Indigeni Amazzonia pregano nei giardini vaticani 04.10.2019 (screenshot da video Catholic sat)
Indigeni Amazzonia pregano nei giardini vaticani 04.10.2019 (screenshot da video Catholic sat) 
Oggi, come riporta il Catholic News Agency (CNA), p. Giacomo Costa, responsabile delle comunicazioni per il Sinodo amazzonico, ha precisato che una figura lignea di donna incinta nuda, che era presente agli eventi legati al Sinodo, non è la Vergine Maria, ma è invece una figura femminile che rappresenta la vita.
Come noto, la figura femminile nuda incinta in legno ha suscitato notevoli controversie perché definita da alcuni come “Nostra Signora dell’Amazzonia”.
Infatti, l’organizzatore di una delle mostre legate al Sinodo amazzonico – padre Roberto Carrasco Rojas – sacerdote missionario per le popolazioni indigene del Perù, ha assicurato che l’immagine è molto simbolica per i cattolici indigeni dell’Amazzonia. 
Egli, nei video sotto riportato, dice: “Hanno scolpito nel legno l’immagine di una Madre incinta. Lei è la Vergine, e noi l’abbiamo chiamata Nostra Signora dell’Amazzonia”. E continua: “Rappresenta l’Amazzonia, perché cos’è l’Amazzonia? L’Amazzonia è una donna, è femmina, ha un volto femminile. Perché? Perché la terra è madre, la terra dà vita. Così questa è l’Amazzonia”.
La figura, nell’ambito dell’iniziativa “Casa comun”, ha fatto la sua comparsa nei giardini vaticani durante una cerimonia in cui sono stati piantati degli alberi in occasione della festa di San Francesco d’Assisi il 4 ottobre scorso. Essa è stata portata in braccio tra danze indigene, copricapi di piume, candele, ed infine presentata a Papa Francesco da 20 popolazioni indigene della regione amazzonica che si trovano a Roma per il Sinodo (si veda il video).
Essa è stata rivista il 7 ottobre (video sotto), primo giorno del Sinodo, nella Basilica di San Pietro. Ora, la figura femminile può essere vista in una delle mostre in una chiesa situata vicino al Vaticano, quella di Santa Maria in Traspontina.
Proprio per le controversie che quella statua ha suscitato, P. Giacomo Costa, in una conferenza stampa per il Sinodo dell’Amazzonia di oggi 16 ottobre, ha dovuto precisare: “Non è la Vergine Maria, chi ha detto che è la Vergine Maria?”.
Le informazioni sono state disparate. Infatti, quella figura lignea da alcuni è stata descritta come immagine mariana, da altri come simbolo religioso tradizionale indigeno della dea Pachamama, o Madre Terra.
Durante la conferenza stampa, padre Giacomo Costa ha continuato: “molte persone hanno detto” che la donna è una figura della Vergine Maria. E poi ha aggiunto: “’molti hanno detto,’ va bene, come vi piace, ma io non l’ho mai sentito”. 
Vabbè, osserviamo noi, lui non lo avrà sentito, ma bastava che si informasse su Vatican News in portoghese o vedesse i video. 
“Non c’è niente da sapere. È una donna indigena che rappresenta la vita”, ha dichiarato Costa, aggiungendo che la sua commissione d’informazione cercherà maggiori informazioni al riguardo, ma “è una figura femminile” e “non è né pagana né sacra”.
Paolo Ruffini, prefetto del dicastero delle comunicazioni vaticane, ha detto mercoledì, come riferisce la CNA, che vede la figura come “rappresentante la vita”.
“Fondamentalmente, essa rappresenta la vita. E basta. Credo di provare a vedere simboli pagani o di vedere…..il male, non è”, ha detto, aggiungendo che “rappresenta la vita attraverso una donna”. Ha equiparato l’immagine a quella di un albero, dicendo “un albero è un simbolo sacro”.
Però Ruffini ha voluto precisare che l’interpretazione che aveva dato era semplicemente la sua opinione personale, e che in quel momento non stava parlando come capo delle comunicazioni vaticane o delle comunicazioni sinodali.
Ha aggiunto che “sappiamo che alcune cose nella storia hanno molte interpretazioni” e che avrebbe cercato maggiori informazioni sull’immagine e che avrebbe informato i giornalisti su ciò che avrebbe scoperto.
Sempre la CNA riferisce che Cristiane Murray, vice direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha aggiunto che maggiori informazioni sulla figura in legno dovrebbero essere richieste al REPAM o agli organizzatori degli eventi in cui l’immagine è stata presente.
Però Mauricio Lopez, segretario esecutivo del REPAM, ha detto alla CNA dopo la conferenza stampa che non poteva commentare la conferenza stampa, indirizzando la CNA alle osservazioni di Costa, come “portavoce ufficiale” del Sinodo.
Il REPAM (Pan-Amazonian Ecclesial Network), è un gruppo sostenuto dalle conferenze episcopali in America Latina, e si descrive come un’organizzazione di difesa dei diritti e della dignità delle popolazioni indigene in Amazzonia. La rete è coinvolta nelle operazioni per l’assemblea sinodale ed è uno dei 14 gruppi del comitato organizzatore dell’iniziativa Casa Comun, che sta promuovendo più di 115 eventi ospitati da una rete libera di gruppi, collegati in varia misura alla Chiesa cattolica.
Come si vede, la confusione è tanta, anzi, abbondante. E la figura femminile lignea comincia a creare in alcuni responsabili un certo imbarazzo. È così che alcuni non sanno, altri avanzano interpretazioni personali ma che si devono informare, altri ancora, quelli che hanno organizzato gli eventi “incriminati”, rimbalzano le spiegazioni ai primi (che non sanno). 
Una cosa è certa, se alcuni considerano la statua lignea come un simbolo religioso tradizionale indigeno della dea Pachamama, o Madre Terra, è mai possibile che venga presentata ad un Papa, venga portata in processione (partecipante il Papa stesso) nella basilica di San Pietro a Roma (vedere video) e figuri ai piedi di un altare di una Chiesa Cattolica?
Rimanere interdetti è, come suol dirsi,  il minimo sindacale.
 Per la processione guardare il primo video anche se i media vaticani hanno effettuato un accurato montaggio per fa sì che non apparisse tale. In rete trovate un filmato più chiaro.

 
Figura femminile nuda amazzonica nella chiesa di Santa Maria in Traspontina - Roma
Figura femminile nuda amazzonica nella chiesa di Santa Maria in Traspontina – Roma
Screenshot dalla cerimonia nei giardini vaticani del 4 ottobre 2019
Screenshot dalla cerimonia nei giardini vaticani del 4 ottobre 2019
di Sabino Paciolla