Il “patto educativo” dell’argentino Bergoglio
Il 12 settembre 2019 è stato diffuso dal Vaticano un “messaggio del Santo Padre Francesco per il lancio del patto educativo”.
Ci si sarebbe aspettato, da un papa, che trattasse dell’educazione cattolica delle nuove e vecchie generazioni, e invece, con ben poca sorpresa, si è letto un invito per «un incontro per ravvivare l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione»; cioè un nulla, espresso con parole qualsiasi e con ritornelli ormai più che obsoleti.
Tale “patto educativo” dovrebbe «formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna». Il che significa che nella mente di Bergoglio le persone mature non sono quelle che si preoccupano di vivere una vita in grado di condurre le loro anime in Cielo, ma sarebbero quelle che hanno in vista “un’umanità più fraterna”, e questo senza il minimo accenno al fatto che ogni vera fratellanza più solo fondarsi su Dio e sulla sequela di Nostro Signore Gesù Cristo… si è “fratelli” solo se si è figli di Dio, se si crede in Gesù Cristo, se al centro della vita di ognuno c’è Cristo e la Santissima Trinità.
In questo messaggio di Bergoglio, invece, si legge che «In primo luogo, avere il coraggio di mettere al centro la persona», per creare «Un’alleanza tra gli abitanti della Terra e la “casa comune”, alla quale dobbiamo cura e rispetto. Un’alleanza generatrice di pace, giustizia e accoglienza tra tutti i popoli della famiglia umana nonché di dialogo tra le religioni».
Insomma una visione tutta terrena che non sfiora nemmeno la prospettiva della “vita del mondo che verrà”, come ogni vero cattolico recita nel Credo.
Si ha in vista invece un “nuovo umanesimo” a cui dovrebbero lavorare «persone aperte, responsabili, disponibili a trovare il tempo per l’ascolto, il dialogo e la riflessione»… di religione, di culto, di devozione, di sguardo rivolto a Dio, nemmeno l’ombra.
Il messaggio, che è anche un invito, si conclude dicendo: «Cerchiamo insieme di trovare soluzioni, avviare processi di trasformazione senza paura e guardare al futuro con speranza. Invito ciascuno ad essere protagonista di questa alleanza, facendosi carico di un impegno personale e comunitario per coltivare insieme il sogno di un umanesimo solidale, rispondente alle attese dell’uomo e al disegno di Dio».
E in tutto il messaggio questa frase è l’unica in cui si menziona Dio, molto malamente e molto malevolmente, poiché si pretende di far credere che il “disegno di Dio” contempli un “umanesimo solidale”.
Nessuno può negare che ci troviamo in un contesto non cattolico, in un contesto che scimmiotta pari pari i comizi che si svolgono nelle logge massoniche.
Neanche con la migliore buona volontà si riesce a trovare in questo messaggio il minimo cenno che Nostro Signore si è incarnato, si è sacrificato ed è morto per salvare le anime dall’umanesimo di questo mondo e permettere loro di accedere alla beatitudine eterna ove contempleranno per sempre il volto di Dio.
Un tempo non lontano gli stessi papi dicevano di essere “servi dei servi di Dio”, oggi con Bergoglio si è passati ad un papa che è “servo dei servi dell’uomo”.
Evidentemente Bergoglio non è al servizio della Chiesa e di Dio, ma è al servizio del mondo e del “Principe di questo mondo”.
di Giovanni Servodio
JEFFREY SACHS E IL PAPA. PEZZO GROSSO CHIEDE: MA IL PAPA, CI È, O CI FA?
Carissimi Stilumcuriali, Pezzo Grosso stava attraversando un periodo di depressione – ben giustificato, vista la situazione del Paese, della Chiesa e del Mondo – e perciò siamo stati particolarmente felici di ricevere questo suo commento alle follie ambientaliste (che coprono il business della green economy…) prevalenti ovunque, e sciabordanti anche lungo le mura vaticane. Alla fine Pezzo Grosso mi pone una questione…
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Caro Tosatti, oggi ho ripreso un minimo di buon umore che vorrei condividere con Stilum Curiae. Ciò è avvenuto leggendo sul Corriere di oggi (14 settembre, ieri per chi legge, N.d.R.) a pag. 21, l’intervista a Jeffrey Sachs (ex consulente di Obama e della Hillary Clinton, sedicente economista politico, ambientalista, neomalthusiano.
Colui a cui viene attribuita l’Enciclica Laudato Sì), probabilmente una delle persone più esaltate, anche dal Papa, in questo povero mondo senza “più religione”, senza valori, senza educazione, senza sapienza.
L’intervista è riferita all’incontro di Assisi (“Il Cortile di Francesco”) ormai diventato sede secondaria di Santa Marta, usato per dare messaggi utopistici, mascherandoli con il nome di San Francesco.
Bene, di che può parlare un signore con le sue qualifiche? Naturalmente di morale, fa lezioni di morale e spiega chi è Papa Bergoglio. <Papa Francesco è il leader morale più importante del mondo>. < Porta su di sé gli insegnamenti della Chiesa, il suo personale splendore e una incredibile ispirazione pastorale>.
A questo punto mi son domandato che rapporto ci possa essere fra il Corriere e il Vaticano, ma anche quanto prende Jeffrey Sachs per le sue “consulenze” a Santa Marta.
Ma andiamo avanti nelle sue lezioni di morale .Sapendo come la pensa in realtà costui, son rimasto impressionato dai richiami morali fatti nell’intervista; anche perché MAI, DICO MAI, SPIEGA A QUALE MORALE SI RIFERISCE : <Il mercato deve operare entro confini morali >; <Dobbiamo ristabilire un quadro morale per l’economia e la politica >; <Dobbiamo mantenere i nostri orientamenti morali e far funzionare la politica per il bene comune>; <Dobbiamo superare la nostra terribile tendenza a odiare l’altro> (si riferiva a Salvini?).
Poi lascia intendere i suoi fini politici: <Dobbiamo costruire istituzioni politiche ed economiche che siano giuste, partecipative e veritiere, invece che società ed economie corrotte da grandi somme di danaro e ideologie dannose come il nazionalismo…> ( sì temo che si riferisse a Salvini … ).
Poi una stoccata di odio verso Trump che lo ha tolto dai piedi, essendo stato Sachs consulente di Obama e della Clinton: <Sfortunatamente gli Stati Uniti son caduti in una trappola della corruzione corporativa della politica americana>.
Di seguito spiega come salvare il mondo e l’uomo, facendo capire per chi e cosa lavora: <Con le energie rinnovabili posiamo fermare i cambiamenti climatici causati dall’uomo. Con le nuove tecnologie intelligenti possiamo garantire assistenza sanitaria e istruzione per tutti>.
Business !?!
Mi fermo qui. Jeffrey Sachs fa il suo gioco e buon per lui, probabilmente ora Conte gli darà qualche incarico, ma il Papa che lo invita continuamente a dire la sua, ci è o ci fa? Lei che ne pensa Tosatti?
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Credo che sia e l’uno e l’altro. Sa che il signore di cui le parla, caro Pezzo Grosso, è uno dei guru di quel mondo e di quei Poteri delle cui lodi e del cui favore il Pontefice regnante si compiace non poco, e che li garantiscono quel favore di stampa di cui non potrebbe certo godere una Chiesa che non lisciasse il pelo ai Padroni del Mondo. Per cui ci fa. Però temo anche che un bel po’ ci sia: e cioè che a furia di ascoltare sempre e solo i Sorondi e gli Spadari e compagnia umettante si privi degli strumenti autonomi di giudizio necessari per forare la cortina del politically correct.
Marco Tosatti
15 Settembre 2019 17 Commenti --
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