RVC COMMENTA LE INCREDIBILI DICHIARAZIONI DEL PAPA SULLE FINANZE.
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Romana Vulneratus Curia ha letto i resoconti della conferenza stampa in volo dal Giappone a Roma del Pontefice regnante, e in particolare quello che collega Franca Giansoldati de Il Messaggero, riportato debitamente da Il Sismografo. E ci ha mandato qualche osservazione. Estremamente interessante. E vedrete voi il perché. Buona lettura….
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Caro Tosatti, mi sarà difficile, in poche righe, spiegare che ancora una volta che l’inadeguatezza di chi governa la chiesa è sempre più evidente. Le considerazioni qui sotto riportare dal Sismografo sulle spiegazioni date dal papa alla giornalista Giansoldati sembrano persino esser state concepite per dimostrare l’incapacità, anziché spiegarla o scusarla. Spiegare detta incapacità serve a continuare a denigrare la figura del pontefice, non solo dal punto di vista teologico ma anche pratico. .Se chi ha fatto queste dichiarazioni fosse un manager di una azienda verrebbe immediatamente rimosso e licenziato per – incapacità irresponsabile – .
Ripeto , non posso ri-analizzarlo parola per parola, lo faccia il lettore. Ma la conclusione è che se quel che ho letto è vero, è sintomo di volontà di mentire, o di non aver capito nulla o di non essere in grado di prendere decisioni. Scelgo dal discorso, sotto riportato, solo alcuni punti .
–Al fine di giustificare la volontà di trasparenza e efficienza , spiega che la scelta di far presiedere l’Aif , che è autorità di controllo, a un Magistrato. Perciò, attenzione, non ad un esperto competente in materia. E’ evidente che serve solo a garantire la forma , l’apparente conformità , a norme, leggi e procedure , che sorprendentemente non si è ancora capito che non sono adeguate . Ciò pertanto non servirà a controllare il merito, ma solo la forma .
-Al fine di giustificare l’incapacità a gestire le risorse finanziarie e giustificare gli investimenti inconcepibili di cui abbiam letto, dice che tenere i soldi nel cassetto non è buona amministrazione e che bisogna cercar di fare buoni investimenti (sicuri e morali…) . Una considerazione scontata, banale , scrittagli da un “ragioniere diplomatico” senza nessuna competenza di gestione degli investimenti, come finora dimostrato . E’ un investimento sicuro e morale un investimento immobiliare speculativo fatto con uno speculatore?
-Al fine di giustificare qualcuno, spiega che il Revisore dei conti che aveva scoperto “cose brutte“ (corruzione?) dando origine alle perquisizioni, era andato a parlarne direttamente con il Papa. Ma che scherza? Un revisore che scopre illeciti va dal Papa? Non c’è un ordine gerarchico da seguire? Non è prima andato all’AIF , poi dal Segretario di Stato? Vi immaginate un revisore che in una impresa va direttamente dal Presidente a spiegare illeciti rilevati ?
-Al fine di fare il solito richiamo alla continuità con Benedetto, dice che il suo predecessore aveva iniziato a far cose buone in materia finanziaria. Ma nessuno gli ha spiegato che queste cose buone fatte erano state cambiate? Trasformandole esattamente nell’opposto? Quelle che lui ha portato avanti? Non gli è stato spiegato che dette cose buone erano state modificate proprio da colui che nel 2014, lui stesso ha nominato Presidente Aif? Ed ora lo ha licenziato o fatto dimettere? (Ma ben 6 anni dopo).
-Al fine di dare responsabilità degli errori ad altri scopre, dopo 6 anni, che Egmont rappresentava qualcosa di non ufficiale (e internazionale ). Ma non ha letto i documenti che gli trasmise Papa Benedetto? Non gli avevano spiegato che era una strategia di copertura per non far applicare la legge antiriciclaggio firmata da Papa Benedetto nel 2010?. ..Dice anche che Aif non ha controllato. Ma è quello che il card. Pell gli aveva spiegato chiedendo una indagine. Dice che il direttore Aif è sospeso perché c’erano sospetti di non buone amministrazioni, ecc.; ma il Card. Pell lui lo ascoltava o no? Ma ha mai letto i Report Moneyval? Quelli che spiegavano i rischi che avrebbe corso la Santa Sede con un Aif che riportava di fatto alla segreteria di Stato, sottomettendo perciò l’operato del controllore al controllato? E dice persino : <Sarebbe stato un controsenso che l’autorità di controllo fosse sovrana sopra lo stato>. Ma si rende conto che sta dicendo che non si doveva controllare chi ha perpetrato o permesso di perpetrare i sospetti di illeciti? Cosa che il card. Pell ha tentato di fargli invano capire, spiegandogli che l’autorità di controllo deve controllare proprio l’operato degli organi dello Stato, per garantire lo Stato stesso .
La pentola non è stata sollevata da dentro e non da fuori (come dice il Papa ). Sono 6-7 anni che la pentola bolle ed ha fatto uscire e evaporare tutta l’acqua che c’era dentro. Dove era il cuoco ?
Concludo affermando che l’Obolo di SanPietro, di cui lamenta i rischi di vederlo diminuire, verrà sempre meno dato. Certo, ma non solo perché è mal gestito, ma soprattutto perché è mal utilizzato, non servendo a fare “evangelizzazione“ visto che la chiesa, secondo quello che lui dice, non deve insegnare, ma ascoltare, che le religioni son tutte uguali e siam già tutti salvi; (come il Papa dichiara da tempo).
Non si dia la responsabilità di questo a gestori inadeguati , da lui scelti.
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Francesco: Sono stato io ad autorizzare personalmente le perquisizioni in cinque uffici vaticani. La denuncia di fatti sospetti non è venuta da fuori. Ho detto al Revisore dei conti: vada e faccia la denuncia al Promotore di giustizia
(LB) Ecco la trascrizione delle riposte del Papa, nell’incontro con i giornalisti sull’aereo che lo riportava in Italia da Tokyo, riguardanti diverse questioni finanziarie vaticane attualmente sotto indagine da parte della magistratura vaticana. Sono tutte vicende di grandi attualità e notizie, nel passato immediato, di importante rilievo mediatico come la fine del mandato del capo dell’AIF, lo svizzero René Brülhart, la sospensione di cinque dipendenti, complesso episodio che portò alla rinuncia del comandante della Gendarmeria Domenico Giani, la anatura e l’utilizzo dell’Obolo di San Pietro e l’immobile acquistato a Londra.
La vaticanista Franca Giansoldati de Il Messaggero riporta queste parole testuali di Francesco su queste questioni:
***“Tenere i soldi nel cassetto non è una buona amministrazione. La buona amministrazione è cercare di fare un investimento e fare in modo che il capitale non si svaluti, si mantenga o cresca un po’. Questa è una buona amministrazione: chiaro? Da noi si dice un investimento da vedove, un po’ come fanno le vedove, due o tre di qua, cinque di là, e se cade uno c’è sempre l’altro. L’importante che l’investimento sia sempre sul sicuro e morale. Per esempio, non si fanno investimenti con l’Obolo di san Pietro su una fabbrica di armamenti. Se si fanno investimenti per anni ma senza toccare il capitale non va bene, l’Obolo si deve spendere in un anno, fino a che arriva l’altra colletta che viene fatta mondialmente. Questa è buona amministrazione. Se è sicuro si può anche comprare una proprietà immobiliare, affittarla e poi venderla ma con tutte le sicurezze per il bene della gente dell’Obolo. Poi è successo quello che è successo, uno scandalo e hanno fatto cose che non sembrano pulite. Ma la denuncia non è venuta da fuori. Quella riforma della metodologia economica che aveva già iniziato Benedetto XVI è andata avanti ed è stato il Revisore dei conti interno a dire: “qui c’è una cosa brutta, qui c’è qualcosa che non funziona”. E’ venuto da me. Gli ho detto: “Lei è sicuro?” “Si, cosa debbo fare?” “Ma c’é la giustizia vaticana, vada e faccia la denuncia al Promotore giustizia”. In questo io sono rimasto contento perché si vede che l’amministrazione vaticana ha le risorse per chiarire le cose brutte che succedono dentro al vaticano, come in questo caso, che non è il caso dell’immobile di Londra, perché ancora questo non è chiaro, ma lì c’erano casi di corruzione. Il Promotore ha studiato la cosa, ha fatto le consultazioni e ha visto che c’era uno squilibrio nel bilancio e poi ha chiesto a me il permesso di fare le perquisizioni. Io ho detto: “è chiara questa sua valutazione ?” “Sì, c’è una presunzione di corruzione in questi casi, e io devo fare perquisizioni”. E io ho firmato le autorizzazioni. E’ stata fatta la perquisizione in cinque uffici. Al giorno di oggi la situazione è questa: sebbene ci sia la presunzione di innocenza ci sono i capitali che non sono amministrati bene, anche con corruzione. Credo che in meno di un mese inizieranno gli interrogatori delle 5 persone che sono state bloccate perché c’erano indizi di corruzione. Lei potrà dirmi ma questi cinque sono corrotti? No, la presunzione è una garanzia per tutti, un diritto umano, ma c’è corruzione e si vede. Con le perquisizioni si vedrà se sono colpevoli o no. E’ una cosa brutta e non è bello che succedano queste cose in Vaticano, ma è stato chiarito dai meccanismi interni che cominciano a funzionare che il papa Benedetto aveva iniziato a fare. Questo io ringrazio Dio, non che ci saia la corruzione, ma che il sistema del controllo vaticano funziona bene”.
***
«Il Vaticano ha fatto passi avanti nella sua amministrazione. Per esempio, lo Ior oggi ha la accettazione di tutte le banche e può agire come le banche italiane, normale, cosa che un anno fa ancora non c’era. Ci sono stati dei progressi. Poi il gruppo Egmont: è una cosa non ufficiale internazionale, è un gruppo che appartiene all’Aif. Il controllo internazionale non dipende dal gruppo Egmont. Il gruppo Egmont è un gruppo privato che ha il suo peso. È un gruppo privato. Moneyval farà l’ispezione. L’ha programmata per i primi mesi dell’anno prossimo e la farà. Il direttore dell’Aif è sospeso perché c’erano dei sospetti di non buona amministrazione. Il presidente dell’Aif ha fatto forza con gruppo Egmont per riprendere la documentazione. E questo la giustizia non può farlo. Davanti a questo io ho fatto la consultazione presso la magistratura, con un magistrato italiano di livello: cosa devo fare? La giustizia davanti a una accusa di corruzione è sovrana in un Paese, nessuno può immischiarsi dentro, nessuno può dire al gruppo Egmont “le vostre carte sono qui”. No, devono essere studiate le carte per quello che sembra una cattiva amministrazione nel senso di un cattivo controllo. È stato l’Aif a non controllare, sembra, i delitti degli altri. Il suo dovere era controllare. Io spero che si provi che non è così, perché ancora c’è la presunzione di innocenza. Ma per il momento il magistrato è sovrano perché deve studiare come è andata, perché al contrario un Paese avrebbe una amministrazione superiore che lederebbe la sovranità del Paese. Il presidente dell’Aif scadeva il 19. Lo chiamai alcuni giorni prima e lui non se n’è accorto che lo stavo chiamando, così mi ha detto, e gli ho annunciato che il 19 lasciava. Io ho trovato già il successore, un magistrato di altissimo livello giuridico, economico, nazionale e internazionale e al mio rientro prenderà in incarico l’Aif e continuerà così. Sarebbe stato un controsenso che l’Autorità di controllo fosse sovrana sopra lo Stato. È una cosa non facile da capire. Ma quello che ha un po’ disturbato è il gruppo Egmont. È privato. Aiuta tanto, ma non è l’autorità di controllo di Moneyval. Moneyval studierà in numeri, le procedute, come ha agito il promotore di giustizia, studierà come giudice e i giudici hanno determinato la cosa. So che in questi giorni inizierà, o è iniziato, l’interrogatorio dei cinque che sono stati sospesi. Non è facile, ma non dobbiamo essere ingenui, non dobbiamo essere schiavi. Qualcuno mi ha detto che con questo abbiamo toccato il gruppo Egmont. Noi andiamo avanti con la legge, con Moneyval, col nuovo presidente dell’Aif. E il direttore è sospeso, magari fosse innocente. Io vorrei perché è una cosa bella se fosse una persona innocente e non colpevole. E’ stato fatto un po’ di rumore con questo gruppo che non voleva che toccassero le carte che appartenevano al gruppo».È la prima volta che in Vaticano la pentola viene scoperchiata da dentro non da fuori. Da fuori tante volte. Ma in questo Papa Benedetto è stato saggio, ha incominciato un processo che è maturato e adesso le istituzioni funzionano. Davvero non voglio offendere il gruppo Egmont che fa tanto bene e aiuta, ma in questo caso la sovranità appartiene allo Stato, anche la giustizia è più sovrana del potere esecutivo. Non è facile da capirlo ma vi chiedo di capire questa difficoltà»
La vaticanista Franca Giansoldati de Il Messaggero riporta queste parole testuali di Francesco su queste questioni:
***“Tenere i soldi nel cassetto non è una buona amministrazione. La buona amministrazione è cercare di fare un investimento e fare in modo che il capitale non si svaluti, si mantenga o cresca un po’. Questa è una buona amministrazione: chiaro? Da noi si dice un investimento da vedove, un po’ come fanno le vedove, due o tre di qua, cinque di là, e se cade uno c’è sempre l’altro. L’importante che l’investimento sia sempre sul sicuro e morale. Per esempio, non si fanno investimenti con l’Obolo di san Pietro su una fabbrica di armamenti. Se si fanno investimenti per anni ma senza toccare il capitale non va bene, l’Obolo si deve spendere in un anno, fino a che arriva l’altra colletta che viene fatta mondialmente. Questa è buona amministrazione. Se è sicuro si può anche comprare una proprietà immobiliare, affittarla e poi venderla ma con tutte le sicurezze per il bene della gente dell’Obolo. Poi è successo quello che è successo, uno scandalo e hanno fatto cose che non sembrano pulite. Ma la denuncia non è venuta da fuori. Quella riforma della metodologia economica che aveva già iniziato Benedetto XVI è andata avanti ed è stato il Revisore dei conti interno a dire: “qui c’è una cosa brutta, qui c’è qualcosa che non funziona”. E’ venuto da me. Gli ho detto: “Lei è sicuro?” “Si, cosa debbo fare?” “Ma c’é la giustizia vaticana, vada e faccia la denuncia al Promotore giustizia”. In questo io sono rimasto contento perché si vede che l’amministrazione vaticana ha le risorse per chiarire le cose brutte che succedono dentro al vaticano, come in questo caso, che non è il caso dell’immobile di Londra, perché ancora questo non è chiaro, ma lì c’erano casi di corruzione. Il Promotore ha studiato la cosa, ha fatto le consultazioni e ha visto che c’era uno squilibrio nel bilancio e poi ha chiesto a me il permesso di fare le perquisizioni. Io ho detto: “è chiara questa sua valutazione ?” “Sì, c’è una presunzione di corruzione in questi casi, e io devo fare perquisizioni”. E io ho firmato le autorizzazioni. E’ stata fatta la perquisizione in cinque uffici. Al giorno di oggi la situazione è questa: sebbene ci sia la presunzione di innocenza ci sono i capitali che non sono amministrati bene, anche con corruzione. Credo che in meno di un mese inizieranno gli interrogatori delle 5 persone che sono state bloccate perché c’erano indizi di corruzione. Lei potrà dirmi ma questi cinque sono corrotti? No, la presunzione è una garanzia per tutti, un diritto umano, ma c’è corruzione e si vede. Con le perquisizioni si vedrà se sono colpevoli o no. E’ una cosa brutta e non è bello che succedano queste cose in Vaticano, ma è stato chiarito dai meccanismi interni che cominciano a funzionare che il papa Benedetto aveva iniziato a fare. Questo io ringrazio Dio, non che ci saia la corruzione, ma che il sistema del controllo vaticano funziona bene”.
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«Il Vaticano ha fatto passi avanti nella sua amministrazione. Per esempio, lo Ior oggi ha la accettazione di tutte le banche e può agire come le banche italiane, normale, cosa che un anno fa ancora non c’era. Ci sono stati dei progressi. Poi il gruppo Egmont: è una cosa non ufficiale internazionale, è un gruppo che appartiene all’Aif. Il controllo internazionale non dipende dal gruppo Egmont. Il gruppo Egmont è un gruppo privato che ha il suo peso. È un gruppo privato. Moneyval farà l’ispezione. L’ha programmata per i primi mesi dell’anno prossimo e la farà. Il direttore dell’Aif è sospeso perché c’erano dei sospetti di non buona amministrazione. Il presidente dell’Aif ha fatto forza con gruppo Egmont per riprendere la documentazione. E questo la giustizia non può farlo. Davanti a questo io ho fatto la consultazione presso la magistratura, con un magistrato italiano di livello: cosa devo fare? La giustizia davanti a una accusa di corruzione è sovrana in un Paese, nessuno può immischiarsi dentro, nessuno può dire al gruppo Egmont “le vostre carte sono qui”. No, devono essere studiate le carte per quello che sembra una cattiva amministrazione nel senso di un cattivo controllo. È stato l’Aif a non controllare, sembra, i delitti degli altri. Il suo dovere era controllare. Io spero che si provi che non è così, perché ancora c’è la presunzione di innocenza. Ma per il momento il magistrato è sovrano perché deve studiare come è andata, perché al contrario un Paese avrebbe una amministrazione superiore che lederebbe la sovranità del Paese. Il presidente dell’Aif scadeva il 19. Lo chiamai alcuni giorni prima e lui non se n’è accorto che lo stavo chiamando, così mi ha detto, e gli ho annunciato che il 19 lasciava. Io ho trovato già il successore, un magistrato di altissimo livello giuridico, economico, nazionale e internazionale e al mio rientro prenderà in incarico l’Aif e continuerà così. Sarebbe stato un controsenso che l’Autorità di controllo fosse sovrana sopra lo Stato. È una cosa non facile da capire. Ma quello che ha un po’ disturbato è il gruppo Egmont. È privato. Aiuta tanto, ma non è l’autorità di controllo di Moneyval. Moneyval studierà in numeri, le procedute, come ha agito il promotore di giustizia, studierà come giudice e i giudici hanno determinato la cosa. So che in questi giorni inizierà, o è iniziato, l’interrogatorio dei cinque che sono stati sospesi. Non è facile, ma non dobbiamo essere ingenui, non dobbiamo essere schiavi. Qualcuno mi ha detto che con questo abbiamo toccato il gruppo Egmont. Noi andiamo avanti con la legge, con Moneyval, col nuovo presidente dell’Aif. E il direttore è sospeso, magari fosse innocente. Io vorrei perché è una cosa bella se fosse una persona innocente e non colpevole. E’ stato fatto un po’ di rumore con questo gruppo che non voleva che toccassero le carte che appartenevano al gruppo».È la prima volta che in Vaticano la pentola viene scoperchiata da dentro non da fuori. Da fuori tante volte. Ma in questo Papa Benedetto è stato saggio, ha incominciato un processo che è maturato e adesso le istituzioni funzionano. Davvero non voglio offendere il gruppo Egmont che fa tanto bene e aiuta, ma in questo caso la sovranità appartiene allo Stato, anche la giustizia è più sovrana del potere esecutivo. Non è facile da capirlo ma vi chiedo di capire questa difficoltà»
Marco Tosatti
RVC: LE FINANZE E IL PAPA. SEI ANNI PER SEGUIRE IL CONSIGLIO GIUSTO…
Cari Stilumcuriali, quando si parla di preti e finanze Romana Vulneratus Curia va a nozze. Questa mattina avete letto le sue considerazioni sulle straordinarie e incredibili affermazioni del Pontefice regnante, fatte sull’aereo che lo riportava dall’Estremo Oriente. Nel frattempo c’è stata la nomina di Barbagallo a presidente dell’AIF, l’organo di controllo da cui è stato estromesso Brülhart. E come al solito RVC ha cose molto interessanti da dire, sul passato e sul presente. Buona lettura.
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RVC a Tosatti: leggendo la notizia sotto riportata mi son venute le convulsioni. Come lei sa, avendo ancora incarichi all’interno delle Sacre Mura, non posso essere più esplicito di quello che cercherò di essere.
Con la decisione di nominare Barbagallo alla presidenza dell’Aif si sta ripercorrendo esattamente la strada che Benedetto XVI aveva voluto e fatto realizzare dal card. Nicora e da Gotti Tedeschi nel 2009 – 2010.
Esattamente la stessa: mettere a capo dell’ Aif, cioè dell’Autorità di Controllo un vero esperto di questa materia, una persona indipendente, moralmente ineccepibile (come è Barbagallo) che conoscesse tutti i veri meccanismi per garantire la trasparenza, che per la Chiesa cattolica deve essere esemplare, come aveva detto esplicitamente papa Ratzinger.
Ricordo bene – perché andò su molti giornali – che nel 2010, prima di firmare il motu proprio con cui approvava la famosa Legge Antiriciclaggio concepita dal card. Nicora e da Gotti Tedeschi, Papa Benedetto aveva fatto nominare (su proposta del card. Nicora e del dott. Gotti Tedeschi) quale vice presidente AIF (Presidente era il card. Nicora stesso) il prof. Marcello Condemi, ex vicedirettore degli affari legali della Banca d’Italia ed estensore della Legge antiriciclaggio preparata dalla Banca d’Italia.
La stessa legge che sarebbe stata poi applicata dalle banche italiane e conseguentemente sarebbe stata applicata dalle istituzioni della Santa Sede che lavoravano con dette banche italiane.
Direttore generale dell’AIF venne nominato un bravissimo ex dirigente della Banca d’Italia che aveva avuto alte responsabilità nell’area di controllo antiriciclaggi: l’avv. Francesco De Pasquale.
All’interno delle Sacre Mura si sollevò un grido accorato: “giammai”!
Si sta portando il nemico dentro le mura, il cavallo di Troia della Banca d’Italia.
Si arrivò persino a sussurrare che Gotti Tedeschi fosse in realtà un emissario della Banca d’Italia.
E per lui cominciarono i tempi bui: fu controllato, pedinato, intercettato. Sappiamo come è andata e finire.
Ma andiamo oltre.
Alla fine del 2011-inizio 2012 la legge fu cambiata (e sappiamo bene chi lo ha voluto e fatto: alti prelati e professionisti esterni, e Papa Francesco ne è stato informato dal primo giorno).
Progressivamente le persone furono cacciate, e sostituite proprio da chi oggi il pontefice ha cacciato e sostituito (ma dopo ben 6 anni!), paradossalmente rifacendo la stessa scelta qualitativa del 2010.
La scelta di mettere Barbagallo è una buona, eccellente, scelta; forse solo troppo tardiva, perché, come si dice, ormai “i buoi son scappati dalla stalla”.
Sette anni persi, con danni incalcolabili, sia finanziari che di immagine e una scia di persone con la reputazione violentata o distrutta. (È di questi giorni la notizia dello scagionamento del Revisore dei Conti, Milone, e la sua richiesta di reintegro, oltre alla minaccia di una causa milionaria per danni, N.d.R.).
E i responsabili di tutto ciò vivono indisturbati, nel lusso e ancora sono ben potenti dietro le mura, o come consiglieri influenti fuori dalla mura.
Ed il responsabile principale ora verrà complimentato per la scelta, per una scelta che sin dal 2013 gli era stata suggerita, e della cui bontà ha messo solo sei anni per accorgersi….
Marco Tosatti
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