Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
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lunedì 11 novembre 2019
Muratori e falegnami..
CHIESA E MASSONERIA. UNA RIVELAZIONE CLAMOROSA.
Vi ricordate lo storico incontro di Paolo VI e del Patriarca Atenagora, l’abbraccio che ha dato il via alla stagione dell’ecumenismo fra Roma e Costantinopoli, dopo secoli e secoli di contrasti? Beh, Les cahiers Villard de Honnecourt, Pubblicazione ufficiale della Grande Loggia Nazionale di Francia, in un articolo di Bertrand Heyraud, intitolato “Uno sguardo diverso sulla spiritualità”, danno una notizia che si può giudicare più o meno curiosa, più o meno significativa, a seconda dell’ottica dell’osservatore. Specialmente in questo momento così particolare della Chiesa cattolica.
Scrive Bertrand Heyraud, massone, interessato al cristianesimo, parlando del mondo ortodosso:
“L’unità di queste chiese è simboleggiata dal patriarca di Costantinopoli (Istanbul) la cui parola e le decisioni sono preponderanti perché è considerato e rispettato come Primus inter pares (primo fra tra uguali) ed è qui che troviamo una sorpresa notevole.
Coloro che stanno invecchiando ricorderanno un incontro straordinario. Era Gerusalemme, domenica 5 giugno 1964. La fragile sagoma bianca del papa di fronte all’imponente statura di Atenagora, patriarca dalla barba lussureggiante, patriarca di Costantinopoli, sembrava ancora più fragile e l’emozione era al massimo”.
Poi l’abbraccio storico, e anche se naturalmente tutte le divergenze e differenze non erano cancellate, “resta il fatto che il più alto esponente dell’autorità dell’ortodossia, il patriarca di
Costantinopoli, si era riconciliato con il vescovo di Roma”.
E qui c’è il coup de theatre di Heyraud: “Ma sorpresa! Atenagora, non soltanto aveva ricevuto l’iniziazione massonica, ma in più ancora era stato insignito del 33° grado del rito massonico Antico Scozzese e Accettato… come, d’altronde, il suo predecessore Meletios Metaxakis. Per molto tempo questa realtà non venne gridata sui tetti e rimase, se non nascosta, almeno discreta, ma la visita alla sede della grande Loggia della Grecia solleva tutti i dubbi, perché fianco a fianco, possiamo scoprire le foto di Meletios e Atenagora”.
Commenta Heyraud:
Quindi se questi due personaggi hanno giudicato, al contrario della posizione del cardinale Ratzinger, che la Massoneria era conciliabile con la dottrina della Chiesa, al punto da farne parte e ricevere l’iniziazione, questo dovrebbe rispondere a certe domande, che a volte possono preoccupare alcuni dei nostri fratelli cristiani. Questo esempio non può che dare un esempio di tolleranza, di comprensione e di misericordia così care a papa Francesco”.
A questo proposito non possiamo non ricordare un articolo scritto su Stilum Curiae qualche tempo fa, e i cui contenuti non sono più stati aggiornati dall’autore, ma in cui l’articolo che abbiamo appena citato può inserirsi a buon diritto,
E sempre parlando di Chiesa, non si può non ricordare che Gioele Magaldi, Gran maestro e autore di “La scoperta delle Ur-Lodges” afferma che Angelo Roncalli, quando era a Istanbul, venne affiliato a una loggia massonica. Magaldi dedica un intero capitolo alla questione: “Il massone e rosacroce Angelo Roncalli alias papa Giovanni XXIII, il Concilio Vaticano II e il sogno di una moderna armonia tra essoterismo religioso ed esoterismo massonico in funzione di una rinnovata stagione di uguaglianza, fratellanza e libertà (1958-1968)”. Sia su questo punto, che su molti altri, purtroppo l’autore afferma di disporre di prove documentali, ma si dice disposto a fornirle (sarebbe custodite da un notaio non Italia) solo a fronte di uno scontro di carattere giudiziario. Il che, naturalmente, non rafforza le sue tesi. Ma che a molti, e anche alti, livelli la Chiesa sia stata “infiltrata” dalla Massoneria credo che si possa credere senza problemi. Personalmente, so di persone, adesso scomparse, che facevano parte del Collegio cardinalizio, e che però non erano rimaste indifferenti al richiamo dei Liberi Muratori.
Quindi è un campo in cui ogni valutazione appare possibile. E i contatti fra le due sponde forse più frequenti di quanto si pensi. Non è mai stato smentito che l’arcivescovo Jorge Mario Bergoglio, quando veniva in Italia, sia stato a trovare Licio Gelli a Villa Wanda. Un fatto certamente non usuale.
Imbarazzante: Nunzio del Messico difende Pachamama
Il Nunzio in Messico, Franco Coppola, 62, ha scritto su Facebook.com (10 novembre) una difesa mendace della cerimonia di Francesco per Pachamama del Coppola si appella alla "fiducia", chiede di avere "fiducia vera" in Francesco, insinua che durante la cerimonia non fossero presenti nelle "divinità o idoli", solo dei "simboli". Nondimeno, identifica questi "simboli" come Pachamama, la divinità andina della fertilità.
Contro ogni prova filmata, Coppola protesta dicendo che "non c'è mai stato alcun atto di venerazione da parte del Santo Padre o di chi lo accompagnava", perché "erano seduti sulle loro sedie", non facevano altro che guardare il rito, il che non è vero.
Con la sua presenza, Francesco intendeva "mostrare vicinanza" ai popoli dell'Amazzonia [cioé ai pagani], suggerisce Coppola, paragonando gli inchini davanti a Pachamama agli inchini dei ragazzi davanti alle loro ragazze, il che "non è idolatria".
Dan Hitchen, Catholic Herald, ha scritto su Twitter.com (8 novembre) una parodia sulle bugie che il Vaticano ha usato per giustificare Pachamama:
"Erano statue di Maria. Oppure, rappresentavano la fertilità, ma non sono pagane. Beh, sarà, ma la Chiesa si impegna con i pagani! Non è che qualcuno si sia inchinato. OK, lo hanno fatto, ma solo come segno di rispetto. Non so perché ci si continui a lamentare di ambiguità".
Maria e il Serpente: La Chiesa, la politica e la società immersi nel mistero dell’iniquità - Di Danilo Quinto
Bergoglio e George Soros. Matteo Salvini e Carola Rackete. Eugenio Scalfari e Emma Bonino. David Bowie e il cardinale Ravasi.
Vladimir Luxuria e il cardinale Bagnasco. Emanuel Macron e Vincent Lambert. Jacques Attali e Gianni Vattimo.
Mons. Mons. Vincenzo Paglia e lo spirito di Marco Pannella. Donald Trump e Vladimir Putin. Greta e Roberto Benigni. Sergio Mattarella e Silvio Berlusconi.
Martin Lutero e il Papa Emerito. Enzo Bianchi e Maometto. Il cardinale Pietro Parolin e Emanuela Orlandi. Andrea Camilleri e Oliviero Toscani.
Asia Bibi e Giancarlo Perego, Vescovo di Ferrara. Mons. Antonio Livi e Don Antonio Spadaro. Mario Adinolfi e Matteo Renzi. Georg Gänswein e Mons. Carlo Maria Viganò.
Giuseppe Conte e Luigi di Maio. Mons. Nunzio Galantino e Erdogan. Il cardinale Burke e Don Alessandro Minutella. Paolo Gentiloni e Romano Prodi. Il cardinale Bassetti e Giuliano Ferrara.
L’ex Ministro Grillo e Massimo Gandolfini. Il cardinale Pell e il cardinale Angelo Scola. Asia Argento e Beppe Grillo.
Sono solo alcuni dei protagonisti delle istantanee di questo libro, pubblicato dalle Edizioni Controvento, al prezzo di 18 euro.
La prefazione è di Gabriele Gatti - avvocato, esecutore testamentario di Bruno Cornacchiola, il veggente delle apparizioni della Vergine della Rivelazione alle Tre Fontane – che scrive:
«Sembra un libro fotografico senza fotografie! Questa affermazione può sembrare un ossimoro, ma a mio avviso rende meglio l’idea del contenuto del libro. Sono istantanee dal mondo occidentale declinante perché non si riconosce più nei suoi valori fondanti.
Si spazia dal politico, al sociale, al religioso senza sconti per nessuno. La realtà è descritta – nello stile che ormai conosciamo del suo autore- senza finzioni, nella sua impietosa nudità.
Si legge la sorpresa e lo sconforto di fronte allo spettacolo dei cristiani che si lasciano sedurre e trascinare dalla mondanità, dall’islam, da un laicismo ammiccante ma profondamente anticristiano.
Mi vengono in mente due fotografi: Robert Capa e William Klein. Questo libro sembra, infatti, la foto del miliziano morente di Robert Capa.
È all’aperto, si sente al sicuro e all’improvviso parte il colpo che lo ucciderà. Non è stato prudente, si sentiva al sicuro. Così il nostro occidente ormai ex cristiano.
Come William Klein, Quinto non solo descrive la realtà, ma la esplora. In questa sua esplorazione non sempre riesce a contenere il suo sdegno e in alcuni casi, il dolore. Il cavallo di Troia è entrato nella nostra società, nella nostra Chiesa ma i nostri contemporanei o non vedono o fanno finta di nulla.
Questo cavallo è stato costruito dai laicisti, dai massoni, dai liberal-comunisti, dagli islamisti, dagli infiltrati nella Chiesa che vogliono cambiare e trasformare la Città di Dio nella città degli uomini o nella città del loro dio».
Nel mistero dell’iniquità sono immersi la Chiesa, la politica e la vita sociale. Come profeticamente scriveva il grande scrittore cattolico Gilbert Keith Chesterton:
«Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate».
Quel tempo è arrivato, ma siamo certi che il Cuore Immacolato di Maria schiaccerà definitivamente la testa del serpente, che ora Le insidia il calcagno.
Usando l’email pasqualedanilo.quinto@gmail.com è possibile scrivere l’indirizzo per ricevere il libro, che può essere inviato anche contrassegno. La donazione di 18 euro può essere fatta utilizzando:
- PAYPAL a questo linkwww.paypal.me/PQUINTO1
- un bonifico sul CONTO POSTEPAY intestato Pasquale Quinto IBAN IT 54 Y 36081 0513820 1764601769 /Codice BIC/SWIFT PPAYITR1XXX (per i versamenti dall'estero). Sulla carta POSTEPAY è possibile fare anche una ricarica, in qualsiasi tabaccheria o ufficio postale o per inviare un vaglia postale.
Per ottenere i dati necessari, scrivete all’emailpasqualedanilo.quinto@gmail.com.
La donazione può essere fatta anche per sostenere l’attività di Danilo Quinto e per aiutarlo ad affrontare le spese processuali derivanti dalle sue battaglie contro l’ideologia radicale.
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