Madonna ha pubblicato il suo primo album in quattro anni, e per pubblicizzarlo non si fa remore ad utilizzare un linguaggio oltraggioso e blasfemo come quando dice che Gesù sarebbe d’accordo con l’aborto. Come in questa intervista video in una importante trasmissione.
Un articolo di Alexa Moutevelis Coombs nella mia traduzione.
La cantante è apparsa sul programma Interviewdell’australiano Andrew Denton, per promuovere l’uscita del suo nuovo album Madame X, che è avvenuta il 14 giugno, e il tema della religione e della Chiesa cattolica è venuto fuori più volte nella trasmissione di martedì sera (audio qui).
Denton ha fatto una battuta su Material Girl che beve un drink con il Papa e Madonna ha detto: “Un giorno potrebbe invitarmi. Penso che questo potrebbe [accadere]”, perché ai media e alle celebrità piace pensare che Papa Francesco sia molto più liberale di quanto lo sia in realtà.
La sessantenne (mi sorprende che la diva ossessionata dal sesso non usi lei stessa questa parola) ha riflettuto su ciò di cui vorrebbe parlare con il Papa se gliene fosse data l’opportunità e lei ha proposto l’aborto.
Parliamo del punto di vista di Gesù sulle donne. Parliamone. Cosa pensi davvero che pensasse delle donne? E non credi che Gesù sarebbe d’accordo sul fatto che una donna abbia il diritto di scegliere cosa fare con il suo corpo?”, penso che sarebbe aperto ad avere quella conversazione con me.
Cresciuta cattolica, Madonna ha affermato nel 2015 durante il suo ultimo album promo tour, “Sono stata scomunicata dalla Chiesa cattolica un paio di volte. Ma mi sembra anche che questo nuovo papa sia un po’ aperto, e penso che potremmo essere in grado di incontrarci e chiacchierare del sesso”. Il Papa potrebbe essere disposto a conversare, dato che discute con persone di ogni tipo e di ogni fede, ma non c’è modo che possa essere d’accordo con lei.
Continuando con il tema della blasfemia, in un altro momento con Denton, Madonna è riuscita a trasformare il crocifisso in qualcosa di sessuale e pagano.
C’è qualcosa di veramente estremo e drammatico nell’idea che, come tu sai, in ogni chiesa tu vada si vede un uomo in croce, praticamente nudo, che sanguina dalle sue ferite, e tutti gli si genuflettono e lo pregano. Lo trovo così intrigante, poetico e a volte sessuale, sensuale. E l’idea che le persone sono – in un certo senso – è una cosa pagana, perché la gente sta venerando una cosa.
In una discussione sui molti personaggi che stanno dietro il suo soggetto di Madame X, Madonna ha elogiato gli atti di prostituzione e l’essere capo di stato come due cose altrettanto valide e ammirevoli da fare per le donne.
E’ anche il mio punto di vista sulle cose meravigliose e stupende e magiche che una donna possa fare – e tu potresti essere un capo di stato e potresti essere una prostituta ed entrambe – c’è qualcosa da ammirare in entrambi. C’è un’arte in tutte queste cose e un lavoro non è migliore di un altro e tutte le donne che fanno tutte queste cose dovrebbero essere applaudite, rispettate e ammirate.
In concomitanza con l’uscita del nuovo album, Madonna e TIME Studios hanno appena rilasciato un nuovo video sulla giustizia sociale per la sua canzone “I Rise” che è per lo più formato da filmati della Marcia per le nostre vite, raduni di resistenza, campi profughi, Black Lives Matter, e gay pride.
Tra Kesha che si scaglia contro “Uomini ricchi, Bianche, etero” e Taylor Swift che bastona i conservatori nel suo inno LGBT Pride, la competizione per essere la donna più sveglia, ricca, bianca e etero del pop è feroce.
Fonte: Lifenews
Fegati estratti da bambini vivi dopo un aborto: l’orrore che è realtà
Agghiacciante è quanto testimoniato su LifeNews dal giornalista David Daleiden, il quale ha partecipato alla realizzazione dei video sotto copertura del Centro per il progresso medico dei dirigenti di alto livello di Planned Parenthood, che hanno ammesso il coinvolgimento nell’organizzazione del commercio di parti del corpo dei bambini.
Bambini utilizzati come pezzi di ricambio, fatti nascere appositamente vivi per prelevare loro gli organi, in particolare il fegato. Non è un film horror ma realtà.
Il Dr. Jörg C. Gerlach, chirurgo sperimentale dell’Università di Pittsburgh, ha sviluppato e pubblicato una tecnica agghiacciante per prelevare da bambini partoriti vivi a seguito di aborto tardivo ad un’età gestazionale di 18-22 settimane, fegati incontaminati. Il “protocollo” di Gerlach per la raccolta del fegato è utilizzato per i trapianti sperimentali di cellule staminali secondo le “Current Good Manufacturing Practice”, o cGMP, linee guida sviluppate dalla U.S. Food and Drug Administration (FDA), un altro ramo della HHS (Dipartimento della Salute e dei servizi umani degli Stati Uniti).
“Gli aborti associati al nostro protocollo sono stati eseguiti per induzione medica di routine; il parto è stato indotto dalla somministrazione locale di prostaglandine” ha affermato Gerlach ed il suo team del Centro Medico dell’Università di Pittsburgh. “Poiché abbiamo ottenuto il tessuto dagli addominali intatti e rimosso i fegati chirurgicamente in condizioni cGMP, il tessuto potrebbe essere ottenuto in modo sterile”.
Le linee guida cGMP della FDA richiedono prodotti sterili per il trapianto di tessuti, il che significa che l’aborto deve lasciare intatto il feto, con organi interni non esposti ad agenti patogeni esterni.
“I feti sono stati raccolti e trasferiti nell’attuale impianto di buona pratica di fabbricazione (cGMP) per il trattamento delle cellule umane”.
“I campioni sono stati collocati in sacchetti sterili contenenti la soluzione di conservazione epatica dell’Università del Wisconsin, e ogni campione è stato trasportato nel ghiaccio subito dopo l’aborto per ridurre al minimo il tempo di trasferimento fino all’isolamento cellulare”.
L’immediatezza era fondamentale: “La logistica del trasferimento del feto alla struttura di isolamento cellulare non richiedeva più di un’ora, ed il nostro protocollo escludeva l’uso di cellule che erano state isolate più di 6 ore prima del trapianto. All’ arrivo alla struttura del cGMP, ogni feto è stato pesato, risciacquato con una soluzione di iodio e posto su un vassoio chirurgico sterile”.
Poi gli è stato tagliato il fegato.
Per certezza medica, un bambino di cinque mesi abortito con l’induzione del parto è vivo al momento del parto. I feticidi come la digossina non possono essere utilizzati in un caso di raccolta di organi, e lo scopo del protocollo di Gerlach è quello di ottenere cellule epatiche fresche, vive e pulite per il trapianto, riducendo al minimo il tempo senza circolazione.
In altre parole, questi bambini o sono morti quando sono stati immersi nei sacchi per il trasporto, o dopo che i loro corpi sono stati aperti per prelevare i loro fegati.
Le pubblicazioni affermano che generalmente queste procedure di vivisezione si svolgono in un laboratorio in Sicilia, di proprietà e gestito dal Centro Medico dell’Università di Pittsburgh, eppure sembra che almeno una parte di questo terribile lavoro sia stato sviluppato o praticato a Pittsburgh. I documenti per la raccolta del fegato che Gerlach redasse nel 2012, 2015 e 2019 ringraziano i suoi colleghi del dipartimento di ostetrica e ginecologia di Pittsburgh per aver fornito fegati fetali da aborti di bambini di cinque mesi. Il prelievo di organi faceva parte del programma di aborto presso l’Università di Pittsburgh.
Gli esperimenti sul fegato in collaborazione con l’università sono stati finanziati dal NIH (Istituto Nazionale Sanitario) con ben 2 milioni di dollari dal 2011.
Non possiamo rimanere in silenzio e non ribellarci a questa mentalità di morte diffusa pressoché ovunque, dove il bambino nel grembo materno viene considerato non una persona, ma un oggetto, da fare a pezzi senza problemi. (Chiara Chiessi)
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