Conte Ugolino di dantesca memoria a Gattopardo? È il dubbio di tanti, ora che Giuseppe Conte si è messo in proprio per costruire un suo partito che raccolga cattolici, pezzi di Vaticano, tecnocrati e la geniale e trasversale lobby gay che sta ormai sostituendo nel mondo, intelligentemente, tutte le altre confraternite, dagli ebrei ai massoni.
Santificato dopo aver divorato le teste dei suoi due ex sodali, Giggino Di Maio e Matteo Salvini, l’avvocato per tutte le stagioni a breve si riposerà, cambiando tutto “per non cambiare niente”. Con la complicità soprattutto di Rocco Casalino, con il quale è ormai una coppia di fatto e che ha rotto anche lui con Di Maio, l’attuale strategia del Super Premier è quella di rimuovere il peccato originale di essere stato allevato politicamente nella scuderia dorata della Casaleggio Associati. E di asfaltare, quindi, tutti i Casaleggio boys fino ad oggi stazionati a Palazzo Chigi, da Pietro Dettori, socio dell’Associazione Rousseau, a Maria Chiara Ricciuti, ufficio stampa, con un passato in Alleanza Nazionale.
Ma se quest’operazione di takeover sarà relativamente semplice sul piano della comunicazione, non lo sarà invece all’interno delle caselle dell’Amministrazione, dopo che soprattutto PD e LEU pretendono un cambio dei mandarini più compromessi con il defunto governo del cambiamento. Che discontinuità potrà esserci, infatti, dopo che tutti gli uomini chiave della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri, per oltre un anno, si sono inginocchiati ai voleri di Matteo Salvini? Come faranno i due consiglieri di Stato, Roberto Chieppa, segretario generale con alle spalle una brutta storia di “straining” (vessazioni sul luogo di lavoro nei confronti di un subordinato) e Ermanno De Francisco, capo dipartimento affari giuridici, a smontare l’ubbidienza al Capitano nei decreti sicurezza, quota 100 e appalti? Magari resterà al proprio posto anche la documentarista di Montecitorio, Daria Perrotta, graziosissima Capo ufficio della segreteria del Consiglio dei ministri passata soavemente dalle retrovie con Maria Elena Boschi alle ali protettrici di Giancarlo Giorgetti e, come lei, Michele Sciscioli, capo dell’Ufficio dello Sport, con un trascorso addirittura a Mosca, dove ha trovato anche la sua compagna.
E chissà se la potente zarina del Palazzo, la vice segretaria Francesca Gagliarducci, cresciuta all’ombra di Franco Bassanini, continuerà a dettare legge su orari e trasferimenti, visto che a darle carta bianca è proprio l’etereo Chieppa, che Conte sta cercando di promuovere a sottosegretario. E come potrà, ancora, conservare il posto il capo del Cipe, immensa cassaforte di euro, Mario Antonio Scino, più leghista perfino di Giorgetti, suo grande sponsor? Il promesso Premier, che per mesi li ha lasciati fare, potrà costringere ora coloro che hanno ricoperto così diligentemente il ruolo di commis d’état a rimangiarsi quei provvedimenti che lui stesso ha avallato con tanta determinazione? Una Presidenza, quella del primo Conte, chiusa e autoreferenziale, per consentire al manovratore di tessere la sua rete di rapporti con il mondo bancario e industriale a cui non diceva mai di no, con modi celestiali tali da incantare tutti.
Chi non avrà certo problemi è il consigliere diplomatico Pietro Benassi, ex Capo di Gabinetto di Emma Bonino, ma soprattutto per anni Ambasciatore d’Italia a Berlino, che ha messo Conte nelle braccia robuste di Angela Merkel e, con un aiutino di Sandro Gozi, in quelle più accoglienti di Emmanuel Macron. Peraltro, ora Conte in politica estera, dopo l’evanescente Enzo Moavero e con un nuovo Ministro PD, dovrà ridimensionare la sua passione, poi rivelatasi vera carta vincente, di fare turismo internazionale, pur senza aver mai risolto l’unico dossier su cui l’Italia avrebbe potuto avere voce in capitolo: la Libia.
OSSERVATORE MARZIANO. CI SIAMO NOI, DIETRO L’OPERAZIONE GRILLO-DI MAIO-ZINGARETTI.
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, quello che sta succedendo nel nostro disgraziato Paese, con lo scippo di democrazia avallato (organizzato?) da quello che ne dovrebbe essere il Garante – leggete Costantino Mortati, il più grande costituzionalista italiano – è giunto fino a Marte. Dove forse non è ancora giunto l’ultimo video del comico non eletto che però decide le sorti del Paese, e che vi offriamo qui, per girare il coltello nella piaga.
Osservatore Marziano ha preso visione di un link diverso, che pubblichiamo, e che getta una luce inquietante su quello che stiamo vivendo in questi giorni. Come ho già scritto altre volte, l’impressione che stiamo vivendo una situazione pre-risorgimentale (periodo che per altro non a caso non ho visto molto sottolineato negli studi recenti dei miei figli…) è fortissima. E in cui la Chiesa era, ancora una volta, dalla parte dei poteri stranieri. Così come pare che troppi politici condividano il vecchio detto romano: “Franza o Spagna, purché se magna”…in cui anche l’assenza di congiuntivi richiama a Di Maio e Zingaretti. Buona lettura.
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“Non so perché con questo ritardo la Italian press release mi ha girato questo link, forse perché il soggetto si appresta a tornare su Marte e sperano che anch’io gli dia il benvenuto dopo le sue eroiche manovre realizzate per rompere gli equilibri politici sul pianeta terra. Poiché però io non ero d’accordo sulla decisione di scegliere il signor Grillo per l’Operazione Terra, vorrei proporre a Stilum Curiae qualche considerazione. Da molti secoli noi marziani scegliamo, o creiamo, nostri emissari da inviare sul pianeta Terra con l’obiettivo di farvi crescere spiritualmente, voi umani, e realizzare anche con voi la religione universale intergalattica.
Da quando avete arso al rogo il nostro primo emissario che decidemmo di inviarvi: Giordano Bruno, abbiamo escogitato il trucco di camuffare i nostri emissari da “attori-pagliaccio”. Così sollevano meno allarme, meno di un teologo corrucciato.
Obiettivo è realizzare la religione universale interplanetaria.
I miei predecessori infatti avevano inventato un Giordano Bruno, frate, filosofo, mago, occultista,ecc. mandato per cercare di imporre ai terrestri un Dio trascendente e immanente, un Dio e natura come unica realtà, un’unica unità panenteistica (Dio è immanente e trascendente) di pensiero e materia.
L’obiettivo della missione di Bruno fu quello di insegnarvi a riconoscere l’infinità di Dio, ad accettare quindi l’infinità del cosmo e pertanto la pluralità dei mondi, di cui Marte è leader assoluto.
Piano fallito, ci avete bruciato un agente segreto. Ne son seguiti altri (ne tralascio la lista infinita, ancora coperta da top secret), penultimi dei quali son stati membri della razza dei super Mario.
Bene, mi chiederete che c’entra Grillo? Non è facile spiegare la visione marziana e il modo con cui si fanno le scelte, perciò siate comprensivi. Grillo lo avevamo infiltrato sul Britannia per conoscere la Bonino (agente segreta di Plutone) per scovare info segrete e legare alleanze, ma la Bonino non si lasciò sedurre (come succede nei film di 007) e così Grillo fu messo da parte, a dir scemenze in TV.
Fu ripescato più tardi quando si scoprì che il pianeta Giove aveva mandato un emissario con le sembianze di Renzi. Grillo allora sedusse Luxuria, nacque Di Maio, lo fece crescere fisicamente, ma non intellettualmente, in fretta e lo fece alleare con Salvini, convinto che costui fosse realmente un leghista, alla Bossi.
Come è finita lo abbiamo appena visto. La strategia ora è cambiata. Grillo ha adesso avuto l’ordine di sedurre mons. Paglia e andare a cercare di consigliare direttamente l’emissario di Mercurio, attualmente “al primo posto di comando (top top secret )”, che fatica però un po’ ad affermare la nostra visione panenteistica di unità cosmica e pluralità galattica.
Parla molto di riforme ma non ne fa.
È ancora fermo all’ ambientalismo più elementare e becero, e fa persino fatica a convincere il mondo che c’è il riscaldamento globale.
Nonostante l’aiutino che gli abbiam dato con lo Stromboli e l’invio della mini-missionaria marziana Gretina.
Mi sa che se Grillo non riesce a sedurre Paglia, dovrà tentare con Bassetti. Ma Grillo ha detto ad un mio collega: Bassetti mai! piuttosto Tornielli.
Se non riesce con Tornielli, al posto di Grillo abbiam in serbo un altro agente segreto, attore comico, mi pare si chiami Zingaretti.
Se non funzionasse neppure lui abbiamo la carta vincente: Spadaro.
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Marco Tosatti
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