Il mistero sull'intervista al Papa e quelle dichiarazioni "cancellate"
Vaticano, il papa torna a parlare del caso McCarrick, ma nella prima versione dell'intervista manca un passaggio centrale, che forse riguarda Carlo Maria Viganò
Vaticano, il papa torna a parlare del caso McCarrick, ma nella prima versione dell'intervista manca un passaggio centrale, che forse riguarda Carlo Maria Viganò
Ancora acque agitate in Vaticano. Questa mattina abbiamo raccontato di come un collaboratore dell'ex cardinal Theodore McCarrick abbia deciso di diffondere una serie di testi scritti dall'ex porporato.
Si tratta di lettere in cui viene confermato che Benedetto XVI aveva comminato a "Zio Ted" - come veniva chiamato - delle sanzioni o comunque delle disposizioni restrittive.
È quindi riesploso il caso di uno "scardinalato", l'unico, da papa Francesco. Il pontefice argentino ha pure ridotto tempo fa "Zio Ted" allo stato laicale, sempre per la credibilità del quadro accusatorio sui "comportamenti inappropriati" messi in atto, in passato, da un consacrato che aveva ricoperto pure l' importante incarico di arcivescovo di Washington.
Proprio ieri, però, pure il Santo Padre, a distanza di nove mesi, è tornato sulla vicenda. In una prima versione della traduzione comparsa sull'Osservatore Romano dei virgolettati di un'intervista che Jorge Mario Bergoglio ha rilasciato a Televisa, che è il media scelto dalll'argentino per affrontare di nuovo le vicende riguardanti il caso del non più cardinale americano, mancava una parte in cui papa Francesco ha dichiarato pure quanto segue: "E quando dice che mi ha parlato quel giorno, che è venuto ... e io non mi ricordo se mi ha parlato di questo, se è vero o no. Non ne ho idea!".
A chi si riferisce? Una delle ipotesi è che l'ex arcivescovo di Buenos Aires stesse parlando di Carlo Maria Viganò, l'ex nunzio apostolico che ha raccontato, per mezzo di un memorandum, di aver informato il papa delle sanzioni di Ratzinger a McCarrick. L'altra, ancora, è che il papa si stesse riferendo in maniera diretta a McCarrick. Fatto sta che l'integrazione è poi stata pubblicata sul portale Vatican News.
Secondo quanto riportato sull'Huffington Post, il quotidiano della Santa Sede procederà adesso con la medesima aggiunta. Dal Vaticano hanno già fatto sapere che l'assenza di quel passaggio non è affatto dovuta a una scelta precisa: mancava per via "dei tempi strettissimi e della lunghezza della traduzione".
Ancora acque agitate in Vaticano. Questa mattina abbiamo raccontato di come un collaboratore dell'ex cardinal Theodore McCarrick abbia deciso di diffondere una serie di testi scritti dall'ex porporato.
Si tratta di lettere in cui viene confermato che Benedetto XVI aveva comminato a "Zio Ted" - come veniva chiamato - delle sanzioni o comunque delle disposizioni restrittive.
È quindi riesploso il caso di uno "scardinalato", l'unico, da papa Francesco. Il pontefice argentino ha pure ridotto tempo fa "Zio Ted" allo stato laicale, sempre per la credibilità del quadro accusatorio sui "comportamenti inappropriati" messi in atto, in passato, da un consacrato che aveva ricoperto pure l' importante incarico di arcivescovo di Washington.
Proprio ieri, però, pure il Santo Padre, a distanza di nove mesi, è tornato sulla vicenda. In una prima versione della traduzione comparsa sull'Osservatore Romano dei virgolettati di un'intervista che Jorge Mario Bergoglio ha rilasciato a Televisa, che è il media scelto dalll'argentino per affrontare di nuovo le vicende riguardanti il caso del non più cardinale americano, mancava una parte in cui papa Francesco ha dichiarato pure quanto segue: "E quando dice che mi ha parlato quel giorno, che è venuto ... e io non mi ricordo se mi ha parlato di questo, se è vero o no. Non ne ho idea!".
A chi si riferisce? Una delle ipotesi è che l'ex arcivescovo di Buenos Aires stesse parlando di Carlo Maria Viganò, l'ex nunzio apostolico che ha raccontato, per mezzo di un memorandum, di aver informato il papa delle sanzioni di Ratzinger a McCarrick. L'altra, ancora, è che il papa si stesse riferendo in maniera diretta a McCarrick. Fatto sta che l'integrazione è poi stata pubblicata sul portale Vatican News.
Secondo quanto riportato sull'Huffington Post, il quotidiano della Santa Sede procederà adesso con la medesima aggiunta. Dal Vaticano hanno già fatto sapere che l'assenza di quel passaggio non è affatto dovuta a una scelta precisa: mancava per via "dei tempi strettissimi e della lunghezza della traduzione".
Le parole di Papa Francesco, quelle di Viganó e quelle di Figueiredo sul caso Theodore McCarrick
di Sabino Paciolla
Il portale dei media del Vaticano ha riportato ieri una intervista concessa da Papa Francesco a Valentina Alazraki, trasmessa ieri dall’emittente messicana Televisa. In questa intervista, molto lunga, si parla anche della spinosa questione dell’ex card. Theodore McCarrick. Per la prima volta dall’agosto scorso, quando il caso scoppiò, Papa Francesco ha rotto il silenzio e ha parlato oltre che di McCarrick anche di mons. Carlo Maria Viganó, l’allora Nunzio apostolico negli USA, che ad agosto pubblicò una Lettera in cui affermava che Papa Francesco sapeva degli abusi sessuali di McCarrick .
Dall’intervista riprendo il seguente stralcio:
Alazraki: – La questione di McCarrick mi porta a un’altra questione che volevo affrontare con lei. Lei mi ha consigliato in uno dei suoi ultimi viaggi di leggere “Lettere della tribolazione”: io le ho lette, ho fatto i compiti. Ho incontrato molto spesso la parola silenzio e la spiegazione di come a volte il silenzio sia necessario. Secondo lei, è quasi come un momento di grazia. Ma dire a un giornalista che il silenzio è necessario… Non rida Papa Francesco, è così. Si ricorda quando le hanno detto, 8 mesi fa: c’è una dichiarazione dell’ex nunzio Carlo Maria Viganò che dice che lui stesso le ha detto in un’udienza all’inizio del suo pontificato chi era McCarrick, e lei non ha fatto nulla, ha solo detto: “non risponderò, giudicate voi, risponderò a tempo debito”. Quel silenzio ha pesato molto, perché per la stampa e per molta gente, quando uno tace, è come tra marito e moglie, no? Becchi tuo marito e non ti risponde e dici “qui qualcosa non va”. Allora perché quel silenzio? È giunto il momento di rispondere a quella domanda che le abbiamo fatto in aereo, sono passati più di otto mesi, Papa Francesco.
Papa Francesco: – Sì, quelli che hanno fatto il diritto romano dicono che il silenzio è un modo di parlare. In quel caso ho visto che Viganò non aveva letto tutta la lettera, allora ho pensato che confidavo nell’onestà dei giornalisti e vi ho detto: “Guardate, qui avete tutto, studiate e traete voi le conclusioni”. E questo avete fatto, perché il lavoro l’avete fatto voi, e in questo caso è stato fantastico. Ho fatto molta attenzione a non dire cose che non erano lì ma poi le ha dette, tre o quattro mesi dopo, un giudice di Milano quando lo ha condannato.
Domanda: La questione della sua famiglia, intende?
Papa Francesco: – Certo. Ho taciuto, perché avrei dovuto gettare fango. Che siano i giornalisti a scoprirlo. E voi l’avete scoperto, avete trovato tutto quel mondo. È stato un silenzio basato sulla fiducia in voi. Non solo, ma vi ho anche detto: “tenete, studiatelo, è tutto”. E il risultato è stato buono, meglio che se mi fossi messo a spiegare, a difendermi. Voi giudicate prove alla mano. C’è un’altra cosa che mi ha sempre colpito: i silenzi di Gesù. Gesù rispondeva sempre, anche ai nemici quando lo provocavano, “si può fare questo, quello”, per vedere se cadeva nella provocazione. E lui in quel caso rispondeva. Ma quando divenne accanimento il Venerdì santo, l’accanimento della gente, tacque. Al punto che lo stesso Pilato disse: “Perché non mi rispondi?”. Ossia, di fronte a un clima di accanimento non si può rispondere. E quella lettera era un accanimento, come voi stessi vi siete resi conti dai risultati. Alcuni di voi hanno persino scritto che era pagata, non so, non mi risulta però.
Ci sono alcuni che continuano a pensare che è vera e che continuano a chiedersi il perché, se lei sapeva o no di McCarrick. Nella stampa c’è di tutto ovviamente.
Papa Francesco: – Di McCarrick non sapevo nulla, naturalmente, nulla. L’ho detto diverse volte, non sapevo nulla. Voi sapete che io di McCarrick non sapevo nulla, altrimenti non avrei taciuto. Il motivo del mio silenzio è stato prima di tutto che le prove erano lì, vi ho detto: “giudicate voi”. È stato davvero un atto di fiducia. E poi, per quello che vi ho detto di Gesù, che nei momenti di accanimento non si può parlare, perché è peggio. Tutto va a sfavore. Il Signore ci ha indicato questo cammino e io lo seguo.
Da quello che Papa Francesco dice a Alazraki si capisce che nella sua intervista in volo di agosto scorso, di ritorno dall’Irlanda per l’Incontro Mondiale delle Famiglie, lui si fosse rivolto ai giornalisti sull’aereo invitandoli ad indagare sul personaggio Carlo Maria Viganó e le sue vicende personali per meglio comprendere la credibilità delle accuse contenute nella sua lettera.
In verità, in quella intervista il Papa aveva invitato i giornalisti ad approfondire il testo della lettera di Viganó, non l’autore, ed a trarre le conclusioni.
Ecco le sue precise parole:
«Risponderò alla sua domanda, ma preferirei l’ultima prima parliamo del viaggio, e poi di altri argomenti. Sono stato distratto da Stefania, ma risponderò.
Ho letto la dichiarazione stamattina e devo dirvi sinceramente che, devo dirlo, lo dico a voi e a tutti coloro che sono interessati. Leggete attentamente la dichiarazione e formulate il vostro giudizio. Non dirò una singola parola al riguardo. Credo che la dichiarazione parli da sola. E voi avete la capacità giornalistica di trarre le vostre conclusioni. È un atto di fede. Quando passerà un po’ di tempo e voi avrete tratto le vostre conclusioni, io forse parlerò. Ma vorrei che la vostra maturità professionale facesse il suo lavoro per voi. Sarà un bene per voi. Questo è un bene. (Impercettibile)».
Qui il video a cominciare dal minuto 22.10:
Come sapete, dall’articolo pubblicato ieri su questo blog,per una strana coincidenza, proprio ieri l’ex segretario di McCarrick, mons. Figueiredo, ha pubblicato stralci di corrispondenza relativa all’attività di McCarrick che confermano che egli, a causa degli abusi sessuali, fu sottoposto a restrizioni da parte del Vaticano sotto il pontificato di Benedetto XVI. Inoltre, sempre dalla corrispondenza, viene confermato che il card. Wuerl sapeva di tali restrizioni. Infine, che l’ex card. McCarrick si è interessato attivamente per conto del Vaticano anche delle relazioni con la Cina.
Per questo, e per l’intervista del papa ad Alazraki, Mons. Carlo Maria Viganó è stato da più parti interpellato per un commento.
Prendo alcuni stralci dall’articolo fatto da Diane Montagna su LifeSiteNews. Eccoli nella mia traduzione:
Nei commenti a LifeSite, l’Arcivescovo Viganò ha respinto il tentativo del Papa di mettere in dubbio la sua affidabilità su una disputa con suo fratello riguardo alla gestione della loro eredità – una domanda che egli ha sottolineato non aveva “nessuna rilevanza per le accuse riguardanti il Cardinale McCarrick”.
“Quello che papa Francesco ha detto a proposito della sentenza di Milano e della mia famiglia non ha nulla a che fare con la questione, perché [quella] è stata completamente chiarita. Era solo una divisione della proprietà tra fratelli. L’ho accettata per fare la pace. Né io né mio fratello abbiamo fatto appello alla sentenza, così la storia è finita lì. E non ha nulla a che fare con McCarrick. È una delle tante storie che hanno sollevato per distruggere la mia credibilità”.
Nell’ottobre 2018, il Vaticano ha annunciato che sarebbe stata condotta una “indagine approfondita” di tutti i documenti rilevanti conservati negli uffici vaticani. Non è chiaro però perché Papa Francesco avrebbe richiesto un’indagine di archivio per dire se fosse a conoscenza dei misfatti del cardinale McCarrick.
Nei suoi commenti a LifeSite, l’Arcivescovo Viganò ha detto: “Al ritorno da Dublino, il Papa ha detto ai giornalisti: ‘Confido nella vostra professionalità’. Ha promesso di fornire i documenti e non li fornisce. Dimmi come si suppone che i giornalisti sappiano la verità se non si forniscono i documenti”.
“Quanto tempo è passato da quando il Vaticano ha promesso un’indagine? È tutta una contraddizione. Si contraddice completamente”, ha detto.
“Il Papa finge di non ricordare quello che gli ho detto di McCarrick”, ha aggiunto l’arcivescovo Vigano. “Finge di non essere stato lui a chiedermi di McCarrick. E finge di non ricordare quello che gli ho detto”.
Papa Francesco (nell’intervista di ieri a Alazraki): continua dicendo “Quando [l’arcivescovo Viganò] dice di avermi parlato quel giorno [il 23 giugno 2013], che è venuto…. Non ricordo se mi ha detto questo, che sia vero o no, non importa! Ma sai che non sapevo nulla di McCarrick; altrimenti non avrei taciuto, vero?”
[NOTA DELL’AUTORE DI QUESTO BLOG: questo passaggio, in cui il papa dice che “Quando [l’arcivescovo Viganò] dice di avermi parlato quel giorno [il 23 giugno 2013], che è venuto…. Non ricordo se mi ha detto questo, che sia vero o no, non importa!“, riportato da Viganó, non è presente nell’intervista al Papa di Alazraki su Vaticannews, anche se, ma non vorrei sbagliare, mi sembra di averla letta ieri su quel portale. Il passaggio, oltre che riportato da Viganó su LifeSiteNews, è ripreso anche da Vatican insider (qui), molto vicino al Vaticano. Del resto dovrebbe far fede l’integrale dell’intervista video]
L’arcivescovo Viganò fa questa osservazione: “Cerca di essere intelligente, sostenendo di non ricordare quello che gli ho detto, quando è stato lui che mi ha chiesto di McCarrick”.
L’arcivescovo Viganò ha anche notato che la corrispondenza mostra che il Vaticano è stato informato del fatto che McCarrick stava condividendo un letto con i seminaristi. “McCarrick lo ha ammesso”, ha detto.
“Per difendersi con il Papa, McCarrick ha detto di non avere mai avuto rapporti sessuali con nessuno, ma di aver dormito nello stesso letto con seminaristi e sacerdoti”, ha detto l’ex nunzio americano.
Spiega l’arcivescovo Viganò:
“È la stessa cosa che ha detto prima della sentenza della Congregazione per la Dottrina della Fede. La condanna a ridurlo allo stato laico si basava su abusi contro adulti, minori e anche su abusi nella Confessione. O la sentenza del Sant’Uffizio [Congregazione per la Dottrina della Fede] è irrilevante, o quello che McCarrick ha detto, che non ha mai avuto rapporti con nessuno, è una menzogna – proprio come quello che il Papa ha detto sul non sapere nulla è una menzogna, proprio come quello che ha detto sul non ricordare quello che gli ho detto è una menzogna, quando fu lui a chiedermi.”
di Sabino Paciolla
Il portale dei media del Vaticano ha riportato ieri una intervista concessa da Papa Francesco a Valentina Alazraki, trasmessa ieri dall’emittente messicana Televisa. In questa intervista, molto lunga, si parla anche della spinosa questione dell’ex card. Theodore McCarrick. Per la prima volta dall’agosto scorso, quando il caso scoppiò, Papa Francesco ha rotto il silenzio e ha parlato oltre che di McCarrick anche di mons. Carlo Maria Viganó, l’allora Nunzio apostolico negli USA, che ad agosto pubblicò una Lettera in cui affermava che Papa Francesco sapeva degli abusi sessuali di McCarrick .
Dall’intervista riprendo il seguente stralcio:
Alazraki: – La questione di McCarrick mi porta a un’altra questione che volevo affrontare con lei. Lei mi ha consigliato in uno dei suoi ultimi viaggi di leggere “Lettere della tribolazione”: io le ho lette, ho fatto i compiti. Ho incontrato molto spesso la parola silenzio e la spiegazione di come a volte il silenzio sia necessario. Secondo lei, è quasi come un momento di grazia. Ma dire a un giornalista che il silenzio è necessario… Non rida Papa Francesco, è così. Si ricorda quando le hanno detto, 8 mesi fa: c’è una dichiarazione dell’ex nunzio Carlo Maria Viganò che dice che lui stesso le ha detto in un’udienza all’inizio del suo pontificato chi era McCarrick, e lei non ha fatto nulla, ha solo detto: “non risponderò, giudicate voi, risponderò a tempo debito”. Quel silenzio ha pesato molto, perché per la stampa e per molta gente, quando uno tace, è come tra marito e moglie, no? Becchi tuo marito e non ti risponde e dici “qui qualcosa non va”. Allora perché quel silenzio? È giunto il momento di rispondere a quella domanda che le abbiamo fatto in aereo, sono passati più di otto mesi, Papa Francesco.
Papa Francesco: – Sì, quelli che hanno fatto il diritto romano dicono che il silenzio è un modo di parlare. In quel caso ho visto che Viganò non aveva letto tutta la lettera, allora ho pensato che confidavo nell’onestà dei giornalisti e vi ho detto: “Guardate, qui avete tutto, studiate e traete voi le conclusioni”. E questo avete fatto, perché il lavoro l’avete fatto voi, e in questo caso è stato fantastico. Ho fatto molta attenzione a non dire cose che non erano lì ma poi le ha dette, tre o quattro mesi dopo, un giudice di Milano quando lo ha condannato.
Domanda: La questione della sua famiglia, intende?
Papa Francesco: – Certo. Ho taciuto, perché avrei dovuto gettare fango. Che siano i giornalisti a scoprirlo. E voi l’avete scoperto, avete trovato tutto quel mondo. È stato un silenzio basato sulla fiducia in voi. Non solo, ma vi ho anche detto: “tenete, studiatelo, è tutto”. E il risultato è stato buono, meglio che se mi fossi messo a spiegare, a difendermi. Voi giudicate prove alla mano. C’è un’altra cosa che mi ha sempre colpito: i silenzi di Gesù. Gesù rispondeva sempre, anche ai nemici quando lo provocavano, “si può fare questo, quello”, per vedere se cadeva nella provocazione. E lui in quel caso rispondeva. Ma quando divenne accanimento il Venerdì santo, l’accanimento della gente, tacque. Al punto che lo stesso Pilato disse: “Perché non mi rispondi?”. Ossia, di fronte a un clima di accanimento non si può rispondere. E quella lettera era un accanimento, come voi stessi vi siete resi conti dai risultati. Alcuni di voi hanno persino scritto che era pagata, non so, non mi risulta però.
Ci sono alcuni che continuano a pensare che è vera e che continuano a chiedersi il perché, se lei sapeva o no di McCarrick. Nella stampa c’è di tutto ovviamente.
Papa Francesco: – Di McCarrick non sapevo nulla, naturalmente, nulla. L’ho detto diverse volte, non sapevo nulla. Voi sapete che io di McCarrick non sapevo nulla, altrimenti non avrei taciuto. Il motivo del mio silenzio è stato prima di tutto che le prove erano lì, vi ho detto: “giudicate voi”. È stato davvero un atto di fiducia. E poi, per quello che vi ho detto di Gesù, che nei momenti di accanimento non si può parlare, perché è peggio. Tutto va a sfavore. Il Signore ci ha indicato questo cammino e io lo seguo.
Da quello che Papa Francesco dice a Alazraki si capisce che nella sua intervista in volo di agosto scorso, di ritorno dall’Irlanda per l’Incontro Mondiale delle Famiglie, lui si fosse rivolto ai giornalisti sull’aereo invitandoli ad indagare sul personaggio Carlo Maria Viganó e le sue vicende personali per meglio comprendere la credibilità delle accuse contenute nella sua lettera.
In verità, in quella intervista il Papa aveva invitato i giornalisti ad approfondire il testo della lettera di Viganó, non l’autore, ed a trarre le conclusioni.
Ecco le sue precise parole:
«Risponderò alla sua domanda, ma preferirei l’ultima prima parliamo del viaggio, e poi di altri argomenti. Sono stato distratto da Stefania, ma risponderò.
Ho letto la dichiarazione stamattina e devo dirvi sinceramente che, devo dirlo, lo dico a voi e a tutti coloro che sono interessati. Leggete attentamente la dichiarazione e formulate il vostro giudizio. Non dirò una singola parola al riguardo. Credo che la dichiarazione parli da sola. E voi avete la capacità giornalistica di trarre le vostre conclusioni. È un atto di fede. Quando passerà un po’ di tempo e voi avrete tratto le vostre conclusioni, io forse parlerò. Ma vorrei che la vostra maturità professionale facesse il suo lavoro per voi. Sarà un bene per voi. Questo è un bene. (Impercettibile)».
Qui il video a cominciare dal minuto 22.10:
Come sapete, dall’articolo pubblicato ieri su questo blog,per una strana coincidenza, proprio ieri l’ex segretario di McCarrick, mons. Figueiredo, ha pubblicato stralci di corrispondenza relativa all’attività di McCarrick che confermano che egli, a causa degli abusi sessuali, fu sottoposto a restrizioni da parte del Vaticano sotto il pontificato di Benedetto XVI. Inoltre, sempre dalla corrispondenza, viene confermato che il card. Wuerl sapeva di tali restrizioni. Infine, che l’ex card. McCarrick si è interessato attivamente per conto del Vaticano anche delle relazioni con la Cina.
Per questo, e per l’intervista del papa ad Alazraki, Mons. Carlo Maria Viganó è stato da più parti interpellato per un commento.
Prendo alcuni stralci dall’articolo fatto da Diane Montagna su LifeSiteNews. Eccoli nella mia traduzione:
Nei commenti a LifeSite, l’Arcivescovo Viganò ha respinto il tentativo del Papa di mettere in dubbio la sua affidabilità su una disputa con suo fratello riguardo alla gestione della loro eredità – una domanda che egli ha sottolineato non aveva “nessuna rilevanza per le accuse riguardanti il Cardinale McCarrick”.
“Quello che papa Francesco ha detto a proposito della sentenza di Milano e della mia famiglia non ha nulla a che fare con la questione, perché [quella] è stata completamente chiarita. Era solo una divisione della proprietà tra fratelli. L’ho accettata per fare la pace. Né io né mio fratello abbiamo fatto appello alla sentenza, così la storia è finita lì. E non ha nulla a che fare con McCarrick. È una delle tante storie che hanno sollevato per distruggere la mia credibilità”.
Nell’ottobre 2018, il Vaticano ha annunciato che sarebbe stata condotta una “indagine approfondita” di tutti i documenti rilevanti conservati negli uffici vaticani. Non è chiaro però perché Papa Francesco avrebbe richiesto un’indagine di archivio per dire se fosse a conoscenza dei misfatti del cardinale McCarrick.
Nei suoi commenti a LifeSite, l’Arcivescovo Viganò ha detto: “Al ritorno da Dublino, il Papa ha detto ai giornalisti: ‘Confido nella vostra professionalità’. Ha promesso di fornire i documenti e non li fornisce. Dimmi come si suppone che i giornalisti sappiano la verità se non si forniscono i documenti”.
“Quanto tempo è passato da quando il Vaticano ha promesso un’indagine? È tutta una contraddizione. Si contraddice completamente”, ha detto.
“Il Papa finge di non ricordare quello che gli ho detto di McCarrick”, ha aggiunto l’arcivescovo Vigano. “Finge di non essere stato lui a chiedermi di McCarrick. E finge di non ricordare quello che gli ho detto”.
Papa Francesco (nell’intervista di ieri a Alazraki): continua dicendo “Quando [l’arcivescovo Viganò] dice di avermi parlato quel giorno [il 23 giugno 2013], che è venuto…. Non ricordo se mi ha detto questo, che sia vero o no, non importa! Ma sai che non sapevo nulla di McCarrick; altrimenti non avrei taciuto, vero?”
[NOTA DELL’AUTORE DI QUESTO BLOG: questo passaggio, in cui il papa dice che “Quando [l’arcivescovo Viganò] dice di avermi parlato quel giorno [il 23 giugno 2013], che è venuto…. Non ricordo se mi ha detto questo, che sia vero o no, non importa!“, riportato da Viganó, non è presente nell’intervista al Papa di Alazraki su Vaticannews, anche se, ma non vorrei sbagliare, mi sembra di averla letta ieri su quel portale. Il passaggio, oltre che riportato da Viganó su LifeSiteNews, è ripreso anche da Vatican insider (qui), molto vicino al Vaticano. Del resto dovrebbe far fede l’integrale dell’intervista video]
L’arcivescovo Viganò fa questa osservazione: “Cerca di essere intelligente, sostenendo di non ricordare quello che gli ho detto, quando è stato lui che mi ha chiesto di McCarrick”.
L’arcivescovo Viganò ha anche notato che la corrispondenza mostra che il Vaticano è stato informato del fatto che McCarrick stava condividendo un letto con i seminaristi. “McCarrick lo ha ammesso”, ha detto.
“Per difendersi con il Papa, McCarrick ha detto di non avere mai avuto rapporti sessuali con nessuno, ma di aver dormito nello stesso letto con seminaristi e sacerdoti”, ha detto l’ex nunzio americano.
Spiega l’arcivescovo Viganò:
“È la stessa cosa che ha detto prima della sentenza della Congregazione per la Dottrina della Fede. La condanna a ridurlo allo stato laico si basava su abusi contro adulti, minori e anche su abusi nella Confessione. O la sentenza del Sant’Uffizio [Congregazione per la Dottrina della Fede] è irrilevante, o quello che McCarrick ha detto, che non ha mai avuto rapporti con nessuno, è una menzogna – proprio come quello che il Papa ha detto sul non sapere nulla è una menzogna, proprio come quello che ha detto sul non ricordare quello che gli ho detto è una menzogna, quando fu lui a chiedermi.”
IL PAPA MENTE? IL VATICANO LO CENSURA, E DOPO LA DENUNCIA DI STILUM CURIAE “INTEGRA” LA FRASE SU VIGANÒ.
Cari Stilumcuriali,
dopo nove mesi papa Bergoglio ha risposto, in qualche modo, alla testimonianza dell’arcivescovo Viganò sul caso McCarrick. Nel post precedente abbiamo visto come, e la reazione dell’arcivescovo Viganò. In maniera molto debole: trincerandosi dietro un “non ricordo”. Ecco le sue esatte parole: “E quando questo dice che mi ha parlato quel giorno, è venuto … E non ricordo se me ne ha parlato. Se è vero o no. Non ne ho idea”.
Su questo l’arcivescovo Viganò mi ha detto, molto semplicemente, che se il Papa dice una cosa simile mente.
Per capire perché l’arcivescovo possa fare una simile affermazione, è bene rileggere la sua testimonianza sui giorni dal 20 al 23 giugno 2013.
“La mattina di giovedì 20 giugno2013 mi recai alla Domus Sanctae Marthae, per unirmi ai miei colleghi che erano ivi alloggiatati. Appena entrato nella hall mi incontrai con il Card. McCarrick, che indossava la veste filettata. Lo salutai con rispetto come sempre avevo fatto. Egli mi disse immediatamente con un tono fra l’ambiguo e il trionfante: “Il Papa mi ha ricevuto ieri, domani vado in Cina”.
Allora nulla sapevo della sua lunga amicizia con il Card. Bergoglio e della parte di rilievo che aveva giocato per la sua recente elezione, come lo stesso McCarrick avrebbe successivamente rivelato in una conferenza alla Villanova Universityed in un’intervista al Catholic National Reporter, né avevo mai pensato al fatto che aveva partecipato agli incontri preliminari del recente conclave, e al ruolo che aveva potuto avere come elettore in quello del 2005. Non colsi perciò immediatamente il significato del messaggio criptato che McCarrick mi aveva comunicato, ma che mi sarebbe diventato evidente nei giorni immediatamente successivi”.
Ed ecco il resoconto dell’udienza (40 minuti) di domenica 23 giugno:
“Iniziai io la conversazione, chiedendo al papa che cosa avesse inteso dirmi con le parole che mi aveva rivolto quando l’avevo salutato il venerdì precedente. Ed il papa, con un tono ben diverso, amichevole, quasi affettuoso, mi disse: “Sì, i Vescovi negli Stati Uniti non devono essere ideologizzati, non devono essere di destra come l’arcivescovo di Filadelfia, (il papa non mi fece il nome dell’arcivescovo) devono essere dei pastori; e non devono essere di sinistra– ed aggiunse, alzando tutte e due le braccia – e quando dico di sinistra intendo dire omosessuali”. Naturalmente mi sfuggì la logica della correlazione fra essere di sinistra e essere omosessuali, ma non aggiunsi altro.
Subito dopo il papa mi chiese con tono accattivante: “Il card. McCarrick com’è?” Io gli risposi con tutta franchezza e se volete con tanta ingenuità: “Santo Padre, non so se lei conosce il card. McCarrick, ma se chiede alla Congregazione per i Vescovi c’è un dossier grande così su di lui. Ha corrotto generazioni di seminaristi e di sacerdoti e papa Benedetto gli ha imposto di ritirarsi ad una vita di preghiera e di penitenza”. Il papa non fece il minimo commento a quelle mie parole tanto gravi e non mostrò sul suo volto alcuna espressione di sorpresa, come se la cosa gli fosse già nota da tempo, e cambiò subito di argomento. Ma allora, con quale finalità il papa mi aveva posto quella domanda: “Il card. McCarrick com’è?”. Evidentemente voleva accertarsi se ero alleato di McCarrick o no”.
Dunque fu papa Bergoglio, a chiedere di McCarrick. Questo elemento, e il tono della risposta, così drammatico e grave, tolgono credibilità al suo “non ricordo” di oggi. Che avrebbe, peraltro, essere stato pronunciato già il 26 agosto. Ma forse – e questo lo pensano in molti – voleva essere sicuro che non ci fosse nessun documento che potesse smentirlo in maniera clamorosa.
Ma è possibile che di fronte a una denuncia così drammatica non abbia battuto ciglio (come afferma Viganò) e non si sia informato? Una persona che lavorato a lungo in Vaticano ci ha commentato così:“Avvisato avrebbe dovuto, per l’alto incarico a cui è stato eletto e la grande responsabilità morale verso la Chiesa e Dio, informarsi presso gli uffici preposti, almeno per prudenza e verifica. Lo ha fatto o no? E quali risposte gli sono state date se non la verità di cui oggi si conoscono i particolari e per la quale McCarrick è stato ridotto allo stato laicale?”.
Quindi il “non ricordo” è certamente una risposta incredibile, e imbarazzante. Tanto imbarazzante che non è stata riportata nella PRIMA versione pubblicata da Vatican News dell’intervista. Quella frase è stata espunta. Evidentemente qualcuno, e possiamo anche immaginare chi, tutt’altro che digiuno di giornalismo, si è accorto che quella risposta era difficilmente tenibile, e ha pensato bene di cassarla.
Salvo poi pubblicarla, oggi, dopo che Stilum Curiae aveva fatto notare la discrepanza con l’originale, che la bravissima collega Valentina Alazraki ci aveva gentilmente fornito. Ecco le prove di quanto affermiamo.
Ancora una volta dobbiamo rimandare un’analisi più dettagliata della parte dell’intervista sulla testimonianza Viganò, e che getta una luce inquietante sulla personalità del Pontefice. Ma ci torneremo.
Marco Tosatti
29 Maggio 2019 24 Commenti --
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