La predicazione del messaggio di Fatima avrebbe dovuto essere fondamentalmente anticomunista
Com’è noto — forse confusamente arcinoto! — la sostanza del messaggio trasmesso agli uomini dalla Madonna a Fatima, nel 1917, era che, se l’umanità non si fosse convertita, abbandonando le vie del peccato che stava battendo, sarebbe caduto sul mondo un castigo spaventoso, e che il comunismo sarebbe stato lo strumento di questo castigo. Non si può dire che il messaggio di Fatima non sia stato, in qualche modo, annunciato a tutto il mondo, soprattutto ai popoli cattolici.
Il grande torrente di libri pubblicati nelle lingue più diverse, alcuni dei quali con tirature enormi, i periodici, le trasmissioni radiofoniche e televisive, che hanno riferito abbondantemente i principali eventi relativi alle apparizioni della Cova da Iria, costituiscono nel loro insieme un’opera di divulgazione forse senza paragone, che ha fatto di Fatima uno degli avvenimenti oggi più conosciuti in tutto il mondo. Accanto a questo — e forse più di tutto questo — si deve sottolineare in modo speciale la parte avuta dalle quattro immagini pellegrine, scolpite sotto la direzione di suor Lucia, che hanno percorso la terra intera, nei decenni Quaranta e Cinquanta, ravvivando negli uomini la nozione del messaggio di Fatima. Si compiva così, fin dall’epoca di Pio XII [1939-1958], un proposito della Gerarchia degno di grandissimo rispetto, mirante a render nota agli uomini la volontà della Madonna. Ma ci trovavamo già in tempi che preannunciavano le catastrofi spirituali prodotte dall’attuale progressismo, e di cui Paolo VI [1963- 1978] ha preso atto nella storica allocuzione del 29 giugno 1972, nella quale ha avanzato la terribile ipotesi che «il fumo di Satana» sia penetrato nel sacro recinto (1).
Di conseguenza, la predicazione del messaggio di Fatima, che avrebbe dovuto essere, anzitutto e soprattutto, una predicazione fondamentalmente anticomunista, che denunciasse gli errori e le deviazioni della società moderna — errori che l’avrebbero trascinata, come castigo, fino al comunismo —; questa predicazione, che avrebbe dovuto annunciare la devozione al Cuore Immacolato di Maria e l’ottemperanza ai desideri della Madonna come la soluzione della crisi senza precedenti in cui si dibatte il mondo moderno; questa predicazione fu qualcosa di tutto questo, ma, nella grandissima maggioranza dei casi, fu tutto questo fiaccamente. In queste condizioni la devozione alla Madonna di Fatima, benché largamente diffusa, non poteva raggiungere il fine per il quale era stata preparata.
Infatti, il semplice battimani alla Madonna di Fatima — come si sarebbero battute le mani alla Madre di Dio sotto l’invocazione di Lourdes o di Loreto o di Aparecida — era evidentemente una cosa molto buona, molto desiderabile e degna di molto rispetto, come qualsiasi atto di devozione a Maria santissima, ma non aveva quel particolare rapporto con il momento storico presente e con i disegni della Madonna legati al messaggio di Fatima. Da questo punto di vista la devozione alla Madonna di Fatima avrebbe dovuto essere inculcata, nella nostra epoca, molto più di tante altre devozioni, tutte eccellenti, suscitate a suo tempo dallo Spirito Santo nella Chiesa. Ma non si è fatto così. In questo modo, tutto il movimento di pietà sviluppatosi a partire da Fatima ha prodotto qualche buon risultato, non vi è dubbio, ma non tutto il bene che se ne poteva aspettare. Obiettività vuole, soprattutto, che si dica che la meta indicata dalla Madonna a Fatima non è stata conseguita, e che non si è ottemperato alle condizioni da lei presentate per ovviare al castigo.
Il contenuto specifico della devozione alla Madonna di Fatima
Gli autori che hanno scritto su Fatima hanno messo in risalto il fatto che, apparendo per la prima volta, la Madonna si presentava con un volto che non era «né triste né allegro, ma serio», con un’aria di dolce rimprovero. Quest’espressione fisionomica era perfettamente coerente con la gravità del messaggio che veniva a portare agli uomini. Tuttavia, a partire dalla terza apparizione — in cui comunicò ai veggenti il famoso segreto —, la Madonna lascia sempre più trasparire la tristezza che le riempie l’anima. E infine, nell’ultima apparizione, dice: «Bisogna che [gli uomini] si emendino, che chiedano perdono dei loro peccati». E, assumendo un aspetto più triste: «Non offendano più Dio nostro Signore che è già molto offeso».
Questo è l’atteggiamento spirituale che dobbiamo assumere per diventare sensibili all’autentico significato del messaggio di Fatima. La Madonna vuole che partecipiamo della sua serietà, di fronte alla situazione calamitosa in cui si trova il mondo. Ella desidera che partecipiamo della sua tristezza per i peccati del mondo e della sua apprensione per i castighi che cadranno sull’umanità. Se ci porremo in questa disposizione di spirito, come premio si prenderà cura delle nostre necessità spirituali e materiali. Quando la Madonna scopriva davanti a Lucia, a Francesco [1908- 1919] e a Giacinta [1910-1925] panorami immensi, annunciando loro che il mondo sarebbe passato attraverso queste e quelle catastrofi, che il comunismo si sarebbe diffuso su tutta la terra, che molte nazioni sarebbero scomparse, non possiamo immaginare che, in quel momento, i veggenti si preoccupassero dei loro problemini spirituali o materiali. Possiamo soltanto pensare che stessero prendendo conoscenza di quanto la Madre di Dio diceva, e commuovendosi a proposito di quanto diceva. I frutti spirituali sarebbero venuti dopo — o contemporaneamente —, ma come effetto della loro partecipazione a quanto diceva la Madonna. E così accadde realmente.
Ciascuno di noi deve agire nello stesso modo. Se la Madre di Dio si intristisce e piange a causa della situazione del mondo, anch’io mi devo commuovere e devo prendere la risoluzione di comportarmi seriamente per far arrestare queste lacrime. Il resto verrà in sovrappiù, perché la Vergine santissima, Madre di Misericordia, non trascurerà le nostre anime e le nostre necessità, anche materiali. Ma questo sovrappiù è condizionato dall’attenzione rispettosa e fedele prestata al suo messaggio. Questo è il contenuto specifico della devozione alla Madonna di Fatima, il tema proprio e adeguato per le nostre preghiere e meditazioni di fronte alle sue sacre immagini.
La Madonna di Fatima, Madonna della Contro-Rivoluzione
Approfondiamo le considerazioni che abbiamo appena fatto. A Fatima, la Madre del Redentore ha denunciato i peccati dell’umanità, che avrebbero condotto il mondo al comunismo. Com’è ovvio, vi dev’essere un nesso fra il peccato e il castigo. Quali sono i peccati che, in modo specifico, portano il mondo al comunismo? Nel suo celebre saggio Rivoluzione e Contro-Rivoluzione Plinio Corrêa de Oliveira [1908-1995] descrive il plurisecolare processo rivoluzionario che, con l’irruzione del Rinascimento e del protestantesimo al tramonto del Medioevo, e dopo esser passato attraverso la sanguinosa tappa della Rivoluzione francese, sta concludendosi nel comunismo (2). In che cosa consiste il processo rivoluzionario, come si presenta attualmente in campo internazionale?
Consiste precisamente nell’avanzata comunista su tutti i fronti, nella propaganda socialista sfrenata, nel rilassamento prodotto dalle mode immorali — che, d’altra parte, è stato rivelato esplicitamente dalla Madonna a Giacinta, nelle apparizioni posteriori al 1917 —, nella crisi all’interno della Chiesa, nel cosiddetto processo di “autodemolizione” che affligge il corpo mistico di Cristo, e così via. Orbene, se la Madonna indica nel comunismo l’esito di una situazione di peccato, in cui è immersa l’umanità, è evidente che intende far riferimento a un processo rivoluzionario come quello descritto da Corrêa de Oliveira.
La Madonna, quindi, c’insegna a esecrare il processo rivoluzionario, e vuole che impegniamo tutte le nostre forze e le nostre risorse nell’allontanare gli avvenimenti che portano al comunismo. In una parola, la Madonna c’invita a lottare per la Contro-Rivoluzione, che è il nome con cui Corrêa de Oliveira denomina il processo di restaurazione dell’ordine distrutto dalla Rivoluzione. In questo modo, la Mediatrice di tutte le grazie c’invita concretamente a questa forma d’amore di Dio attraverso cui siamo più che sensibili agl’interessi della santa Chiesa cattolica, apostolica, romana e della civiltà cristiana, infiammati dal desiderio di sbarrare il passo a questa enorme cospirazione che tenta di distruggerle. E non solo sbarrarle il passo, ma far anche vincere la Chiesa e la civiltà cristiana, cioè la Contro-Rivoluzione, con l’instaurazione del Regno di Maria, come lei stessa ha profetizzato a Fatima dicendo: «Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà». A pieno titolo, pertanto, la Madonna di Fatima può essere chiamata «Madonna della Contro-Rivoluzione».
La crisi nella Chiesa, probabile contenuto della terza parte del segreto
Ci resta da trattare il famoso tema del segreto di Fatima, manifestato ai veggenti nell’apparizione di luglio. Com’è noto, il segreto consta di tre parti distinte, di cui le prime due sono state rivelate da suor Lucia nel 1941. La terza, anch’essa già scritta da suor Lucia, è in possesso della Santa Sede, che non ha ancora giudicato opportuna la sua divulgazione. Questa terza parte mantiene in suspense l’attenzione internazionale. Non ripeteremo a questo punto le fondate congetture che inducono ad ammettere che questa terza parte tratti della crisi interna alla Chiesa (3). Aggiungiamo soltanto una considerazione.
Nella seconda parte del segreto, la Madre di Dio ha annunciato un castigo che, per la sua natura, tocca soprattutto la società temporale. Poiché sta avanzando verso il comunismo, questa è minacciata da un castigo tanto terribile, che comporta la scomparsa di diverse nazioni. Riesce difficile credere che la Madonna abbia previsto questa ecatombe dell’ordine civile, e non abbia voluto mettere in guardia gli uomini a proposito di un castigo molto peggiore, come è quello costituito dalla crisi interna alla Chiesa. Prima che questa crisi diventasse notoria, si capisce che uno spirito animato da pietà sarebbe inorridito di fronte a una tale ipotesi. Ma, a partire dal momento in cui la crisi è diventata pubblica, non vi è ragione per ritirarsi di fronte a questo pronostico. La tiepida accoglienza riservata dalla maggioranza dei cattolici al messaggio di Fatima, oltre al formale rifiuto di una gran parte, a cui si aggiunge questo inimmaginabile — ma assolutamente inconfutabile — connubio di tanti ecclesiastici e laici con il comunismo, come potrebbero non meritare un riferimento particolare nel segreto di Fatima?
Avendo presente l’atmosfera della Chiesa nel 1917, era naturale che una prospettiva tanto drammatica fosse conservata nel segreto. La presenza di san Pio X [1903-1914] si faceva ancora sentire, non solo attraverso il ricordo della sua morte recente, ma anche mediante l’incorruttibilità del suo corpo. Il comunismo stava per arrivare al potere in Russia. La reazione contro il processo rivoluzionario era una possibilità. Nella Chiesa, nonostante i motivi di dolore, vi era molta maggior compostezza, molta maggior dignità, tale da rendere inimmaginabile quanto vi succede oggi. La previsione di un panorama come quello che abbiamo attualmente davanti agli occhi avrebbe potuto turbare innumerevoli anime. Ma, a partire dal momento in cui il male è tanto notorio che il suo annuncio non scandalizza più nessuno, la proclamazione dell’esistenza del male può soltanto, al contrario, essere benefica per confermare nella fede le anime ancora fedeli. Se questo è, come ci pare di poter congetturare, il contenuto della terza parte del segreto, si capisce perfettamente come la Madonna abbia voluto annunciarlo ai veggenti perché lo rivelassero al momento opportuno.
Suor Lucia ha compiuto, il 22 marzo scorso [1977], settant’anni. Ella è stata lasciata su questa terra dalla Madonna per compiere una determinata missione. È logico pensare che questa missione includa la dichiarazione di autenticità del testo della terza parte del segreto. Nell’atmosfera caotica in cui viviamo, soprattutto di fronte alla crisi interna alla Chiesa, un testo divulgato senza il suo sigillo correrebbe il rischio serio di suscitare perplessità, dubbi, contestazioni. Sono tutti motivi che rendono urgente la divulgazione di questa parte del segreto. Rispettando, quindi, la legittima decisione dell’autorità ecclesiastica, niente c’impedisce di elevare i nostri cuori fino al trono della Vergine santissima e di gridare come il profeta Samuele: «Loquere Domina quia audit servus tuus» (4). Parlate, Signora, attraverso la bocca di suor Lucia, perché l’autenticità del vostro messaggio non possa essere messa in dubbio e commuova i cuori dei giusti.
* A mensagem de Fátima e a crise na Igreja, in Catolicismo, anno XXVII, Campos (Brasile) maggio 1977, n. 317. L’articolo è comparso — senza i riferimenti contingenti — in appendice alle diverse edizioni italiane dell’opera dello stesso autore, Le apparizioni e il messaggio di Fatima secondo i manoscritti di suor Lucia, trad. it., Cristianità, Piacenza 1977. Note e inserti fra parentesi quadre redazionali; traduzione riveduta.
(1) Cfr. PAOLO VI, Omelia nella Messa per il nono anniversario dell’incoronazione, del 29-6-1972, in Insegnamenti di Paolo VI, vol. X, pp. 703-709 (p. 707).
(2) Cfr. PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, con lettere di encomio di S. E. mons. Romolo Carboni
[1911-1999], arcivescovo titolare di Sidone e nunzio apostolico, e con un saggio introduttivo su L’Italia tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, di Giovanni Cantoni, 3a ed. it. accresciuta, Cristianità, Piacenza 1977.
(3) Cfr. A. A. BORELLI MACHADO, op. cit., pp. 38-39, nota 10.
(4) Cfr. «Parla, Signore, che il tuo servo ti ascolta» (1 Re, 3, 10)...
Tempi di Maria
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La Madonna e la Chiesa
La liturgia applica talvolta alla Madre di Dio gli stessi testi della Sacra Scrittura che usa per la Chiesa. Tuttavia, la Chiesa è composta di peccatori, mente la Madonna è Immacolata.
La Chiesa persegue il suo compimento riunendo nel suo seno tutte le anime che ancora le mancano, mentre la Santa Vergine ha raggiunto la sua perfezione definitiva il giorno dell’Assunzione, quando ha ricevuto la ricompensa eterna che la sua vita pura e ardente aveva meritato.
Ma questo accostamento non è solo apparente. San Paolo ci dice che la Chiesa è la Sposa di Cristo. Questo significa che l’unione di Cristo con la Chiesa è fondata su un amore espresso col muto consenso e che questa unione è dunque feconda.
Rispondendo alle attese di Cristo, la Chiesa gli fa onore con la santità che in essa si sviluppa, e con la santità stessa che le è conferita dal suo Sposo essa è feconda: le anime sono rigenerate alla vita di Dio.
La Madonna si è comportata allo stesso modo nei confronti del Verbo: il giorno dell’Annunciazione, comprendendo molto bene quello che Dio si aspettava da lei, ella disse il suo fiat, perché in lei si realizzasse l’unione del Verbo con la natura umana, a cui lei espresse il suo consenso. Il consenso porta ad una unione, quella della divinità e della umanità nella Persona del Verbo. Viene concepito un uomo nuovo, che era già una Persona divina. I teologi diranno più esattamente che Dio ha cominciato ad essere uomo.
Prima fecondità straordinaria.
Ma quest’uomo porta su di sé la responsabilità di tutta l’umanità, per espiare il peccato della natura umana commesso da Adamo. Si parla di una sola Persona mistica di Cristo, che raccoglie tutte le anime riscattate.
Seconda fecondità straordinaria: ogni anima riscattata lo deve al consenso della Madonna.
Non dimentichiamo mai di ringraziare la Madre di Dio per aver detto sì a Dio. Così ella ci ha dato il Salvatore e resa possibile la nostra unione con Lui. Noi saremo degni di una tale Madre se a nostra volta aderiremo a tutto quello che Dio si aspetta da noi.
La Madonna e la città di Dio
La liturgia fa recitare il salmo 86 nelle grandi feste della Santa Vergine. Questo salmo parla della Chiesa come di una città in cui sono raccolti tutti gli eletti: «Di te si dicono cose stupende, città di Dio». E in effetti, questa città gode di una grande gloria, poiché è la città dei santi, illuminata da tutte le anime le cui virtù furono eroiche. Tutta la debolezza e la malizia che può avvilire i suoi membri, non impedisce alla Chiesa di formare dei santi in ogni epoca. Allo stesso modo, si dicono grandi cose della Madre di Dio, e questo senza che vi sia qualche miseria da rimproverare alla persona dell’Immacolata: «tutte le generazioni mi chiameranno beata». Il buon Dio tiene che si onori Sua Madre: «quelli che mi onorano avranno la vita eterna» (Eccli XXIV, 31).
Quando i príncipi dell’antichità fondavano una città, mettevano, per ornarla, tutta la loro gloria e il loro onore con tutta la magnificenza che potevano. Ma questa gloria tutta terrena, di lasciare il proprio nome sui monumenti, non durerà; il tempo fa il suo lavoro e questa gloria passerà. Mentre la Madre di Dio è il gioiello della creazione, nel quale la magnificenza divina ha compiuto tutto ciò che voleva, e questo con la libera accettazione di Maria di Nazareth. Questo monumento della grazia divina non passerà: la bontà divina vi si compiacerà per l’eternità.
«Quelli che abitano tale città vivono nella gioia». E sicuramente quelli che vivono nella Chiesa cercando di modellarsi secondo il suo spirito, assumendo le privazioni che questo comporta, riceveranno il centuplo nel mondo di qua e la vita eterna nell’altro mondo.
Del pari, quelli che si affidano alla Madre di Dio si assicurano la pace dei riscattati e la gioia eterna.
Ricorrere a Maria significa assicurarsi un posto nella città di Dio.
AVE MARIA
RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA
a cura della Fraternità San Pio X
http://www.unavox.it/Rubrica_spirituale_FSSPX/19_La_Madonna_e_la_Chiesa.html
Omaggio alla Regina di tutti i Santi
La società dei Santi è paragonabile ad un Cuore. Cristo ne è il Re di Gloria: titolo di cui Egli gode per natura, in quanto Figlio di Dio, ma anche per conquista, dal momento che ha pagato col Suo preziosissimo Sangue la salvezza di quelle anime beate che Lo circondano.
Tra di esse, beninteso, ci siete voi, o Vergine Maria; ma in un posto tutto particolare, poiché, in questo Cuore, voi siete accanto a vostro Figlio, la Regina di tutti i Santi… sebbene questo Cuore celeste sia pienamente il vostro.
Voi ne siete la Regina! Ed è per questo che siete assisa alla destra del trono di Dio, raggiante di una bellezza sublime, ornata della veste delicata di tutte le virtù, arricchita dai sontuosi gioielli con cui il vostro stesso Figlio ha ornato la Sua Regina.
Poiché voi siete la Regina di Gesù vostro Figlio, che vi fu sottomesso nella Sua vita terrena… la Regina del Re dei Cieli, scelta fra tutte le donne per essere incomparabilmente elevata… La Regina del Santo dei Santi, che ha fatto portare fino a Lui dagli Angeli, per onorarla magnificamente, ponendo sulla sua testa un diadema incorruttibile.
Voi ne siete la Regina… ed Egli è il vostro Re, Questo Re di tutti i Santi è innanzi tutto vostro: voi ne siete la perfetta servitrice, Egli regna in voi più che in chiunque altro e voi sapete parlarGli con tanta grazia… Chi, più della Regina, ha il favore del suo Re? Voi esercitate su di Lui un’attrazione piena di fascino, e la Sua bontà per voi non vi nega nulla.
E’ dunque accanto a Lui che voi regnate su questo Cuore: e si vedono i Santi rendervi i loro omaggi. E voi sorridete loro, o Regina della pace…
Essi ammirano la formidabile Regina che li ha difesi così fermamente contro i loro nemici e, forte come un’armata, li ha definitivamente strappati all’Inferno.
Essi ringraziano la Regina prodiga, che vegliava suoi tesori del Re e ne traeva in abbondanza i benefici da diffondere: è con la vostra generosità che sono diventati Santi.
Essi vi celebrano, o augusta Regina, e cantano in eterno le vostre lodi: poiché, come Ester, voi non avete pensato di essere elevata per la vostra felicità, ma piuttosto che la vostra altezza vi avrebbe permesso di chinarvi meglio sull’indigenza del vostro popolo.
Essi vi esaltano, Regina di misericordia, per aver condiviso con tanta efficacia, soccorso e sollevato con tanta sollecitudine la miseria degli infelici che hanno gridato verso di voi.
Essi onorano la Regina di dolcezza e di clemenza, che ha avuto tanta pietà dei peccatori ed ha sempre accordato loro il suo perdono.
Essi vi lodano, Regina amabile e potente, che avete parlato di loro all’orecchio del Re per aprire loro il Suo Paradiso, e che poi li avete introdotti alla presenza della Sua maestà.
Essi magnificano la Regina così prudente, che ha vegliato ogni giorno sulle loro anime e le ha guidate così bene al Cielo.
Essi vi vantano, essi vi glorificano, essi vi acclamano e voi ringraziate! Veramente questi Santi vi devono tutto: così formano un’immensa corona per voi, e voi ne siete così felice!
Siate anche la mia Regina, io aspiro a servirvi! Regnate sovrana su di me; prendete nel vostro Cuore un figlio che mi ama.
AVE MARIA
RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA
a cura della Fraternità San Pio X
http://www.unavox.it/Rubrica_spirituale_FSSPX/20_Omaggio_alla_Regina_di_tutti_i_Santi.html
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