Nel giorno in cui si celebra la solennità di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, missionario che mise in gioco la sua vita per convertire il Sultano Al-Malik ed i suoi maomettani, e di cui oggi viene falsificata spudoratamente la figura, facendolo passare per ecologista, animalista, ecumenista e dialogatore a vanvera, in questa santa ricorrenza, dicevamo, ecco che si profana il santo suolo della tomba di San Pietro con un’oscena cerimonia pagana, tribale, sciamanica, che nulla ha di cristiano, di cattolico e che suona come un’offesa, uno schiaffo alle migliaia di martiri che hanno sacrificato la loro vita pur di testimoniare ed annunciare il Vangelo di Cristo, rifiutandosi di adorare e venerare falsi dei.
Per esecrare questo sacrilego e blasfemo rito non basterebbe un fiume di parole; più di esse, però, valgono alcune immagini significative e rivoltanti (almeno per chi si sente ancora cattolico e non sincretista e relativista, come il clero ecumenista suicida che occupa illecitamente tutte le sedi cattoliche, tanto per dirla con S. Anastasio)
Si noti il “francescano” a sinistra
Il “francescano” qui è destra
La dea della fertilità a sinistra e il simbolo itifallico a destra cerchiato
Francesco accoglie in dono un simulacro della dea della fertilità
Tutti adoranti, il “francescano” è sempre a sinistra
Francesco attorniato dai cardinali prega davanti agli idoli
Francesco, compiaciuto, guarda lo spettacolo
E lo spettacolo è l'adorazione degli idoli, col “francescano” sempre a sinistra in secondo piano
“… e non abbiam bisogno di parole / per spiegare quello che è nascosto in fondo al nostro cuore” (cantava Rosalino Cellamare, e ora noi con lui)
Il precursore di questi riti blasfemi: il card. Ravasi esegue la danza in onore della dea Pachamama (Argentina, luglio 2015):
Però… vuoi mettere il rispetto della tradizione indigenza!http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1275_Ravasi_culto_idolatrico.html
Altri precursori : vescovi adorano il dio inca Tata Inti, "dio" incaico del Sole, partecipando attivamente ad un rito pagano in suo onore (Cile, febbraio 2015)
Lo sciamano prega e invoca gli idoli per tutti… i vescovi
… e tutti i vescovi pregano gli idoli come lo sciamano
http://www.scuolaecclesiamater.org/2015/02/scandalo-in-cile-vescovi-adorano-una.html
Vescovi cattolici entrano in processione nella basilica di San Pietro - luogo sacro della fede cristiana - portando sulle spalle il simulacro della dea della fertilità pagana amazzonica:
Quali sentimenti possono suscitare nel cuore e nell’animo di un cristiano, di un cattolico, queste immagini? … personalmente, vorremmo non aver dovuto mai arrivare a vedere cose del genere, essendo stati catechizzati, nei primi anni ’50, da un santo sacerdote in talare munito del catechismo di San Pio X, al quale abbiamo pure avuto la gioia di servire la Messa “Vetus Ordo”, purtroppo dimenticata dopo 50 anni di Novus Ordo, sebbene sia rimasta in noi una struggente nostalgia per quelle belle messe cantate, con organo e canto gregoriano, a mezzanotte, a Natale ed a Pasqua.
In proposito, vediamo cosa pensano della Nuova Evangelizzazione alcuni missionari:
a) don Corrado Dalmolego, missionario della Consolata, dirige la missione fra gli Yanomami, a Catrimani (Brasile), dove in 53 anni non è stato battezzato nessun indigeno, e di ciò se ne vanta pure, affermando che “noi non siamo i proprietari della Verità”; per inciso, una delle “tradizioni” più radicate fra gli Yanomami è l’infanticidio praticato dalla stessa madre, che si allontana per partorire e sceglie di accogliere o uccidere il neonato, seppellendolo vivo: https://gloria.tv/article/xHcN3ctdLAoj4b3mjQuCGiA1Y
b) padre Martín Lasarte Topolanski, uruguaiano in missione in Angola, responsabile dell’animazione missionaria in Africa e in America latina per la congregazione salesiana, afferma “Ho visitato una diocesi, dove all’inizio degli anni ’80 erano cattolici il 95 per cento della popolazione; oggi sono il 20 per cento. Ricordo il commento di uno dei missionari europei che hanno sistematicamente “disevangelizzato” la regione: “Non favoriamo la superstizione, ma la dignità umana. Penso che sia stato detto tutto.
La Chiesa in alcuni luoghi si è trasformata in un grande gestore di servizi sanitari, educativi, promozionali, di “advocacy”, ma poco in madre della fede”
https://www.aldomariavalli.it/2019/10/13/amazzonia-il-vero-
problema-e-una-chiesa-che-non-annuncia-piu-gesu/
Una tragedia senza fine, quella che si sta consumando ad opera di un clero traditore, eretico ed apostata fin nelle midolla o, nel migliore dei casi, vile e pavido, responsabile della crisi che da oltre sessant’anni affligge la Chiesa di NSGC, ed in merito alla quale così si esprime uno strenuo difensore della nostra fede bimillenaria, il professor Luciano Pranzetti: “La crisi che attanaglia la Chiesa in termini di abbandono della pratica sacramentale, in termini di scandali e, soprattutto in termini di false verità recepite e fatte proprie dalla Gerarchìa, è la conseguenza di…..quel disegno massonico che prefigura una Chiesa globale fatta dalla somma di tutte le confessioni. In pratica, la dissoluzione della Katholica. Ma non sarà facile né possibile, nemmeno ai nemici interni,…..perché “Portae inferi non praevalebunt”.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1410_Pranzetti_Lettera_al_Papa.html
Anche la Beata Katharina Emmerich, nella sua visione della Chiesa dei due papi, dove non c’era nulla di sacro, dove tutti erano ammessi (protestanti, ebrei, islamici, peccatori impenitenti, tutti, tranne i veri cattolici), conclude affermando “ma il Signore aveva altri progetti”, sicuramente ben diversi da quelli di Bergoglio, di Spadaro, di Sosa Abascal, di Soros, e di tutti i massoni mondialisti dell’orbe terracqueo.
Concludendo, ci rifiutiamo di seguire chi sta trascinando la Chiesa ed i suoi fedeli su questa china inarrestabile, al cui termine già si intravedono le mura della città di Dite (la zona dell'Inferno dove sono puniti gli eresiarchi - Divina Commedia, Inferno, canti VIII, IX, X e XI), e ci teniamo stretti a Nostro Signore Gesù Cristo ed alla Sua (e per grazia Sua anche nostra) SS.ma Madre, la Beata sempre Vergine Maria, limitandoci a seguire quei sacerdoti, vescovi e cardinali che hanno ancora il coraggio di testimoniare e proclamare la Verità tutta intera.
di Catholicus
Per esecrare questo sacrilego e blasfemo rito non basterebbe un fiume di parole; più di esse, però, valgono alcune immagini significative e rivoltanti (almeno per chi si sente ancora cattolico e non sincretista e relativista, come il clero ecumenista suicida che occupa illecitamente tutte le sedi cattoliche, tanto per dirla con S. Anastasio)
Cerimonia del 4 ottobre 2019 nei giardini vaticani
Si noti il “francescano” a sinistra
Il “francescano” qui è destra
La dea della fertilità a sinistra e il simbolo itifallico a destra cerchiato
Francesco accoglie in dono un simulacro della dea della fertilità
Tutti adoranti, il “francescano” è sempre a sinistra
Francesco attorniato dai cardinali prega davanti agli idoli
Francesco, compiaciuto, guarda lo spettacolo
E lo spettacolo è l'adorazione degli idoli, col “francescano” sempre a sinistra in secondo piano
Il precursore di questi riti blasfemi: il card. Ravasi esegue la danza in onore della dea Pachamama (Argentina, luglio 2015):
Però… vuoi mettere il rispetto della tradizione indigenza!http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1275_Ravasi_culto_idolatrico.html
Altri precursori : vescovi adorano il dio inca Tata Inti, "dio" incaico del Sole, partecipando attivamente ad un rito pagano in suo onore (Cile, febbraio 2015)
Lo sciamano prega e invoca gli idoli per tutti… i vescovi
… e tutti i vescovi pregano gli idoli come lo sciamano
http://www.scuolaecclesiamater.org/2015/02/scandalo-in-cile-vescovi-adorano-una.html
Vescovi cattolici entrano in processione nella basilica di San Pietro - luogo sacro della fede cristiana - portando sulle spalle il simulacro della dea della fertilità pagana amazzonica:
Quali sentimenti possono suscitare nel cuore e nell’animo di un cristiano, di un cattolico, queste immagini? … personalmente, vorremmo non aver dovuto mai arrivare a vedere cose del genere, essendo stati catechizzati, nei primi anni ’50, da un santo sacerdote in talare munito del catechismo di San Pio X, al quale abbiamo pure avuto la gioia di servire la Messa “Vetus Ordo”, purtroppo dimenticata dopo 50 anni di Novus Ordo, sebbene sia rimasta in noi una struggente nostalgia per quelle belle messe cantate, con organo e canto gregoriano, a mezzanotte, a Natale ed a Pasqua.
In proposito, vediamo cosa pensano della Nuova Evangelizzazione alcuni missionari:
a) don Corrado Dalmolego, missionario della Consolata, dirige la missione fra gli Yanomami, a Catrimani (Brasile), dove in 53 anni non è stato battezzato nessun indigeno, e di ciò se ne vanta pure, affermando che “noi non siamo i proprietari della Verità”; per inciso, una delle “tradizioni” più radicate fra gli Yanomami è l’infanticidio praticato dalla stessa madre, che si allontana per partorire e sceglie di accogliere o uccidere il neonato, seppellendolo vivo: https://gloria.tv/article/xHcN3ctdLAoj4b3mjQuCGiA1Y
b) padre Martín Lasarte Topolanski, uruguaiano in missione in Angola, responsabile dell’animazione missionaria in Africa e in America latina per la congregazione salesiana, afferma “Ho visitato una diocesi, dove all’inizio degli anni ’80 erano cattolici il 95 per cento della popolazione; oggi sono il 20 per cento. Ricordo il commento di uno dei missionari europei che hanno sistematicamente “disevangelizzato” la regione: “Non favoriamo la superstizione, ma la dignità umana. Penso che sia stato detto tutto.
La Chiesa in alcuni luoghi si è trasformata in un grande gestore di servizi sanitari, educativi, promozionali, di “advocacy”, ma poco in madre della fede”
https://www.aldomariavalli.it/2019/10/13/amazzonia-il-vero-
problema-e-una-chiesa-che-non-annuncia-piu-gesu/
Una tragedia senza fine, quella che si sta consumando ad opera di un clero traditore, eretico ed apostata fin nelle midolla o, nel migliore dei casi, vile e pavido, responsabile della crisi che da oltre sessant’anni affligge la Chiesa di NSGC, ed in merito alla quale così si esprime uno strenuo difensore della nostra fede bimillenaria, il professor Luciano Pranzetti: “La crisi che attanaglia la Chiesa in termini di abbandono della pratica sacramentale, in termini di scandali e, soprattutto in termini di false verità recepite e fatte proprie dalla Gerarchìa, è la conseguenza di…..quel disegno massonico che prefigura una Chiesa globale fatta dalla somma di tutte le confessioni. In pratica, la dissoluzione della Katholica. Ma non sarà facile né possibile, nemmeno ai nemici interni,…..perché “Portae inferi non praevalebunt”.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1410_Pranzetti_Lettera_al_Papa.html
Anche la Beata Katharina Emmerich, nella sua visione della Chiesa dei due papi, dove non c’era nulla di sacro, dove tutti erano ammessi (protestanti, ebrei, islamici, peccatori impenitenti, tutti, tranne i veri cattolici), conclude affermando “ma il Signore aveva altri progetti”, sicuramente ben diversi da quelli di Bergoglio, di Spadaro, di Sosa Abascal, di Soros, e di tutti i massoni mondialisti dell’orbe terracqueo.
Concludendo, ci rifiutiamo di seguire chi sta trascinando la Chiesa ed i suoi fedeli su questa china inarrestabile, al cui termine già si intravedono le mura della città di Dite (la zona dell'Inferno dove sono puniti gli eresiarchi - Divina Commedia, Inferno, canti VIII, IX, X e XI), e ci teniamo stretti a Nostro Signore Gesù Cristo ed alla Sua (e per grazia Sua anche nostra) SS.ma Madre, la Beata sempre Vergine Maria, limitandoci a seguire quei sacerdoti, vescovi e cardinali che hanno ancora il coraggio di testimoniare e proclamare la Verità tutta intera.
Maria, auxílium christianórum, ora pro nobis
di Catholicus
Oggi, come riporta il Catholic News Agency (CNA), p. Giacomo Costa, responsabile delle comunicazioni per il Sinodo amazzonico, ha precisato che una figura lignea di donna incinta nuda, che era presente agli eventi legati al Sinodo, non è la Vergine Maria, ma è invece una figura femminile che rappresenta la vita.
Come noto, la figura femminile nuda incinta in legno ha suscitato notevoli controversie perché definita da alcuni come “Nostra Signora dell’Amazzonia”.
Infatti, l’organizzatore di una delle mostre legate al Sinodo amazzonico – padre Roberto Carrasco Rojas – sacerdote missionario per le popolazioni indigene del Perù, ha assicurato che l’immagine è molto simbolica per i cattolici indigeni dell’Amazzonia.
Egli, nei video sotto riportato, dice: “Hanno scolpito nel legno l’immagine di una Madre incinta. Lei è la Vergine, e noi l’abbiamo chiamata Nostra Signora dell’Amazzonia”. E continua: “Rappresenta l’Amazzonia, perché cos’è l’Amazzonia? L’Amazzonia è una donna, è femmina, ha un volto femminile. Perché? Perché la terra è madre, la terra dà vita. Così questa è l’Amazzonia”.
La figura, nell’ambito dell’iniziativa “Casa comun”, ha fatto la sua comparsa nei giardini vaticani durante una cerimonia in cui sono stati piantati degli alberi in occasione della festa di San Francesco d’Assisi il 4 ottobre scorso. Essa è stata portata in braccio tra danze indigene, copricapi di piume, candele, ed infine presentata a Papa Francesco da 20 popolazioni indigene della regione amazzonica che si trovano a Roma per il Sinodo (si veda il video).
Essa è stata rivista il 7 ottobre (video sotto), primo giorno del Sinodo, nella Basilica di San Pietro. Ora, la figura femminile può essere vista in una delle mostre in una chiesa situata vicino al Vaticano, quella di Santa Maria in Traspontina.
Proprio per le controversie che quella statua ha suscitato, P. Giacomo Costa, in una conferenza stampa per il Sinodo dell’Amazzonia di oggi 16 ottobre, ha dovuto precisare: “Non è la Vergine Maria, chi ha detto che è la Vergine Maria?”.
Le informazioni sono state disparate. Infatti, quella figura lignea da alcuni è stata descritta come immagine mariana, da altri come simbolo religioso tradizionale indigeno della dea Pachamama, o Madre Terra.
Durante la conferenza stampa, padre Giacomo Costa ha continuato: “molte persone hanno detto” che la donna è una figura della Vergine Maria. E poi ha aggiunto: “’molti hanno detto,’ va bene, come vi piace, ma io non l’ho mai sentito”.
Vabbè, osserviamo noi, lui non lo avrà sentito, ma bastava che si informasse su Vatican News in portoghese o vedesse i video.
“Non c’è niente da sapere. È una donna indigena che rappresenta la vita”, ha dichiarato Costa, aggiungendo che la sua commissione d’informazione cercherà maggiori informazioni al riguardo, ma “è una figura femminile” e “non è né pagana né sacra”.
Paolo Ruffini, prefetto del dicastero delle comunicazioni vaticane, ha detto mercoledì, come riferisce la CNA, che vede la figura come “rappresentante la vita”.
“Fondamentalmente, essa rappresenta la vita. E basta. Credo di provare a vedere simboli pagani o di vedere…..il male, non è”, ha detto, aggiungendo che “rappresenta la vita attraverso una donna”. Ha equiparato l’immagine a quella di un albero, dicendo “un albero è un simbolo sacro”.
Però Ruffini ha voluto precisare che l’interpretazione che aveva dato era semplicemente la sua opinione personale, e che in quel momento non stava parlando come capo delle comunicazioni vaticane o delle comunicazioni sinodali.
Ha aggiunto che “sappiamo che alcune cose nella storia hanno molte interpretazioni” e che avrebbe cercato maggiori informazioni sull’immagine e che avrebbe informato i giornalisti su ciò che avrebbe scoperto.
Sempre la CNA riferisce che Cristiane Murray, vice direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha aggiunto che maggiori informazioni sulla figura in legno dovrebbero essere richieste al REPAM o agli organizzatori degli eventi in cui l’immagine è stata presente.
Però Mauricio Lopez, segretario esecutivo del REPAM, ha detto alla CNA dopo la conferenza stampa che non poteva commentare la conferenza stampa, indirizzando la CNA alle osservazioni di Costa, come “portavoce ufficiale” del Sinodo.
Il REPAM (Pan-Amazonian Ecclesial Network), è un gruppo sostenuto dalle conferenze episcopali in America Latina, e si descrive come un’organizzazione di difesa dei diritti e della dignità delle popolazioni indigene in Amazzonia. La rete è coinvolta nelle operazioni per l’assemblea sinodale ed è uno dei 14 gruppi del comitato organizzatore dell’iniziativa Casa Comun, che sta promuovendo più di 115 eventi ospitati da una rete libera di gruppi, collegati in varia misura alla Chiesa cattolica.
Come si vede, la confusione è tanta, anzi, abbondante. E la figura femminile lignea comincia a creare in alcuni responsabili un certo imbarazzo. È così che alcuni non sanno, altri avanzano interpretazioni personali ma che si devono informare, altri ancora, quelli che hanno organizzato gli eventi “incriminati”, rimbalzano le spiegazioni ai primi (che non sanno).
Una cosa è certa, se alcuni considerano la statua lignea come un simbolo religioso tradizionale indigeno della dea Pachamama, o Madre Terra, è mai possibile che venga presentata ad un Papa, venga portata in processione (partecipante il Papa stesso) nella basilica di San Pietro a Roma (vedere video) e figuri ai piedi di un altare di una Chiesa Cattolica?
Rimanere interdetti è, come suol dirsi, il minimo sindacale.
Per la processione guardare il primo video anche se i media vaticani hanno effettuato un accurato montaggio per fa sì che non apparisse tale. In rete trovate un filmato più chiaro.
Sinodo nel vivo, stasera le relazioni finali dei circoli
Entra nel vivo il Sinodo sull'Amazzonia. Questa sera, infatti, saranno presentate le relazioni finali dei Circoli Minori mentre l'ultima settimana sarà dedicata alla discussione sul documento finale che i padri sinodali dovranno votare il 26 ottobre. Appello del cardinal Koch su viri probati e ordinazioni femminili: "Non sono questioni da sollevare".
Entra nel vivo il Sinodo sull'Amazzonia. Questa sera, infatti, saranno presentate le relazioni finali dei Circoli Minori mentre l'ultima settimana sarà dedicata alla discussione sul documento finale che i padri sinodali dovranno votare il 26 ottobre. E' stata resa nota, intanto, la lista dei membri della Commissione per l'elaborazione del documento finale. Oltre ai già noti Marcelo Sanchez Sorondo, Christoph Schoenborn, Rossano Sala ed Edmundo Ponciano Valenzuela Mellid - tutti e quattro di nomina pontificia - l'Assemblea ha eletto il brasiliano Mário Antônio Da Silvia, il peruviano Héctor Miguel Cabrejos Vidarte, il colombiano Nelson Jair Cardona Ramirez e l'italo-boliviano Sergio Alfredo Gualberti Calandrina. Ne faranno parte, poi, i cardinali Hummes, Baldisseri e Czerny insieme a monsignor Grech e monsignor Martìnez De Aguirre Guinea.
Durante il briefing di ieri, in vista dell'inizio della fase principale dell'Assemblea, Paolo Ruffini e Giacomo Costa, rispettivamente prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede e segretario della Commissione per l'informazione, hanno invitato i giornalisti a non concentrare la loro attenzione solo sulle questioni di maggiore interesse mediatico (intendendo, probabilmente, quella dei viri probati e quella dei nuovi ministeri femminili). Entrambi hanno fatto un appello a "non concentrarsi su temi trattati altrimenti si perde lo sguardo generale dell'evento".
Padre Costa ha esortato a "lasciare le sicurezze e avere fiducia in questa sovrabbondanza di grazia, di gioia, di fede che permette di affrontare in un quadro diverso l’impegno e non frammentarlo in tante piccole situazioni". In ogni caso, questi due argomenti hanno inevitabilmente tenuto banco anche fra i relatori presenti ai briefing tenuti in Sala Stampa dall'inizio dell'assise ad oggi, oltre che in aula tra i padri sinodali. Intanto, su viri probati ed ordinazione femminile ha fatto sentire la sua voce anche il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani che in un'intervista a EWTN ha affermato di credere che non sono queste "le questioni più profonde che devono essere sollevate, sia qui (cioè nel Sinodo amazzonico, ndr) che in Germania".
Nico Spuntoni
-LA CROCE DEL CARDINALE di Rino Cammilleri
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