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domenica 6 ottobre 2019

Habemus Barconem

Migranti, pro Lgbt e anti-sovranismo: ecco i nuovi cardinali del Papa

Dieci nuovi cardinali elettori creati da papa Francesco. Il Conclave adesso è a trazione progressista. Bergoglio ha la maggioranza assoluta

Papa Francesco ha creato tredici nuovi cardinali attraverso il concistoro di ieri, ma solo dieci potranno votare al prossimo Conclave per via dei raggiunti limiti di età degli altri.
Abbiamo già annotato come Jorge Mario Bergoglio, tramite queste nomine, possa vantare adesso la maggioranza assoluta tra i cardinali che fanno parte del sacro collegio. Se non altro perché li ha creati lui. Ma non sono tanto gli aspetti numerici ad essere circostanziati da alcuni media quanto l'appartenenza di questi nuovi principi della Chiesa al progressismo dottrinale. Con tutto ciò che comporta.
Nel corso del primo concistoro, il Santo Padre aveva posto la berretta rossa sul capo di di Gherard Ludwig Mueller, per esempio, che proprio progressista non è. Ora è uno dei critici delle tendenze odierne. Gli ecclesiastici presenti ieri pomeriggio nella Basilica di San Pietro, invece, quelli che hanno ricevuto la dignità cardinalizia, sembrano appartenere alla medesima visione del mondo. "Terra, casa e lavoro" è il triplice insegnamento del pontefice argentino. I diritti che devono essere sempre garantitì erga omnes. I dieci, come tanti altri alti ecclesiastici, ne condividono le istanze, con qualche particolarità.
Il vertice dei vescovi europei ora è un cardinale. Il gesuita belga Hollerich si era già fatto notare durante la scorsa campagna elettorale per le europee per via delle sue continuative critiche al populismo-sovranista. Pure il cardinale Zuppi, l'arcivescovo bolognese che ieri è stato l'unico italiano ad essere stato elevato, condivide il fatto che gli "indipendentisti" non facciano "il bene del Paese". Tra coloro che hanno esultato quando l'alto ecclesiastico nativo di Roma è divenuto cardinale, vale la pena nominare il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti. Ma Monsignor Matteo Maria Zuppi è anche quello che ha aperto a una pastorale Lgbt, scrivendo anche introduzione al libro sul tema di un altro gesuita, James Martin, che Papa Francesco ha ricevuto in udienza pochi giorni fa.
Qualche elemento accomunante, insomma, c'è. Per quanto il Conclave rimanga un'assise complessa da colorare mediante cromatismi ideologici. Del pensiero relativo all'accoglienza dei migranti è quasi futile parlarne: l'immagine plastica è quella del neo cardinale canadese Michael Czerny, che ha optato per un crocifisso cardinalizio fatto di legno derivante da un'imbarcazione con a bordo migranti che avevano individuato Lampedusa quale meta. Ogni cardinale ha un crocifisso appeso al collo. Ma ogni cardinale ha anche uno stemma, che svolge la funzione di traccia dell'opera pastorale. In quello di Czerny, come questa pagina Facebook ha testimoniato, spicca un barcone migratorio. Torniamo per un secondo a Jean Claude Hollerich. Le sue dichiarazioni di ieri hanno interessato ancora l'agone della politica. Il neo cardinale, stando a quanto si apprende dall'Agi, ha rimarcato la necessità di"salvaguardare la democrazia, altrimenti i populismi e le loro promesse false torneranno". Siamo dinanzi la costante della sua Weltanschauung.
Se è vero che in Vaticano esistono correntisimi, quindi, questo può essere definito il concistorio più progressista tra quelli che hanno avuto luogo in questi sei anni e mezzo. Se dovessimo contare alla maniera di un calcolo elettorale, scopriremmo che il Papa della Chiesa cattolica non ha i due terzi del sacro collegio, quelli che servono per l'elezione di un Papa, ma supera il 50% del totale per porporati creati, ben 67. E nessuno può dire che quello di ieri sia stato l'ultimo concistoro convocato dall'argentino.
Giuseppe Aloisi
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/migranti-pro-lgbt-e-anti-sovranismo-ecco-i-nuovi-cardinali-1764039.html
L'ARCIVESCOVO DI BOLOGNA ZUPPI
                 
Vaticano, Papa Francesco e "monsignor Tortellino" diventato 
cardinale: ong, migranti e Islam, ora tutto torna    
Qualcuno lo ha ribattezzato "Monsignor Tortellino", con perfidia. Oggi però Don Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, è uno dei 13 nuovi cardinali scelti da Papa Francesco per riscrivere il Conclave a propria immagine e somiglianza. E in effetti Don Matteo con l'apertura al tortellino ripieno di carne di pollo per permettere anche ai bolognesi di fede islamica di festeggiare la festa del patrono incarna alla perfezione la linea "bergogliana" del Vaticano, all'insegna del dialogo e del multiculturalismo, anche religioso.


Un avvicinamento che rischia, come nel caso della "provocazione" bolognese, di cancellare storia e identità culturale, ben oltre un semplice piatto di tortellini. Nel cardinale Zuppi, ricorda il Messaggero, "Papa Francesco ha apprezzato la passione genuina con la quale ha avviato - in tempi non sospetti - un lavoro di accoglienza verso migranti, barboni, disadattati, rom. Per decenni è stato parroco di riferimento a Trastevere, a pochi passi dal quartier generale della comunità. Inizialmente una specie di scantinato poi una realtà importante, difficilmente assimilabile ad altre perché Sant'Egidio è un po' ong, un po'istituzione religiosa, un po' avamposto di frontiera attrezzato a dialogare con tutti, compreso lo sfaccettato mondo politico". Insomma, l'uomo giusto al posto giusto e nel momento giusto.
    
ARIA DI SCISMA

Vaticano, Papa Francesco e le inquietanti parole di Ratzinger ai nuovi cardinali: "Siate fedeli al Pontefice"

Un pulmino ha accompagnato i 13 nuovi cardinali nominati da Papa Francesco al cospetto del Papa Emerito Joseph Ratzinger. Giunti al Monastero Mater Ecclesiae per rendere omaggio a Benedetto XVI, i neo-porporati (tutti di comprovata fede - e ideologia - bergogliana) si sono sentiti rivolgere queste parole: "Ricordatevi sempre il valore della fedeltà al Papa". Un discorso, riferito dal portavoce vaticano Matteo Bruni, che come anche la Stampa sottolinea appaiono "significative" perché giungono "in un momento di forti turbolenze per la Chiesa". 

La fedeltà al Santo Padre dovrebbe essere valore implicito per qualsiasi cardinale, ma sono tempi duri in Vaticano, tra scandali morali, intrighi finanziari e immobiliari e soprattutto spaccature teologiche e di indirizzo generale, con l'ala più conservatrice della Chiesa che sembra agitare sempre più spesso lo spettro dello scisma. Bergoglio ha voluto mandare un primo segnale proprio dal Concistoro, "blindando" la linea progressista di un Papato terzomondista, filo-laicista e dialogante con le altre religioni. 




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