sinistra cavalcando i temi dell’antifascismo, delle coppie di fatto, del modernismo laicista e dei porti aperti per accogliere i migranti, contrapponendosi alle posizioni intransigenti di Salvini della Lega e della Meloni (F.lli D’Italia).

Di fatto queste elezioni in Italia (come in buona parte d’Europa) hanno segnato un rafforzamento del fronte sovranista ed anti UE ed un crollo (sotto il 20%) o ridimensionamento dei partiti globalisti filo UE, nonostante la piccola “resurrezione” del PD che esulta per i due o tre punti guadagnati.
Il risultato clamoroso è anche quello della Francia dove la Le Pen ed il suo partito (Rassemblement National) hanno scavalcato il fantoccio delle banche, Emmanuel Macron, contestato e messo in minoranza nel suo paese dall’onda sovranista e popolare anti establishment.
Un risultato simile a quello dell’Ungheria dove l’ultra sovranista Viktor Orban e il suo partito (Fidez) si è riaffermato come maggioritario, rappresentando in pieno la volontà del popolo ungherese.
Si apre quindi una nuova stagione in alcuni paesi europei, come Italia Francia, Regno Unito, Polonia, Ungheria, dove si è vista crescere la volontà di staccarsi dalle ricette dell’Unione Europea e dei suoi assurdi vincoli neoliberisti.
Un forte rovescio per il clero giornalistico mediatico che, in modo compatto, in questi mesi da tutte le TV, aveva attaccato a testa bassa Salvini e la Lega ed aveva sostenuto le ragioni del pensiero unico politicamente corretto, cavalcando la UE come il “paradiso” dei popoli, il globalismo multiculturale, come “destino manifesto” e la nuova morale antifamiglia (gender, transessualismo, aborto, matrimonio gay, eutanasia, ecc.) come “progresso” sociale indiscutibile.





Di Maio sconfitto e ridimensionato


Un grande dispiacere per il vero leader della sinistra globalista, Papa Bergoglio ed i suoi adepti, che salutavano le migrazioni e l’avvento della “nuova religione universale” includendo al suo interno il luteranesimo, l’Islam salafita e il sionismo. I popoli cristiani e cattolici, italiani, francesi e polacchi non lo riconoscono più come sommo pontefice e rischia di aprirsi una grande frattura nell’ambito della Chiesa romana.
La croce esibita da Matteo Salvini nella sua conferenza stampa della notte, ha voluto dimostrare che il ritorno alle radici cristiane dell’Europa è sentito da molta parte dell’opinione pubblica al contrario di quanto affermano le oligarchie liberal di Bruxelles e dei circoli progressisti e liberal degli intellettuali radical chic.
A questo punto si aprono i giochi e si vedrà quale sarà la linea di condotta dei sovranisti dichiarati e quanta determinazione avrannno ad affrontare gli ostacoli e le barriere che saranno messe sulla loro strada.
In ogni caso in Europa niente sarà più come prima.

di Luciano Lago

LA PAGLIACCIATA DELL’UNIONE EUROPEA

di Thierry Meyssan
Secondo Thierry Meyssan, gli europei sono ciechi perché non vogliono vedere. Nonostante gli innegabili fallimenti, insistono a ritenere che l’Unione Europea significhi pace e prosperità. Credono che sul piano interno ci sia contrapposizione tra patrioti e populisti, in realtà entrambe le parti si pongono sotto la protezione del Pentagono, che le difende dalla Russia. La strategia internazionale nata dopo la seconda guerra mondiale va avanti a loro spese, senza che ne abbiano consapevolezza.

Dopo la comune vittoria della seconda guerra mondiale, Sati Uniti e Regno Unito fecero propria l’immagine dell’alleato sovietico descritta dall’ambasciatore USA a Mosca, George Kennan: l’URSS, un impero totalitario che ambiva conquistare il mondo. Sicché invertirono la rotta e studiarono la strategia del contenimento (containment): il mondo si divideva in tre parti, la parte già sotto il dominio sovietico, la parte libera e, infine, la parte da decolonizzare e da proteggere dall’orco sovietico.
Inizialmente, quando Stalin continuava a deportare popolazioni nei gulag, l’analisi poteva sembrare corretta. Ma, almeno dopo la morte di Stalin, la sua falsità avrebbe dovuto essere evidente. Infatti, Che Guevara, ministro dell’Economia a Cuba, scrisse un libro contro il modello sovietico e proseguì la rivoluzione in Africa senza chiedere permesso ai sovietici, contando però sul loro appoggio.
Comunque sia, Stati Uniti e Regno Unito decisero di proteggere l’Europa Occidentale dal giogo sovietico e di creare gli “Stati Uniti d’Europa”, secondo un modello che si richiamava a quello che gli europei, stanchi di farsi la guerra, concepirono all’inizio del XX secolo. In realtà si trattava di un modello completamente diverso, paragonabile invece a quello della Lega Araba o a quello dell’Organizzazione degli Stati Americani, istituita nello stesso periodo.
Poche furono le personalità dell’Europa Occidentale che vi si opposero. Tuttavia, mettendo a frutto la lezione della divisione del mondo uscita dalla Conferenza di Yalta, gollisti e comunisti francesi non sciolsero l’alleanza che strinsero durante la guerra mondiale e ostacolarono la creazione di una struttura sovranazionale, nell’intento di preservare, più o meno, le sovranità nazionali, benché sotto le bandiere britannica e statunitense. Per questa ragione gollisti e comunisti francesi si opposero insieme al comando integrato della NATO e alla riformulazione della costruzione europea degli anglosassoni. Gollisti e comunisti francesi consideravano l’Europa coincidente con l’intero continente, «da Brest a Vladivostok». In effetti, dopo aver concepito il loro particolare sistema giuridico, gli inglesi si erano allontanati dalla cultura europea, mentre i russi l’avevano estesa conquistando la Siberia.
La dissoluzione dell’URSS nel 1991 avrebbe dovuto mettere fine a queste discussioni. Non fu così. Infatti, il segretario di Stato James Baker annunciò che Comunità Europea e NATO avrebbero integrato tutti gli Stati europei liberatisi dal giogo sovietico.
Gli Stati accettarono. Baker fece contemporaneamente redigere il Trattato di Maastricht, che trasformava gli Stati del Vecchio Continente in «Stati Uniti d’Europa», sotto la tutela della NATO. La moneta unica di questa entità sovranazionale, l’euro, avrebbe dovuto essere emessa a equivalenza del dollaro. Tutto fu fatto troppo rapidamente perché così avvenisse. Come sempre diffidenti verso la Russia, Washington e Londra ne respinsero l’adesione all’Unione Europea, però l’associarono nella gestione delle leve del potere, aprendole la porta del G7, che divenne così G8 con prerogative decisionali.
Nel 1999 la caduta di Boris Eltsin e l’ascesa al potere di Vladimir Putin mise fine a questo periodo di titubanza. Le istituzioni controllate da Washington divennero più rigide. La strategia del containment – fallita durante la guerra fredda – fu rispolverata e nell’immaginario anglosassone l’orso russo sostituì l’orso sovietico. Oggi, con i pretesti più diversi, e persino senza alcun pretesto, Washington adotta ogni genere di sanzioni economiche, politiche e militari contro Mosca. La Russia è stata anche espulsa dal G8.
Manfred Weber (a sinistra) sarà democraticamente eletto alla successione di Jean-Claude Juncker (a destra). Juncker fu costretto a dimettersi da primo ministro del Lussemburgo dopo che furono accertate le sue responsabilità nel rete clandestina «stay-behind» della NATO.





Jean-Claude Juncker (R), President of the European Commission, speaks with Chairman of the EPP Group in the European Parliament Manfred Weber (L), at the European Parliament in Strasbourg, France, 17 April 2018. EPA-EFE/PATRICK SEEGER

Per comprendere le elezioni del parlamento europeo del 23-26 maggio, nonché la successiva nomina del presidente della Commissione Europea, bisogna collocarle in questo contesto storico e strategico. Gli Stati Uniti hanno deciso che alla presidenza della Commissione siederà Manfred Weber, che hanno incaricato di sabotare l’approvvigionamento dell’Unione Europea di idrocarburi russi. La prima battaglia di Weber sarà fermare la costruzione del gasdotto Nord Stream 2, nonostante i miliardi di euro investiti e i miliardi di euro che si risparmierebbero.
Affinché il parlamento europeo elegga democraticamente Weber non è necessario il sostegno della maggioranza dei parlamentari. È sufficiente che il suo gruppo, il PPE [Partito Popolare Europeo] ottenga il maggior numero di voti: il Trattato prescrive solo che il Consiglio Europeo deve «tener conto del risultato delle elezioni». Washington ha perciò preparato un parlamento dominato dal PPE e, in seconda posizione, dall’Europa delle Nazioni e della Libertà (ENL).
Steve Bannon è stato spedito in Europa per consigliare Matteo Salvini e creare una spinta da parte dei partiti identitari – non indipendentisti –, facendo però particolare attenzione a che l’ENL non possa ottenere la maggioranza.

Per questa ragione, nonostante le fatiche di Salvini, il partito polacco Diritto e Giustizia è stato convinto a restare in seno ai Conservatori e Riformisti Europei (CRE), in cambio di un aumento “significativo” dei soldati USA in Polonia.
Il 13 maggio Donald Trump ha ricevuto alla Casa Bianca l’ungherese Viktor Orban, ingiungendogli di mantenere il proprio partito all’interno del PPE, in cambio di armi e di gas naturale.
Infine, è stato fatto trapelare alla stampa tedesca un video in cui Heinz-Christian Strache, capo del Partito della Libertà Austriaco (FPÖ), si fa corrompere. Il video è di vecchia data ed è stato messo in scena e filmato da una donna che si presenta come agente russo, ma che verosimilmente è un’agente della CIA.
Nonostante quel che la stampa ripete insistentemente, non c’è contrasto di fondo tra il Partito Popolare Europeo (PPE) e l’Europa delle Nazioni e della Libertà (ENL): entrambi non muovono obiezioni alla NATO, che impone le proprie decisioni politiche fondamentali. Esiste solo una ripartizione dei ruoli.

La propaganda ufficiale per lo svolgimento delle elezioni ripete in continuazione che «L’Europa è pace e prosperità». Uno slogan incompatibile con la funzione antirussa svolta dall’Unione Europea.

Cominciamo dalla pace: l’Unione è stata incapace di liberare Cipro ¬– membro della UE dal 2004 – occupata dal 1974. L’esercito turco occupa un terzo dell’isola e ha creato un’unità di collaborazione, chiamata Repubblica Turca di Cipro del Nord. I ciprioti che vi abitano non hanno potuto essere iscritti nelle liste elettorali per le elezioni del parlamento. Non solo Bruxelles se ne infischia della loro sorte, stende anche un tappeto rosso al presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, cui elargisce sovvenzioni per miliardi di euro. Vero è che la Turchia è membro della NATO.
Riguardo alla prosperità, questione del gasdotto Nord Stream 2 a parte, l’Unione ha già applicato così bene la strategia USA che, mentre il resto del mondo è in crescita, essa è in stagnazione. Nel decennio successivo alla crisi finanziaria del 2008 la Cina è cresciuta del 139%, l’India del 96%, gli Stati Uniti del 34%, l’Unione Europea è invece in decrescita del 2%.
Dal momento che non esiste un sentimento di appartenenza all’Unione, la campagna elettorale si compie a livello degli Stati membri: non ci sono partiti politici su scala europea, bensì unioni di partiti politici dei diversi Paesi. Non c’è nemmeno una giornata elettorale unica, ma elezioni organizzate su quattro giorni, secondo le tradizioni nazionali.

Dal momento che negli elettori prevale un diffuso sentimento di mancanza di chiarezza e di poca onestà, l’astensione dovrebbe essere massiccia. Nonostante in alcuni Paesi il voto sia obbligatorio e in altri si svolgano contemporaneamente elezioni nazionali, oltre metà degli elettori diserterà le urne. Di conseguenza, sebbene le procedure siano perfettamente democratiche, il risultato non sarà rappresentativo della volontà dell’insieme del corpo elettorale, quindi non sarà democratico. Manfred Weber sarà eletto dalla minoranza di un parlamento a sua volta eletto dalla minoranza degli elettori.
Thierry Meyssan – Voltaire.net

Traduzione
Rachele Marmetti
Giornale di bordo



SCONFITTO IL “GOLPE DELL’ONESTA'”


Risultato:
Lega primo partito in Emilia-Romagna, Toscana e Umbria (dove ha 17 punti di vantaggio sul Pd). Una mappa politica ridisegnata.
#Salvini a Tor Bella Monaca ha preso il 36%. Se le periferie abbandonano il m5s non vanno al pd ma alla Lega”



Il crollo del procuratore Marco Travaglio.

Il Golpe dell’Onestà, lungamente preparato nei 5Stelle in coordinamento  con le accuse ad orologeria delle procure varie,  è  fallito. Le sconce eiaculazioni di Travaglio per gli arresti immotivati,  le grida di Di Maio che quel che ostacola l’Italia non  sono le infrastrutture mancanti e vent’anni di avanzi primari, né  l’euro deflattivo voluto da Berlino –  bensì la “corruzione” , da  cui l’urgenza di purificare il governo degli Onesti da Siri prima di ogni condanna, non  ha funzionato.  Il pubblico non ci casca più, le sempre nuove repliche di Mani Pulite, sempre più arbitrarie. Ovviamente il Procuratore Totale non è debellato, è  sempre lì con i poteri assoluti e dispotici che s’è arrogato di spiare ogni politico 24 ore su 24:  ma  il pubblico ha visto che l’Ordine Giudiziario ha sì il potere, ma non l’autorità. Più precisamente,  ha barattato  l’autorità etica e morale, con il potere. Senza autorità,  ma piena di potere, una “giustizia” è solo un pericoloso potere di fatto, come chi ha potere uno che ti punta un mitra. Gli dai il portafoglio, ma non lo rispetti. La Procura Totale non capirà mai la differenza.
E’ stato sconfitto il bergoglio e il bergoglismo, per lo stesso motivo: El Papa ha trascinato la gerarchia italiana nella lotta di fazione e di parte, abbassandola al livello di marciapiede, metà  centro sociale da festa rave  e metà Arcigay.  Il suo partito di riferimento, quello degli aborti, eutanasia e droga libera – Più Europa della prediletta dal Papa Emma Bonino – non  entrerà in UE.
Cinque Stalle deve ringraziare solo se stesso per il collasso. Le sue doppiezze moltiplicate  negli ultimi giorni , le sue slealtà, il suo progetto di decrescita  occultato all’elettorato più vasto,  il suo cambiare il programma anzi le carte in tavola, il suo avvicinamento al Colle. Il suo “populismo” ma “europeista”, non “sovranista”.  Le  sue foto coi Gilet Gialli poi vilmente strappate. Il fatto che mentre la Lega si è sforzata di essere partito “nazionale”, i grillini  si sono voluti sempre più “Lega Meridionale”, secessionisti interni e fautori dei più caricaturali vizi del Sud, chiudere l’Ilva,  bloccare i gasdotto,  farsi mantenere dal denaro pubblico…
Questa doppiezza disonesta è dipinta da Messora nel suo tweet:
Quindi, ricapitolando, 5 anni fa Messora è stato allontanato dal #M5S perché sosteneva posizioni sull’Europa che oggi rappresentano il 33% degli elettori, da qualcuno che aveva posizioni che oggi rappresentano il 18% o 19% degli elettori. Questo qualcuno ci ha visto proprio lungo.
Il golpe dell’Onestà mirava a farsi votare dalle masse col seguente argomento: non vi diciamo che programma abbiamo (lo cambiamo quando vogliamo), dovete votare per noi perché siamo gli unici non corrotti, gli unici onesti.  Questa è la radicale disonestà in politica,  e i suoi elettori  non ci sono cascati.  Del resto anche al Sud hanno già misurato il fallimento sostanziale del Reddito di Cittadinanza, torbido pasticcio teso a scopi plurimi e incompatibili,  impraticabile per “onestà” (eccesso di controlli  personali)  – un fallimento che   Di Maio   ha cercato di  decretare un successo, con il biliardino che gli è avanzato da dare “alle famiglie che fanno figli”.  Ma non è solo cola di Di Maio. Il gruppo dirigente intero ha autorizzato queste slealtà e doppiezze e furbizie – perché non sa decidere cosa vuole, o (animato da velleità gnostico-oligarchiche) non lo vuol dire alle plebi,  Beppe ha una dottrina  segreta dei miei k.,  ma intanto passeranno alla fogna della storia come quelli che hanno consegnato la Sanità ai radicali   e  ai loro programmi di eliminazione delle bocche inutili.
Il Colle è ancora al potere,  così sono aggrappati ai loro stipendi d 80-230 mila annui le caste dei  Ricchi di Stato.   Ma l’elettorato  non si è  lasciato  infinocchiare dalla marea mediatica totalitariamente anti-Salvini, troppo, troppo faziosamente,  troppo palesemente  sleale:  con questi metodi, ha fatto capire che  hanno troppe cose da nascondere per accettare un dibattito aperto ad armi pari.



Senza parole.

In Francia la disfatta di Macron, in Gran Bretagna il trionfo di Farage, in Italia di Salvini  creano un fronte che il dispotismo chiamato UE neutralizzerà e sminuirà con ogni  mezzo. Salvini deve  sfruttare il successo, evitare errori  – farsi  uno staff con la Buongiorno per le questioni legali, e Bagnai e Borghi (e Rinaldi)   per dire le cose giuste sulle questioni economiche, è il minimo.









Successo meritato. E andiamo avanti!




Giorno di S. Liberio (buon santo!). Questo 27 maggio rimarrà nella storia d'Italia e d'Europa. Piaccia o no, il vento sovranista scuoterà l'Europa e la costringerà a cambiare. Dunque i primi exit poll dopo mezzanotte danno la Lega primo partito d'Italia.   I dati reali confermeranno. Anche in Francia i cittadini d'Oltralpe mostrano una fortissima insofferenza per Macron e il suo "ce lo dice l'Europa" come pure la diarchia franco-tedesca con la Merkel.
Salvini e Marine Le Pen, in piazza Duomo hanno promesso che il raduno di Milano avrebbe cambiato la storia.  Nigel Farage dell'UKIP è il primo partito di GB, segno che il vento di indipendenza non conosce confini.
Salvini e i suoi hanno lavorato moltissimo per radicarsi presso l'elettorato più evoluto: quello che sogna indipendenza, sovranità, libertà. In altre parole, vuole vivere a testa alta senza coercizioni valutarie economiche, normative.
Di Maio che ha basato tutta la sua campagna elettorale  su un'azione di sistematica denigrazione e discredito verso l'alleato, è  rimasto con tanto di princisbecco. Qualcuno ha scritto ironicamente che gli è caduta  per terra la cassettina delle bibite. Come minimo dovrà cambiare spin-doctor e rottamare  quell'Augusto Rubei che gli ha dettato la linea sinistro-manettara: non paga!  Anzi, ha favorito Salvini.
Meno male che questa pessima e sleale campagna elettorale è finita. Non se ne poteva più di vedere emergere la parte peggiore, infima direi,  di certi omiciattoli, l'ultimo dei quali è stato il nanerottolo Bobo Maroni, il quale  a poche ore dall'apertura delle urne ha concesso una vergognosa intervista all'Espresso con un titolo assai mascalzone: «I 49 milioni? Chiedete a Matteo Salvini».

L'unica cosa che non mi è piaciuta in queste ore è la "tenuta" del PD, un partito che vorrei vedere azzerato. Ma si sa che M5S e PD hanno lo stesso bacino d'utenza e che c'è stato un travaso di voti da una forza all'altra, ritornati per così dire...all'ovile, in questa tornata europea. Ora finalmente tutto è più chiaro: chi vuole veramente cambiare le cose non vota i 5 stelle per non votare il PD né tanto meno, fa  il contrario.
Domani dopo l'euforia, ci risaranno i soliti giudici che cercheranno di intralciare Salvini (ma non i giustizialisti stallatici). Il garante della comunicazione nominato da Mattarella  (un tal Angelo Marcello Cardani) della famigerata Agcom, cercherà di censurare e rieducare il pensiero non conforme.
Cari Onorevoli: fermate l'editto liberticida partorito dall'Agcom, dato che il pensiero unico rischia di diventare "obbligo di legge". Pertanto scrive Belpietro su "La Verità":

"ARRIVA IL TRIBUNALE DEL CONFORMISMO. NON POTENDO BATTERLI CON LE IDEE, ALLA VIGILIA del voto ” L’AGCOM ATTIVA LA CENSURA DI STATO SU SOVRANISTI E POPULISTI – LE NUOVE REGOLE PUNIRANNO ”L’INCITAZIONE ALL’ODIO”, MA ANCHE LE ”GENERALIZZAZIONI”. QUINDI DIRE CHE ”GLI IMMIGRATI IRREGOLARI NELLE CITTÀ SONO UN PERICOLO”, PURE SE LO FOSSERO, SARÀ SANZIONATO, CON PROCEDURA RAPIDA E DIRITTO ALLA DIFESA MOLTO COMPRESSO. NON POTENDO STERILIZZARE I PROBLEMI, SI STERILIZZA IL PENSIERO. FINORA NON HA FUNZIONATO…
TAPPANO LA BOCCA A CHI CRITICA ISLAMICI, ROM, TRANS E MIGRANT
I.

Insomma, passata la festa e l'ebbrezza da vittoria (stasera brindo anch'io), mettetevi al lavoro, perché il bello viene adesso. E andiamo avanti.
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