RVC: L’ARIANESIMO È TUTT’ALTRO CHE MORTO. CERCANO DI IMPORCELO, COME AL TEMPO DI COSTANTINO…
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Romana Vulneratus Curia ci ha proposto questa riflessione, nata dal colloquio con un suo amico cardinale di Santa Romana Chiesa sullo stato della fede e dei cattolici in questo frangente storico. Che non sia un momento esaltante lo percepiscono in molti (salvo ovviamente gli Adoranti e gli Interessati, d cui ogni Regime è ben fornito). Ma il ragionamento di RVC offre un contesto storico molto profondo a quello che si sta vivendo ogni giorno. Buona lettura.
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Caro Tosatti, prendendo spunto dagli ultimi StilumCuriae sul dissesto delle norme morali nella chiesa bergogliana, vorrei condividere con i suoi lettori la sintesi estrema di una conversazione avuta proprio ieri a Roma con un cardinale ed un teologo sull’attuale pontificato.
<Lo stile confondente utilizzato in questo pontificato (negando e affermando allo stesso tempo) non deve trarre in inganno; non è stile, è strategia. E’ strategia mirante non solo a relativizzare i dogmi, ma anche a modificare la civiltà quella che possiamo chiamare occidentale-cristiana. Le norme di una civiltà si fondano su un “credo”; un modello di comportamento civile si fonda su una cultura che si fonda su valori morali, normalmente quelli di una religione. Cambiando i valori di questa religione si cambia una intera civiltà. Se qualcuno volesse cambiare una civiltà basterebbe inventare al suo interno una piccola eresia che cambi un dogma fondamentale. Tutto il resto è a seguire. Per analogia prendiamo come esempio l’arianesimo, il quale negando (in parte) la divinità di Cristo, si prefiggeva l’obiettivo di razionalizzare la fede dei primi secoli (IV sec.).
È quello che sta avvenendo anche oggi. Al fine di rendere il Credo “credibile”, cioè palatabile ai gusti del Mondo, si insegna la dottrina eretica di Carl Rahner, e padre Sosa si diletta a studiare le ricerche scientifiche di Thomas Edison sul registratore.
In più si ritrovano e si adattano considerazioni tipiche prodotte dell’arianesimo, per esempio che Gesù e Maria a Nazareth litigavano, che Maria lottò per diventare santa, che Dio volle tante religioni diverse, ecc.>.
L’arianesimo è sopravvissuto, e pur sembrando morto, è risuscitato, non è mai scomparso. Gli storici ci raccontano che Costantino, che voleva un impero unitario, era preoccupato dalla disunione cristiani-ariani e cercò di imporre la riconciliazione, anche con minacce. Ma i primi cristiani avevano fede e coraggio; e resistettero, anche se furono accusati di disobbedire all’imperatore, di dividere la comunità, di turbare la pace dell’impero.
Soprattutto erano incolpati di essere arroganti fanatici tradizionalisti. Non vi ricorda niente? (Poi arrivò Sant’Atanasio. Costantino gli impose di ricongiungersi con Ario, ma lui rifiutò e fu esiliato). Finale riflessione dopo un minimo di storia.
Non si ha l’impressione che anche Bergoglio, come Costantino, cerchi di mettere insieme cattolici ed “ariani” (di vario genere, luterani e modernisti inclusi), in tutti i modi possibili? E’ consapevole del rischio o non gli importa molto del rischio?>.
RVC
17 Maggio 2019 17 Commenti --
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