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martedì 1 ottobre 2019

"Ius culturae"

Crocefisso in classe, Fioramonti: "È meglio una cartina del mondo"

Il neo ministro dell'Istruzione: "Assolutamente a favore dello ius culturae". E propone di sostituire il crocifisso con mappe e Costituzione

Si dice "assolutamente" favorevole alla cittadinanza facile per i figli degli immigrati e si schiera apertamente contro il crocifisso nelle classi delle scuole italiane.

Il neo ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti porta in aula tutta l'ideologia della sinistra. Il diktat è arrivato ieri, dagli studi di Rai Radio1, durante la puntata di Un giorno da pecora, dopo aver dato show mangiando una delle merendine che vorrebbe tanto tassare e mettendosi a suonare l'ukulele (guarda il video).
Con l'asse giallorosso al governo è già partito l'assalto al crocifisso nelle aule delle scuole. Per Fioramonti è "una di quelle questioni divisive che potrebbe attendere", ma non si tira indietro dal dispensare Ia sua "visione della scuola laica" che "dia spazio a tutti i modi di pensare""Meglio appendere alla parete una cartina del mondo con dei richiami alla Costituzione", scandisce il ministro dell'Istruzione ai microfoni di Un giorno da pecora. La questione del crocifisso in classe è molto sentita in Italia. Lo ammette pure lui. Eppure non si astiene dallo spiegare che, a suo dire, "le scuole non devono rappresentare una sola cultura ma permettere a tutte di esprimersi". E suggerisce di evitare "un'accozzaglia di simboli""Altrimenti diventa un mercato. Non penso che andrebbe bene - continua - la foto del presidente della Repubblica, credo che nemmeno lui la vorrebbe".
Fioramonti si schiera al fianco dei ragazzini che, sulle orme di Greta Thunberglo scorso venerdì hanno manifestato per il clima. Come ha già fatto il premier Giuseppe Conte, anche il neo ministro rivela che, il venerdì prima, suo figlio si trovava alla manifestazione a Berlino. "Lì non c'era bisogno della giustificazione perché la partecipazione è stata organizzata direttamente dalle scuole", spiega su Radio Rai1 dopo che, nei giorni scorsi, aveva invitato le scuole a giustificare tutti quegli alunni che avrebbero deciso di scendere in piazza contro i cambiamenti climatici.
Fioramonti si inserisce nel dibattito sullo ius culturae, la cittadinanza facile ai figli degli immigrati prima dei 18 anni. Ovviamente è favorevole. "Mi sembra una buona idea, sono completamente favorevole", dice a Un giorno da pecora"Sono convinto che bisogna essere intelligenti con l'integrazione e l'inclusione". Il neo ministro sa molto bene che con il governo gialloverde ancora in sella lo ius culturae non sarebbe mai e poi mai stato possibile. Ora, con l'alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle, vede la strada percorribile, anche se nella maggioranza sono stati sollevati non pochi dubbi sull'efficacia della misura. Quello della cittadinanza facile agli immigrati è per lui "un tema importante" e "una questione intelligente" che spera possa "trovare spazio" nell'azione di questo esecutivo. "Io sono convinto che non debba essere questa la preoccupazione della politica", argomenta il ministro dell'Istruzione riferendosi al rischio di sollevare un argomento che alle prossime elezioni aiuterebbe la Lega di Matteo Salvini"La politica - conclude - deve fare quel che serve al paese, nella maniera giusta, e spiegarle".
Sergio Rame -

Bologna, alla festa del patrono tortellini senza maiale "per l'integrazione"

A Bologna tortellini halal con la carne di polle. La scelta per integrare benedetta dall'arcivesovo pro migranti Zuppi

Lo hanno già ribattezzato il "tortellino dell'accoglienza". L'idea, portata avanti da uno dei più attivi ultrà dell'immigrazione, l'arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppirecentemente premiato da papa Francesco con la carica di cardinale, è l'ennesima trovata a favore dei migranti musulmani che per un diktat religioso non possono mangiare la carne di maiale.
E così, come scrive il Corriere della Sera, dalla nuova pietanza halal saranno banditi lombo, prosciutto e mortadella, come invece sarebbe previsto dalla ricetta depositata in Camera di Commercio.
I "tortellini dell'accoglienza" non saranno serviti in un giorno qualunque, ma durante una ricorrenza importante per la città di Bologna: la festa di San Petronio. Venerdì prossimo, in piazza Maggiore, saranno serviti tortellini al pollo in modo che potranno mangiarli anche coloro che, per ragioni religiose, sono costretti a stare lontani dalla carne di maiale. L'iniziativa è stata benedetta anche dall'arcivescovo Zuppi che non è nuovo a queste prese di posizione a favore degli immigrati e della comunità islamica. Quando il cappellano del Pd è diventato cardinale, la sinistra e l'intera comunità Lgbt si è messa a far festa. Tanto che, quando Bergoglio ha annunciato la propria scelta, il quotidiano online La nuova Bussola quotidiana ha pubblicato un commento da titolo evocativo: Abbiamo un cardinale, che festa il Pd unito da Zuppi.
Carne halal, dunque, alla festa del santo patrono"In questa variante lo potranno gustare tutti, sia chi non mangia il maiale per motivi religiosi come la persona più anziana che preferisce stare leggera", ha spiegato al Corriere della Sera Paola Lazzari Pallotti che variato la ricetta ideando un ripieno a base di carne di pollo, ricotta, parmigiano e uova. Niente carne di maiale, dunque, come impone ai fedeli musulmani la religione islamica. La scelta si presta a polemiche, come quella recente che è esplosa nella scuola primaria "Cesare Battisti" di Mestre dove un gruppo di genitori bengalesi ha preteso dalla dirigente scolastica Michela Manente che "in mensa ci sia carne halal" per i loro figli.
Sergio Rame 
Macine da mulino
per i corruttori dei bimbi


Chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina da mulino, e fosse sommerso nel profondo del mare” (Mt 18, 6).

L’azienda statunitense Mattel, una delle più grandi case produttrici di giocattoli del mondo, ha prodotto una bambola senza genere, cioè senza tratti maschili e femminili: l’agenzia Ansa ha dato risalto alla notizia, che riportiamo, considerando la normalità naturale e morale come uno stereotipo ormai superato. La campagna per corrompere l’infanzia avanza quindi in modo forsennato, sostenuta dai poteri più iniqui e dai media asserviti agli stessi poteri.

Mattel lancia bambole senza genere

Senza etichette, senza stereotipi di genere, personalizzabili in tutto, dal taglio di capelli – lunghi, corti, rasati, asimmetrici – agli abiti, dalle felpe al tutù passando per minigonne e jeans. Con un’apparenza totalmente libera dal femminile e dal maschile perché si gioca al mix and match, volendo ‘gender fluid’. Sono le nuove bambole di Mattel lanciate oggi ovunque con il marchio Creatable World, cugine delle Barbie, e attuali nel loro essere state pensate come inclusive per un mondo che, ci piaccia o no, è nella realtà molto lontano dal rosa e dal celeste, dai giochi per bambini e per bambine.

“I giocattoli sono il riflesso della cultura e, dal momento che il mondo continua a celebrare l’impatto positivo dell’inclusività, abbiamo sentito che era arrivato il momento di creare una linea di bambole libera da ogni etichetta”, spiega Kim Culmone Senior Vice President di Mattel Fashion Doll Design.

Le nuove bambole sono il frutto di un lavoro cui si sono dedicati esperti, genitori, medici e bambini. In particolare “Attraverso la ricerca, abbiamo appreso che i bambini non vogliono che i loro giocattoli siano definiti da stereotipi di genere. Per questo, questa linea che consente ai bambini e alle bambine di esprimere liberamente loro stessi, è stata da loro particolarmente apprezzata”.

C’è da aggiungere che da qualche anno la Barbie, nata 60 anni fa, ha cominciato a perdere quella proverbiale discussa perfezione che ha suggerito alle bambine che non sarebbero mai state alte, bionde, magre, sode come lei (fattezze impossibili come dimostrato da una ricerca di Rehab.com, che ha confrontato le misure di altezza, peso, ossatura con la media della popolazione: solo una donna su 165 milioni è come lei).
Quello che secondo molti è stato un modello estetico diseducativo e pericoloso oggi è cambiato, con Barbie curvy, multietniche e così via.

La strada intrapresa dalla Mattel che ha rilanciato le Barbie sul piano delle professioni (dall’astronauta Samantha Cristoforetti alla stilista Alberta Ferretti) suggerendo alle bambine di sviluppare ogni loro potenzialità (il famoso empowerment) trova con Creatable World un ulteriore passo in avanti.

Queste bambole, con cui bambini e bambine potranno giocare, non sono spiccatamente maschi o femmine, se non negli accessori mescolabili a piacere, non hanno seno né spalle larghe ma piuttosto, come accade anche nella realtà, hanno capelli colorati di blu. Let Toys Be Toys, la campagna che da anni punta a convincere i rivenditori a smettere di classificare i giocattoli per genere, ha applaudito Creatable World.

http://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/teen/2019/09/25/mattel-lancia-
bambole-senza-genere_3e3df301-3f5e-4f99-a233-48a3bd256297.html

Pubblicato il 30 settembre 2019 dal Centro Studi Federici


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