Papa Francesco, retroscena terremoto dal Vaticano: "Bisogna fermare il sovranismo religioso della Lega"
"Nel deserto avanza il sovranismo religioso della Lega". Il retroscena dinamitardo è di Massimo Franco sul Corriere della Sera e proviene direttamente dal Vaticano: la preoccupazione dell'anonimo cardinale è la stessa di Papa Francesco e delle altissimi schiere della Chiesa, Cei in testa. "Abbiamo due spine - spiega il porporato -: l'unità della Chiesa e l'irrilevanza dei cattolici in politica". Eccolo, il "deserto": "Non c'è più un partito di riferimento, e mi pare difficile che possa rinascere". Il rosario sventolato da Matteo Salvini in piazza Duomo ha preoccupato la Santa Sede, così come ifischi piovuti dal popolo leghista su Bergoglio.
È il segno, spiegano dal Vaticano, dell'onda d'urto catto-sovranista, che ha come referenti politici Salvini, Donald Trump, Orban, Marine Le Pen. Da qui la necessità di occupare politicamente la scena da parte di Papa Francesco, e la mobilitazione già annunciata dal presidente della Cei, monsignor Bassetti: "Vietato disertare domenica alle urne". Messaggio chiaro ai fedeli: andare a votare. Quello non detto, ma intuibile: votare per i progressisti e per chiunque non si riconosca nel fronte comune che si è venuto a saldare tra conservatori religiosi e sovranisti politici. Altro indizio: la ribellione dell'elemosiniere del Papa, monsignor Konrad Krajewski, che riallacciando la luce al palazzo occupato abusivamente a Roma ha chiamato a raccolta gli anti-Salvini d'Italia.
LA CAMPAGNA ELETTORALE DI BERGOGLIO
Sa Defenza |
Si può criticare Matteo Salvini come tutti i politici. Ma oggi siamo davanti a una demonizzazione della persona mai vista prima. Salvini sembra l’ossessione collettiva delle élite. E’ una fissazione, specie sui media.
Il partito della demonizzazione pare tarantolato dalla volontà di azzopparlo e scongiurare la vittoria della Lega.
Però quello che più sconcerta è che tale “partito della demonizzazione” (in certi casi si può parlare di “partito dell’odio” ) abbia individuato il suo leader morale e politico in un vescovo che dovrebbe occuparsi delle cose del Cielo, un vescovo che non è neanche italiano ed è a capo di uno Stato straniero, ovvero Giorgio Mario Bergoglio.
Da settimane Bergoglio è in campagna elettorale fra gli applausi dei media. Anzitutto usando il tema dei migranti. Incurante del fatto che finalmente, bloccate le partenze, c’è un crollo verticale del numero di vittime in mare, continua a bombardare per imporre all’Italia di arrendersi all’emigrazione di massa (ma lui non ne accoglie uno in Vaticano). Ogni giorno fa il suo comizio.
Anche Lucia Annunziata ieri celebrava “l’opposizione di papa Bergoglio” a Salvini.
E’ singolare che il fronte anti-Salvini che lo acclama – fatto in gran parte di laicisti, anticlericali, atei, comunisti e postcomunisti – riconosca entusiasticamente “il ruolo di vero oppositore a un monarca teocratico” (come lo definisce il sito di D’Agostino). Hanno restaurato il papa re, con tanti saluti alla laicità dello Stato e al Concordato.
Eppure, come Pastore della Chiesa universale, Bergoglio avrebbe ben altre cose di cui occuparsi. A cominciare dalla crisi della fede: in Italia, per esempio, un recente studio della Doxa parla di un crollo del 7 per cento dei credenti negli ultimi cinque anni (proprio i suoi anni).
Per non dire delle persecuzioni che subiscono i cristiani. In questi giorni non c’è stata solo la strage di cristiani nelle chiese dello Sri Lanka, alla messa di Pasqua (decine di bambini massacrati). “Il Foglio” ha titolato: “E’ guerra globale ai cristiani. Canada, Africa, Asia, Medio Oriente: una settimana di cristianofobia islamista”.
Ma Bergoglio non si è sentito: aveva da fare la sua campagna elettorale contro Salvini (con rom o migranti). E il suo braccio destro in porpora doveva giocare all’elettricista in un palazzo occupato di Roma.
Del resto Bergoglio non vuole proprio sentir parlare di cristiani perseguitati da islamisti e comunisti (al regime cinese ha praticamente consegnato la Chiesa che aveva resistito alle persecuzioni). Lui non critica mai islamisti e comunisti. E’ ai cristiani che riserva critiche ferocissime e anche insulti (ne è stato stilato un lungo elenco).
Vittorio Sgarbi sospetta che Bergoglio sia ateo. A noi non è dato saperlo.
Di certo preferisce occuparsi di politica piuttosto che di Dio. Una politica di estrema sinistra che – per esempio – lo induce a ricevere in Vaticano realtà come il Centro sociale Leoncavallo, ma non i cattolici del Family day o della “Marcia per la vita” che vengono schifati.
La Lega è uno dei partiti più sensibili ai temi cattolici. Ma secondo “Il Fatto” Bergoglio ha detto su Salvini: “Non posso e non voglio stringergli la mano”. Al cattolico Salvini no. Invece ha stretto la mano, pubblicamente, a Emma Bonino che – come si sa – è laicista, ultra abortista e anticlericale. Anzi, Bergoglio è arrivato a indicare proprio la Bonino e Napolitano “tra i grandi dell’Italia di oggi”.
Nonostante la sua ossessione per il potere (tipica della peggiore corrente gesuitica) va precisato che di solito i leader che Bergoglio sostiene vanno a fondo. Entrò a gamba tesa nelle presidenziali americane contro Trump e Trump vinse, sconfiggendo la laicista Hillary Clinton. Era notoriamente contro Macrì in Argentina e contro Bolsonaro in Brasile ed entrambi vinsero. In Colombia un’altra sconfitta. Lo stesso PD obbedì all’invettiva bergogliana sui migranti, che sbarcarono a migliaia in Italia, ed è uscito a pezzi dal voto del 2018.
Ieri il braccio destro di Bergoglio, padre Spadaro ha lanciato un’invettiva inorridita contro Salvini perché ha mostrato il rosario alla manifestazione di Milano (Bergoglio preferisce la Bonino e Napolitano i quali hanno ben altri vessilli).
Ma Spadaro, che mette al bando Dio dalla politica vietando rosari e crocifissi, dimentica che questo Paese è stato governato per mezzo secolo da un partito che si definiva “cristiano” e aveva una croce nel simbolo. Un partito che la Chiesa ha assai sostenuto. “Cristiano” si dice anche il partito della Merkel. E negli Stati Uniti i presidenti giurano sulla Bibbia.
Molti in Vaticano hanno dimenticato Dio e pretendono che tutti facciano lo stesso. Ma il popolo cattolico non vuole tradire la propria fede e i propri valori.
A un Bergoglio che fa dichiarazioni sgradevoli (perfino su Gesù) e fa politica di sinistra, la maggior parte dei cattolici preferisce Salvini che invoca la Madonna a protezione dell’Italia e dell’Europa e che fa tesoro dell’insegnamento di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Sono loro la Chiesa vera.
Antonio Socci
Da “Libero”, 20 maggio 2019
*****
Due parole sulla vicenda "rosario in piazza" dopo aver letto la Bussola Quotidiana
https://www.youtube.com/watch?v=tqO_fzns6zI
La Lega questa mattina ha fatto ricorso per salvare Radio Radicale
Qusta mattina la Lega ha tentato un ricorso per salvare la laicista
Radio Radicale. Fortunatamente, le presidenze delle commissioni Bilancio
e Finanze hanno dichiarato l’inammissibilità dell’emendamento sul
decreto della legge Crescita, firmato da Massimiliano Capitanio, che
proponeva una proroga di altri 6 mesi della convenzione con Radio
Radicale (copertura: 3,5 milioni di euro). Lo riferisce Corriere.it.
Già nelle settimane scorse Matteo Salvini aveva lasciato intendere il suo supporto alla storica emittente pannelliana.
Già nelle settimane scorse Matteo Salvini aveva lasciato intendere il suo supporto alla storica emittente pannelliana.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.