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domenica 13 ottobre 2019

Contromisura

Umbria, la Chiesa contro Salvini si tinge di giallorosso

In Umbria si ripete il solito schema: da una parte i cattolici pro life, che sono con il centrodestra, dall'altra le gerarchie ecclesiastiche, che confidano in una sconfitta di Matteo Salvini e del resto della coalizione

In Umbria si rischia di dover assistere ad uno schema che si è già palesato dalle politiche del 2018 in poi: da una parte i cattolici pro life, la cosiddetta "base", dall'altra le gerarchie ecclesiastiche, per nulla disposte ad assecondare Matteo Salvini, il salvinismo e, più in generale, il centrodestra.
In questi giorni che precedono il voto, stanno spuntando disamine che conducono nella medesima direzione narrativa: nonostante le forze di centrodestra siano quelle più decise sulla difesa dei cosiddetti "valori non negoziabili", la Chiesa cattolica guarda da tutt'altra parte, lì dove imperano la maturità spirituale del francescanesimo liquido e i "cattolici adulti", cioè verso il centrosinistra giallorosso.
Bisogna usare le pinze, perché si sta parlando di dinamiche complesse e poco riducibili mediante rigidismi ideologici, ma insomma c'è persino chi - come Il Messaggero - cita una "crociata dei preti anti-Lega". Considerando quello che è accaduto durante il mandato del governo gialloverde con la questione dei porti aperti per i migranti, lo stupore dovrebbe essere contenuto. E il fatto che certi ambienti ecclesiastici possano preferire l'opzione del cattolicesimo democratico a quella del cattolicesimo popolare non deve far disperare Forza Italia, la Lega e Fratelli d'Italia: se è vero che non è una novità, è vero pure che i risultati elettorali delle regionali hanno comunque premiato spesso, se non sempre in relazione alle ultime competizioni, la coalizione fondata da Silvio Berlusconi nel 1994.
Poi c'è un dato che potrebbe trovare presto conferma: quello sui consensi fatti registrare dalla Lega di Matteo Salvini tra i cattolici oltranzisti sulle questioni bioetiche. L'Umbria, che è considerata una delle terre di quello che in spregio viene chiamato "cattocomunismo", può stupire ancora. Sempre il quotidiano romano nominato poc'anzi racconta di come i candidati individuati dal centrosinistra prima di quello attuale potessero contare sull'appoggio incondizionato delle alte cariche del clero. La regione umbra, per dirne una, è la zona di provenienza del cardinal Gualtiero Bassetti, presidente Cei ed arcivescovo dell'arcidiocesi di Perugia. Difficile dire da che parte stia l'alto porporato, ma alcuni resoconti giornalistici lo danno vicino al governo in carica. Quindi, per conseguenza logica, al candidato presidente Vincenzo Bianconi.
Visto che si tratta di schema ripetuto, ecco spuntare pure la più classica della manifestazioni organizzate da chi, sulla bioetica, ha tutto fuorché idee di sinistra: il Family Day del 17 ottobre può svolgere la funzione di contromisura. E il centrodestra può sperare che l'evento porti con sè degli effetti. Del resto si tratta di scegliere tra la "piattaforma Cirinnà" e chi in questi anni ha spinto affinché il Parlamento legiferasse prima della Consulta su un ambito giuridico delicato, quale l'eutanasia.

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